Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: in love with horan    28/05/2013    9 recensioni
-hai appena uccido una direzione- parla finalmente Sam, fissandomi ancora sconvolta.
La fisso, non capendo a cosa si riferisse.
-la famosa band, One Direction, quelli di Londra- mi sventola una mano davanti la faccia.
Ecco dove l'avevo già visto!
-e che ci fanno a Miami?- chiedo non capendo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
OH MAMMA MIA, ULTIMO CAPITOLO *piange*
No, okay, torniamo seri...
Vi dico la verità fin da subito...come ben sapete (o no)
questa storia era già scritta, ma oggi non so perchè ho deciso di
cambiare il finale. Ammetto che non è piaciuto nemmeno a me quello
che ho scritto, quindi...se rimanete deluse, mi scuso in anticipo cc
 
Scusatemi, domani ho un esame, rimetto da giorni anche l'anima per l'ansia..
Ma non voglio annoiarvi.
QUINDI, RINGRAZIO CHI L'HA MESSA TRA LE SEGUITE/RICORDATE O PREFERITE, CHI
L'HA RECENSITA SEMPRE, CHI SOLO QUALCHE CAPITOLO, CHI PER NIENTE(?)
No, davvero, senza il vostro supporto non ci sarebbe questa storia :)
 
Pooooooooooi, ho iniziato una minilong sjhkd sul nuovo profilo
LINK E' QUI (cliccateci su) e boooooooooo
Ah, sì...Leggete questa OS che ho scritto ieri? *occhi dolci*
GRAZIE ANCORA e per qualsiasi contatto entrate sul mio profilo
e trovate tutto...Sì, oggi mi annoia anche ricopiare le cose lol
 
 
ANYWAY, NON POTETE CAPIRE QUANTO MI AVETE RESA FELICE CON
QUESTA STORIA JSAHDKA VI AMO(?)
seee, ciaoooo lol
 
 
 
MOMENTS
 
 
 
 
 
 
 
   
"SOPHY GIADA SMITH & JUSTIN JAMES MCCARTEY
 
SONO FELICI DI INVITARVI ALLE NOZZE REALI A
 
PALAZZO SMITH, GIORNO 25 DICEMBRE 2013"   
 
 
 
 
 
