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Autore: Sa_hp    31/05/2013    3 recensioni
La Guerra era finita e tutto procedeva tranquillo...o quasi!
Dal primo capitolo:
- Non pensarci nemmeno Ronald o giuro che ti schianto!- rivolgendosi al suo ragazzo che aveva le stesse intenzioni di Harry.
- Miseriaccia Hermione! Sei la solita guastafeste!
- Cosa!? Pensi che non mi sappia divertire? – disse la ragazza, con uno strano luccichio negli occhi: c’era aria di bufera!
Non vi resta che leggere! Sa :)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- BRUTTO IDIOTA DI UN TROLL! Si può sapere che hai combinato?! Che le hai fatto?!
La reazione di Ginny non tardò ad arrivare. I suoi occhi avrebbero potuto incenerire Ron da un momento all’altro tanto era arrabbiata.
Il ragazzo intanto era immobile al centro del salotto. Si toccava il punto in cui Hermione lo aveva colpito.
- Allora Ron? Che cosa hai combinato? – chiese ancora una volta Ginny con lo stesso tono di prima.
Ancora una volta non ci fu nessuna risposta.
- Ron… perché avete litigato? Perché Hermione se n’è andata? – intervenne cautamente Harry.
Alla parole del suo amico Ron si voltò verso di lui e parve riprendersi. Una strana luce lampeggiò nei suoi occhi e, furioso quanto sua sorella, si rivolse alla ragazza che era ancora sulle scale.
- TU! Tu avevi previsto tutto! Tutte le tue parole facevano parte di un subdolo piano, non è così?!
- Come vedi Ron ti ho dimostrato che Hermione non sarà l’unica persona nella tua vita. – rispose altezzosa Veronica.
- Spiegami con quale diritto tu entri in casa mia e combini casini?! Per colpa tua la cosa più bella che mi sia mai successa è andata via! – le urlò Ron. Poi preso un lungo sospiro continuò con un tono di voce più calmo, ma con gli occhi sempre lampeggianti. – Fuori di qua! Va’ via veronica!
- Ronnie… non… non possiamo cacciarla. È nostra ospite. – tentò di farlo ragionare Molly.
- Bene allora me ne vado io. Non posso rimanere in questa casa un minuto di più se c’è anche lei. – decise, e salì le scale che portavano alla sua camera, per poi tornare qualche minuto dopo con uno zaino in spalla. E, senza aggiungere altro, uscì e si smaterializzò per chissà dove sotto gli occhi basiti di Molly, comprensivi di Harry e arrabbiati, ma tristi, di Ginny.

 ***

I rintocchi dell’orologio risuonavano nel salotto di Grimmauld Place. Aprì piano gli occhi e rivolse un’occhiata alla finestra. Il cielo era scuro e gli alberi si piegavano quasi totalmente di fronte alla violenza del vento di inizio gennaio. Si era addormentato sul divano e a quanto pareva avevo dormito per un bel po’. O almeno così dicevano le lancette dell’orologio.
Da quando avevo lasciato la Tana aveva perso la cognizione del tempo. Dormiva quando era stanco, mangiava quando era affamato senza seguire alcuna logica.
Se non fosse stato per Harry che aveva accettato di ospitarlo non sarebbe mai riuscito a smettere di commiserarsi. Non che la situazione fosse cambiata, anzi. Ogni qualvolta che la sua mente era sgombra di qualsiasi pensiero, riviveva quegli istanti che avevano cambiato radicalmente la sua vita. E puntualmente iniziava a maledirsi per la cavolata che aveva fatto.
Ma sapeva che era arrivato il momento di reagire. L’indomani mattina l’espresso per Hogwarts avrebbe riportato Ginny ed Hermione a scuola e lui non l’avrebbe rivista fino a giugno. Non poteva di certo aspettare così tanto per spiegarle la situazione.
Si alzò finalmente dal divano su cui si era accampato durante quei giorni, e nel giro di pochi minuti, si lavò, si vestì e uscì di casa dopo aver lasciato un biglietto ad Harry.

 ***

Harry Potter sospirò mentre infilava la chiave nella serratura. Sperava che Ron fosse meno depresso di quella mattina. Aveva avuto una pessima giornata in Accademia. Gli allenamenti e le lezioni erano stati davvero stancanti e l’unico suo desiderio era quello di farsi una doccia rilassante e andare a dormire.
- Ron, sono tornato. – annunciò quando entrò.
Non ricevendo nessuna risposta si recò in salotto, in cucina, in bagno e nelle camere da letto ma dell’amico nessuna traccia. Pensando ormai al peggio ritornò in salotto e lì i suoi occhi si posarono su un foglio ripiegato sul tavolino. Su questo c’erano scritte poche parole con la frettolosa e disordinata calligrafia di Ron :
Esco per qualche ora. Non preoccuparti.
Ron
- Speriamo bene… - sussurrò alla casa vuota, tirando fuori tutto il suo ottimismo.

