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Autore: _Io_ Mi    29/05/2013    0 recensioni
-Dαyligнt-
TRATTO DALLA STORIA
Spostai lo sguardo verso il cielo, ma nel corto tragitto incontrai gli occhi di Louis, che mi stava guardando. Mi sorrise e tornò a guardare le stelle. Era strano, dopo ci avrei parlato.. Sicuramente!
Niall era rimasto lì per tutto il tempo, non aveva fiatato né detto una parola.
“Ragazzi, vado a prendere ancora una coperta perché ho freddo.” Disse Liam, poi si alzò e scese di sotto.
Restai un attimo in silenzio, forse quasi imbarazzata.
“Belle le stelle vero?” Bisbigliai al biondo.
“Già..” Mi voltai verso di lui, ma lui continuò a guardare il cielo.
“Puoi guardarmi mentre parlo?”
“No, non posso..”
Genere: Comico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Chapter Two

All those crazy things we did
Didn’t think about it just went with it
You’re always there, you’re everywhere
But right now I wish you were here.

                                                                                                     -Wish you were here Avril Lavigne
 

 


Terminai la mia colazione, dopodiché mi tuffai di nuovo nell’immenso groviglio di strade per poi arrivare a casa.
Entrai, e senza fare caso a chi ci fosse salì le scale.
Mi svestii, buttai tutta la roba nel cesto da lavare e mi misi nella doccia.
Mi risciaquai come se l’acqua avesse potuto levar via tutte le preoccupazioni, tutte le angosce.
Poi andai in camera mia e misi uno dei miei completini da casa, che sarebbe: pantaloncini, felpona e capellino (cliccate QUI)
Non avevo intenzione di scendere, sarei stata come tutti i giorni chiusa nella mia camera.
Isolata dai problemi, quasi volessi sfuggirne.

Mi misi le cuffie nelle orecchie e scelsi l’impostazione “Brano casuale”. Partì It’s Alright, It’s OK di Ashley Tisdale. Perfetto, quella canzone era proprio quella che mi rappresentava in quel momento. Niente era casuale nella mia vita.
It’s Alright, OK
I’m so much better without you
I wont be sorry
Alright, Ok
So don’t you bother what I do
No matter what you say”

Le immagini scorrevano veloce nella mia testa, e ogni ricordo faceva più male di quello precedente.
Le lacrime stavano per uscire per l’ennesima volta, se non fosse stato per la voce di mia madre che interruppe quell’atmosfera straziante.
“Mì, scendi giù un attimo. Ho una cosa importante da dirti”
“Chissà, mi diranno che partono e mi lasciano a casa per un’altra volta. Non è una novità..”
Bofonchiai tra me e me mentre scendevo le scale.
“Allora?”Dissi a mia madre, picchiettando insistentemente le dita sul tavolo.
“Sediamoci”Mi disse indicando il tavolo.
Ci sedemmo poi incominciò a parlare.
Mìì senti, non è una bella cosa..”
“Senti mamma, se vuoi dirmi che tra pochi giorni ripartirete per uno dei vostri viaggi ai Caraibi e mi lascerete a casa non è una novità. Buon viaggio..”
Le dissi seccata, poi feci per alzarmi ma..
“Liam è all’ospedale tesoro, ha avuto un incidente grave e..”
Tutto quello che disse dopo non lo sentì più, presi il mio cellulare e corsi fuori.
Ma in quel momento non me ne fotteva un cazzo.
Corsi via, via da quel mondo così straziante.
Via da tutti i problemi. Scappavo, anche se forse non sarebbe servito a nulla.
“NO! NON E’ POSSIBILE! DITEMI CHE NON E’ COSI’.” Urlai, tanto ormai niente importava più.
Mi fermai al solito parco, alla solita panchina.
Poi scivolai a terra. Le lacrime erano ormai diventati incontrollabili.
In quel momento avrei avuto bisogno di qualcuno, anche solo di una persona, in grado di tirarmi su. Di ripescarmi dal tunnel senza uscita nel quale ero intrappolata. Ma ero sola, nessuno sarebbe venuto.
La pioggia si era unita alle mie innumerevoli lacrime già da un po’, ma non mi ero mossa da lì.
Forse speravo che facendo così tutto si sarebbe risolto, ma sapevo benissimo che non sarebbe stato assolutamente così.
Presi il mio cellulare e velocemente digitai il numero di mia madre.
“Tesoro, ma dove cavolo sei finita?”
“In che ospedale è Liam?”
Le risposi non prendendo in considerazione la sua domanda.
“Al St. Victoria di Londra. Ma mica avrai intenz..”
Tirai giù la chiamata.
Uscì dal parco e salì su uno dei primi taxi che passarono.
“St. Victoria di Londra, signore”
“Ma signorina, è troppo lontano saranno due ore di macchina !”

