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Autore: picchia    14/12/2007    6 recensioni
E' una storia molto leggera,in divenire,dove tutto può succedere,in quanto ancora devo scriverla.Tutto parte da un mio sogno: i Tokio hotel conosco un gruppo di ragazze romane.Insieme passeranno un vacanza piena di emozioni e avventure.Scene demenziali si alterneranno ad alcune più spinte.buona lettura e recensite in tanti!!!!!!!kiss
Genere: Generale, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi scuso per l’enorme ritardo, ma mi è definitivamente morto il pc e mi tocca aspettare dopo Natale per vederne uno nuovo

Mi scuso per l’enorme ritardo, ma mi è definitivamente morto il pc e mi tocca aspettare dopo Natale per vederne uno nuovo.

Questo è l’ultimo capitolo per questa mia prima fan fiction. Ringrazio tutti quelli che l’hanno letta e seguita! Grandiosi!;)

Grazie di aver seguito e a volte incitato lo sclero della fancazzista insita in me…prometto che appena avrò modo e mezzi tornerò!

Be cool!

Buona lettura!

 

 

Cap15

 

La mattina dopo Silvia si alzò raggiante come non mai.

Aveva sognato il principe protagonista della sua favola privata.

Lo stesso che le aveva inviato un tenerissimo messaggio del Buongiorno, pieno di premura e dolcezza. Aveva concluso con due parole corte chiare dirette improvvise, ma quasi aspettate perché condivise: ti adoro.

Fece colazione e dopo una bella doccia si preparò scegliendo accuratamente i vestiti da indossare semplicemente perché nello stesso sms Gustav l’aveva invitata a pranzare insieme.

Passarono tutto il giorno insieme, come promesso.

Passarono tutti i giorni restanti insieme.

Spesso approfittavano della riservatezza della camera d’albergo del ragazzo chiudendosi per interi pomeriggi e uscire poi la sera con il resto della combriccola.

 

Nell’ultima settimana di vacanza dei tedeschi uscirono tutte le sere, tutti quanti, coppie comprese.

Una di quelle sere iniziò con una particolare scena piena di comicità per l’intero gruppo tranne che per il soggetto interessato, Georg.

 

 

 

-GIORNI PRIMA-

 

Il ragazzo fu l’ultimo a scendere nella hall dell’hotel.

Erano arrivate addirittura le ragazze, famose per i perenni ritardi, e con i ragazzi stavano appunto aspettando il bassista, il quale si presentò poco dopo con un cappellino di lana ben calcato in testa e coperto dal cappuccio di una gigantesca felpa blu.

Abbigliamento decisamente fuori stagione visto che comunque era ancora estate!

Tom: ecco dove era finita!- gli urlò il rasta reclamando la proprietà dell’indumento dalla improbabile taglia.

Georg: si, l’ho presa solo in prestito- confermò con una strano tono.

Bill: Georg, ma che hai?- chiese il cantante insospettito da quel inusuale atteggiamento scontroso.

Ge: chiedi a Francesca!- esclamò secco il ragazzo lanciando un’occhiataccia arrabbiata alla bionda che se stava sghignazzando silenziosamente da quando lo vide uscire così camuffato dall’ascensore.

L’attenzione dei presenti passò allora da Georg a Francesca.

Serena: fra, ci dici che cosa è successo?

Lalu: si, dicci come mai il nostro omino si è conciato in tal strambo modo. Per di più incappucciandosi in una delle immense felpe di Tom.

Gustav: che gli hai fatto?- chiese malizioso il biondo, iniziando a viaggiare con la sua mente pervertita da adolescente.

Fra: non mi guardare così! Non iniziare a farti trip sessuali, che vi conosco a voi (uomini)! – sbottò rassegnata- l’ho solo portato dal mio parrucchiere dopo che mi aveva tanto assillato per farlo!

Le ragazze sgranarono gli occhi e si ammutolirono di colpo per lo shock causato dall’ultima affermazione detta.

