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Autore: Allison_    29/05/2013    0 recensioni
Una storia d'amore durata due anni.
Tante sofferenze.
Un dono.
La ragazza si ritroverà sola a mandare avanti una situazione fin troppo difficile.
Troppi problemi, troppi pensieri, troppo amore.
Perchè nonostante sia trascorso un anno lei è ancora innamorata di quella persona che in un certo senso l'ha abbandonata.
Il cuore non si comanda e lei sa di non poter dire ad esso di dimenticarlo, non vuole, non può.
Ma la vita va avanti.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Aprì gli occhi lentamente e misi a fuoco l'immagine della stanza, alcuni fasci di luce provenivano dai piccoli foretti delle persiane illuminando di poco la camera.
Mi sollevai di poco dal letto e mi stiracchiai quanto più potevo dando vita ad una lunga serie di sbadigli mattutini mentre le mie narici si deliziarono di un meraviglioso odore di caffè e cornetti caldi. Alzai un sopracciglio stranita da quel risveglio e sentì qualcosa muoversi sotto le coperte.
Mi voltai e il mio sguardo cadde sul piccolo corpicino rannicchiato che si muoveva a ritmo per via del respiro e d'istinto sorrisi ricordando la scena di questa notte.
Ero mezza dormiente sul letto con il libro che stavo leggendo in una mano ed Emma era venuta in camera mia impaurita e travolta dalle lacrime mentre stringeva il suo orsetto di peluche, mi ha svegliata picchiettandomi sul braccio e chiedeva dolcemente di dormire con me perchè aveva avuto un incubo.
E adesso dormiva beata nel mio lettone.
Mi abbassai di poco su di lei e gli stampai un piccolo bacio tra i capelli, mi alzai cercando di non fare alcun tipo di movimento o rumore e raggiunsi il piano inferiore.
Il tavolo della cucina era rigorosamente apparecchiato per la colazione.
Al centro vi erano dei cornetti ancora fumanti, succo d'arancia, caffè, latte e cereali e fette biscottate con marmellata.
I miei occhi quasi brillavano davanti tutto quel ben di dio, era da un pò di tempo che non facevo una colazione così ricca.
Mi sporsi di poco alla porta e vidi la mia migliore amica trafficare con dei toast, incrociai le braccia al petto ed emisi una finta tosse.
Si voltò di scatto e sorrise raggiante.

" Buongiorno dormigliona " disse

" Ciao " 

Erano più di due settimane che non la vedevo nè sentivo dopo quella discussione.
Mi cercava ogni giorno, il mio telefono era un continuo vibrare tra chiamate e messaggi tutti dallo stesso mittente ma io non accennavo a voler rispondere.
Ero davvero arrabbiata e delusa dal tono e dalle parole forti che aveva usato quel giorno, certo aveva ragione ma c'è un certo tatto nel dire le cose.
E adesso eccola qui nella mia cucina a prepararmi la colazione, se pensa che comprerà il mio perdono con qualche delizia di qua e di là sparse per il tavolo si sbaglia di grosso.
Però c'è da dire che è davvero dolce e le voglio un bene dell'anima, mi riesce un pò difficile tenerle il muso.
Di fronte al tono indifferente e inespressivo che avevo usato si voltò e mi guardò.

" Sei ancora arrabbiata? " sospirò triste

" Non dovrei? " chiesi continuando a mantenere un tono freddo

" Debby mi dispiace, okay? - sospirò - ho sbagliato a dirti quelle cose ma non voglio negare che le penso davvero e tu lo sai. Ti voglio bene e non mi va che sprechi la tua vita in questo modo, voglio soltanto che tu sia felice e che ritrovi quel sorriso che da un pò di tempo a questa parte non ho più avuto fortuna di vedere sul tuo viso " 

Quelle parole mi fecero sciogliere, come potevo ancora fare la parte dell'arrabbiata davanti a tanta dolcezza? 

" Io sono felice leslie, davvero. Nonostante la mia vita non sia rose e fiori non mi lamento affatto anzi, mi piace così com'è perchè ci siete voi, tu ed Emma e non potrei chiedere di meglio. "

Vidi gli occhi della mia migliore amica farsi lucidi per poi avvicinarsi e stritolarmi in un abbraccio di quelli che mi fanno sorridere il cuore.
Mi era mancata così tanto.

" Ti voglio bene " le sussurrai lasciandole un bacio sulla guancia

Dopo quel momento di dolcezza ci accomodammo a tavola iniziando a divorare di tutto.

