Mi
scuso per l’enorme ritardo, ma mi è definitivamente morto il pc e mi tocca aspettare dopo Natale per vederne uno nuovo.
Questo
è l’ultimo capitolo per questa mia prima fan fiction. Ringrazio tutti quelli
che l’hanno letta e seguita! Grandiosi!;)
Grazie
di aver seguito e a volte incitato lo sclero della fancazzista insita in me…prometto che appena avrò modo e
mezzi tornerò!
Be cool!
Buona
lettura!
Cap15
La
mattina dopo Silvia si alzò raggiante come non mai.
Aveva
sognato il principe protagonista della sua favola privata.
Lo
stesso che le aveva inviato un tenerissimo messaggio del Buongiorno, pieno di
premura e dolcezza. Aveva concluso con due parole corte chiare dirette
improvvise, ma quasi aspettate perché condivise: ti adoro.
Fece
colazione e dopo una bella doccia si preparò scegliendo accuratamente i vestiti
da indossare semplicemente perché nello stesso sms Gustav l’aveva invitata a pranzare insieme.
Passarono
tutto il giorno insieme, come promesso.
Passarono
tutti i giorni restanti insieme.
Spesso
approfittavano della riservatezza della camera d’albergo del ragazzo
chiudendosi per interi pomeriggi e uscire poi la sera con il resto della
combriccola.
Nell’ultima
settimana di vacanza dei tedeschi uscirono tutte le sere, tutti quanti, coppie
comprese.
Una
di quelle sere iniziò con una particolare scena piena di comicità per l’intero
gruppo tranne che per il soggetto interessato, Georg.
-GIORNI
PRIMA-
Il
ragazzo fu l’ultimo a scendere nella hall dell’hotel.
Erano
arrivate addirittura le ragazze, famose per i perenni ritardi, e con i ragazzi
stavano appunto aspettando il bassista, il quale si
presentò poco dopo con un cappellino di lana ben calcato in testa e coperto dal
cappuccio di una gigantesca felpa blu.
Abbigliamento
decisamente fuori stagione visto che comunque era ancora estate!
Tom: ecco dove era finita!- gli urlò il rasta reclamando la proprietà dell’indumento dalla
improbabile taglia.
Georg: si, l’ho presa solo in prestito- confermò con una strano
tono.
Bill: Georg, ma che hai?- chiese il cantante
insospettito da quel inusuale atteggiamento scontroso.
Ge: chiedi a Francesca!- esclamò secco il ragazzo lanciando
un’occhiataccia arrabbiata alla bionda che se stava sghignazzando
silenziosamente da quando lo vide uscire così camuffato dall’ascensore.
L’attenzione
dei presenti passò allora da Georg a Francesca.
Serena:
fra, ci dici che cosa è successo?
Lalu: si, dicci come mai il nostro omino si è
conciato in tal strambo modo. Per di più incappucciandosi in una delle immense
felpe di Tom.
Gustav: che gli hai fatto?- chiese malizioso il
biondo, iniziando a viaggiare con la sua mente pervertita da adolescente.
Fra: non mi
guardare così! Non iniziare a farti trip sessuali, che vi conosco a voi (uomini)! – sbottò rassegnata- l’ho
solo portato dal mio parrucchiere dopo che mi aveva tanto assillato per farlo!
Le
ragazze sgranarono gli occhi e si ammutolirono di colpo per lo shock causato
dall’ultima affermazione detta.
T: e
allora? Perché si è imbacuccato? – chiese ancora confuso il rasta
F: ha
insistito lui a voler venire con me e poi non ha dato precise indicazioni come
io gli avevo preventivamente consigliato -cercando quasi di discolparsi da una
ancora sconosciuta accusa
B: precise
indicazioni?-
sottolineò il moro per chiedere spiegazioni.