T: e allora? Perché si è imbacuccato? – chiese ancora confuso il rasta

F: ha insistito lui a voler venire con me e poi non ha dato precise indicazioni come io gli avevo preventivamente consigliato -cercando quasi di discolparsi da una ancora sconosciuta accusa

B: precise indicazioni?- sottolineò il moro per chiedere spiegazioni.

F: Pier, il mio parrucchiere – iniziò allora a spiegare – è molto bravo, ma ha la particolarità di creare acconciature molto molto fantasiose, se un cliente non richiede un trattamento specifico. Io spesso lo lascio fare perché sono abituata e so che il risultato sarà comunque eccezionale. Solo in rari casi gli ho dato indicazioni precise per un determinato taglio, eseguito poi alla perfezione!- i ragazzi stavano seguendo il discorso annuendo – però sto beota si è scordato di dirgli che voleva solo spuntarsi i capelli, nonostante lo avessi avvertito!!!

B: quindi?? – un tono più alto del normale, allarmato come se fosse stata preannunciata una imminente strage.

Ge: e quindi  GUARDA!- esclamò il bassista abbassandosi di colpo il cappuccio della felpa e levandosi il cappellino

I suoi lunghi e lisci capelli non ricaddero sulle larghe spalle.

I suoi lunghi e lisci capelli non c’erano più!
Il cantante di risposta cercò di dire qualcosa, ma dalla sua bocca uscirono solo qualche trancio di parola o balbettio insensato.

Ge: quel PAZZO mi ha rovinato il mio PERFETTO taglio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Quel pazzo ha devastato tutto! Ha detto che, appena mi ha visto con i capelli bagnati e mossi al naturale, si è illuminato e gli era venuto in mente un’acconciatura stupenda!- raccontava digrignando i denti dalla rabbia che gli ribolliva nel sangue – e io, convinto dal suo entusiasmo, l’ho lasciato fare senza dirgli nulla!- terminò afflitto, sconsolato, costernato.

B: sembri me a 15 anni versione riccia!- finalmente era riuscito ad associare i pensieri che gli si erano dissolti dallo sconcerto dovuto a quella visione tanto scabrosa.

Tom e Gustav si erano gettati per terra a ridere come forsennati, rotolandosi e tenendosi la pancia dallo sforzo.

Due dementi.

Le ragazze trattennero tutte la minima risata, comprendendo quale fausto destino fosse capitato al tedesco. Per lui si era avverato l’incubo di ogni ragazza che entra in un parrucchiere titubante: uscirne con un taglio indesiderato o perfino sbagliato..

Bill non mosse un muscolo, raggelandosi al solo pensiero!

Lui adorava i suoi capelli. Preferiva sottoporsi a terribili torture corporali pur di evitare che qualche matto potesse rovinargli la sua studiatissima pettinatura, potesse toccare anche solo una delle sue ciocche o potesse addirittura tagliare i suoi amati capelli corvini per creare qualcosa di inguardabile.

Si sentì subito terrorizzato da quelle ipotesi e intuì come potesse sentirsi l’amico, il quale in quel momento lo guardava decisamente disperato.

I due si abbracciarono calorosamente capendo quante sofferenze fossero state causate con tale sciagura.

Durante una simile pietosa scena da femminucce, Tom e Gustav stavano ancora ridendo sul pavimento con oramai le lacrime agli occhi e i crampi agli addominali.

Ripeto: due dementi.

I due dementi che si sganasciarono per almeno un’ora indicando lo sfortunato bassista ed di tanto in tanto se ne uscivano con varie frasi sconnesse tipo : “Ora con la piastra si stira i peli delle gambe!” oppure: “ tocca rimediare una busta di carta e farci due buchi per gli occhi e coprirgli la testa!”, “Gus, li ha quasi più corti dei tuoi!”, “domani gli compriamo una parrucca!”, “manca solo un bel piagnisteo..”. Insomma una sequela di cattiverie che ebbero come unico risultato di imbufalire il povero Georg, più di quanto già non fosse.

