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Autore: Jecchan92    01/06/2013    1 recensioni
Il titolo è ciò che Sana dice in una puntata dell'anime.
Dopo aver avuto Shuri, la sua bambina, avrà cambiato idea? E Akito cosa ne penserà a riguardo?
Raccolta di one shot sulla vita di Sana e Akito, e sulle loro decisioni in ambito familiare.
Buona lettura! ^^
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sana amava il suo lavoro, le permetteva di allontanarsi dalla sua famiglia per qualche ora, trasformarsi totalmente in un’altra persona, incontrare gente nuova.
E lo amava ancora di più quando, per un caso del destino, la proposero come ospite d’onore di un talk show insieme a Naozumi Kamura.
Non si vedevano da almeno sei anni, a causa dell’enorme popolarità di lui ed i mille impegni di lei.
Quando lo vide, non poté che esserne felice.
-Naozumi! Quanto tempo!- urlò Sana.
Il ragazzo si girò, ed il suo viso si illuminò subito.
-Sana-chan! Non ci credo! Sono anni che non ti vedo!-
Si corsero incontro, abbracciandosi teneramente.
-Sono sei anni, per la precisione. Non passi mai a salutare la tua figlioccia, lei chiede sempre di te-
Già, perché Sana, dopo una furiosa lite con Akito, era riuscita a convincerlo affinché Naozumi fosse il padrino di Shuri.
-Hai assolutamente ragione. Prometto che appena avrò cinque minuti di tempo, vi verrò a trovare. Dimmi, Akito? E i bambini? Ho letto sui giornali che hai avuto due gemelli-
-Non me ne parlare, sono stati assolutamente inaspettati-
Passarono mezz’ora a chiacchierare del più e del meno, e Sana trovava incredibile come, dopo tutti questi anni, Naozumi riuscisse a farla sentire così a proprio agio.
-E dimmi, quanti anni ha Shuri ora?-
-Compirà quattordici anni il mese prossimo-
Gli occhi di Kamura si spalancarono.
-Accidenti, è già così cresciuta! Devo assolutamente vederla- disse sorridendole.
-E dimmi, come va la tua vita? Sei fidanzato? Hai trovato la tua dolce metà?-
Lui non parlò, si guardò intorno per parecchi secondi per essere sicuro che nessuno ascoltasse la loro conversazione.
Poi si avvicinò all’orecchio di Sana.
-Sì, sono fidanzato. Ti faccio vedere una sua foto-
Cercò febbrilmente nella sua borsa, sempre guardandosi intorno.
-Tieni molto alla tua privacy, eh?- chiese Sana sorridendo.
-Più che altro, sono sicuro che la nostra società non sia pronta per questo-
Le mise tra le mani una foto. Dopo qualche minuto, Sana alzò lo sguardo verso Kamura.
-Hai sbagliato foto? Questa ritrae te ed un tuo amico-
Lui arrossì.
-E’ il mio fidanzato. Sana, ho un ragazzo-
-CHE COSA?!-
Lui le mise le mani sulla bocca, per intimarla a tacere.
-Sssht. Sana-chan, te l’ho confessato perché mi fido di te, ma ti prego, ti prego, non rivelare a nessuno questo segreto-
-Certo che no, Naozumi. Ma come.. Quando..?-
Sana era senza parole.
-Forse una piccola parte di me sarà sempre innamorata di te, ma recentemente, diciamo, i miei interessi si sono mossi altrove-
La ragazza non sapeva come rispondere. Non aveva nessun problema contro gli omosessuali, ma l’ultima persona che si sarebbe aspettata prendesse quella strada era proprio Kamura.
-Oh Naozumi, perdonami. Non riesco a dire niente-
-Ti ho sconvolto?- chiese lui.
-No, semplicemente devo assimilare l’idea. Comunque tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me-
Lui la abbracciò.
-Grazie Sana-chan, sapevo di poter contare sulla tua riservatezza. Prometto che un giorno di questi verrò a trovarvi-
-Puoi portare anche il tuo.. ehm, ragazzo- disse Sana.
-Grazie, ma non vorrei farmi sbattere fuori da tuo marito o sconvolgere i tuoi figli-
La abbracciò ancora, poi corse in camerino.
Sana rimase immobile, poi lo chiamò.
-Naozumi!-
Lui si girò, curioso.
-Sei felice?-
Come prima,quando aveva visto Sana, il suo volto si illuminò di una luce accecante.
-Lo sono, Sana-chan-
Finalmente, la ragazza gli sorrise radiosa.
-Bene. Ci vediamo dopo!-
Quando Kamura girò l’angolo, Sana si lasciò cadere su una panchina lì vicino.
Il suo amico era felice, si vedeva benissimo.
Ed a lei importava solo quello.
 