F: Pier, il
mio parrucchiere
– iniziò allora a spiegare – è molto bravo, ma ha la particolarità di
creare acconciature molto molto fantasiose, se un
cliente non richiede un trattamento specifico. Io spesso lo lascio fare perché
sono abituata e so che il risultato sarà comunque eccezionale. Solo in rari
casi gli ho dato indicazioni precise per un determinato taglio, eseguito poi
alla perfezione!- i ragazzi stavano seguendo il discorso annuendo – però
sto beota si è scordato di dirgli che voleva solo spuntarsi i capelli,
nonostante lo avessi avvertito!!!
B: quindi?? – un tono più alto del
normale, allarmato come se fosse stata preannunciata una imminente strage.
Ge: e quindi GUARDA!- esclamò il bassista abbassandosi di colpo il cappuccio della felpa e
levandosi il cappellino
I
suoi lunghi e lisci capelli non ricaddero sulle larghe spalle.
I
suoi lunghi e lisci capelli non c’erano più!
Il cantante di risposta cercò di dire qualcosa, ma dalla sua bocca uscirono
solo qualche trancio di parola o balbettio insensato.
Ge: quel PAZZO mi ha rovinato il mio PERFETTO
taglio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Quel pazzo ha devastato tutto! Ha detto che,
appena mi ha visto con i capelli bagnati e mossi al naturale, si è illuminato e
gli era venuto in mente un’acconciatura stupenda!- raccontava
digrignando i denti dalla rabbia che gli ribolliva nel sangue – e io,
convinto dal suo entusiasmo, l’ho lasciato fare senza dirgli nulla!- terminò
afflitto, sconsolato, costernato.
B: sembri
me a 15 anni versione riccia!- finalmente era riuscito ad associare i pensieri
che gli si erano dissolti dallo sconcerto dovuto a quella visione tanto
scabrosa.
Tom e Gustav si erano gettati per
terra a ridere come forsennati, rotolandosi e tenendosi la pancia dallo sforzo.
Due
dementi.
Le
ragazze trattennero tutte la minima risata, comprendendo quale fausto destino
fosse capitato al tedesco. Per lui si era avverato l’incubo di ogni ragazza che entra in un parrucchiere titubante:
uscirne con un taglio indesiderato o perfino sbagliato..
Bill non mosse un muscolo, raggelandosi al solo pensiero!
Lui
adorava i suoi capelli. Preferiva sottoporsi a terribili torture corporali pur
di evitare che qualche matto potesse rovinargli la sua studiatissima
pettinatura, potesse toccare anche solo una delle sue ciocche o potesse
addirittura tagliare i suoi amati capelli corvini per creare qualcosa di
inguardabile.
Si
sentì subito terrorizzato da quelle ipotesi e intuì come potesse sentirsi
l’amico, il quale in quel momento lo guardava decisamente disperato.
I
due si abbracciarono calorosamente capendo quante sofferenze fossero state
causate con tale sciagura.
Durante
una simile pietosa scena da femminucce, Tom e Gustav stavano ancora ridendo sul pavimento con oramai le
lacrime agli occhi e i crampi agli addominali.
Ripeto:
due dementi.
I
due dementi che si sganasciarono per almeno un’ora indicando lo sfortunato bassista ed di tanto in tanto se ne uscivano con varie
frasi sconnesse tipo : “Ora con la piastra si stira i peli delle gambe!”
oppure: “ tocca rimediare una busta di carta e farci due buchi per gli occhi e
coprirgli la testa!”, “Gus, li ha quasi più corti dei
tuoi!”, “domani gli compriamo una parrucca!”, “manca solo un bel piagnisteo..”.
Insomma una sequela di cattiverie che ebbero come unico risultato di imbufalire il povero Georg, più
di quanto già non fosse.
In
pratica in quei giorni il gruppo cercò di divertirsi il più possibile senza
pensare quanto la fine della vacanza si stesse avvicinando.
Furono
ben pochi i momenti di tristezza e malinconia. Nessuno cadde preda delle
lacrime per l’imminente addio. Tutti avevano deciso di vivere gli ultimi giorni
come tutto il resto della vacanza: insieme!
