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Autore: adkinsvoice    01/06/2013    2 recensioni
Un anno fa accadde qualcosa di orribile. Qualcosa che sconvolse completamente la vita di Stefano. Senza Bianca non poteva più continuare ad andare avanti. La quotidianità era diventata sopravvivenza, non vita. Dopo un malinconico viaggio tra i ricordi, tramite un semplice album di fotografie, il ragazzo, sopraffatto dal dolore fa una scelta azzardata. Riuscirà Stefano a tornare a mangiare il gelato, su quella panchina, al sole, con la ragazza che ama?
P.S: scrivo con il cellulare e perciò non mi è possibile salvare i capitoli con l'html, ma appena finita la storia metterò tutto a posto con il computer... Ci tenevo a dire che è la mia prima Fanfiction, quindi vorrei sapere cosa ne pensate... Accetto anche le critiche, purchè siano costruttive! Buona lettura! :)
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I due ragazzi, seduti su una panchina, ridono con una chitarra in mano. -Stefano si svegliò di fianco a Bianca. Dormiva ancora. La guardò dolcemente. 'So che probabilmente non mi puoi sentire, e so anche di essere piuttosto stupido a parlare da solo... ma ecco, volevo dirti che qualsiasi sia il tuo problema, tu non dovrai più combatterlo da sola. Ora siamo in due, ci sono io vicino a te. Affronteremo tutto insieme, noi... io, io ti proteggerò e tu non sarai mai più triste. La prima volta che ci siamo visti... mi hai sorriso, ricordi? Tu riavrai quel sorriso... io non ti lascerò mai, lo prometto. Perché... perché io... io ti amo Bianca.' Stefano sospirò. 'Vado a fare colazione, torno tra un attimo, okay?' Quando ritornò nella stanza di Bianca, lei aveva gli occhi aperti e lo guardava, seduta sul letto. 'Ti sei svegliata!' Esclamò felice, andandole incontro. 'Hai una vaga idea di chi sei innamorato?' Stefano sembrò non capire. 'Mi ero svegliata già da due ore, quando ho visto che stavi aprendo gli occhi ho finto di dormire. Ho sentito tutto.' 'Ah'. Stefano non sapeva cosa dire. 'Non sai a chi hai detto quelle parole.' La ragazza scosse la testa, ma dopo qualche secondo ricominciò a parlare. 'Lo vuoi sapere? Sai, saresti la prima persona a cui importa qualcosa di me.' Stefano annuì. 'Bene, allora... Da dove cominciare? A scuola tutti mi odiano e non ne so il motivo, mio padre è un drogato e mia madre una puttana? Ti va bene? Ah no, ho tralasciato un dettaglio, sono un'autolesionista. Ma penso che tu voglia sapere dell'altro. Quel giorno mio padre era venuto a chiedere i soldi per comprarsi la droga a mia madre... che fa questo, diciamo, 'mestiere' per evitare di farsi uccidere dal suo ex marito, dato che con lo stipendio normale non guadagnerebbe abbastanza. Quando si erano separati e lui aveva cominciato a chiederle denaro, lei aveva provato a farlo ragionare, a respingerlo, ma lui era andato fuori di testa, era entrato in cucina, aveva preso un coltello e l'aveva minacciata. Quindi lei si è arresa, e da quattro anni a questa parte, tutte le sere esce e torna il giorno dopo. Ma non ti basta nemmeno questo, giusto? Dicevo... era entrato in casa, le ha urlato contro insulti, lei gli ha dato i soldi, se n'è andato e mia mamma si è messa a piangere. Poi se l'è presa con me, dicendomi che se non fossi nata non sarebbe successo nulla, che non sarebbe costretta a prostituirsi perché con i soldi che spende per mantenere me avrebbe potuto pagare il papà, che mi odiava e che sarebbe meglio se morissi. Poi è uscita di casa e non l'ho più vista. Così ho perso anche mia madre. Io non ce la facevo più e...' Bianca, che sino a quel momento aveva trattenuto le lacrime, scoppiò in un pianto disperato. Stefano le si avvicinò. 'Ho capito, non c'è bisogno che...' 'Aspetta, non ho finito.' Sussurrò, la ragazza, con la voce rotta dai singhiozzi. 'Ti chiederai perché l'anno scorso sono stata bocciata e a scuola mi chiamano, oltre che sfigata, puttana.' Stefano fece un cenno lieve con la testa. 