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Autore: UltravioletBliss    29/05/2013    3 recensioni
"Chi diamine te l'ha detto? Miseriaccia Ron, la amo ok? Farò di tutto per lei. La lascerò, se sceglie te. Ma ora come ora è la mia ragazza, e farò di tutto per tenermela stretta. Vedi? - disse, indicando la finestra - oggi è una giornata di pioggia. Tutta la mia vita è stata una  lunga e tetra giornata di pioggia. Poi è arrivata Hermione, ed è stata il mio raggio di sole dal primo momento in cui l'ho conosciuta. La mia vita è sempre stata uno scudo di emozioni irrazionali, senza di lei. Non ragionavo mai con il cervello, anzi, non ragionavo per niente. E ora lei ha portato quel minimo di razionalità nella mia vita che mi serviva. E io ho portato quel briciolo di follia che serviva nella sua vita, lo sento".
-Fred Weasley, capitolo 12.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Hogwarts, Giugno 1997
 
Hermione non riusciva a crederci. Albus Silente, morto.
Quando Harry tornò distrutto dalla grotta di Riddle, capì che irrimediabilmente qualcosa si era spezzato, la sicurezza non c'era più. Sarebbero partiti alla ricerca degli Horcrux, avrebbero combattuto.
Dopo il funerale, Hermione salì dritta in camera per preparare le valige, trovandovi Ginny, seduta con le gambe incrociate sul suo letto.
 
Lei non ci aveva minimamente pensato alla sua migliore amica. Aveva passato anni ad aspettare Harry, ad aspettare di diventare donna, ed ora puff, avrebbe dovuto aspettarlo, di nuovo. Era paziente Ginny.
Ricordava ancora il momento in cui Harry le disse che si era innamorato di Ginny, il momento del loro primo bacio, l'accettazione di Ron nello scoprire che sua sorella minore e il suo migliore amico si amavano.
Stavano bene insieme, si guardavano come le persone innamorate si guardano, ma sapevano che prima o poi avrebbero dovuto distaccarsi, Ginny lo sapeva, eppure era rimasta. 
Era rimasta perché quando si ama una persona, si aspetta, anche tutta la vita, anche l'eternità.
E Ginny avrebbe aspettato l'eternità pur di stare con Harry come due adolescenti spensierati si meritano.
 
«Ti prenderai cura di lui?» le chiese, dopo un interminabile minuto di silenzio.
«Come un fratello» rispose Hermione, le lacrime che cercavano di uscire prepotenti.
«E di te, chi si prenderà cura?».
«So badare a me stessa Ginny».
«So che ti mancherà Hermione, come lascio andare un pezzo di me con voi, tu lasci un pezzo di te con noi» sentenziò.
Ecco, le lacrime avevano vinto.
Hermione si accasciò tra le braccia dell'amica. In fondo, davanti a Ginny non doveva sembrare forte, in fondo era solo una ragazza di diciassette anni, era lecito piangere, anche solo un po'.
«E' la cosa giusta da fare, ma il mio amore non cambierà con i chilometri, semmai, sarà rafforzato» singhiozzò, mentre Ginny le accarezzava i capelli.
«Sei forte Hermione, per questo ti ama» constatò lei.
«Ma sarò forte anche in questa situazione Ginny? Se non dovessi... farcela, non posso pensare neanche un istante che gli ultimi mesi della mia vita li avrei passati a cercare l'anima spezzettata di un assassino piuttosto che con il ragazzo che amo. E' impensabile».
«Lo so Hermione, lo so, ma l'unica cosa che potrai fare è aspettare».
Hermione si strusciò il dorso sotto gli occhi, per asciugarsi le lacrime. Anche lei avrebbe aspettato l'eternità, se fosse stato necessario.
 
 
 
La tana, 30 luglio 1997
 
«Però, ti sta bene lo spazzolino al posto dell'orecchio» commentò Fred.
«Sono sempre più bello di te» sorrise George.
La missione per portare Harry in salvo era stato disastrosa, avevano perso Malocchio e George ci aveva lasciato l'orecchio, ma per Fred, oltre all'incolumità del gemello, solo una cosa era importante: che lei stesse bene.
Perso nei suoi pensieri, non si rese neanche conto di avere l'oggetto dei suoi desideri davanti agli occhi.
«Amore, tua madre mi ha detto di dirvi di portare le sedie fuori» disse Hermione, stampando un bacio sulle labbra del ragazzo.
«Georgie, se tu sei il più bello, come mai Hermione bacia me e non te?» sghignazzò Fred.
«Lo fa solo per compassione, in realtà lo sa anche lei che sono più bello io» sentenziò George.
«Se ti sentisse Angelina... Già leho rubato un gemello, ti ricordo» rise Hermione.
«Infatti, è nei paraggi, facciamo le persone serie» scherzò George.
Fred si girò instantaneamente verso Hermione... Come aveva potuto solo pensare un tempo che lui l'aveva tradita con Angelina? Che lui amasse Angelina più di lei? L'amore che provava per Hermione era totale ed incondizionato, avrebbe superato tutti gli ostacoli di questo mondo, dagli uragani alle tempeste, dalle pestilenze ai terremoti... Avrebbe superato anche la II Guerra Magica, ne era sicuro.
«George, per favore, aiuta tu mamma, io devo parlare un secondo con Hermione» si ritrovò a dire.
George stranamente annuì e si diresse in giardino, probabilmente quel legame così forte che c'era tra loro aveva scatenato una specie di empatia.
Quando rimasero soli, decisero di sedersi sul divano in cucina.
«Quindi... Tra poco partirai?».
«Sì».
«Potresti morire».
«Devo farlo Fred».
«Lo so. Ti amo per questo Hermione, sei una coraggiosa Grifondoro».
«Io ti amo perché mi capisci, mi hai sempre capita Fred» confessò lei con un sorriso che sapeva un po' di lacrime.
Fred la strinse a sè e la baciò, terminando con un morso al labbro.
«Ora che ci penso... Non ci vedremo per tanto tempo...» iniziò lui, un po'malizioso.
«Continua...» Hermione aveva già capito.
«Beh, sono tutti così impegnati, inventiamoci una cavolata ed evadiamo» sorrise lui. Solito, impertinente, disubbediente, Fred Weasley.
«Che hai intenzioni hai, Weasley?» chiese lei, già sapendo la risposta.
«Seguimi e lo scoprirai, Granger» rispose lui, afferrandola per un braccio prima di smaterializzarsi.
Quando ricomparvero, solo George notò che erano un tantino più rilassati, tanto che pensò: "Chi ci avrebbe mai creduto due anni fa".
 