Alla
fine arrivò il giorno precedente la partenza dei ragazzi.
Lo
passarono girando per gli ultimi acquisti dei tedeschi, finendo con una buona
birra e un brindisi a loro otto.
Al
momento della Buona notte si accordarono per rivedersi il giorno dopo a pranzo
e salutarsi così prima che il manager del gruppo li venisse a prendere per
portarli in aeroporto.
Silvia
e Serena rimasero in hotel con i rispettivi ragazzi.
Trascorsero
la loro ultima notte d’amore tra baci appassionati, morbidi abbracci, lente
lacrime e indimenticabili momenti di unione fisica ed emotiva.
Molte
parole rimasero taciute, ma gli occhi parlarono al loro posto, con tutto il
cuore e l’anima.
Bill e Serena decisero di
rimanere insieme nonostante la lontananza che li avrebbe tenuti divisi.
Decisero di provare almeno di mantenere vivo il loro rapporto perché ormai si
sentivano intimamente legati l’uno all’altra.
Gustav e Silvia presero una
dura decisione, ma in pieno accordo: preferirono passare quest’ultima
notte insieme e poi lasciarsi per rimanere semplicemente amici. In fin dei
conti fra di loro i sentimenti non si erano ancora fatti intensi. Avevano sì un
ottimo feeling, ma furono entrambi molto razionali nel sanzionare che una
decina di giorni come coppia non potevano bastare come base per una relazione a
distanza. Non volevano soffrire più del dovuto
o addirittura rovinare lo stupendo legame di amicizia che li univa sin dal loro
primo incontro.
Entrambe
le coppie ebbero un dolce seppure triste risveglio:
Serena si svegliò fra le amorevoli
braccia di Bill, cullata dal suo caldo respiro e
avvolta forse per l’ultima volta dal suo profumo, dolce e intenso. L’essenza di
cocco si liberava dalla criniera corvina domata appunto dalla cera modellante
al cocco. L’aroma di muschio bianco del suo solito bagnoschiuma si mescolava
con il profumo naturale della pelle candida.
La
ragazza cercava di imprimersi bene nella memoria quel mix soave per farne
prezioso ricordo.
Rimase
lì, fra le bianche lenzuola, stretta tra le Sue braccia a mirare colui che
presto sarebbe stato troppo lontano.
Una
lacrima scese debolmente…
Un’altra
la seguì…
Il
respiro le divenne inconsciamente affannoso, convulso e soffocato dalla
tempesta di tristi pensieri che le inondarono prepotentemente la mente.
Le
lacrime scesero copiose…
Un
tocco leggero le sfiorò la guancia bagnata.
Morbide
labbra si congiunsero, lo sguardo andò a incrociarsi con quello del ragazzo,
svegliatosi di certo dai sussulti causati dal pianto.
B: TI AMO.
Prometto che ci sentiremo sempre! Prometto che appena potrò ti raggiungerò. Ma
ora, ti prego, non piangere più! Così mi farai solamente morire! Non riuscirò
più a partire perché non potrei staccarmi da te e non riuscirei a smettere di
coccolarti come sto facendo ora!-due occhi dolci e seri la stavano sinceramente
supplicando.
La
mora si asciugò rapida il volto umido e uno striminzito sorriso le solcò la
bocca- TI AMO FOLLEMENTE!!!!!!
Gustav aprì
lentamente gli occhi, ancora intorpidito dalla dormita. La prima cosa che vide
fu una nuvola di boccoli appoggiata sul suo petto. Silvia gli si era
addormentata addosso come una bambina si addormenta abbracciata al suo peluche,
totalmente rassicurata da quel contatto. Il suo viso era sereno. Il suo viso
gli sarebbe mancato. La sua espressione da furbetta se la sarebbe ricordata per
sempre, chiusa nello scrigno in cui riponeva tutte le istantanee mentali di ciò
che lo aveva emozionato nel profondo e delle persone con le quali era
fortemente legato.
