#Pigrizia

Dora era stesa sul piccolo divano di casa, un'espressione sofferente in volto, e affondava in una marea di morbidi cuscini.

I capelli quel giorno tendevano ad un triste grigio topo e gli occhi... be', Remus non era ancora riuscito a vederli, se non serrati ostinatamente. Avrebbero anche potuto essere arancioni, per quanto ne sapeva.

«Sicura che vada tutto bene, Dora?» domandò incerto.

Vivevano assieme solo da poco, ma non credeva che Tonks fosse così pigra da alzarsi dal letto solo per poi affondare tra i cuscini del divano.

In risposta ricevette solo un mormorio lagnoso e strozzato. 

Mentre stava per sparire in cucina, una voce dall'oltretomba lo richiamò indietro. «Remus...»

«Sì?»

«Ho voglia di leggere un libro» comunicò.

Lui aggrottò le sopracciglia e Ninfadora intuì l'implicita domanda. «Mi prendi quello con la copertina rossa?», indicò a fatica la mensola sul caminetto.

Lui annuì e glielo portò.

«Grazie, amore». Tonks lo baciò sulla guancia e abbozzò un sorriso.

«Sicura di star bene?» le chiese di nuovo.

Lei annuì lentamente.

«Oh, ehm, tanto meglio allora».

Pensò che le avrebbe comunque preparato una tazza di cioccolata, rimedio a ogni male.

Sorridendo, si diresse in cucina, pronto a mettersi ai fornelli, quando...

«Reeeeemus!»

«Sì?»

«Mi volti la pagina?»



Yay! Eccomi qui. Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo, chiedo scusa se non ho risposto, ma ho apprezzato comunque moltissimo. :)
Eccoci in dirittura d'arrivo, gente. Con la prossima flash mi tolgo dalle scatole per un po'. :)
Spero che questa - anche se non è un granché - vi sia piaciuta. :) È chiaramente un po' esagerata, ma ce la vedo Tonks totalmente distrutta sul divano per via del caso Mr. Mestruo. ^^