Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Loony Moony    30/05/2013    3 recensioni
Quanti segni zodiacali ci vogliono per cambiare una lampadina? La questione si potrebbe facilmente risolvere tra meri Babbani, peccato che qui si parla di Maghi e Streghe, non molto abituati alla sottile arte del montare complessi aggeggi babbani. Tra convivenze complicate, litigi coniugali e isteria cronica, come se la caveranno i nostri eroi?
1. Vergine - Hermione Granger: "«Guarda, guarda che c’è scritto, qui! Made in China! Per quale motivo vai a comprare una lampadina fatta in Cina?»"
2. Ariete - James Potter: "Lily molte volte aveva creduto che James Potter fosse un idiota patentato, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivato a certi livelli di ottusità."
-Interrotta temporaneamente causa blocco dello scrittore e ribrezzo per la spazzatura che ho creato-
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily, Ron/Hermione
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Visto che a qualche anima interessa, eccomi col secondo capitolo :) grazie a chi ha aggiunto, alla persona che ha recensito, e grazie anche a chi ha avuto la pazienza di leggere tutto lo sgorbio di prima :) Questa, mi auguro, sarà meno demenziale, e come semore spero che strappi almeno un sorriso. Qua si tratta dell'Ariete ;) se avete qualche suggerimento sui prossimi segni, non esitate a scriverli in una recensione, ve ne sarei immensamente grata :)

Quanti Ariete sono necessari per cambiare una lampadina?

Solo uno, però ci vogliono molte lampadine.
 
«Ma non sembra strano, James?»
«Cosa, Remus?»
«Be’, Sirius ha fatto un discorso sensato al matrimonio… Neanche una variazione da quello che gli avevo preparato.»
«Mh…sì, strano.»
 
«James, di grazia, cosa stai facendo?»
Lily molte volte aveva creduto che James Potter fosse un idiota patentato, ma non avrebbe mai pensato che sarebbe arrivato a certi livelli di ottusità.
«Sto montando una lampadina.» rispose lui euforico, incantandosi a guardarla e rischiando di cascare giù dall’alta pila di pentole su cui era arrampicato.
«Una» ripeté Lily stolidamente, osservando la ragnatela di fili sul soffitto e gli scatoloni accatastati sul pavimento vomitanti lampadine.
«Non ti piacciono?» chiese deluso James, piegando la testa di lato. Le pentole (e perché avesse usato pentole come scale rimaneva un mistero) fremettero minacciose. «Devi vederle di notte.»
Lily osservò i fili neri, rossi, blu e gialli, che contrastavano tra loro come un Piton vestito di pizzo e con i capelli lavati, e le lampadine di una marca economica e abbastanza squallida che pendevano storte, pendenti da una parte o con i fili conduttori mezzi strappati. Ricordavano vagamente vene recise.
Deglutì. «Sono bellissime, davvero.» mormorò dolcemente.
 
Dopo due giorni, in cui i due dovettero continuare a mangiare sushi, carpaccio e insalata e dopo che James si fu ritrovato più volte comparato dalla moglie ad un certo Simeone, cosa che gli procurò non poca gelosia, provocando le risate incontrollate della moglie, che cercava di spiegargli che era un monaco vissuto secoli prima (non che lui sapesse realmente chi fosse un monaco, ma il fatto che fosse morto lo aveva tranquillizzato), Lily decise di affrontare la questione.
Si mise ad osservarlo, ancora in cima alla sua colonna di pentole, e alla fine esordì.
«James, ho voglia di bacon.» il suo tono era irremovibile.
Lui per poco non cadde dalla pila di ferraglia. «C-che cosa hai detto, amore?»
«Ho voglia di bacon.» ripeté Lily.
«Ma suvvia, ragiona, non posso scendere, ora.»
«James, è da due giorni che stai arrampicato su una colonna di pentole, il minimo che puoi fare ora è cedermene una per farmi fare del cibo decente, non come quel coso crudo pieno di roba verde…»
«Sushi.» puntualizzò James.
«Sì, quella cosa là, perché poi non mi hai dato neanche una valida spiegazione.»
«Ehm…cosa ti fa pensare che ci sia, una valida spiegazione?»
Lily assottigliò gli occhi. «Ok, questa per la pancetta può andar-»
«No, no, ferma! Stop!» James agitò le mani per fermarla, staccandole finalmente da quella che doveva essere la trecentonovantaquattresima lampadina…o giù di lì.
«Era per te, tesoro, volevo che assomigliassero alle stelle, ricordi, come in quella sera che…»
«James, non attacca.» lo freddò Lily, appoggiando le mani sopra il manico di una padella.
«No, no, va bene, d’accordo…era perché…ok, una scommessa con Sirius.» si arrese alla fine.
«Una che?» Lily era allibita.
«Avevo scommesso che non sarebbe riuscito a fare un discorso decente al nostro matrimonio, era per te, mio bel gigl- cosa stai facendo?!»
Quella giornata per Lily aveva avuto degli aspetti negativi, bisogna dire. Innanzitutto, aveva dovuto mettere a posto tutte le pentole della casa, poi aveva sgobbato come un elfo per distruggere tutte le lampadine e i fili elettrici rimasti con gli incantesimi più aggressivi che conosceva, e poi aveva dovuto badare a James per tutto il giorno, che per motivi sconosciuti continuava a blaterare qualcosa che assomigliava pericolosamente a “Mamma, voglio il bacon”. Forse un lieve trauma cranico, ma in fondo non importava.
Sì, perché quella giornata aveva anche il suo lato positivo: il bacon era venuto incredibilmente croccante.
 
«Quindi, come diavolo ti sei ridotto così?»
«Una scommessa, con Sirius.»
«Giusto per curiosità, lui cosa avrebbe dovuto fare, se avesse perso?»
«Meglio che non lo sai, Remus, credimi, meglio che non lo sai.»
 
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Loony Moony