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Autore: _i will always believe_    29/05/2013    1 recensioni
Adele è una bella ragazza di 16 anni che però cerca di passare inosservata. I suoi migliori amici Simone e Federica sono estroversi e un po’ matti, così come lei. Beatrice è la fidata compagna di classe e amica di Adele e si aiutano a vicenda a sopravvivere al terribile Liceo Classico. Cosa succederebbe se un giorno Ludovico, compagno bello e stronzo delle ragazze, si accorgesse di Adele? E se aggiungessimo un nuovo corso di acquagym odiato da Adele, il cui istruttore è la controfigura del dio Apollo per la sua bellezza ultraterrena, ma con il carattere strafottente del dio Marte? Adele dovrà sopravvivere agli ultimi due mesi prima della fine della scuola, ma tanti imprevisti e novità non li renderanno semplici.
Ci saranno moltissime situazioni comiche e romantiche, non solo per Dele ma anche per i suoi compagni di viaggio.
Se vi ho incuriositi fate un salto e lasciatemi una recensione. E’ la mia prima storia e spero vi piaccia!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
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Hey, questo capitolo è piuttosto lungo ed è anche uno dei miei preferiti. Il mondo di Adele va a scontrarsi con quello di  Mattia e per ora posso solo anticiparvi questo. Per capirne di più leggete e poi ditemi che ne pensate.
Ci vediamo più giù!




Rebecca, Gaia, Alice ed io corriamo verso le altre che si stanno già immergendo in acqua e dato che la sfortuna mi perseguita per poco non volo in piscina dato che sono scivolata su una pozza

d’acqua, ma grazie al cielo Ali mi ha aiutata.


Cacchio, iniziare con queste figure di merda allucinante non è promettente!


Ci precipitiamo tutte e quattro alla panchina di plastica per appoggiare gli accappatoi e poi ci dirigiamo verso il bordo della piscina, questa volta però non corro per sicurezza.

Guardiamo un po' spaesate le nostre compagne, ma loro sono così prese da Mattia che non si sono neppure rese conto della nostra assenza e, speriamo, della mia figuraccia.

Anche lui però, che dovrebbe essere responsabile, è troppo preso dalla loro corte spietata per rendersi conto che non siamo ancora in acqua o che per poco non mi ammazzo.



Infastidita e turbata per ciò che dovrò fare per la prossima ora entro in acqua e mi trascino vicino Alice che è essenziale data l’assenza di Bea e perché anche lei come me odia tutta questa

situazione assurda.

Guardo speranzosa  l’orologio della piscina, ma purtroppo capisco che sono solo passati 10 miseri minuti perciò decido di non essere masochista e di non controllare troppo frequentemente l’ora.


Mi volto e noto che probabilmente non inizieremo presto la lezione dato che le oche sono tutte al bordo della piscina e intrattengono con gesti maliziosi il nostro istruttore che non accenna

minimamente a fermarle e per questo sta perdendo sempre più punti.



Inizio a parlare con Becca e Ali dei compiti per domani e poi, non so come, finiamo a parlare dei ragazzi che stanno facendo nuoto.

“Ma hai visto che Luca sta diventando sempre più figo!?” Mi chiede tutta eccitata Becca.

“Diciamo di si, ma non credo che sia disponibile ...” Rispondo vaga; non voglio che Bea soffra per le troppe fans del suo spasimante.

“Cosa!? Uffa, non è giusto! Avrei voluto provarci.” Mi risponde dispiaciuta.

“Ma per favore! Non ne avresti mai avuto il coraggio, sei troppo timida!” Le fa notare Alice, che è la solita pragmatica.

“E’ vero, ma permettimi almeno di sognare un po’, sei la solita rompiscatole! Cambiando soggetto, Dele devi dirmi qualcosa?” Mi chiede con un ghigno malizioso e un po’ intimidatorio.