Il suono del campanello fece bloccare tutti.
Poi, il caos.
-E’ arrivato, Akito!-
-Lo zio Naozumi è qui!-
-Tobi, vatti a mettere i pantaloni, non puoi scendere in mutande!-
-Gemelli odiosi, non osate più entrare in camera mia senza permesso!-
Sana aprì la porta: Naozumi le sorrideva radioso.
-Naozumi! Sono felicissima che tu sia qui! Entra pure-
Appena varcata la soglia, il ragazzo vide una ragazzina saltarle al collo. Per un bruttissimo momento, aveva di nuovo tredici anni, e  Sana lo stava abbracciando.
Poi si rese conto che era solo Shuri, e si tranquillizzò.
-Sei molto cresciuta. Ormai sei diventata quasi un’adulta-
Lei arrossì, ma era orgogliosa del complimento ricevuto.
-Ciao Tobi. L’ultima volta che ti ho visto eri un bimbo, ed ora sei quasi un uomo-
Il ragazzino gonfiò il petto.
-Grazie, ormai frequento le medie!-
-Ecco le due piccole pesti! Assomigliate incredibilmente a vostro padre-
-Grazie- dissero in coro i gemelli, sorridendo.
-Ciao Hayamakun, ti trovo in forma- disse Naozumi tendendo la mano.
-Kamura- rispose rispondendo alla stretta di mano.
Per un secondo Sana ebbe la terribile sensazione che Akito fosse pronto a fare una delle sue scenate di gelosia.
Dopo tutti questi anni, pensò la ragazza rassegnata, ancora non si era dato pace.
Non sapeva nemmeno come stavano le cose, ora.
 
-La cena è stata squisita. Grazie, Sana-chan-
La ragazza arrossì.
-Sai Naozumi, la cena l’ha preparata Akito. Io non sono mai stata un asso ai fornelli-
Kamura si portò le mani alla bocca.
-Oh, chiedo perdono, Hayamakun. Sapevo che Sana-chan e la cucina si erano giurati guerra eterna un tempo, ma pensavo che il matrimonio e la famiglia lì avessero trasformata in una perfetta donnina di casa-
-Dai, non mi prendere in giro- disse Sana, imbarazzata, tirandogli un leggero pugno sul braccio.
-Di nulla, Kamura- si intromise Akito, il seme della gelosia ben visibile. Shuri ridacchiò.
-Cos’hai da ridere?- abbaiò Hayama alla figlia.
Lei, per nulla intimorita, lo fissava giocosa.
-Nulla, papà. Mi piace vederti geloso-
-Io geloso? Ma di chi? E per chi? Facciamola finita con queste buffonate. Andate tutti in camera vostra!-
La ragazzina sospirò: suo padre non alzava mai la voce, se non quando era fortemente in imbarazzo.
I quattro Hayama si alzarono e, ridacchiando, corsero ognuno nella propria stanza.
-Hayamakun, lo vedo bene. Dopo tutti questi anni sei ancora molto geloso di me. E un po’ hai ragione- gli disse sorridendo.
Sana vide Akito diventare rosso dalla rabbia, e fissò terrorizzata Naozumi. Che intenzioni aveva? Perché stuzzicare suo marito in questo modo?
-Una piccola parte di me, il tredicenne di una volta, la guarda ancora con occhi sognanti, e spera sempre che un giorno possa accorgersi di lui-
Akito si alzò bruscamente, in contemporanea anche Sana si alzò, tenendolo per un braccio.
Kamura si limitò a fissarli, sorridendo.
-Sono i sentimenti tipici del primo amore adolescenziale. Ma ti posso assicurare che non amo più Sana nel modo che intendi tu-
Anche lui si alzò, fissando Akito dritto negli occhi.
-Vedi, Hayamakun, ho un ragazzo ora, le cose sono cambiate-
Akito ci mise un attimo a metabolizzare la frase che Kamura aveva appena detto.
Poi divenne pallido, e strabuzzò gli occhi.
-Quindi tu.. Insomma..-
-Sì, Akito, sono gay- disse esasperato. Nemmeno si accorse di averlo chiamato per nome.
Sana si sedette al suo posto, tranquilla: sapeva che il pericolo era scampato da come il fuoco negli occhi di Akito si fosse estinto in un attimo.
-Santo cielo- sussurrò il biondo, tornando a sedersi.
Naozumi gli sorrise, poi si alzò.
-Vado su a salutare i bambini, poi sono costretto a scappare, domani ho un aereo-
 
Una volta a letto, Sana si aspettava qualche commento da Akito, che non tardò ad arrivare.
-Io l’ho sempre pensato, comunque- cominciò, nel buio della loro camera.
-Cosa?-
-Che fosse gay. Si vedeva, capiva troppo bene voi femmine-
Sana scoppiò a ridere.
-Ma se fino a due ore fa volevi sbatterlo fuori casa!-
-Comunque sia, meglio così. Meno pretendenti di cui preoccuparsi- sussurrò abbracciandola.
La ragazza sogghignò.
-Geloso, Hayama?-
-Assolutamente no. Difendo ciò che è mio-
-Non ho firmato nessun contratto di proprietà-
-Perché ogni tanto non taci?-
E Sana, sentendo le mani calde su di lei, smise addirittura di respirare.


NdA:
 Buonasera!
Ecco il ritorno di un personaggio che amo sinceramente.
Ci tengo a precisare che Naozumi omosessuale non è farina del mio sacco, ma di Miho Obana.
Altri piccole precisazioni, per chi non lo sapesse: Sana (chan) e Hayama (Kun) sono titoli onorifici (Se non ricordo male, "chan" è per i ragazzini, "kun" è più onorifico, diciamo. Pretendo una correzione se sbaglio xD).
Grazie a chi legge e grazie a chi commenta ^^
Jecchan
  
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