 

 

 

In pratica in quei giorni il gruppo cercò di divertirsi il più possibile senza pensare quanto la fine della vacanza si stesse avvicinando.

Furono ben pochi i momenti di tristezza e malinconia. Nessuno cadde preda delle lacrime per l’imminente addio. Tutti avevano deciso di vivere gli ultimi giorni come tutto il resto della vacanza: insieme!

Alla fine arrivò il giorno precedente la partenza dei ragazzi.

Lo passarono girando per gli ultimi acquisti dei tedeschi, finendo con una buona birra e un brindisi a loro otto.

Al momento della Buona notte si accordarono per rivedersi il giorno dopo a pranzo e salutarsi così prima che il manager del gruppo li venisse a prendere per portarli in aeroporto.

 

Silvia e Serena rimasero in hotel con i rispettivi ragazzi.

Trascorsero la loro ultima notte d’amore tra baci appassionati, morbidi abbracci, lente lacrime e indimenticabili momenti di unione fisica ed emotiva.

Molte parole rimasero taciute, ma gli occhi parlarono al loro posto, con tutto il cuore e l’anima.

Bill e Serena decisero di rimanere insieme nonostante la lontananza che li avrebbe tenuti divisi. Decisero di provare almeno di mantenere vivo il loro rapporto perché ormai si sentivano intimamente legati l’uno all’altra.

Gustav e Silvia presero una dura decisione, ma in pieno accordo: preferirono passare quest’ultima notte insieme e poi lasciarsi per rimanere semplicemente amici. In fin dei conti fra di loro i sentimenti non si erano ancora fatti intensi. Avevano sì un ottimo feeling, ma furono entrambi molto razionali nel sanzionare che una decina di giorni come coppia non potevano bastare come base per una relazione a distanza. Non volevano soffrire più del  dovuto o addirittura rovinare lo stupendo legame di amicizia che li univa sin dal loro primo incontro.

 

Entrambe le coppie ebbero un dolce seppure triste risveglio:

            Serena si svegliò fra le amorevoli braccia di Bill, cullata dal suo caldo respiro e avvolta forse per l’ultima volta dal suo profumo, dolce e intenso. L’essenza di cocco si liberava dalla criniera corvina domata appunto dalla cera modellante al cocco. L’aroma di muschio bianco del suo solito bagnoschiuma si mescolava con il profumo naturale della pelle candida.

La ragazza cercava di imprimersi bene nella memoria quel mix soave per farne prezioso ricordo.

Rimase lì, fra le bianche lenzuola, stretta tra le Sue braccia a mirare colui che presto sarebbe stato troppo lontano.

Una lacrima scese debolmente…

Un’altra la seguì…

Il respiro le divenne inconsciamente affannoso, convulso e soffocato dalla tempesta di tristi pensieri che le inondarono prepotentemente la mente.

Le lacrime scesero copiose…

Un tocco leggero le sfiorò la guancia bagnata.

Morbide labbra si congiunsero, lo sguardo andò a incrociarsi con quello del ragazzo, svegliatosi di certo dai sussulti causati dal pianto.

B: TI AMO. Prometto che ci sentiremo sempre! Prometto che appena potrò ti raggiungerò. Ma ora, ti prego, non piangere più! Così mi farai solamente morire! Non riuscirò più a partire perché non potrei staccarmi da te e non riuscirei a smettere di coccolarti come sto facendo ora!-due occhi dolci e seri la stavano sinceramente supplicando.

La mora si asciugò rapida il volto umido e uno striminzito sorriso le solcò la bocca- TI AMO FOLLEMENTE!!!!!!