" Mmmh, potresti fare la cuoca " dissi con la bocca piena e leslie rise.

" Allora, qualche novità? " chiese sorseggiando del succo.

" Ho conosciuto un uomo " dissi vaga..

" CHE. COSA? E me lo dici solo adesso? " urlacchiò euforica

" Scusami se fino a qualche secondo fa ero arrabbiata a morte con te da non potertene parlare " gli feci notare

Annuì sbruffando e cominciò a salterellare col sedere sulla sedia.

" E dimmi un pò, com'è? quanti anni ha? come si chiama? siete usciti? "

" Eiei calmina, frena un pò. - risi - non è successo niente di ciò che pensi, ho semplicemente conosciuto un uomo " disse non sbilanciandosi troppo

Sbruffò ancora roteando gli occhi al cielo.

" Quando è successo? " 

" Qualche settimana fa al supermercato, stavo cercando di prendere un pacco di biscotti per la bambina ed ero praticamente attaccata come un koala allo scaffale, ho perso l'equilibrio e questo tizio mi ha evitato di abbracciare il pavimento " risi ricordando la scena.

" Dio, fai soltanto figuraccie "

" Davvero? E' tutto ciò che hai da dire? " dissi assottigliando gli occhi come per metterle paura

Leslie rise e mi diede uno scappellotto in testa facendomi piuttosto male.

" Dai, dimmi di più porca troia! " 

" Finezza portami via! - canticchiai - comunque, si chiama Devon ed è molto carino, non so altro " 

" Vergogna, incontri uno carino in un modo oltretutto bizzarro e non sai nemmeno nulla di lui? " chiese come un insegnate delusa dalla sua allieva.

" Cosa dovevo fare? Chiedergli la storia della sua vita circondati dai biscotti? " 

" Sei un caso perso, non hai appreso nulla da me " 

" Ma smettila idiota! E comunque mi ha lasciato il suo numero ... " sorrisi maliziosa.

" Oddio, l'hai chiamato? " 

" Neanche per idea! " esclamai.

" Ma perchè? " chiese esasperata

" E' carino ma niente di più " dissi soffiando nella tazza del caffè

" Invece devi chiamarlo! " sbattè leggermente le mani sul tavolo

" Ma non mi va, non mi dice nulla " 

" Dai Debby provaci, se non va non va ma almeno fai un tentativo, vivitela " le consigliò 

La fissò per alcuni istanti e poi si arrese.

" Va bene, ci penserò " 

" Bene! " sorrise raggiante e continuammo la nostra abbondante colazione.

Dei versetti ci fecero voltare in direzione della porta.
Emma si stropicciava gli occhi con i capelli biondi arruffati, il pigiamino sgualcito e stringeva ancora il suo orsacchiotto, non se ne separava mai. Stavo per alzarmi ma leslie mi precedette avvicinandosi alla piccola, la prese tra le braccia e ritornò al suo posto.
Poggiai i gomiti al tavolo e sorrisi guardando la mia bambina sgranocchiare un biscotto ancora con il viso imbronciato dal sonno. La mia amica la stava completamente stritolando e le lasciava bacetti qua e là, due settimane senza vederla e le era mancata un casino. Emma era davvero importante per lei.
Mi diressi al piano della cucina e misi un pentolino sul fuoco per prepararle il latte con i plasmon che era abituata a prendere.
Versai tutto nel suo biberon, che ancora non si era decisa a mollare, sbriciolai i biscotti all'interno e mischiai il tutto per poi porgerglielo.
Presi di nuovo posto a tavola intenta a finire il mio caffè.

" Sei incredibile " dissi all'improvviso ridendo.

" Perchè? " rispose lei non capendo.

" Se non fosse mia figlia e il mio bene materno nei suoi confronti non fosse così grande giurerei che tieni più tu a mia figlia di me " risi e leslie mi imitò facendo spallucce.

" Non è colpa mia, amo questa bambina ed è per questo che oggi la porterò con me e tu deciderai se chiamare Devon o no " 

Smisi di ridere e la guardai male mentre cominciavo a mettere via le stoviglie sporche.

" Ho detto che ci avrei pensato, ma non oggi " spiegò dandole le spalle.

" E invece si, avrai casa completamente vuota e potrai metterti in pace liberamente con i tuoi pensieri " disse alzandosi con ancora in braccio la bambina.

" Sai che non lo farò " 

" Io credo proprio di si, non avrai nulla da fare e ci penserai tutto il giorno fino a prendere una decisione " sorrise soddisfatta ed io non riuscivo a non ridere.