-Sophy, sei pronta?- giro la testa osservando attentamente la mia migliore amica sul ciglio della porta. Il vestito color pesca che si era scelta in quanto testimone della sposa, le stava a pennello; i capelli tirati su da un'acconciatura di tre ore di lavoro e un leggero trucco chiaro la rendono davvero bella.
-Devo mettere solo il velo- mi volto di nuovo verso lo specchio, afferrando la spilla argentata che teneva ben salda la lunga scia del velo.
-Aspetti signorina, l'aiuto io- si affretta a dire una donna, correndomi incontro.
Fisso il mio riflesso allo specchio, mentre l'anzianotta si avvale di una sedia per arrivare alla mia altezza, che poi non è nemmeno tanta.
Il lungo vestito bianco fascia perfettamente il mio corpo, la miriade di strass lo rendono più luminoso di quello che già è. I capelli lasciati morbidi sulle spalle ora stanno nascosti dal lunghissimo velo che ho appena finito di indossare. Sono perfetta, anche il trucco ha la sua parte.
Ma in fondo, come esser così insicuri: mamma si è data da fare per trovare il miglior wedding planner, che si è occupato personalmente di sistemare la sala, la chiesa, la sposa, lo sposo e le persone principali a cui avessero fatto parte al matrimonio.
Anche gli inviti li aveva decorati a modo suo, io avevo annuito silenziosamente.
Era finita la scuola da un pezzo, quasi sei mesi. Finalmente ero uscita da un semplice liceo per entrare a far parte del mondo reale a tutti gli effetti. Stavo optando per continuare gli studi in medicina; ma diciamocelo, il mio nome non me lo permette.
Come ci sono finita al matrimonio? Un giorno mi trovavo a mare con Justin e le sue scorte, perchè dopo lo scandalo della principessa fuori di testa che tenta una storia con un famoso cantante, ogni paparazzo mi stava alle calcagne, giusto per buttare altro fango sulla mia vita.
Eravamo in spiaggia, privata, aveva preparato un picnic con tanto di vasetto con una rosa dentro. Parlavamo del più e del meno, dei nostri progetti futuri e di come sarebbe andata dopo quell'estate.
Uscì una scatolina d'oro laccata; non ci volevo credere, non poteva essere vero! Invece era così: Justin mi ha chiesto di sposarlo, il prima possibile.
Inizialmente ero confusa, non sapevo che fare...Insomma, l'anno prima ero caduta in una stupida storiella d'amore estiva e lui ora era lì, tranquillo di farmi la promessa. Si era fidato di me.
A causa di impregni tra i palazzi, non ci siamo visti per alcuni giorni. Così ci ho pensato benissimo. Io amavo Justin, io dovevo sposarlo.
Accarezzo l'anello di fidanzamento, sorridendo.
-Andiamo?- Sam mi riporta alla realtà, intrecciando la sua mano alla mia.
-Andiamo- ripeto convinta.
Improvvisamente il cuore sembra bloccarsi, per poi cavalcare velocemente quando comincio a camminare lungo il vasto corridoio. Sembra non esserci mai una fine.
Sento la mano della mia migliore amica stringermi forte, mentre scendiamo le scale che portano all'androne della casa.
Volevamo una cerimonia con i parenti e gli amici più stretti. Niente telecamere, niente gossip. Solo io, Justin e chi ci amava davvero.
Sam mi lascia andare una volta arrivati davanti a mio padre, che per poco non scoppia a piangere.
Mi abbraccia forte -Dio, sei bellissima- lo sento singhiozzare in silenzio.
Appoggio una mano sulla sua spalla, beandomi intanto di quell'abbraccio. Erano poche le volte che ne scambiavamo uno.
-Papà, mi fai piangere- lo avverto. Si stacca, asciugandosi così una lacrima fugace.
-Sei pronta?- mi chiede.
Sono titubante nella risposta, ma annuisco lentamente.
Sam svanisce dietro la porta, dove tra poco attraverserò a bracetto con mio padre, intenta ad andarsi a posizionare al suo posto, vicino l'altare.
Mi immagino già Justin lì, accanto al prete, con Rob, il suo testimone, a torturarsi le mani e sorridere felice perchè finalmente il nostro sogno si stava per avverare.
Avevamo progettato la nostra nuova casa, fuori Miami per stare da soli; almeno, per la luna di miele. Non volevamo viaggi chissà dove; volevamo solo un pò di intimità, prima di ritornare ai nostri veri obblighi da reali.
-Andiamo- sussurro. Passo il mio braccio sotto quello di mio padre, che lo stringe forte quasi come se avesse paura a lasciarmi andare.
I due signori posti davanti al portone lo spalancano. La marcia nunziale inizia quando comincio a camminare.
Sento le gambe tremare, il cuore salirmi letteralmente in gola, non so più come si respira.
Sento tutti gli occhi puntati addosso, mentre i miei sono puntati solo in una direzione.
Sento i miei piedi come ad incementarsi al suolo, arrestando la mia camminata. Una direzione...
Il sorriso di Justin sembra spegnersi alla vista di me bloccarmi nemmeno a metà sala. Le bimbe continuano a camminare spargendo fiori sul tappeto, ingnare della mia fermata improvvisa.
-Stai bene?- tenta mio padre, preoccupato. Ancora fisso il vuoto.
One direction... Harry, Louis, Niall, Liam, Zayn... Mi mancavano, mi mancavano i miei veri amici. Gli amici sono sempre presenti nella tua vita, giusto? Gli amici ti stanno al fianco sia nel bene che nel male, vero?
E allora loro dove sono? 
Ho sbagliato a litigarci e non cercarli più? Ho sbagliato a non farmi più sentire? Ho sbagliato a non invitarli al mio matrimonio?
-Sophy?- mi giro verso mio padre, visibilmente preoccupato. Mi sforzo dal sorridere.
-Scusa- dico in un surrurro. Riprendo da dove ero arrivata.
Sento un sospiro di sollievo da parte dei presenti.
All'altare Justin mi aspetta con un sorriso enorme; mio padre abbandona il mio braccio, lasciandomi un bacio sulla guancia. Poi si allontana, lasciandomi nelle mani di Justin.
-Siamo qui riuniti per celebrare le nozze di questi due giovani. Chi è a conoscenza di qualche impedimento per il quale quest’uomo e questa donna non dovrebbero unirsi in matrimonio, parli ora o taccia per sempre- dice il prete che papà aveva pagato per celebrare le nostre nozze.
-Io- urla qualcuno alle nostre spalle. Nella sala si alza un boato, mentre qualcuno rimanendo scioccato sospira un  'oh'.
Sono ferma a guardare oltre la spalla del prete, che strizza intanto gli occhi per capire chi fosse stato a parlare.
-Io dico che questo matrimonio non si debba fare, per vari motivi- insiste la voce.
Sento mormorare Justin al mio fianco, stanco.
Le vocine aumentano a dismisura; tutte quelle chiacchiere stavano cominciando a preoccuparmi.
-E perchè mai?- urla il prete. E' nascosto così bene che nessuno lo riesce a trovare; lo capisco da Justin che continua a lamentarsi di questa buffonata. 
-Perchè lei non ama lui. Lei ama un altro!- conclude quello.
La mia pelle si cosparge di piccoli brividi. E non è il freddo a causarmeli.
-Chi è lei per dire ciò?- insiste il prete, stanco quanto Justin che si gira verso il prete, stizzito.
-Vada avanti; sarà qualche buffone che si diverte a giocare a nascondino- dice con poca delicatezza.
-Zayn- sibilo sottovoce.
Sento gli occhi del prete e di Justin addosso.
-Adesso cosa c'entra quello?- sbraita il mio ragazzo, scocciato.
Sbatto gli occhi velocemente, girandomi alla fine verso la figura al mio fianco.
-Io non amo te, io amo ancora Zayn- spiego e lui sbarra gli occhi.
-Tu cosa?- urla.
Afferro il mio vestito di peso e comincio a camminare da dove ero venuta poco prima.
-Ma dove vai?- urla Justin qualche passo dietro di me.
Non mi interessa tutta la gente che adesso mi guarda male; io devo trovarlo.
I miei occhi vagano per l'immensa stanza. Dove sei? Dove sei? Devo trovarlo.
Una chioma corvina attira la mia attenzione; un sorriso sghembo stampato sulle labbra, un viso familiare.
-Zayn- sto per lanciarmi verso il ragazzo seduto su una delle tante panche, tranquillo, quando qualcosa mi blocca.
-Tu sei mia- mi intima Justin -Levati- mi spinge dall'altra parte con violenza, mentre si butta su Zayn, lasciandogli qualche pugno sul viso.
 