 ***

Intanto a molti quartieri di distanza Ron percorreva il viale che portava alla casa di Hermione. Essendo stato lì solo poche volte non ricordava quale tra le tante villette a schiera apparentemente tutte uguali fosse quella dei Granger. Ma con un po’ di fortuna l’avrebbe trovata.
Così passava accanto ad ogni giardino e, facendo molta attenzione a non essere notato, leggeva i nomi incisi sulla cassetta per le lettere di ogni casa.
- Cooper…Sullivan…Dunn…Anderson…Johnson…bingo! Granger!
Trovata la casa che cercava imboccò il vialetto che portava alla porta e, preso un profondo respiro, posò l’indice sul campanello. Ma, come al solito, il coraggio gli mancò all’ultimo momento e così Ron si ritrovò immobile davanti alla porta della casa di Hermione indeciso se andar via oppure far finire quell’agonia. Il suo più grande timore era quello di trovarsi faccia a faccia con la signora Granger o peggio con suo marito!
- Ron Weasley! Miseriaccia sei un Grifondoro! Suona quel maledetto campanello! – si disse ad alta voce, tanto che una vecchietta che passava di là lo guardò in modo strano.
Riacquistato il coraggio si decise a spingere quel pulsante e dall’interno della casa riecheggiò un flebile “din don” seguito dal rumore di alcuni passi stanchi e strascinati.
Con uno scatto la porta si aprì rivelando la figura snella e non molto alta di una ragazza. Qualcuno lassù doveva aver ascoltato le sue preghiere dato che quella davanti a lui era indubbiamente Hermione.
- Hermione… - sussurrò.
Indossava una felpa decisamente troppo grande e aveva gli occhi gonfi e rossi, segno del fatto che aveva pianto molto. A quella vista il ragazzo si sentì un verme. Nonostante per lui fosse bellissima anche in quello stato, sapere di essere la causa delle sue lacrime gli provocava una groppo in gola che difficilmente riusciva a mandare giù.
- Hermione.- ripeté.
- Che vuoi Ronald? – gli disse senza mostrare segno di debolezza. Tipico di Hermione: fingere di stare bene pur di non doversi mostrare debole.
- Pos-posso entrare? – domandò esitante.
- No.
La sua risposta secca e fredda lo fece rimanere di stucco.
- Ehm… bene. Dobbiamo parlare. – continuò dopo essersi ripreso.
- Io non ho niente da dirti Ronald.
- Ma io si quindi…
- Ronald, va’ via.
- No! Io devo spiegarti. Ti prego lasciami parlare…
- Vai via…. Per favore Ron…
- Hermio… - tentò prima di essere interrotto
- VATTENE! – urlò mentre le lacrime iniziavano a rigarle le guance.
Ron avrebbe preferito che gli gridasse contro ancora una volta, che lo picchiasse come era già accaduto, piuttosto che vederla in quello stato a causa sua. Provò ad avvicinarsi ma lei lo respinse via e gli chiuse la porta in faccia.
Nonostante il muro che gli distanziava, Ron dall’esterno poteva benissimo sentire i singhiozzi di Hermione che si era accasciata contro la porta.
Fu allora che capì di averla persa per sempre e si allontanò tristemente dalla casa dei Granger.

 ***

Era mezzanotte passata e Harry non aveva ricevuto ancora nessuna notizia di Ron. E meno male che aveva detto di non preoccuparsi! Il ragazzo tirò l’ennesimo sospiro e guardò ancora una volta la porta sperando che questa si aprisse rivelando un Ron sano e salvo.
Qualche minuto dopo il suo desiderio fu esaudito e Ron entrò a Grimmaud Place, salvo, ma non molto sano.
- Ron finalmente! Si può sapere che fine hai fatto? Stavo per avvisare tua madre!
Ma l’amico non rispose. Continuava a camminare, o meglio a barcollare, per l’ingresso fino al salotto. Aveva lo sguardo vacuo e puzzava di alcool.
- Ron, hai bevuto? Ron…?
Ma era inutile attendere una risposta.
- L’ho persa per sempre. – biascicò il rosso prima di crollare sul divano.
 
Vi ho fatto penare un po’ eh? Mi dispiace, non era mia intenzione ma c’è voluto più tempo del previsto per scrivere questo lungo e soprattutto tristissimo capitolo.
Ma non preoccupatevi manca poco e poi tutto si sistemerà, con grande vostra gioia, credo.
Ringrazio velocemente xbeyoncedoned, this is magic_lovefirehp, Piccola_Weasley e Nene Malandrina (l’unica che è stata quasi felice di leggere casini XD) per aver recensito e infine lily_94 per continuare a seguire la storia nonostante i suoi impegni.
Vi aspetto al prossimo capitolo!
Un bacio, Sa :)
  
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