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Autore: Memy17    28/05/2013    0 recensioni
jess, 19enne, pallavolista, il suo mister suo padre.
Dopo il divorzio dei genitori e la morte del suo migliore amico, Jess resterà ad avere una vita tranquilla?
Lucas è lui il ragazzo a cui jess esprime i suoi sentimenti e stati d'animo.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Mi mancava da morire
 
 
Erano le 7 e mezza, ero in un fottuto ritardo cavolo, quello è sempre mio padre che non mi sveglia all'orario giusto.
Il cellulare iniziò a suonare.
*Angelica*
-Jess dove stai?-
-Sono in ritardo, mio padre non mi ha svegliato-
-Sto sotto casa tua con mio padre, ti aspetto giu-
-Sei un'angelo- riattaccai e mi andai a lavare.
Non persi tempo a scegliere cosa mettere, che presi un jeans una maglietta gialla a maniche corte e una felpa, un paio di converse e via, scesi subito.
-Scusate il ritardo!- dissi entrando in macchina.
-Ma cosa scema, lo immaginavo che non ti eri svegliata perchè se no stavi in linea su WhatsApp- rispose la mia amica.
-Eh già- dissi sorridendo.
 
Arrivammo all'entrata di scuola, ero stanchissima a prima ora io e Angy avevamo l'interrogazione di latino e lei stava in panico.
-Angy te la finisci di ripetere, dai tanto lo sai che ci aiutiamo- 
-Ma cosa quella mi uccide e mi farà portare il debito Jess-
-Ma stai zitta scema, pittosto oggi vieni agli allenamenti?-
-Ovvio vieni tu in moto?-
-Penso proprio di si con questo tempo-
La campanella suonò ed entrammo in classe ci sedemmo e dopo qualche minuto entrò la professoressa di latino.
-Allora Bucci e Scheggia, avete studiato?-
-Certo prof!- esclamammo insieme, quella donna sarà il nostro incubo peggiore.
-Allora io siccome devo spiegare alla prossima ora chiedo al professore di venire con me in 5N a farvi l'interrogazione-
Cosa??? L'interrogazione in un'altra classe?
Perfetto, ora l'ansia che non avevo prima mi era salita in gola.
Faceva di tutto quella maledetta a metterci in difficoltà!
Iniziai a ripetere Cicerone e un pezzo di versione che avevamo tradotto io ed Angy al telefono.
La campanella della seconda ora suonò, io ed Angy ci alzammo e ci dirigemmo con la professoressa in 5N.
-Jess, non mi ricordo nulla!- mi disse spaventata
-Ma che dici Angy hai studiato una settimana intera, ora non rompere eh!-
-Jess sul serio non ricordo nulla, tabula rasa-
-Ti aiuto io- dissi tranquillizzandola- stai tranquilla- continuai.
La prof si fermò un'attimo in segreteria e ci aveva detto che ci incontravamo direttamente in 5N.
Io ed Angy ci dirigemmo quando qualcuno non mi venne contro e mi fece cadere con tutti i fogli per la mia interrogazione.
-Maled....-
-Scusa non volevo- disse una voce.
Alzai lo sguardo e riconobbi subito chi era, ma non era possibile cavolo!
-Di nuovo tu? Possibile che dobbiamo sempre scontrarci- dissi raccogliendo i miei fogli
-Jess, non volevo davvero, sarà che il destino ci farà sempre incontrare così- disse sorridendo.
-Spero di no perchè sai cadere è un può doloroso- dissi ridendo.
-Ahahahahahah dai ti aiuto, ma tu vieni a questa scuola?-
-Ovvio che domande, comunque sono in un ritardo fottuto, devo andare a fare un'interrogazione, ciao eh- dissi velocemente-
Angy mi guardava divertita come l'amico presumo di Lucas.
-Ci becchiamo allora!-
-Speriamo senza cadere- dissi sorridendolo.
 