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO- urlo disperata.
Sbatto gli occhi velocemente, passandomi una mano sul petto, al livello del cuore. Sento il sudore impregnarmi i capelli, il cuore ha i battiti accellerati e mi sento terribilmente scossa.
-Sophy, stai bene?- mi volto verso destra, dove Sam sgranchisce gambe e braccia nel suo letto.
Sono nel mio letto, lei nel suo...E' stato solo un incubo.
-Io...Credo di si- dico con voce tremante. 
Eppure sembrava così reale, io che andavo verso l'altare, Justin che picchiava Zayn...
-Mmh, interessante- mugugna la mia migliore amica prima di coricarsi di nuovo sul letto e girarsi dall'altra parte.
Ma vedi questa!
-Sam, ho avuto un incubo. Ascoltami- cerco di smuoverla per farla svegliare.
-Che palle che sei!- si lamenta lei.
Sorrido, abbracciandola.
-Ricordami dove siamo- sussurro al suo orecchio.
-A Londra, ma questo non ti da l'obbligo di rompermi le scatole così presto la mattina- si lamenta lei.
Allungo un braccio verso il comodino; sblocco il cellulare e leggo l'orario.
-Ma sono quasi le 10!- scatto dal letto -Alzati! Voglio andare un pò in giro!- le tolgo le coperte da sopra il corpo.
-AAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH SOPHY- urla lei in preda alla disperazione. Rido come una bambina.
 