“Io? E cosa dovrei dirti?” Le chiedo spaesata, anche se sospetto ciò che sta per dirmi.

“Ludo ultimamente ti lancia certe occhiate di fuoco ... Sembra che ti voglia spogliare con gli occhi.” Mi racconta con un ghigno poco rassicurante la mia amica.



“Ragazze ora basta, dobbiamo iniziare la lezione! Disponetevi in modo decente altrimenti rischiate di farvi del male muovendovi.” Urla Mattia, salvandomi da Alice che quando vuole sa essere

molto persuasiva.

Con questo suo intervento ha inconsapevolmente acquistato un paio di punti.

“Forza ragazze, fate in fretta o non vi mando dall’idromassaggio alla fine!” Ci dice e le mie compagne, superficiali quali sono,  si affrettano a mettersi al porprio posto come se non poter  andare

là segnasse la fine del loro ottuso mondo, mentre sul volto di Mattia si forma una strana smorfia che non riesco a decifrare.

“Bene, ora iniziamo con dei movimenti semplici semplici che potete fare tranquillamente anche se siete poco coordinate, così evitiamo che qualcuno si faccia male.” Dice mandandomi uno

sguardo saccente.


No, ma dico: come si permette!? E' vero che sono un po’ goffa e prima per poco non mi sfracello nella vasca, ma non mi sembra il caso di guardarmi come se fossi un’idiota senza equilibrio.

I suoi punti ora sono sotto zero, in compenso mi rendo conto che si è accorto della mia figuraccia e arrossisco per l’imbarazzo.



Lo guardo di sbieco e lo fulmino con gli occhi: al diavolo l’imbarazzo e la timidezza!

Non può trattarmi da deficiente, anche perché ho fatto danza moderna per quattro anni e la coordinazione di certo non mi manca.

E’ solo che quando mi sento a disagio divento goffa e lui di certo non mi sta aiutando!

“Allora: iniziamo aprendo braccia e gambe in contemporanea per poi richiuderle subito dopo. Capito?”

Ci guarda come se fossimo senza cervello e questo, nonostante sia corretto per certe mie compagne, mi offende e sortisce lo stesso effetto anche su Becca, Ali e Gaia che mi

guardano con un sopracciglio alzato come se potessi dare loro delle spiegazioni.

Io mi limito ad alzare le spalle come per dire “Non so perché faccia così” e inizio a fare ciò che Mattia ci ha detto.




Il primo quarto d’ora passa così: facendo movimenti idioti e ridicoli che non servono neppure a riscaldarci.

Nonostante ciò le oche vicine a me non fanno altro che lamentarsi per gli eccessivi sforzi - no ma dico: stiamo scherzando!? - e questo aumenta la certezza di Mattia che siamo un branco di

cretinette e quindi ci tratta come tali.

Inizio seriamente a stancarmi di tutto, delle mie stupide compagne superficiale e di Mattia.



Guardo con una faccia sofferente le mie amiche e loro sospirano per farmi capire che siamo sulla stessa barca.

Questa lezione si sta rivelando un disastro sotto ogni punto di vista:

1 L’istruttore è un pallone gonfiato che ha un atteggiamento troppo altezzoso per i miei gusti,

2 Bea non è qui per sostenermi,

3 Per poco non mi ammazzo in piscina e ho fatto una figura di merda, sicuramentela prima di una lunga serie conoscendomi,

4 Il tempo sembra non passare.



Sbuffo irritata perché so che questa è solo la prima lezione di otto e in più devo anche affrontare acquabike che è molto peggio di acquagym.

“Non sei obbligata a restare qui se non vuoi.” Sento dire a Mattia e curiosa delle sue parole alzo lo sguardo per capire a chi sono rivolte.


Non l’avessi mai più fatto! Mattia si sta riferendo proprio a me e mi guarda piuttosto male.


“Io?” Chiedo sgranando gli occhi.

