Signor Tumnus, 183 parole. Prompt: egoista. (pacchetto creato da me)
Il Signor Tumnus era sempre stato famoso, in tutta la foresta, per la tranquillità in cui viveva.
Un fauno di tutto rispetto, nonostante i tempi bui e freddi, che si occupava degli affari propri senza mai essere di peso a nessuno.
Pacifico e buono.
Questo era quello che gli abitanti di Narnia pensavano.
Ed effettivamente questo era sempre stato il Signor Tumnus... fino a quell'istante.
Una bambina. Una figlia di Eva.
Sola.
E in casa sua.
Non esisteva niente di più pericoloso in quel mondo, da quando la falsa Regina aveva costruito quelle sue gelide mura.
Così piccola ed indifesa.
Il cuore del fauno, quello abituato alle gentilezze, gridava ed implorava di scappare, farla fuggire da quel posto un tempo incantevole ed ora tetro e distrutto.
Eppure, per una volta nella sua vita, fu la mente del fauno a prendere il sopravvento.
Portala alla Regina. Ti ringrazierà. Sarà buona con te.
In un attimo il cuore del Signor Tumnus conobbe qualcosa di nuovo.
Il flauto smise di suonare.
Per quel secondo, il Signor Tumnus fu egoista.
Attimo che, per fortuna, sparì subito dopo.