-mi mancherà
abbracciarla-
pensò il biondo stringendo a sé il corpo ancora assopito della ragazza stesa
accanto a lui.
Aveva
fatto passare quasi tutto il mese prima di smettere di reprimere la sua
attrazione verso di lei. Alla fine, grazie al sostegno di Bill
e Lalu, la loro amicizia era sbocciata in qualcosa di
più, ma ora non avrebbero il tempo per scoprire cosa potesse diventare.
Ora
l’unica scelta possibile era tornare a essere solo amici. Si erano ripromessi
di continuare a sentirsi per le loro interminabili discussioni musicali. Almeno
quello se lo potevano concedere.. furono come costretti verso la scelta presa.
Le
accarezzò delicatamente il volto.
Gu: Buongiorno piccola!- in risposta ebbe un sorriso disteso su
labbra carnose e rosee e il brillio di felicità che traspariva dagli suoi occhi
neri.
Felicità
condivisa e sentita nel profondo, esplicitata dall’indecifrabile intreccio dei
loro corpi.
Valigie
preparate e tutti giù nella hall per incontrare Lalu
e Francesca e pranzare al ristorante dell’hotel, tanto per rimanere nelle
vicinanze a causa dell’imminente partenza.
Il
tempo volò. Le chiacchiere furono sempre di tono allegro e i giovani commensali
si scambiarono solo sguardi amichevoli.
Il
pasto terminò con l’entrata nella sala da pranzo di un uomo alto, biondo, in
jeans e giacca, sulla trentina andante. Era il manager dei Tokio hotel. Si
avvicinò con passo felpato al tavolo interrompendo i ragazzi.
David:
Hallo pupi! Dobbiamo andare!- salutando con un cenno tutti i presenti
B: hallo
David! Quanto manca alla partenza di preciso?
D: 40
minuti, esagerando. Perchè?
B: noi
vorremmo salutare le nostre amiche con tranquillità, quindi semmai nel mentre
fai caricare le nostre valigie nel pullman da Saki e
gli altri. Le trovi già pronte nelle nostre stanze.
D: ok. Ragazze, scusate se non mi sono presentato- rivolgendosi sorridendo
alle fanciulle-io sono David Jost,
il manager di questi 4 scalmanati.- le quattro si presentarono a loro
volta-
ve li lascio ancora per un po’, poi purtroppo dobbiamo scappare!-tutti
annuirono consapevoli e malinconici.
Dopo
tanti discorsi era ufficialmente arrivato il momento degli addii.
Arrivati
fuori l’hotel iniziarono i primi abbracci.
Per
conferma del rimanere in contatto, decisero di scambiarsi anche la mail.
Insomma
ogni preambolo fu compiuto e il pullman fuori l’albergo era stato caricato.
Era
arrivata l’ora.
Serena
iniziò a piangere. Le altre si trattennero a fatica.
Georg fu il primo a rompere la tensione e iniziare il giro di
saluti: si abbracciò cordialmente con Lalu, Silvia,
Serena e infine Francesca, la quale cercò di ridarsi contegno spettinandogli i
capelli e esclamando- tranquillo che tanto poi ricrescono e
torneranno in perfect english
style!
il
bassista sorrise amaramente e salì nel pullman.
Dopo
fu il turno di Tom. Anche lui salutò le ragazze come
aveva appena fatto l’amico. Uno sguardo più lungo e intenso venne scambiato tra
lui e Lalu. Un po’ di rancore, un po’ di pentimento,
un po’ di dispiacere misti a orgoglio e tristezza fu ciò che si poteva leggere
nei tanto famosi occhi nocciola. Un ultimo sorriso fugace e salì velocemente le
scalette sparendo nell’enorme veicolo dai vetri oscurati.
Bill e Gustav salutarono prima Lalu e Francesca e
poi le si appartarono con le proprie ragazze.
