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Autore: Fiamma Erin Gaunt    30/05/2013    0 recensioni
Kestrel è una giovane ninja del villaggio della sabbia; i suoi genitori sono stati uccisi da Zanna Bianca della Foglia e ora lei è giunta a Konhoa in cerca di vendetta, tuttavia non sa che l'unico Hatake rimasto in vita è un ragazzo della sua età.
Genere: Generale, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Rin | Coppie: Obito/Rin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Cap 1

 
 


















- E così è questo il villaggio della foglia. – commentò Kestrel, percorrendo lentamente la stradina che portava all’edificio centrale del villaggio, l’ Accademia, in compagnia dei suoi due compagni di squadra.
- Già, è un po’ troppo verde per i miei gusti. – borbottò il ragazzo alla sua destra, scrutando con riprovazione la vegetazione circostante; da dove venivano loro non c’era spazio per altro che non fosse vento, caldo e sabbia.
- Ce la fai a chiudere quella boccaccia e smettere di lamentarti come una femminuccia? – lo rimbeccò Baki, ottenendo in risposta un’occhiataccia che non prometteva nulla di buono.
- Piantatela tutti e due, non ce la faccio più a sentirvi beccare come due galline. –
Kestrel alzò gli occhi al cielo, esasperata, e accelerò il passo per distanziarsi dai compagni. Quei due erano insostenibili, sembravano bambini di cinque anni e non giovani ninja in attesa di affrontare la selezione per il grado di chunin. Era anche vero, d’altronde, che lei in quella particolare circostanza aveva i nervi a fior di pelle e il suo umore pessimo non era dovuto solo al comportamento infantile dei due. Da quel villaggio proveniva l’uomo che aveva ucciso i suoi genitori, Zanna Bianca, e lei era più che decisa a trovarlo e a fargliela pagare.
- Ehi, voi tre, cosa ci fate qui? –
Una voce sconosciuta la spinse a voltarsi, trovandosi davanti tre giovani ninja della foglia.
- Si può sapere con chi stai parlando? Perché non puoi esserti rivolto a me, non con quel tono. – replicò tagliente, rivolgendo un’occhiata di fuoco al ragazzo che aveva parlato: un moro che tradiva i tratti distintivi del clan Uchiha.
Lo vide indugiare per una frazione di secondo, e la cosa la divertì. Era perfettamente consapevole dell’effetto che faceva ai ragazzi, con quei suoi lunghi capelli biondi e gli occhi eterocromi che le donavano un’aria misteriosa; lo vedeva persino negli occhi di Baki, e lui non era uno che si lasciava distrarre facilmente dagli allenamenti.
- Vi ha fatto una domanda, chi siete e cosa ci fate qui? – intervenne la ragazza del gruppo, visibilmente seccata dal fatto che il suo compagno sembrava essere stato privato della facoltà di comporre una frase di senso compiuto.
- Sono ninja del villaggio della sabbia. – replicò il terzo componente, mentre Baki assentiva con un leggero cenno del capo come a confermare le sue parole. Kestrel posò lo sguardo su di lui, che fino a quel momento era rimasto in disparte, e sgranò gli occhi. Avrebbe riconosciuto quella chioma ovunque: doveva essere imparentato con Zanna Bianca.
- Questo non spiega perché siano qui. –
Cielo, ma erano tutti così lenti di comprendonio i ninja di quel villaggio?
- Siamo qui per le selezioni dei chunin; ora, se non vi dispiace, togliamo il disturbo, abbiamo cose più importanti da fare che perdere tempo con voi. – concluse, voltando loro le spalle e incamminandosi nella direzione che aveva preso prima della loro comparsa.
- Che razza di presuntuosa. – borbottò Rin, senza curarsi di tenere bassa la voce. Non le importava che quella biondina arrogante potesse sentire.
Kestrel la ignorò bellamente, aveva ben altri pensieri in quel momento ed erano sicuramente più importanti del parere di una ragazzina. Percorse un paio di metri poi, finalmente, si decise a voltarsi e a fare la domanda che tanto le premeva.
- Dimmi una cosa, come ti chiami? –
Il giovane Uchiha si voltò con un sorriso smagliante, - Dici a me? Sono Obito Uchiha, e tu? –
Baki, intuendo facilmente a chi era in realtà rivolta la domanda, scoppiò a ridere udendo quella risposta. Tipico degli Uchiha, sempre convinti che il mondo intero girasse intorno a loro.
- Veramente l’ho chiesto al tuo compagno. –
L’entusiasmo di Obito scemò rapidamente e lanciò un’occhiata risentita a Kakashi; ma come, per una volta che trovava una carina questa era interessata al suo migliore amico?
- Kakashi. Kakashi Hatake. –
Ci aveva visto giusto, quel ragazzo era nientemeno che il figlio di Zanna Bianca.
