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Autore: _cupcake_99    01/06/2013    10 recensioni
Niall è Niall. Lui è il mio vicino di casa nonché il mio migliore amico. Avevamo entrambi gli occhi azzurri e i capelli biondi. A volte ci scambiavano per fratelli, ma il legame che ci unisce è molto più forte. E' un'amicizia che non si scioglierà mai. Ci conosciamo da una vita. Tutti i ricordi che possiedo riguardano anche lui. Siamo cresciuti insieme, sempre nella stessa classe. Ci siamo sempre sostenuti nei momenti difficili. Come quando i suoi si separarono. Io fui la prima a saperlo.
Ormai qui in città ci conoscono tutti come i BF. Siamo sempre insieme. Se cerchi Niall stai sicuro di trovare anche e me e viceversa. Abbiamo combinato anche tanti casini insieme. Come quella volta in cui avevamo rotto la finestra della casa del custode. Come punizione non potemmo più vederci per un mese. Per una settimana non ebbi sue notizie, ma poi trovammo il modo per incontrarci. La sera quando tutti dormivano lui usciva dal retro della casa e si arrampicava fino alla mia finestra (come nei film) e poi stavamo insieme per qualche ora.
Diciamo che non c'è Niall senza Jesy e non c'è Jesy senza Niall.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10. Sfortunatamente, a scuola...

 

 

Avete presente quei momenti di dormiveglia in cui ci si trova qualche secondo prima di svegliarsi? Quel posto sospeso tra il sogno e la realtà? In cui sentite i rumori veri ma li confondete con i sogni? Quello stato di tranquillità dal quale non vorreste mai svegliarvi? Tanto meno se dovete svegliarvi per andare a scuola? Ecco, io mi trovavo in quella situazione... poco prima che la sveglia mi svegliasse del tutto, poco prima che io la mandassi a quel paese...

Con la faccia spiaccicata nel cuscino e gli occhi ancora chiusi cercavo la sveglia sul comodino. Toccai di tutto: foto, la bottiglietta, orecchini, bracciali, collane, il telefono ma la sveglia NO.

Come è possibile che non riesca mai a trovarla? Il comodino non è così grande...

Riuscii a spegnerla solo dopo dieci minuti. Intanto si erano aggiunti anche mia madre che urlava di spegnere quel inferno, Spek che abbaiava perché avevo disturbato il suo sonno e mio padre che gridava contro mia madre di smetterla di gridare. Bhe, è un buon inizio...

Mi misi a sedere sul letto con le gambe incrociate e le mani a tenere i piedi scalzi. Rimasi a fissare un punto fisso per alcuni minuti ascoltando i rumori che c'erano in casa. Dal piano di sotto sentivo la televisione accesa sul tele giornale, tipico di mio padre.

Il rumore dalla macchina del caffè, passi veloci e attenti e un canticchiare leggero erano i segni che mia madre era in cucina che stava preparando la colazione.

Allungai le gambe per stiracchiarmi per poi lasciarle cadere penzolando a pochi centimetri dal pavimento. Con la poca forza che avevo mi alzai in piedi. Sentivo le piastrelle fredde sotto i miei piedi nudi mentre camminavo verso la finestra. Quando aprii la tenda mi ritrovai a fissare un Niall mezzo addormentato che fissava a sua volta il giardino.

I capelli erano arruffati e il ciuffo, di solito alto, gli ricadeva sulla fronte. Sorrisi vedendolo, era troppo tenero. Mi venne voglia di corrergli incontro e di abbracciarlo.

Provai a salutarlo ma lui non mi aveva vista.

"Jesy? Ti muovi o vuoi arrivare in ritardo anche il primo giorno di scuola?" sentii urlare mia madre dal piano di sotto.

Non le risposi però me ne andai in bagno a prepararmi. Quando tornai alla finestra Niall non c'era più.

 

Mi guardavo allo specchio vicino alla porta aspettando che il biondo mi citofonasse.

Dei jeans mi fasciavano le gambe mentre sopra indossavo una maglia bianca semplice e una felpa rossa. Come scarpe portavo le mie solite vans.

"In fondo non sono così brutta" pensai "Sì, ma in fondo in fondo..."

A interrompere i miei pensieri fu il suono del citofono.

"Arrivo!" urlai prima di prendere il mio zaino azzurro chiaro. Lo misi tenendolo su una sola spalle e poi, dopo essermi guardata per la miglionesima volta allo specchio, uscii.