 
 
La Tana, 1 Agosto 1997, Matrimonio di Bill E Fleur.
 
«Tua zia è un'impertinente vecchia bacucca» sbuffò Hermione, seduta in un angolo vicino a Fred.
«Sì, a me ha detto che ho i capelli troppo lunghi e la schiena incurvata» sorrise lui.
Il matrimonio stava andando a gonfie vele, tutti erano bellissimi e si stavano divertendo un mondo. Hermione era seduta a causa delle vesciche che le stavano nascendo sotto la pianta del piede.
«Ma perché non ti togli queste scarpe? Sembrano odiose» commentò Fred.
«In effetti hai ragione, aspetta solo un attimo» disse lei, estraendo un paio di ballerine dall'apparente minuscola borsa di perline rosa.
«Ma cosa..?».
«Potremmo partire da un momento all'altro, devo essere preparata» spiegò Hermione.
Fred si rabbuiò. Sapeva che ogni momento passato con Hermione era prezioso, ma ancora non riusciva neanche a pensare di separarsi da lei. Capì che era quindi arrivato il momento di darle il regalo di compleanno anticipato.
«Voglio regalarti una cosa».
«Per quale motivo?».
«Beh, presumo che il tuo compleanno non lo passerai con me, quindi diciamo che è un regalo di compleanno anticipato» spiegò lui. Prese una benda e coprì gli occhi ad Hermione, poi si infilò una mano in tasca e ne estrasse un ciondolo.
Quando Hermione si rese conto che glielo stava legando al collo, si tolse la benda.
«Un ciondolo!».
«A forma di cuore, e si apre... Aprilo» ordinò lui sorridendo.
Hermione lo aprì, e trovò una foto che si erano scattati durante il quarto anno. Due ragazzi spensierati sorridevano al mondo mentre si abbracciavano e sbattevano gli occhi felici.
«Così se dovessi incontrare qualche Krum per la via...».
«Non credo che avrò tempo per i ragazzi...Ti amo e ti amerò per sempre Fred» disse lei, in lacrime.
Fred si chinò e la baciò morbidamente sulle labbra.
Finché un Patronus non irruppe nella festa.
«Il Ministero è caduto, Scrimgeour è morto. Arrivano» allarmò la voce di Kingsley Shacklebolt.
Hermione e Fred estrassero le bacchette, tenendosi per mano.
Dopo trenta seconda, una decina di mangiamorte generarono il caos.
"Non oggi, non in questo momento" pensò Hermione, nonostante sapesse che era giunto il momento.
Si girò verso Fred, che ricambiò il suo sguardo. Doveva andare.
«Ti amo anche io!» esclamò lui, mentre lei con gli occhi lucidi lasciava la sua mano.
Si diresse verso Harry e Ron disarmando tutti i mangiamorte che incontrava, li raggiunse, li prese per mano e scomparì.
"Torna presto, Granger" pensò Fred, prima di iniziare a combattere. La prima battaglia di una lunga serie era iniziata.
Ma sarebbe stata più difficile quella materiale o quella contro il suo cuore, che era scomparso insieme ad Hermione?
 
 
 
Angolo autrice
Ok, vi devo delle scuse, ma:
1) Non ho avuto il computer fino ad ora, e potevo controllare solo attraverso il cellulare;
2) Ho avuto un momento di smarrimento tale che volevo cancellare la storia, salvo poi ripensarci;
3) Ho passato dei momenti molto belli e, si sa, l'ispirazione manca nei momenti belli.. Ma ora sono tornati i miei momenti brutti e ho ritrovato anche l'ispirazione :D
 
Comunque sia scusatemi, davvero tanto, ma spero che questo penultimo capitolo possa farmi perdonare.
Grazie a tutti i recensori e fatemi sapere cosa ne pensate! ;)
UltravioletBliss
 
  
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