" Sai che sei una stronza, vero? " chiese mentre metteva a posto le ultime cose.

" Lo so, lo so " urlacchiò ridendo dirigendosi al piano di sopra.



***
 

La macchina si spense sotto di loro, segno che erano arrivati a destinazione.
I ragazzi erano in pausa per due settimane così Harry e Louis dopo aver fatto una ricca colazione da Starbucks decisero di andare al parco, l'unico in cui potevano passeggiare tranquillamente senza essere travolti dalle fans.
Scesero dal range rover nero di Harry e sempre con molta cautela e attenzione entrarono nel parco.
Quando avevano del tempo libero non era facile girovagare per le strade senza essere rincorsi da ragazze urlanti, ma c'erano alcuni posti in cui sapevano di poter stare tranquilli e di non aver bisogno della costante guardia del corpo al loro fianco e potevano finalmente dare un sospiro di sollievo e godersi quegli attimi di pace e libertà.
A volte, soprattutto quando avevano impegni fino alle punte dei capelli, si ritrovavano a pensare alla loro vecchia vita e a quanto fosse diverso e bello essere un ragazzo normale. Non si sono mai pentiti di essere venuti fuori, di essere diventati un gruppo famoso in tutto il mondo, ma spesso gli mancava trascorrere del tempo in famiglia senza essere disturbati dal campanello di casa che suonava incessantemente scoprendo delle fans fuori alla porta o semplicemente mangiare un gelato senza che qualcuno ti si avvicini a chiedere una foto o un autografo.
Ora era tutto più complicato, bello ma complicato.
Fecero qualche passo per sgranchirsi le gambe e presero posto su una panchina.
Davanti ai loro occhi c'erano signore che portavano passeggini o carrozzine, bambini che saltavano e giocavano, bambini che piangevano perchè volevano il gelato e altri che piangevano per essersi procurati delle ferite.
Ma infondo quel mormorio era così tranquillo in confronto alle urla impazzite delle fans e i ragazzi potevano dire di starsi rilassando.

" Oggi c'è caldo " disse Harry togliendo la sciarpa

" Si, c'è un buon sole " rispose louis poggiando la testa sullo schienale della panchina.

" Quasi quasi tolgo il cappotto e la maglietta e prendo un pò di sole " disse serio e louis rise.

" Punto uno: c'è caldo ma non così tanto da mettersi in costume al sole. Punto due: Non siamo su una spiaggia, qui ci sono dei bambini. Punto tre: Se per caso c'è qualche fan nei dintorni corre il rischio di morire o tu corri il rischio di essere violentato. " spiegò contando ogni punto sulle dita della mano.

" Ti hanno mai detto che parli troppo? " 

" Cerco solo di far ragionare persone con poco cervello come te, haz " disse con gli occhi chiusi e rise.

Il riccio lo guardò sbigottito e gli rifilò una spinta che venne subito ricambiata, poi ritornarono seri.

" Vorrei ritornare bambino " disse malinconico Louis guardando i bambini ridere e giocare insieme.

" Perchè le ginocchia sbucciate fanno meno male dei cuori infranti " recitò serio il riccio facendo ridere l'amico.

" Harry Styles e le frasi fatte, una coppia perfetta " 

" Ei " rispose offeso mettendo il broncio.

Mentre ridevano e scherzavano una bambina corse verso di loro senza che se ne accorgessero e perse l'equilibrio cadendo a terra.
I due si voltarono sentendo il tonfo e videro la piccola a terra praticamente ai loro piedi. Louis allungò le braccia verso di lei e la fece rialzare, poi si guardò intorno alla ricerca di un suo possibile genitore.

" Ei piccolina, ti sei fatta male? " chiese con tono dolce, la bambina scosse la testa con le manine chiuse a pugno sugli occhi e le guanciotte leggermente arrossate.

" Dov'è la tua mamma? " azzardò il riccio guardandola

La bambina non rispondeva, continuava a scuotere la testa.

" Non essere timida, vogliamo solo aiutarti " continuò Louis.

" Emma diamine, non devi allontanarti da me, mi hai fatto prendere uno spavento " disse una voce prendendola in braccio.

" Leslie? " dissero i due all'unisono sorpresi.

La ragazza spalancò gli occhi quando si ritrovò a guardarli, non aveva fatto minimamente caso a loro, voleva solo riprendere Emma con se.

" Oh.. ciao " riuscì a dire, completamente senza parole.