Ad aspettarmi un Niall in jeans e maglia blu appoggiato al muretto. Mi avvicinai dandogli un bacio sulla guancia che lui ricambiò.

Come al solito il contatto mi provocò un leggero formicolio e uno zoo in festa nella stomaco.

"Allora" iniziò "Pronta per il primo giorno di scuola?"

"No" dissi scuotendo la testa "Avrei preferito stare a casa a dormire però..."

Ridendo mi circondò con un braccio le spalle e insieme ci incamminammo. La scuola era distante circa dieci minuti a piedi ma contando l'orario, ovvero le 7.40 del mattino, e noi mezzi addormentati ci avremmo impiegato circa un quarto d'ora.

In quei minuti parlammo del più e del meno e ogni suo minimo contatto mi provocava la pelle d'oca, cosa che a lui non sfuggì.

"Hai freddo?" mi chiese.

"Perchè?"

"Hai la pelle d'oca" rispose indicando il mio braccio.

"Si, abbastanza" mentii. "Tu no?"

"Bhe, non fa caldissimo, però neanche freddo"

Feci finta di stringermi nella felpa e lui, quando mi vide, cercò di farmi caldo muovendo la mano su è giù lungo il mio braccio, cosa che non fece altro che peggiorare la situazione. La verità non era che avevo freddo, era lui... Colpa della mia stupida, stupidissima cotta.. Anche solo vederlo mi provocava i brividi.

"Sei solo una stupida Jesy" mi dissi tra me e me. "Per lui sarai sempre e solo un'amica, niente di più. Devi mettertelo in testa. Punto."

Lo pensavo, ma non ci riuscivo proprio. Era più forte di me. Come se lui fosse una calamita e io un semplice pezzo di ferro. Non riuscivo a stargli lontana un attimo e se lui non era lì con me, bhe era nei miei pensieri. Sempre.

 

Quando arrivammo a scuola cercammo i nostri amici e dopo averli individuati nella massa andammo da loro.

Non era stato molto difficile trovarli anche perchè la scuola di Mullingar è piuttosto piccola e con piccola intendo veramente piccola. C'era solo una sezione per ogni anno e ci conoscevamo tutti.

"Ciao" salutammo in coro io e il biondo. Gli altri, che ancora non ci avevano notato, si girarono a guardarci sorridendo.

"Amore mioooo" urlò Katy salandomi letteralmente al collo. Katy era la mia migliore amica, non di certo al livello di Niall, però era la migliore. Quando si staccò la guardai.

"Certo che tu non sei cambiata di una virgola" mi disse.

"Tu invece eccome se sei cambiata" dissi.

I suoi capelli in genere rossi erano stati tinti di un marrone chiaro tendente al biondo. La sua chioma generalmente riccia e lunga era stata piastrata e tagliata appena al di sotto delle spalle. Bhe, naturalmente era bellissima... Giusto per far scappare un'altra volta la mia autostima.

Anche gli altri mi salutarono. Il primo fu Matt seguito dalla sorella Emilie. Entrambi capelli e occhi marroni. Poi fu il turno di Clary, la più "secchiona" della classe, se così si può definire. Capelli rossi sempre legati in un'elegante crocchia. Sono sempre stata innamorata dei suoi occhi verdi smeraldi incorniciati da un paio di occhiali color mattone.

Infine George. George è, come dice Niall, la mia cotta storica. Mi piace, o forse dovrei dire piaceva, dalle elementari, ma anche lui mi ha sempre vista solo come un'amica. Devo dire che in amore sono proprio sfigata!

Parlammo per qualche minuti prima del suono della companella, poi entrammo. Eravamo tutti nella stessa classe. Come ho detto prima è una scuola molto piccola.

Attraversammo il lungo corridoio fino alla nostra aula. Era esattamente come l'avevamo lasciata. Le pareti erano ancora piene di cartelloni fatti alla bell'è meglio, i pochi spiragli di muro che si vedevano erano di colore verde marcio. Giusto per invogliarci ancora di più a venire a scuola avevano dipinto i muri di un colore molto bello e allegro.

Subito andai a sedermi in ultimo fila vicino alla finestra. Pochi secondi dopo Niall mi raggiunse.

Neanche il tempo di fare due chiacchere che la professoressa Joke entrò in classe in tutto il suo "splendore". Indossava un abito verde marcio in tinta con la parete. Le scarpe erano di colore rosso e la borsetta gialla. I capelli rossi con la ricrescita erano legati in una coda fatta alla cazzo che le ricadeva sulla schiena mezza ingobbita. Gli occhiali marroni si trovavano in bilico sul suo naso adunco. Il suo cognome vuol dire scherzo. Sì, proprio uno scherzo della natura.

