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Autore: Despicable Meggs    01/06/2013    6 recensioni
Mentre si preparava per andare a dormire si rese conto, aprendo l'armadietto dei medicinali per prendere qualcosa che l'aiutasse con la nausea, di essersi dimenticata una cosa fondamentale.
Semplice storia su Tony e Ziva. Racconto leggero per rallegrarci durante l'Hiatus!!
Spero vi piaccia!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NICE JOB SEXY


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"Stasera dormi tu a casa mia, oppure io a casa tua?" chiese Tony prendendo il suo zaino ed avvicinandosi alla scrivania di Ziva per prendere anche il suo.

"Mmmm... Vengo io da te! Ho voglia di vedermi un bel film sul tuo comodo divano... E magari fare qualcos'altro di più divertente nel tuo comodo letto" rispose lei.
Poi guardandolo prendere gli zaini aggiunse "Grazie sederino peloso".

"Agente David, cosa le fa pensare che io abbia voglia di fare qualcosa di divertente nel mio letto stasera?" chiese Tony prendendola in giro.

"Tu vuoi davvero farmi credere che rinunceresti ad una notte di passione con me? Beh se la metti così allora... Ognuno a casa sua e ci vediamo domani... Peccato però... Ti ricordi il giornale di cui parlavamo la prima volta che ci siamo incontrati?! Ecco pensavo di provare con te la posizione di pagina 57!" disse per punzecchiarlo.

"Frena guanciotte dolci! Credo che tu abbia frainteso... Sei sempre la benvenuta in casa mia.. Soprattutto quando hai queste idee... Come dire... Talmente brillati da essere quasi luminose!!" si affrettò a spiegare lui.
Si fermò un attimo a riflettere e aggiunse "Pagina 57 eh? Mi ricordo che era piuttosto complicata.. Penso che ci convenga saltare il film e passare direttamente al letto!".

Lei lo guardò sorridendo.
Poi salirono in macchina e si diressero a casa di Tony. Arrivati nell'appartamento riuscirono a resistere l'uno all'altra giusto per il tempo di cenare. Poi la passione prese il sopravvento e il resto della serata la passarono in camera da letto.

In fondo era normale che fosse così. Tra loro c'era un feeling difficile da trovare in altre coppie e forse il fatto di aver lasciato passare otto anni prima di cedere alla voglia reciproca gli aveva fatto aumentare il desiderio di trascorrere momenti di questo tipo assieme.

La mattina dopo si svegliarono e la loro giornata iniziò normalmente. Certo il fatto di iniziarla assieme la rendeva decisamente migliore.

Ancora non si erano decisi ad andare a convivere, nonostante facessero coppia fissa già da più di un anno e passassero praticamente tutte le notti insieme.
Si sentivano più liberi in questo modo, ma la realtà era che nessuno dei due ancora aveva avuto il coraggio di chiederlo.
Tuttavia gli eventi che ebbero inizio la settimana seguente avrebbero portato a grandi cambiamenti, novità che nessuno avrebbe pensato potessero accadere.

La settimana iniziò regolarmente.
Soliti casi da risolvere, soliti malviventi poco furbi e soliti scappellotti di Gibbs.
Come di consueto le serate dopo il lavoro si tenevano a casa di Tony o di Ziva.

Poi una mattina qualcosa cambiò. Erano abituati a svegliarsi insieme, il più delle volte ancora abbracciati, ma quel giorno, quando la sveglia suonò e Tony aprì gli occhi qualcosa era diverso.
Non gli ci volle molto per accorgersi della differenza dalle altre mattine. Semplicemente Ziva non era nel letto insieme a lui.

"Ziva?" la chiamo con gli occhi ancora mezzi chiusi, ma non ottenne risposta.
Si alzò e notò che da sotto la porta del bagno filtrava una luce. Così aprì la porta e la vide rimettere.

"Amore... Che succede?" le chiese avvicinandosi.
"Ho la testa infilata nel cesso... Secondo te cosa succede!" rispose infastidita.
"Calma Ninja!" rispose tirandole indietro i capelli e mettendole una mano sulla schiena "Non ti arrabbiare. Capita a tutti di stare male".
"Scusa. È che odio stare così. Io non mi ammalo mai" rispose poco prima di vomitare di nuovo.

Tony rimase con lei finché non si sentì meglio, poi lasciò che si lavasse i denti e la fece ridistendere a letto. Prese il termometro e le misurò la temperatura.