Poi si voltò.
“La prego signore, la prego”
Mi fissò per un attimo, poi mise in moto la vettura.
Forse vide, forse fu una delle uniche persone che vide realmente come stavo.
I miei occhi rossi, il mio trucco sciolto a causa delle lacrime e della pioggia, i miei lunghi capelli castani scompigliati.
Cercai di addormentarmi, ma era totalmente impossibile.
I miei pensieri erano davvero troppi.
Cosa avrebbero pensato quando mi avrebbero visto?
O meglio, sapevano di me?
Lui, si ricordava ancora di me?

“Signorina, siamo arrivati”Mi disse gentilmente l’uomo dai capelli biondo platino.
Presi dalla tasca tutti i soldi che avevo e glieli porsi in una mano.
“Tenga il resto signore, ha fatto davvero molto per me. Arrivederci”
“Vedrà che si sistemerà tutto”
Mi disse dal finestrino quando ormai ero già dall’entrata dell’ospedale.
Mi voltai per un’ultima volta e gli dissi:“Lo spero, lo spero davvero”
Dopodichè entrai.
“Buon pomeriggio, posso esserle d’aiuto?”
“Liam, Liam Payne.”
“Lei è?”
“Mi dica dov’è, la prego”
Le dissi sul punto di piangere.
Mi fissò per un attimo, forse perché anche lei come quell’autista del Taxi aveva guardato al di là dell’apparenza.
“Sesto piano.”Mi rispose sorridendomi.
Presi l’ascensore vuoto, e schiacciai il tasto.
Piano 1.Piano 2.Piano 3.Piano 4. E che cazzo più lento di così..Piano 5.Piano 6. Alleluia.
Percorsi gli innumerevoli corridoi fino a quando non vidi quattro ragazzi seduti in una sala d’attesa.
I loro visi mi erano famigliari.
Uno di loro aveva dei capelli ricci, davvero belli, e degli occhioni verdi. Stava mescolando nervosamente la piccola tazzina di caffè. L’altro aveva i capelli biondi, e degli occhi blu davvero stupendi. Guardava continuamente un punto fisso nel vuoto. Un altro ancora aveva un ciuffo alto, e degli occhi nocciola davvero intensi. E stava parlando con gli occhi lucidi con l’ultimo di quei ragazzi. Aveva una maglia a righe e anche lui degli occhi blu molto belli, ma essi avevano una strana luce, DIO gli occhi più belli che avessi mai visto. Mi avvicinai lentamente ai ragazzi, i quali per un attimo non si accorsero della mia presenza. Poi il biondo alzò i suoi occhi oceano e mi vide.
“Tu sei?” chiesero “Mì. Mina Smith.” Mi guardarono straniti, poi il riccio disse: “Mì?” Il mio soprannome come cazz..“Come scusa?” Gli chiesi perplessa.“La Mì di..Liam?” Disse con gli occhi sempre più lucidi. “DI  ma che cazzo sono un oggetto ?! non sono di nessuno… Tanto meno di Liam”Dissi scoppiando il lacrime. Il ragazzo dagli occhi oceano si alzò e si avvicinò a me, per poi abbracciarmi forte. Mi imbarazzò quella situazione, però era da tanto che ne avevo bisogno.“Non ci siamo ancora presentati! Io sono Niall..” Disse il biondo staccandosi dall’abbraccio.“Io Harry.” Replicò il riccio porgendomi la mano.“Io sono Louis.” Disse ancora il ragazzo con gli occhi più belli del mondo.“ Zayn” Concluse il ragazzo moro. “Piacere ragazzi.”Risposi fingendo un piccolo sorriso.“Forse vederlo ti farà stare meglio, vai..” Mi disse il Zayn dandomi una piccola pacca sulla spalla. “Ma.. Il dottore ha già detto qualcosa?” “No, ha detto che dovevano vedere cosa aveva.. Però ha anche detto che se qualcuno di noi avesse voluto vederlo era libero di farlo.” “Grazie..” Mi alzai lentamente da uno dei tanti seggiolini squadrati, tipici degli ospedali e aprii la porta della camera. Cavolo, non me lo ricordavo così. Forse non me lo ricordavo neanche più. Però era bello lo stesso, anche con miliardi di fili attaccati al suo corpo. I suoi capelli erano tutti scompigliati, e intrappolati in un enorme cerotto .Le sue braccia erano piene di ferite ancora sanguinanti, e la scena era la stessa sulle gambe. Mi avvicinai, gli diedi un piccolo bacio sulla fronte, poi uscì. Mi era mancato sentire la sua pelle, mi era mancato vedere i suoi occhi anche chiusi. Mi era mancato lui.

  
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