             Gustav aprì lentamente gli occhi, ancora intorpidito dalla dormita. La prima cosa che vide fu una nuvola di boccoli appoggiata sul suo petto. Silvia gli si era addormentata addosso come una bambina si addormenta abbracciata al suo peluche, totalmente rassicurata da quel contatto. Il suo viso era sereno. Il suo viso gli sarebbe mancato. La sua espressione da furbetta se la sarebbe ricordata per sempre, chiusa nello scrigno in cui riponeva tutte le istantanee mentali di ciò che lo aveva emozionato nel profondo e delle persone con le quali era fortemente legato.

-mi mancherà abbracciarla- pensò il biondo stringendo a sé il corpo ancora assopito della ragazza stesa accanto a lui.

Aveva fatto passare quasi tutto il mese prima di smettere di reprimere la sua attrazione verso di lei. Alla fine, grazie al sostegno di Bill e Lalu, la loro amicizia era sbocciata in qualcosa di più, ma ora non avrebbero il tempo per scoprire cosa potesse diventare.

Ora l’unica scelta possibile era tornare a essere solo amici. Si erano ripromessi di continuare a sentirsi per le loro interminabili discussioni musicali. Almeno quello se lo potevano concedere.. furono come costretti verso la scelta presa.

Le accarezzò delicatamente il volto.

Gu: Buongiorno piccola!- in risposta ebbe un sorriso disteso su labbra carnose e rosee e il brillio di felicità che traspariva dagli suoi occhi neri.

Felicità condivisa e sentita nel profondo, esplicitata dall’indecifrabile intreccio dei loro corpi.

 

 

Valigie preparate e tutti giù nella hall per incontrare Lalu e Francesca e pranzare al ristorante dell’hotel, tanto per rimanere nelle vicinanze a causa dell’imminente partenza.

Il tempo volò. Le chiacchiere furono sempre di tono allegro e i giovani commensali si scambiarono solo sguardi amichevoli.

Il pasto terminò con l’entrata nella sala da pranzo di un uomo alto, biondo, in jeans e giacca, sulla trentina andante. Era il manager dei Tokio hotel. Si avvicinò con passo felpato al tavolo interrompendo i ragazzi.

David: Hallo pupi! Dobbiamo andare!- salutando con un cenno tutti i presenti

B: hallo David! Quanto manca alla partenza di preciso?

D: 40 minuti, esagerando. Perchè?

B: noi vorremmo salutare le nostre amiche con tranquillità, quindi semmai nel mentre fai caricare le nostre valigie nel pullman da Saki e gli altri. Le trovi già pronte nelle nostre stanze.

D: ok. Ragazze, scusate se non mi sono presentato- rivolgendosi sorridendo alle fanciulle-io sono David Jost, il manager di questi 4 scalmanati.- le quattro si presentarono a loro volta- ve li lascio ancora per un po’, poi purtroppo dobbiamo scappare!-tutti annuirono consapevoli e malinconici.

 

Dopo tanti discorsi era ufficialmente arrivato il momento degli addii.

Arrivati fuori l’hotel iniziarono i primi abbracci.

Per conferma del rimanere in contatto, decisero di scambiarsi anche la mail.

Insomma ogni preambolo fu compiuto e il pullman fuori l’albergo era stato caricato.

Era arrivata l’ora.

Serena iniziò a piangere. Le altre si trattennero a fatica.

Georg fu il primo a rompere la tensione e iniziare il giro di saluti: si abbracciò cordialmente con Lalu, Silvia, Serena e infine Francesca, la quale cercò di ridarsi contegno spettinandogli i capelli e esclamando- tranquillo che tanto poi ricrescono e torneranno in perfect english style!

il bassista sorrise amaramente e salì nel pullman.

Dopo fu il turno di Tom. Anche lui salutò le ragazze come aveva appena fatto l’amico. Uno sguardo più lungo e intenso venne scambiato tra lui e Lalu. Un po’ di rancore, un po’ di pentimento, un po’ di dispiacere misti a orgoglio e tristezza fu ciò che si poteva leggere nei tanto famosi occhi nocciola. Un ultimo sorriso fugace e salì velocemente le scalette sparendo nell’enorme veicolo dai vetri oscurati.