Sapeva che erano in città ma non aveva ancora avuto l'occasione di incontrarli e non credeva ci sarebbe stata. I suoi piedi erano incollati all'erbetta fresca di quel parco proprio come la sue labbra che non riuscivano a spiccicare parola, era davvero sorpresa e allo stesso tempo aveva paura. Non era facile avere tra le braccia la figlia di Louis senza che lui ne fosse a conoscenza e inoltre la notevole somiglianza tra di loro non era d'aiuto.
La bambina tolse finalmente le mani dalla faccia lasciando vedere i suoi occhioni azzurri e il suo viso angelico e buttò le braccia al collo della ragazza nascondendosi sulla sua spalla.

" E' tua figlia? " chiese Louis non togliendo nemmeno un attimo lo sguardo dalla piccola figura tra le sue braccia.

" Eh? No! " esclamò nervosa risvegliandosi da quello stato di trance.

I due la guardarono interrogativi aspettando una risposta che tardò ad arrivare.

" Faccio la babysitter, già. Lei.. lei mi permette di guadagnare dieci sterline al giorno " si grattò la nuca e pensò che fosse un'ottima scusa.

Annuirono ma la bionda capì dallo sguardo di louis che c'era qualcosa che lo turbava, non era convinto, dannazione!

" Sei cambiata, sembri più... donna " disse harry scatenando un violento rossore sulle guancie di leslie che abbassò lo sguardo imbarazzata.

" Grazie.. " 

" E.. Debby? " chiese Louis

" Sta bene. - si affrettò a rispondere - adesso devo proprio andare, devo dare da mangiare alla bambina " salutò e si allontanò prima che potessero fargli altre domande sulla sua migliore amica.

" Che strana.. " sussurrò harry

" Già.. " rispose non riuscendo a togliersi di testa quella bambina e le strane risposte sbrigative di leslie.



***
 

Mi rigirai più e più volte quel pezzo di carta tra le mani.
Leslie aveva avuto la meglio, dopo aver svolto tutte le mie faccende mi ero ritrovata sul letto a pensare e ripensare Devon.
Chiamarlo o no?
Una parte mi diceva di non farlo, era un bellissimo ragazzo e molto affascinante ma in me non era scattato nulla che potesse motivarmi a frequentarlo, ma l'altra mi diceva il contrario, di smettere di essere così cocciuta e di vivermi di più la vita e le possibilità che mi si presentavano.
E poi ero anche stanca di soffrire continuamente pensando a louis, lui ormai aveva inseguito i suoi sogni e sicuramente si era rifatto una vita, non era giusto essere l'unica a starci male.
Dovevo buttarmi anch'io e provare ad essere di nuovo felice, provare ad amare di nuovo qualcuno come un tempo.
Afferrai decisa il cellulare e composi quelle nove cifre seguite dalla cornetta verde.
Dopo alcuni secondi una voce si fece spazio tra gli infiniti squilli.

" Pronto? " 

" Ei Devon, sono Debby. Mi chiedevo se ti andrebbe di cenare insieme una di queste sere. " 




Author space*
Ei bella ceeeenteeee!
E' da un pò che non ci si sente(?) ho fatto rima, trololz.
Mi scuso infinitamente per il ritardo, sono una frana. *si nasconde nell'angolino buio dell'armadio e piange*
Ormai sapete dei miei problemi di ispirazione, va e viene di continuo e devo cercare il momento adatto per immedesimarmi nella scrittura.
Sono tornata con questo quinto capitolo che non so come definire, diciamo che mi piaciucchia(?)
Comunque ho deciso di scrivere più capitoli così da tenerli pronti per pubblicarli, perchè scrivere un capitolo al momento è impossibile e come vedete aspettate molto per leggerne uno nuovo.
Tra poco incomincia l'estate, yeeeeeeeeeeee(?) anche se dalle mie parti il tempo fa proprio schifo e sembra novembre, ma dettagli.
Quindi avrò più tempo per dedicarmi alle mie storieee mlmlml OuO
A proposito, ho deciso di cancellare quelle su Zayn ed Harry perchè non mi piacciono affatto, ho intenzione di incominciare d'accapo e spero di fare meglio.
Ora ritornando a noi, come avrete visto dal banner sopra ho cambiato la ragazza che interpreterà Debby e sarà Victoria Justice perchè mi convince di più.
Credo di aver finito con gli avvertimenti uu
Spero che lascerete qualche piiiiiiicccolizzima recenzione a questa povera pimpa innocente :c
A presto, Allison alias Erika vfjsdhksdjshkjd.
  
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