 
*  *  * 
 
 
-Stai respirando?- eh?
-Sei viva?- ma cosa...?
-Quante dita sono queste?- Sam sventola due dita davanti a me.
-Che ti sei bevuta?- sposto la mano dal mio viso, confusa.
-No, cioè...Io nei tuoi panni starei per morire...tipo- dice titubante.
Alzo gli occhi al cielo.
Perchè una normale ragazza che sta per vedere il suo...ex? Chiamamolo così...Che motivo c'era di svenire?
-Ma...- una ragazza comincia ad urlare come una pazza facendomi trasalire.
-Ecco, doveva essere così la tua reazione- dice lei tranquillamente.
-Sam?- mi volto insieme alla mia amica nella direzione da cui proveniva la voce.
Niall.
Un sorriso curva le mie labbra, mentre il biondino avanza verso noi.
-Che fate qui? E'...è una sorpresa- cerca di avvicinarsi, ma un gruppo di ragazzine lo blocca poco distante da noi.
Mi giro verso Sam, incrociando le braccia al petto -Sorpresa?- chiedo alla mia migliore amica.
Sam si gratta la testa, ridendo in modo nervoso -Mi aveva detto di fare una sorpresa. Ma poi tu hai mollato Justin, hai cominciato a dire che volevi vedere Zayn...- le braccia di Harry circondano il bacino di Sam, prendendola in braccio e facendo dei saltelli sul posto. Scoppio a ridere della scena.
-Mettimi giù, Harry- urla lei, spaventata.
Il riccio la mette giù, poi le posa un bacio veloce sulla guancia -Tieni, venite in questa stanza tra cinque minuti- le passa una chiave e recupera Niall ancora preso dalle sue fans.
-Oh Dio, questo mi vuole violentare- mormora la mia amica. Gli do un pugno sul braccio e la tiro verso la hall.
Avevamo preso la stanza nell'hotel dove alloggiavano gli one direction in quei giorni. Volevo vederlo, non ce la facevo più!
 
