Un altro giorno passa,un altro minuto di tempo in cui le persone pensano per se:chi al proprio lavoro,chi ai compiti,chi ai problemi in generale,e chi,come me,sta seduto davanti alla finestra a trovare un motivo per cui la vita è così cattiva con un così giovane essere.

Perché,spero,io non sia l'unica a pensare a questo fatto.

Ripenso alle sfide che il tempo mi ha fatto affrontare,al coraggio che ho avuto nel superarle e mi chiedo perché questo coraggio non mi accompagna anche in ogni minuto,in ogni secondo di ciascun giorno in cui le persone mi mentono,mi deridono,mi umiliano.

Non ho mai trovato una persona a cui poter raccontare la storia di Christie,quella ragazza quindicenne,la MIA storia.

E,oh,quanto voglio farlo,quanto voglio trovare qualcuno a cui poter dire:

Sì,sono Christie,ho 15 anni,abito in Italia,a Torino e sono diversa perché:

non porto 42 di taglia ma 46,non sono alta 1.75 ma 1,64,non ho i soliti occhi azzurri tanto amati da sempre ma solo due pozzi verdi con macchioline ambrate,perché ho i capelli bruni e non castani,perché non mi vesto come gli altri,come la moda suggerisce ma invece lo faccio come mi piace e perché vivo:sola e oppressa,vivo in un mondo sporco,pieno di ogni cattiveria e dolore.

E non vorrei vedere più questo posto,vorrei solo diventare ciò per cui oggi lotto,solo per ottenere la mia libertà,

per uscire da questo cerchio di avvoltoi che non aspettano altro che sbranare la preda più debole;uscire,per poter dire poi di aver,sul serio,respirato l'aria pulita,felice.

Perché,onestamente non penso di poter continuare a giocare a questo sporco gioco senza ferirmi sul serio.

Le mie riflessioni vengono interrotte da mia madre che entra nella stanza senza bussare:-Hai fame tesoro?Vieni,ho preparato il tuo piatto preferito,-

Certo,come se lei sapesse quale sia davvero quel piatto.Non significa che,se preferisco mangiare più spesso una cosa che un'altra sia quella la mia preferita.

-No mamma,non ho fame.- -Dai,sù che devi mettere su qualche chilo,sei sciupata.-

Sì,qualche chilo,HA, così le ochette là fuori avranno pane per i loro denti,come se adesso,non avessero niente di cui spettegolare.

-No mà,non ho fame,davvero.- -Vabbene.-

Esce chiudendo piano la porta.

Finalmente.

Lei è un'altra di quegli esseri che preferiscono vivere nella monotonia,che lasciano le cose rotte così come sono,e non cercano di aggiustarle o migliorarle.

 Mi alzo dall sedia ancora più confusa,non so che fare,non so come uscirne,come agire.

Mi sdraio sul comodo letto mettendomi le cuffie nelle orecchie e premendo play a quella canzone che mi fa sentire bella,quella con cui i miei amori hanno iniziato a vivere sul serio,

con cui hanno dato via alle speranze,ai sogni,alle lacrime e ai sorrisi di loro stessi ma anche del mondo intero,

perché sì,sono riusciti a salvare anime oscure,a far lottare le persone per un futuro migliore,sono riusciti a fare avverare il surreale.

Sono diventati IDOLI.

-Chris