Bill e Gustav salutarono prima Lalu  e Francesca e poi le si appartarono con le proprie ragazze.

A quel punto tutta la forza interiore di Silvia andò a farsi fottere e anche lei scoppiò in lacrime. Gustav non poté fare altro che stringerla fra le sue braccia e consolarla con ben poco efficaci baci e carezze. Era la fine e non poteva farci nulla. Un ultimo tenero e umido bacio e anche il biondo andò via.

Nel mentre Bill stava abbracciando dolcemente una Serena singhiozzante. Le riempiva il volto di tanti baci a fior di pelle. Gli si spezzava il cuore ad andare via lasciandola in quelle condizioni. Non voleva starle lontana neanche un secondo e invece ora doveva partire! La baciò con tutta la passione che aveva in corpo, con tale ardore da farle ricordare quel saluto a lungo. La salutò a malincuore salendo sul bus e rimanendo a fissarla forzandosi a sorridere mentre la portiera si richiudeva meccanicamente davanti ai suoi occhi ancora fermi sulla ragazza.

L’autobus partì lasciandosi dietro le romane che sventolavano le loro braccia in segno di saluto per quei ragazzi che, volenti o nolenti, avevano segnato la loro estate se non la loro vita.

Neanche qualche metro di distanza che si udì un FERMA urlato dal veicolo. Il pullman frenò di colpo e le porte si aprirono automaticamente.

Tom corse immediatamente fuori e si diresse affannato verso Lalu.

Le si bloccò davanti. Si guardarono per qualche interminabile secondo.

Lei sorpresa. Lui serio.

Poi disse: non potevo andarmene senza averlo fatto!- e le prese il viso fra le mani e la baciò con tanta foga quanta delicatezza.

Riprese fiato e senza lasciarle tempo di alcuna replica, dopo averle lanciato la solita espressione maliziosa e fiera, risalì sul pullman che stavolta partì allontanandosi definitivamente.

Le ragazze rimasero immobili sul cigno della strada, di fronte al maestoso hotel, strette in un confortante abbraccio fra amiche, ferme a guardare quel mostro, il tour bus dei Tokio hotel, girare l’angolo e sparire dalla loro vista per sempre.

Ora era tutto finito.

La vacanza era finita.

Loro se ne erano andati.

Andati via lontano.

Troppo lontano..

 

Un suono familiare le svegliò dalla statica situazione: YOU HAVE A NEW MESSAGE

Il cellulare di Lalu.

Lo prese in mano e lesse meravigliata.

Era un ennesima azione inaspettata.

Era un messaggio da parte di Tom.

Poche parole che le scatenarono un vortice di emozioni le quali le percossero l’animo dall’interno. Poche parole decisamente sorprendenti come il bacio di prima.

Poche parole da parte Sua: “MI MANCHERAI! Tom

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco qua, è finito. Spero vi sia piaciuto!

Come ciliegina sulla torta, sì insomma tanto per dire, ecco a voi un video deficiente quanto divertente: I Fratelli Sberlicchio, dopo i subsonica, i negramaro e renga, hanno rifatto in chiave personale anche i TH.

http://www.youtube.com/watch?v=1Ua1s3v_YAY

fatevi due risate se volete, ma non prendetevela d’acido se non vi piace…semmai apprezzate lo sforzo!;)

 

grazie alle fanciulle che hanno recensito^_^:

 

Freiheit 483- ti è mai capitato di stare così bene con un ragazzo da non seguire le ‘fasi’ e vivere il momento. Beh, nella storia Gustav e Silvia hanno colto l’attimo. CARPE DIEM!;)

 

VivyLiebe- grazie dei complimenti! Apprezzatissimi!^^ piaciuta la fine/non fine tra Tom e Lalu?

 

Giuly-6- grazie davvero dei complimenti!

 

saretta_saretta88- continuata e terminata. Spero sia di suo gradimento!

 

Statemi bene e non fate le brave bimbe!

kiss

  
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