-Che ore sono?- chiedo, seduta su uno dei divanetti della hall.
-Due minuti più di prima- risponde scocciata Sam -So che non vedi l'ora di vederlo, ma aspetta un attimo, eh- dice incazzata.
-Ma se noi cominciamo a salire, piano piano, prendiamo le scale...- cerco di convincerla.
-Va beh, andiamo- scatta dal divano, guidandomi verso le scale. Ma cambia direzione.
-Perchè l'ascensore?- chiedo quando schiaccia il bottone per richiamarlo.
-Schiacciamo un paio di numeri per ritardare, ma io le scale non le prendo. Non per sette piani- sorrido divertita.
Arrivato l'ascensore, saliamo in silenzio.
Passano un paio di minuti e finalmente, dopo varie fermate inutili, arriviamo al giusto piano.
Comincio a torturare la mia pelle, mordo le labbra e cerco di ripassare mentalmente il discorso che mi ero preparata.
-Pronta?- chiede Sam per poi battere ad una porta. 
-Guarda che avevi la chiave- la avverto. Si batte una mano sulla fronte, maledicendosi.
-Arrivo- urla qualcuno da dentro.
La mia migliore amica mi sorride, contenta.
Okay, è la sua voce. Non si può morire solo per aver riconosciuto la voce, vero? Forse il mio sogno prevedeva questo: io avrei riconosciuto la sua voce.
La porta si spalanca poco dopo, mostrandomi Zayn a petto nudo, che subito spalanca la bocca -E voi?- chiede.
-Ciao, come state? Tutto bene? Che ci fate qui a Londra? Ma prego, accomodatevi nella stanza- dice con fare teatrale la mia migliore amica.
Il moro la guarda male, mentre io mi soffermo ad osservarlo per bene: i capelli erano leggermente cresciuti, la barba minacciava di crescere sul mento di Zayn, il petto più scolpito dell'anno precedente, gli occhi sempre gli stessi.
-Cioè...Non me l'aspettavo- sussurra, incerto.
Sam lo spinge da una parte, entrando nella stanza tranquillamente -Harry?- chiama.
Zayn si gira a fissare me -Ciao- dico con tenera voce.
Il mio cuore sta per scoppiare lo so.
-Ciao- risponde solamente.
Devo ammettere che le pareti di quell'hotel erano davvero belle, intonate col pavimento e i lampadari. I quadri erano un tocco di classe e le porte scure erano la perfezione.
Stavo memorizzando l'intero hotel nella speranza di un invito ad entrare da parte di Zayn?
-Volevo parlarti- finalmente spezzo il silenzio, io.
Zayn si fa da una parte sulla porta, permettendomi di entrare nella stanza e guardarmi intorno: no, non mi perdo a descrivere anche questa. Non ho una vita per dire le cose come stanno a Zayn.
-Vuoi da bere?- tenta lui.
Mi mordo il labbro inferiore -Mi vuoi morta?- chiedo, e lui sbarra gli occhi.
-No, perchè dici questo?- chiede preoccupato.
Sorrido lievemente -Indossa una maglia, per favore- lo vedo finalmente sorridere e un pò mi sento più serena.
-Vieni con me- mi prende per una mano, portandomi chissà dove -Parliamo in camera mia, soli-.
Okay, se il cuore aveva cominciato a battere di nuovo normale, ora sembrava uscirmi quasi dal petto.
Soli? Io e lui?
Chiude la porta di quella che doveva essere la sua camera e mi invita a sedermi sul letto.
-Dimmi pure- dice tranquillamente, mentre si abbassa a recuperare una maglia dalla valigia aperta sul pavimento.
-Ti ricordi un anno fa cosa è successo?- chiedo. Sento le mani sudarmi.
-Mmh...Cosa intendi?- risponde lui. Esce una maglia grigia, alzandosi in piedi pronto ad infilarsela.
Mi alzo dal letto, insicura.
-Il giorno in cui ti ho trovato a letto...con Perrie- a pronunciare quel nome, sento gli occhi pizzicare leggermente.
Zayn si guarda in giro, perplesso su cosa rispondere. Lo so che lo ricorda perfettamente, non vuole solo dirlo!
-Guarda che è passato un anno, puoi rispondermi tranquillamente- gli sorrido, amichevolmente.
Zayn aggrotta la fronte -Perchè vuoi parlare di Perrie?- chiede. La maglietta ancora tra le mani.
Sapevo grazie ai paparazzi che si fosse lasciato con Perrie, ma io volevo arrivare da una'altra parte.
-Sono cresciuta molto in questo anno, sai? Ho finito la scuola, mi hanno incoronata principessa...-
-Lo so- risponde lui tranquillamente.
-Come lo sai?- chiedo confusa. Va bene che ero famosa, ma non come lui a livello mondiale!
Sospira pesantemente -Ho continuato a chiedere di te attraverso Harry. Sai che sta insieme a Sam?- chiede.
Sorrido -Certo che lo so, è la mia migliore amica- gli ricordo -Ma non mi interessano loro, mi interessi tu-.
Zayn, a quelle parole sembra sorridere, ma resta pur sempre serio.
-Nel senso...- mi prende in giro.
Alzo gli occhi al cielo -Sai qual è stato il tuo problema?- mi guarda perplesso -Il fatto che tu mi abbia travolta all'improvviso, senza che io potessi fermarti. Ti sei infilato nella mia testa come se ci fosse la porta aperta, come se qualcuno ti avesse detto di entrare. Il fatto è che però nessuno ti aveva invitato, ma tu lo sapevi che dovevi arrivare...E in fondo, lo sapevo anche io- dico tutto d'un fiato.
Zayn mi guarda con occhi spalancati, forse per la velocità in cui avevo detto quelle parole, o forse proprio perchè le avevo dette. Forse ero arrivata tardi.
Noto le mani di Zayn stringere forte la maglia che ancora tiene tra i pugni, la alza verso il soffitto fino a farla passare dietro la mia schiena; poi mi attira sè.
-Ho aspettato un anno, ho aspettato un anno per sentirmi dire tutte queste cose- i nostri visi sono vicini, mentre mi sento bloccata tra la maglia e il suo petto...caldo.
Mi era mancato terribilmente quel contatto.
-Ho rotto definitivamente i contatti con la famiglia di Justin. I miei hanno trovato un modo per far andare avanti il nostro regno, rendendomi la vita da una normale adolescente...Però sono ancora principessa- ridacchio.
Le labbra di Zayn sfiorano appena le mie -La mia principessa-.
Nel mio stomaco sembra esserci un incontro di boxe, ma sono troppo intenta ad assaporare le labbra di Zayn per essere distratta da qualcunche altra cosa.
Era passato tanto tempo, ma il suo gusto di menta e tabacco era rimasto lo stesso.
Finalmente sono felice.
 
 
FINE
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: in love with horan