“E chi altro se no? Sei tu quella scocciata che sbuffa. Guarda che se non ti interessa la lezione nessuno ti obbliga a restare sai?” Mi dice strafottente.


Corrugo la fronte sconcertata: cosa gli ho fatto di male per farlo parlare così? Ho sempre fatto tutto ciò che ha detto senza lamentarmi e il mio sbuffo era generale, non volevo mica farlo

arrabbiare!


“Ma veramente io ...” Tento di parlare, ma quel buzzurro mi interrompe.

“Vuoi che chiami la Calosso o intendi lavorare?” Mi chiede con un ghigno soddisfatto.


E’ ufficiale: inizio seriamente ad odiare questo ragazzo!


“Ma veramente io starei lavorando!” Dico sprezzante in un momento di rabbia pura.

Mi pento subito del mio tono, ma quando vedo la sua faccia scioccata la vergogna per la mia maleducazione passa e sorrido strafottente.

Mattia lo nota e mi guarda in modo strano: un misto fra rabbia, stupore e divertimento.

“Bene possiamo riprendere e guai a chi osa interrompere la lezione!”

Mi lancia uno sguardo di rimprovero e ci ordina subito di fare un'altro movimento.

Lo guardo sconcertata perché è ovvio che non abbia fatto nulla, ma lui non si scompone.




Dopo una decina di minuti mi sento chiamare da Ali, che è vicina a me.

“Dele, Mattia non fa altro che guardarti male e quando ci dice cosa fare mi sembra che ti guardi in modo strafottente e ti faccia il verso. Ma lo conoscevi già? Che cavolo gli hai fatto?”

“Io non lo conosco e tanto meno gli ho fatto o detto qualcosa! Per te sono stata maleducata in qualche modo?”

“No, hai solo fatto bene a rispondergli per le rime. Per me se la tira troppo e poi che senso ha prendersela solo con te? Per cosa poi?”

“Infatti! E’ solo un cazzone!”
 Dico fra i denti per non farmi sentire dal diretto interessato e per non peggiorare ulteriormente la situazione.

Non ho mai risposto così a qualcuno che neppure conosco, ma di certo non mi è mai capitato di incontrare nessuno così ... così ... così accidenti!

Solo Ludo si avvicina a Mattia: belli e stronzi entrambi!



Chissà che sta facendo Ludo a proposito. No, non mi deve interessare! Non lo voglio più neppure come amico visto il modo in cui mi ha umiliata!



“Bene, potete andare all’idromassaggio per 15 minuti, qui abbiamo finto!”

Cado dalle nuvole e subito mi torna il sorriso per questa bella notizia.


“Tu ci vai?” Chiedo ad Ali.

“Si, tanto non mi faccio la doccia qui.” Dice con una faccia schifata.

“Ok, allora ci vediamo negli spogliatoi.” Le spiego, felice di poter fuggire da qui.



Non appena usciamo mi levo la cuffia che mi fa sentire a disagio, mi metto le ciabatte e vado verso il mio accappatoio per riprenderlo.

“Hey tu, aspetta.”

Mi volto, ma preferirei aver tirato dritto perché si tratta di Mattia.

“Si?” Chiedo nel modo più educato che posso.

“Allora la avvisiamo o no la Calosso?” Mi chiede con un ghigno beffardo sul viso.

Faccio una faccia strana probabilmente perché scoppia a ridermi in faccia e per questo sento la rabbia montare rapidamente.

“E perché mai?” Chiedo nascondendo un ringhio.

“Per il tuo comportamento da ragazzina maleducata.”

“Si può sapere cosa vuoi?!”

“Mi sembri tanto una che non vorrebbe una nota disciplinare dalla prof. vero?” Mi chiede sovrappensiero quasi con aria schifata.

“E con ciò? Non devo certamente rendere conto a te!” Sbotto ormai fuori controllo.

“Bene allora la devi smettere.”