"Poco casino" urlò appoggiando i libri sulla cattedra. Io mi chiedo: "Come fanno queste arpie fin di prima mattina ad urlare a squarciagola?"

Prima di iniziare a parlare, o meglio urlare, consegnò ad ognuno di noi la chiave dell'armadietto. Me la infilai in tasca per non perderla come avevo fatto l'anno scorso. Sì, avevo perso la chiave dell'armadietto e visto che non ne avevano una di scorta, erano dovuti venire i pompieri ad aprirlo. Anche se avevo preso tipo un centinaio di note era stato divertente...

A metà lezione mi arrivò un bigliettino volante in testa che mi destò dai miei pensieri/sonno.

Lo aprii cercano con lo sguardo chi lo aveva lanciato. Matt mi guardava mimando sulle labbra di farlo passare agli altri.

Stasera vi va di andare a mangiare una pizza? Giusto per festeggiare l'inizio della scuola =) No, dai, è da un po' che non usciamo...

Presi la penna e scrissi un va bene.

Con una leggera gomitata attirai l'attenzione di Niall e gli porsi in bigliettino. Anche lui accettò l'invito. Cercai di chiamare Emilie, che era seduta davanti a me, ma non mi sentii così tirai un calcio, troppo forte, alla sua sedia. Lei presa alla sprovvista cacciò un urletto.

La Joke smise di scrivere alla lavagna e si girò con fare minaccioso ferso di noi.

"Mi scusi" dissi io. "Colpa mia"

"Bene" disse sedendosi alla cattedra "Iniziamo bene l'anno signorina..."

Prese una penna aprendo il registro e iniziò a scrivere.

"Mi scusi prof. non volevo, veramente" cercai di giustifacermi, ma niente. Mi guardò solo quando ebbe finito di scrivere.

"Prima nota dell'anno" disse guardandomi "Vuole battere il record dell'anno scorso?" chiese guardandomi.

"Ah ah ah divertente" sussurrai io.

"Come scusi?" mi chiese.

"Niente, niente"

"Ecco meglio così" disse girandosi e rincominciando a spiegare.

Di fianco a me Niall rideva soffocando le risate nel braccio.

"Che cazzo ridi coglione?" dissi tirandogli una gomitata che però non lo fece fermare.

"Cosa c'è?" mi chiese Emilie girandosi.

"Tieni" dissi porgendole il bigliettino.

"Cioè, hai fatto tutto sto casino per questo" disse muovendomi davanti agli occhi il piccolo pezzo di carta.

"Si, ma girati che se no mi mette un'altra nota" le dissi spingendole il gomito per farla voltare.

"Ancora ridi, tu?" chiesi a Niall guardandolo.

Lui rosso in faccia mi fissò serio per poi ricominciare a ridere.

Gli tirai un'altra gomitata, questa volta più forte.

Il resto della giornata passò lento. Non seguivo una parola di quello che diceva la prof.

Passavo metà del tempo a parlare con il biondo e il resto a guardare fuori dalla finestra. Non che si vedesse granchè, solo il giardino sul retro circondato da una siepe. Al di là di essa solo alberi e prati.

Se facevi attenzione potevi notare, tra le folte chiome verdi, un muretto grigio. Se lo seguivi per un po' arrivavi ad un ruscello. Ero solita nascondermi lì quando le cose non andavano bene e avevo voglia di stare da sola. Lì mi immergevo in un mondo tutto mio, pieno di ricordi che portavano con loro emozioni tra le quali gioia, tristezza, paura, dolore, felicità, malinconia...

A volte ricordare mi faceva stare bene, altre, invece, mi distruggeva e me ne andavo ancora più triste di quando ero arrivata...

 

 

#SPAZIO AUTRICE

Eccomi ragazze, come va?

Contro ogni mia previsione sono riuscita ad aggiornare abbastanza presto...

Già vi avviso che se non riuscirò ad aggiornare entro questa settimana continuerò appena finiti gli esami.

 

Tornando alla storia, lo so questo capitolo non è il massimo, ma vedrete che fra poco ci sarà una svolta nella storia... Secondo voi di cosa si tratta? Voglio sentire i vostri pareri

A tutte quelle che recensiscono regalo un biscotto ahahah

 

Baci e alla prossima

xx Mony

 

 

 

 

 

  
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