"Te lo avevo detto che non avevo la febbre" disse lei alzandosi.
Lui la guardò e disse "Si non hai la febbre, ma dove pensi di andare?".
"Mi vesto. Dobbiamo arrivare al lavoro in orario, altrimenti..." ma non la lasciò finire.
"No non hai capito. Io vado al lavoro, tu resti a casa" disse facendola sedere di nuovo sul letto.
"Ma sto bene Tony, sarà stato qualcosa che ho mangiato".
"Oh si, stai benissimo. A parte il fatto che hai appena smesso di vomitare, sei pallida come uno dei cadaveri di Ducky e potresti avere un virus. Non se ne parla di andare al lavoro oggi. Tu resti qui. E poi qualche giorno fa non hai detto che il mio letto è comodo?".
"Ok, ok. Resto qui. Ma sappi che non è necessario. E per quanto riguarda il letto... Si è comodo, ma non mi interessa restarci se non ci sei tu ad usarlo con me".
Lui rise e la baciò, pensando che così rischiava di prendere anche lui il suo virus, e poi si diresse al lavoro.

Quando la sera tornò a casa, la trovò in salotto a mangiare una vaschetta di gelato.
Sul momento rimase interdetto. Quando lui stava male, di certo non si mangiava il gelato, anzi non mangiava proprio nulla.
Ma lei era Ziva David, la contraddizione per natura.

Quindi si sedette sul divano accanto a lei e disse "Noto con piacere che ti senti meglio. Ma non credi che per il gelato sia un po' presto?".
"No. Sto bene e avevo fame. Ho visto il gelato e non ho saputo resistere. Ne vuoi un po'?" disse infilandogli un cucchiaio colmo di gelato al cioccolato in bocca senza nemmeno dargli la possibilità di rispondere.
"Grazie" rispose con la bocca piena "Con te non ho nemmeno la possibilità di dire di no".

Il giorno dopo Ziva tornò al lavoro e il resto della settimana passò tranquillamente. Sembrava stare di nuovo bene e nessuno dei due diede troppo peso a quello che era successo. In fondo era normale non sentirsi bene di tanto in tanto e, per quanto a loro potesse sembrare impossibile, i virus colpiscono anche le più tenaci Ninja assassine del Mossad e in quel caso nemmeno la graffetta che può ucciderti in diciotto modi diversi, ha la possibilità di fare molto.

Tuttavia, una delle poche mattine in cui non si svegliarono assieme, Ziva si accorse di stare di nuovo male.
Le era tornata quella spiacevole sensazione di nausea e nel giro di dieci minuti si era ritrovata in bagno a vomitare.
"Ma che ti succede?" pensò sdraiandosi un momento sul letto per riprendersi "Non è da te stare così!".
Questa volta però non c'era Tony ad obbligarla a stare a casa, perché era via per un week-end con gli amici, così si rese presentabile per il lavoro e uscì di casa, sperando che in ufficio nessuno si accorgesse che non stava bene.

Per fortuna quel giorno non dovettero svolgere particolari lavori. Solo qualche interrogatorio e lavoro di scrivania.
Gibbs, l'uomo a cui non sfugge nulla, si accorse immediatamente che qualcosa non andava.
"Tutto bene, Ziva? Non hai una bella cera" disse.
"Sto bene. I miei vicini di casa hanno urlato tutta la notte e non ho dormito" disse buttando lì una scusa.
Gibbs sapeva che era una bugia, ma non indagò oltre. Era inutile insistere con lei. Avresti avuto più possibilità di far ragionare una pietra piuttosto che Ziva David.

Quando tornò a casa era sfinita. Non si era mai sentita così stanca in tutta la sua vita e in più la nausea non era passata.
Infatti dopo poco si sentì di nuovo male.
Se la mattina era stata contenta di essere in casa da sola, ora iniziava a sentire la mancanza di Tony.

Mentre si preparava per andare a dormire si rese conto, aprendo l'armadietto dei medicinali per prendere qualcosa che l'aiutasse con la nausea, di essersi dimenticata una cosa fondamentale.
Ora era tutto chiaro, i conti tornavano.
Il panico l'assalì, non poteva credere di essere stata così stupida.
Prese la giacca e uscì di corsa.








Angolo dell'autrice:

Ok.... Non era prevista la pubblicazione di questa storia... Ma invece eccola qua.
Diciamo che sono Meggie la pazza, perché ho già un'altra long in corso...

Ma questa è tutta dedicata ad Alessia... E siccome oggi ha avuto davvero una brutta giornata spero di tirarla su di morale!!!
Ciccia questa è la storia che desideraviiii! So che non è il massimo ma spero che ti piaccia!

E spero che piaccia anche a voi lettori... Quindi leggete e commentate se vi va!!!

Baci
Meggie la pazza!
  
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