A
quel punto tutta la forza interiore di Silvia andò a farsi fottere
e anche lei scoppiò in lacrime. Gustav non poté fare
altro che stringerla fra le sue braccia e consolarla con ben poco efficaci baci
e carezze. Era la fine e non poteva farci nulla. Un ultimo tenero e umido bacio
e anche il biondo andò via.
Nel
mentre Bill stava abbracciando dolcemente una Serena
singhiozzante. Le riempiva il volto di tanti baci a fior di pelle. Gli si
spezzava il cuore ad andare via lasciandola in quelle condizioni. Non voleva
starle lontana neanche un secondo e invece ora doveva partire! La baciò con
tutta la passione che aveva in corpo, con tale ardore da farle ricordare quel
saluto a lungo. La salutò a malincuore salendo sul bus e rimanendo a fissarla
forzandosi a sorridere mentre la portiera si richiudeva meccanicamente davanti
ai suoi occhi ancora fermi sulla ragazza.
L’autobus
partì lasciandosi dietro le romane che sventolavano le loro braccia in segno di
saluto per quei ragazzi che, volenti o nolenti, avevano segnato la loro estate
se non la loro vita.
Neanche
qualche metro di distanza che si udì un FERMA urlato dal veicolo. Il pullman
frenò di colpo e le porte si aprirono automaticamente.
Tom corse immediatamente fuori e si diresse affannato verso Lalu.
Le
si bloccò davanti. Si guardarono per qualche interminabile secondo.
Lei
sorpresa. Lui serio.
Poi
disse: non potevo andarmene senza averlo fatto!- e le prese il viso
fra le mani e la baciò con tanta foga quanta delicatezza.
Riprese
fiato e senza lasciarle tempo di alcuna replica, dopo averle lanciato la solita
espressione maliziosa e fiera, risalì sul pullman che stavolta partì
allontanandosi definitivamente.
Le
ragazze rimasero immobili sul cigno della strada, di fronte al maestoso hotel,
strette in un confortante abbraccio fra amiche, ferme a guardare quel mostro,
il tour bus dei Tokio hotel, girare l’angolo e sparire dalla loro vista per
sempre.
Ora
era tutto finito.
La
vacanza era finita.
Loro
se ne erano andati.
Andati
via lontano.
Troppo
lontano..
Un
suono familiare le svegliò dalla statica situazione: YOU HAVE A NEW MESSAGE
Il
cellulare di Lalu.
Lo
prese in mano e lesse meravigliata.
Era
un ennesima azione inaspettata.
Era
un messaggio da parte di Tom.
Poche
parole che le scatenarono un vortice di emozioni le quali le percossero l’animo
dall’interno. Poche parole decisamente sorprendenti come il bacio di prima.
Poche
parole da parte Sua: “MI MANCHERAI! Tom”
Ecco
qua, è finito. Spero vi sia piaciuto!
Come
ciliegina sulla torta, sì insomma tanto per dire, ecco a voi un video
deficiente quanto divertente: I Fratelli Sberlicchio,
dopo i subsonica, i negramaro e renga,
hanno rifatto in chiave personale anche i TH.
http://www.youtube.com/watch?v=1Ua1s3v_YAY
fatevi
due risate se volete, ma non prendetevela d’acido se non vi piace…semmai
apprezzate lo sforzo!;)
grazie alle fanciulle che hanno recensito^_^:
Freiheit 483-
ti è mai capitato di stare così bene con un ragazzo da non seguire le ‘fasi’ e
vivere il momento. Beh, nella storia Gustav e Silvia
hanno colto l’attimo. CARPE DIEM!;)
VivyLiebe- grazie dei complimenti! Apprezzatissimi!^^ piaciuta la fine/non fine tra Tom e Lalu?
Giuly-6- grazie davvero dei
complimenti!
saretta_saretta88-
continuata e terminata. Spero sia di suo gradimento!
Statemi bene e non fate le brave bimbe!
kiss