“Ma di che diavolo parli!? Io non ho fatto assolutamente niente.” Scandisco bene parola per parola così magari quel celebroleso riesce a capire ciò che dico.

“Ah no?! Ti sembra carino sbuffare e mostrarti annoiata quando uno sta cercando di fare bene il proprio lavoro? E rispondere anche oltretutto?”

“Primo: stavo sbuffando perché non voglio fare questo corso, ma devo e non era rivolto a te in particolare.

Secondo: non mi mostro affatto annoiata, infatti ho svolto tutto ciò che ci hai detto di fare.

Terzo: non voglio mancare di rispetto a nessuno, tanto meno a una persona che non conosco per nulla.

Quarto: siamo realisti, per i primi dieci minuti se non di più non hai fatto altro che assecondare quelle oche e non hai fatto un bel niente.

Quinto: per poco non..” 
Ma mi blocco perché non voglio umiliarmi ulteriormente ricordandogli che stavo per cadere in acqua.

“Quinto: per poco non cadi in acqua perché sei goffa e disattenta.” Mi dice ridendo sotto i baffi.


Come cavolo ha fatto a capire ciò che stavo per dire?


“Poi sono io quella maleducata! Come ti permetti di dire certe cosa a qualcuno di cui non sai neppure il nome?!”

Mi volto per evitare di tirargli un pugno sul quel bel viso, ma lui mi insegue.

“Sai una cosa: mi voglio divertire, non dirò nulla alla tua amata prof.”

“Ti vuoi divertire!? Ma da piccolo sei caduto dal seggiolone e hai battuto la testa per caso?” Gli chiedo furibonda e lui ridacchia, facendomi emettere un ringhio di rabbia.

“Mi  farò parecchie risate nelle prossime sette lezioni.”  Constata come sovrappensiero.


Mi sfotte pure lo stronzo!


“Fai pure, ma ti assicuro che mi divertirò anche io.” Dico con un coraggio e una faccia tosta che non avrei mai pensato mi appartenessero.

Mattia mi guarda male; poverino, pensava che fossi una ragazzina che si lascia mettere i piedi in testa  lui. Ma per favore!

“Vuoi la guerra?” Mi chiede assottigliando gli occhi.

Un brivido mi percorre la schiena, ma non abbasso lo sguardo.

“E guerra sia.” Rispondo, per poi voltarmi immediatamente e incamminarmi verso gli spogliatoi.

Una volta entrata arrossisco violentemente e inizio a respirare in modo accelerato per lo sbigottimento e per la paura.

Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo!? Da quando so tenere così bene testa a qualcuno, a uno sconosciuto poi!?

Faccio una doccia velocissima che non mi serve a nulla e mi rivesto in tempo record; non aspetto le altre e corro subito da Bea perché devo raccontarle tutto e capire se ho davvero fatto o

detto qualcosa che lo possa aver fatto comportare così dato che io non riesco a comprendere il suo comportamento.

Appena esco dagli spogliatoi intravedo la mia amica e le corro incontro, ma poi mi accorgo che c’è anche la Calosso che sta parlando con Mattia, il quale quando mi nota mi indica alla prof.



In cosa mi sono andata a cacciare? E poi non aveva detto che non avrebbe parlato alla Calosso?


Accidenti a me e alla mia linguaccia!





Bene, la guerra tra Adele e Mattia è ufficialmente iniziata! Da qui in poi ci sarà da divertirsi, ma non so se le mie idee vi piacciono oppure no. Parecchie persone stanno leggendo la mia storia e questo mi rende così euforica che mi potrebbero tranquillamente rinchiudere in manicomio però nessuno mi lascia un suo parere, volevo quindi chiedervi per favore di recensire se potete perchè non so se ciò che scrivo vi piace o vi fa schifo! Aspetto con ansia i vostri commenti (belli o brutti non ha importanza purchè mi aiutino a migliorare).
Grazie mille e al prossimo capitolo! 
  
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