- Io sono Kestrel Tanaka. Ricordati questo nome, figlio di Zanna Bianca, perché ci incontreremo molto presto. –
- È una minaccia? – domandò con tono lievemente divertito. Quella ragazza malgrado tutto lo incuriosiva e poi non gli era sfuggito il modo in cui i suoi compagni la guardavano, come se fosse una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Sarebbe stato interessante combattere con lei.
- Considerala una promessa e, tanto perché tu lo sappia, non so una di quelle che promettono e poi non fanno. – lo avvisò, regalandogli un’ultima occhiata minacciosa e riprendendo ad allontanarsi con somma noncuranza.
Una volta che furono abbastanza lontani Rin si rivolse all’amico.
- Kakashi, ma la conosci quella? –
Il ragazzo scrollò le spalle, - Non ho la minima idea di chi sia, ma non vedo l’ora di affrontarla. –
Obito dal canto suo continuava a fissare la direzione in cui si erano allontanati i tre ninja della sabbia, anche se ormai erano troppo distanti per riuscire a vederli.
- Ti sei incantato? – domandò, trattenendo una risata e sventolandogli una mano  davanti agli occhi. L’ Uchiha la allontanò con uno schiaffetto e scosse la testa.
- No, amico mio, credo di essermi innamorato. – mormorò con tono sognante, mentre alle sue spalle Rin alzava gli occhi al cielo e borbottava qualcosa che suonava tanto come “Ma per favore, che razza d’idiozia”.
Kakashi non riuscì più a trattenersi e scoppiò definitivamente a ridere; Obito era proprio buffo con quella faccia, gli mancavano solo gli occhi a cuoricino.
- Torniamo dal maestro Minato, ninja innamorato, ho la sensazione che dovremmo allenarci molto per affrontare quei tipi. –
Rin si disse d’accordo e la parola allenamento sembrò far tornare in sé il giovane Uchiha, che annuì e tornò ad assumere un’aria seria. Il suo sogno era quello di diventare, un giorno, il nuovo Hokage e doveva concentrarsi su quello, indipendentemente dalle ragazze carine che incontrava.
- Hai pronunciato le parole magiche, Shi, finalmente è tornato tra noi. – commentò la ragazza, sussurrando per non farsi sentire dal diretto interessato. Il ragazzo sorrise con l’aria di chi la sapeva lunga, - L’ho fatto solo per non farti morire di gelosia, Rin rin. –
La ninja arrossì violentemente e abbassò lo sguardo, colta in flagrante.
- Ma che dici, a me non piace Obito. – borbottò.
- Ceeerto, e io non leggo gli scritti del maestro Jiraiya. –
Rin lo guardò con aria scandalizzata.
- Che ho detto? –
- Non è quello che hai detto, ma ciò che leggi, ti sembrano dei libri adatti ad un giovane e serio ninja? –
Kakashi le rivolse il migliore dei suoi sorrisi accattivanti, - E chi ha detto che io sia un ninja serio? –
I due si guardarono negli occhi per un paio di secondi e poi scoppiarono a ridere in contemporanea.
- Che succede? Dai, fate ridere anche me. –
- Rin ha appena detto che sono un giovane e serio ninja. –
A quelle parole Obito si unì al coro di risate. Kakashi serio, ma quando mai? Certo, quando si trattava di allenarsi e portare a termine le missioni che venivano loro assegnate diventava l’immagine stessa della serietà e della professionalità, ma per il resto del tempo era un tredicenne divertente e allegro, con la battuta sempre pronta e praticamente impossibile da offendere.
Continuarono a ridere e scherzare per tutto il tragitto, godendosi quegli attimi di tranquillità e spensieratezza che ogni tanto venivano loro generosamente concessi dalla vita. Kakashi esaminò il volto di entrambi i suoi compagni con attenzione, quasi volesse imprimere nella mente quei ricordi così gioiosi: Obito, il suo migliore amico, incostante come le maree, leale e desideroso di mettersi alla prova; Rin, la dolce e tenera ragazzina che aveva conosciuto all’Accademia e che per lui era diventata una sorta di sorella, un po’ timida e innamorata persa di Obito, anche se questo probabilmente non l’avrebbe mai ammesso; e poi c’era lui, il giovane aspirante chunin deciso a portare alto il nome della sua famiglia, misterioso come la maschera che celava gran parte del suo volto e testardo come pochi. Erano proprio una bella squadra, ognuno con le sue caratteristiche e il suo carattere, e ormai per lui erano la cosa più vicina ad una famiglia che avesse.
 
 
 
 















Spazio autrice:

Ovviamente non poteva mancare una fic su Kakashi (mio personaggio preferito dopo Itachi), spero che vi piaccia.
Al prossimo capitolo.
Baci baci,
               Fiamma Erin Gaunt





  
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