'Un anno fa ero rimasta incinta di... di uno stronzo, che appena lo è venuto a sapere ha avuto la bella idea di scomparire. Evidentemente lo sa tutta la scuola tranne te. Non studiavo perché era l'ultimo dei miei problemi. Ero stressata, e di dirlo ai miei neanche pensarci... Io però volevo portare avanti la gravidanza, almeno non sarei stata più sola. Avrei abbandonato tutto, mi sarei fatta ospitare in una casa famiglia, avrei iniziato a lavorare come cameriera, avrei cresciuto mio figlio dandogli tutta me stessa. Era diventato la mia ragione di vita. Avevo addirittura smesso di tagliarmi. A gravidanza inoltrata, mia madre se ne accorse e mi disse che appena partorito avrei dovuto abbandonare il bambino o farlo adottare da qualcuno perché non avremmo avuto abbastanza soldi per mantenere anche lui, io mi opposi, le dissi che avrei trovato una soluzione e lei si arrabbiò, e iniziò a tirarmi calci nella pancia, il giorno dopo andai in ospedale e...' Si fermò. 'Continua, ti prego.' 'Il bambino era morto. Io allora ripresi a farmi del male, cominciai a bere. E lo sai perché ti ho raccontato queste cose? Perché anche io ti amo, Stefano, e perché credo a quello che mi hai detto prima, ma ho paura per te. Sei stata l'unica persona che mi abbia mai trattata gentilmente in tutta la mia vita.' Bianca tacque e il suo pianto aumentò. Stefano non ci pensò su due volte e l'abbracciò. Stettero così, avvinghiati l'uno all'altra, per un tempo che il ragazzo non riuscì a calcolare. Forse secondi, forse minuti, forse ore. Ma i singhiozzi di Bianca, piano piano si affievolirono e dopo un po' cessarono del tutto. Stefano capì che le parole non sarebbero servite. Quando l'abbraccio si sciolse, Bianca abbozzò un sorriso e il ragazzo ricambiò. La giovane guardò sul comodino di fianco al letto. 'Hai un I-Pod!' 'Già... Vuoi ascoltare un po' di musica? Ho di tutto, i Muse, i Metallica, i Kiss, gli Artic Monkeys' 'Non hai Adele, vero?' 'Scusa, chi?' 'Adele.' 'No, ma la posso scaricare! Cos'è, una cantante italiana?' 'È inglese, stupido. Ed è molto più famosa dei gruppi che hai citato, ma tu mi sembri un po'... Ignorante?' 'Gentilezza portami via... scarichiamo Adele allora.' Disse sarcastico. 'Oh, sì. Cerca tutti e due i suoi album, 19 e 21.' 'Perché dei numeri?' 'Perché aveva quell'età quando li ha scritti, e di conseguenza la pensava in un certo modo. Ora sta registrando il nuovo album... Girano voci che si chiamerà 25.' 'Wow'. La cosa cominciava a interessare Stefano. 'Fatto?' 'Si stanno scaricando, un attimo di pazienza...' Bianca lo guardava con gli occhi gonfi di lacrime, ma un sorriso sulle labbra. 'Lei mi fa sempre stare meglio. Ha un carattere bellissimo, è... è perfetta. Le persone le danno della grassa, ma non è vero, è bellissima... Lei ribatte dicendo 'faccio musica per le orecchie, non faccio musica per gli occhi, non voglio assomigliare alle modelle sulle riviste, rappresento la maggior parte delle donne e ne vado fiera.' Poi considerando tutto quello che ha passato...ha sempre affrontato le difficoltà a testa alta e sorridendo. È un angelo. È il mio angelo. Ah, dovresti sentire la sua risata! E la sua voce? Ora che la ascolterai, ti sfido a non avere i brividi.' A Bianca brillavano gli occhi. 'Okay, scaricati, li sentiamo? Ehi, non è che mi faresti un po' di posto?' 'Oh, certo.' Bianca mosse nel letto, e Stefano si infilò sotto le coperte. Si misero un auricolare ciascuno e fecero partire la musica. Bianca aveva ragione, la voce di Adele metteva i brividi. Era meravigliosa. A metà del secondo album la ragazza si addormentò, con le braccia che avvolgevano Stefano e la testa appoggiata al suo petto. Lui, quando se ne accorse, le diede un bacio sulla fronte. No, Bianca non era più sola. L'aveva promesso. E Stefano manteneva le promesse.' I ragazzi ritratti nella foto sorridono. Sono felici. Quattro lacrime.
   
 
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