Arrivammo in 5N, la porta era chiusa, presumo che la prof era gia arrivata, bussammo io ed Angy.
-Che Dio ce la mandi buona questa interrogazione- disse Angy prima di aprire la porta.
-Buongiorno prof, possiamo fare l'interrogazione?- chiesi
-Certo entrate ragazze-
Odiavo fare l'interrogazioni in altre classi e mi diressi al prima banco vicino la cattedra, i ragazzi di quella classe ripeteva, parlavano e altri giocava o sentivano la musica, ripensai che a quell'ora potevo anche io stare con loro e prepararmi per la maturità ma era tutto inutile pensare.
-Allora Bucci parlami di Cicerone e delle sue opere-
Angy iniziava ad agitarmi ma in quel momento la porta della classe si aprì e io diedi qualche rinfrescata alla mia amica su cosa dire all'interrogazione, si ricordò un pò di cose.
Io stavo ripetendo la versione, sicuro mi chiederà quella.
Dopo una mezz'oretta abbondante Angy finì l'interrogazione e passò a me.
-Allora Scheggia la versione di Cicerone di cosa parla e poi fammi l'analisi logica-
Inizia la mia interrogazione, potevo farcela.
Dopo un'altra mezz'ora abbondante finisco l'interrogazione, io ed Angy facemmo un sospiro di sollievo, la scuola per noi era finita finalmente.
-Allora ragazze, brave, siete state brave, avete studiato però voglio che quest'estate vi esercitiate con le versioni perchè l'anno prossimo ci sono gli esami e dovete essere pronte, vabbè dai un 8 e mezzo a tutte e due, sono buona oggi-
-Dio esiste!- esclamò la mia amica sottovoce.
Ci alzammo e uscimmo dalla classe.
Mi sentì presa dal polso, mi spaventai e stavo per cadere.
-Ma che cav...- non finì di parlare che mi parò davanti lui, il ragazzo che ho sempre odiato con tutta me stessa.
-Jess, come stai? Ti sei ripresa dal psicologo?-
Andrea, il ragazzo più ripugnante del mondo, ex amico di Vittorio, fino a quando non cercò di mettermi le mani addosso per rabbia.
-Lasciami Andrea, mi stai facendo male-
-Che Jess, sei diventata uno scricciolo, prima le menavi e ora?-
-Ora un cazzo Andrè lasciala!- si intromise la mia amica.
-Ma chi sei tu l'avvocato difensore?-
-Lasciami, cazzo vuoi da me?- dissi liberandomi dalla sua presa.
-Riprovarci amore mio- disse sorridendo e sbattermi contro gli armadietti dei corridoi.
-Non ci torno con te coglione-
-Perchè? Vittorio non vuole?-
A quelle domande strafottenti non ci vidi più, non doveva neanche uscire il suo nome dalla sua bocca, era per colpa sua solo sua che era morto, fallo uscire sotto la pioggia con la moto per portarli solo un pò di "fumo".
Lo sbattei contro il muro del corridoio e inizia a picchiarlo, ma lui era più forte di me, fino a quando qualcuno mi fermò e mi portò fuori in giardino.
Lucas, perchè c'era sempre lui di mezzo.
Stavo pensando che forse mi stava seguendo davvero.
-Non guardarmi con quegl'occhi proccupati che non me li bevo- dissi acida.
Lui sorrise.
Che bel sorriso cavolo, Jess cazzo dici riprenditi!
-Cavolo ridi!- esclamai
-Niente!-
-Ecco bravo!- e me ne andai, senza dirli grazie, senza fare nulla, forse avevo esagerato, potevo chiederli scusa, vabbè ormai è andata.
Tornai in classe ed Angy mi abbracciò
-Lo sai che lui non era daccordo col fatto di fare a botte- mi disse
-Vaffanculo Angy!- gridai e me ne andai in bagno mi accesi una sigaretta.
*Mi faccio schifo, avevo bisogno di lui, avevo bisogno dei suoi schiaffi per farmi riprendermi, avevo bisogno di un suo abbraccio, avevo solo bisogno di lui, perchè cazzo perchè proprio lui, perchè sei così cattivo Dio, perchè cazzo?* pensai.
Dopo la sigaretta uscì dal bagno e mi diressi in classe, presi il cellulare e mandai un messaggio a mio padre.
*Mi vieni a prendere per favore urgente!*
* 5 minuti e sono li*
 
 
Stavo scrivendo il mio banco: frasi di canzoni, poeti, filosofi, di tutto.
Entrò il bidello per avvisare al prof che era arrivato mio padre, presi lo zaino e Angy mi fermò per un polso.
-Mi dispiace- mi disse con aria triste.
-Scusami tu, ci sentiamo per oggi!- saluatai e mi diressi da mio padre.
Lui iniziò a farmi domande su cosa era successo, del perchè questo mio comportamento, ecc ecc, ma io li risposi soltanto che MI MANCAVA DA MORIRE.
Iniziai a piangere, a piangere come quando avevo saputo il fatto, quel maledetto giorno.
-Tranquillizzati, vuoi andare a casa?- mi domandò mio padre.
-No pà senti mi porti in palestra tanto alle tre e mezza abbiamo allenamenti sono le 12 mangio qualcosa al panificio affianco e inizio gli allenamenti- dissi
-Ok come vuoi tu!-
  
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