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Autore: Overlock    02/06/2013    2 recensioni
"Mi sono fatta usare come uno straccio" dissi scoppiando a piangere tra le sue braccia
"Piccola non ci pensare più, pensavo fosse cambiato, bastardo!"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mattina, a scuola, feci come se non fosse successo niente, le cose andavano normalmente, o almeno, non succedeva niente di interessante, Josh non mi parlava più oramai, con Liam avevo iniziato a parlare, più o meno, con gli altri beh stesso rapporto. Quel giorno, quel dannatissimo giorno, era il primo febbraio, ovvero il compleanno di Harry, aveva già organizzato tutto, una grandissima festa in una discoteca, non era per niente il mio genere, ma Harry era pur sempre il mio migliore amico
“Dai non puoi non venire!” mi ripeteva per l’ennesima volta
“Vengo, tranquillo che non mi perderei mai il tuo compleanno, ma se me ne starò in disparte, sai perché!” sbuffò
“Va bene, vestiti su” asserì uscendo dalla stanza e lasciandomi con il vestito che mi avevano comprato loro, perché sapevano che io mi sarei messa i soliti pantaloni. Mi fermai a guardarlo, non era male (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=81176202&.locale=it) , anzi era molto bello, sospirai e lo presi andando in bagno. Quando mi guardai allo specchio già pronta mi scappò un sorriso, avevo al polso il bracciale che Harry mi regalò qualche anno fa, lui aveva la collana con lo stesso simbolo, qualcuno bussò
“Mel sei pronta? Sbrigati che devo andarmi a cambiare pure io” mi misi il profumo e uscii
“Sisi, eccomi” affermai diventando rossa per l’imbarazzo, non ero abituata a vestirmi in quel modo, non mi vestivo così da quando mi ero lasciata con Lou..
“Sei bellissima, su andiamo” mi sussurrò baciandomi la guancia. Scendemmo
“Mà, tu vieni dopo?” aveva invitato anche gli amici di famiglia, lei annuì
“Okay a dopo”
“Piccola sei bellissima” mi gridò prima che potessi chiudere la porta, risi. Quando fummo tutti pronti, partimmo per la discoteca, non so perché ma ero nevosa, Harry mi prese il polso
“Oooh da quant’è che non te lo mettevi?” mi chiese sorridendo a vedere il bracciale
“Un bel po’..” gli baciai la guancia.
Arrivammo quando già c’erano un po’ di persone, mentre che mi guardavo un po’ in giro, alcune persone di scuola mi salutavano, poi vidi Summer
“Summer” urlai, lei si girò e mi venne in contro, l’abbracciai
“Ciaaaaaaaaaaaao” mi disse calma visto che ancora la musica era bassa, arrivarono anche Niall, Zayn e Kim
“Ciao” salutai tutti
“Io vado” dissi un po’ in imbarazzo sentendomi di troppo, mentre che camminavo andai a sbattere contro qualcuno, alzai lo sguardo
“Louis” dissi sorpresa
“Ciao Mel” sussurrò mettendosi le mani dentro le tasche
“Come stai?” gli chiesi
“Bene, scusa devo andare ciao” non mi fece rispondere che già era scomparso, sbuffai silenziosamente e mi sedetti in una sedia un po’ distante.
La sala si stava riempiendo e il dj aveva anche alzato la musica, vedevo Harry felicissimo di come stava andando la festa, sorrisi e bevvi un po’ di quella cosa che avevo tra le mani, faceva a dir poco schifo, lo lasciai a terra sospirando
“Che ci fai qua sola?” alzai lo sguardo
“Non mi piacciono le discoteche” si sedette vicino a me
“Non ti piace ballare?”
“Si che mi piace”
“Solo questo devi fare, ballare” disse alzandosi e porgendomi la mano
“Balliamo insieme”
“Te l’ha detto Harry di venire, Liam?” scosse la testa
“Vieni, su” insistette, presi la sua mano e mi condusse in pista in mezzo a quella massa di gente, lui incominciò a ballare e io rimasi impalata come una deficiente, guardandomi, si fermò, mi prese le mani portandole al suo collo mentre appoggiò le sue sui miei fianchi, una scarica elettrica mi percorse tutta la schiena, brividi su brividi
“Muoviti a ritmo, devi fare solo questo, non ti guarderà nessuno” mi urlò, scossi la testa
“Tu si” rise alzando gli occhi al cielo
“Non pensavo che io contassi qualcosa” arrossii
“Dai” mi diede un bacio sulla guancia, annuii prendendo un respiro profondo incominciando a muovermi a ritmo di musica, non era poi tanto male, incominciammo a inventare delle coreografie strambe. È vero, non ci guardava nessuno, era come se ci fossimo solo noi, quella sera ridemmo a crepapelle, non per un motivo preciso, mi faceva stare bene solo la sua presenza.
“Devo aprire i regali” disse Harry dopo aver fatto abbassare la musica, ci avvicinammo tutti al tavolo dei regali. Via scorrendo i regali diventavano di meno
“Questo è da Zayn, Niall e compagnia, uuuh” disse eccitato, scartò con fretta il pacco, era una canon, lui ne ha sempre voluta una
“Graaazie” disse abbracciando Niall, Zayn e tutti gli altri del regalo
“L’ultimo” mi guardò, io sorrisi, appena la vide boccheggiò
“La felpa di Jack Wills che volevo io, e-erano finite tutte” disse avvicinandosi a me
“Beh, io sono magica”mi abbracciò
“Grazie grazie grazie” risi e l’abbracciai, si staccò
“Va bene, ora tutti di nuovo a ballareee” urlò quando la musica aumentò di nuovo, Liam mi si avvicinò
“Vieni un po’ fuori con me?” gli chiesi, lui annuì. Aprii la porta e inspirai l’aria fresca
“Io..scusami per il bacio, quello a scuola, quando..” lo fermai
“Si me lo ricordo, non devi scusarti..”
“E perché mai?”
“Perché se non lo avessi voluto, mi sarei staccata, non credi?” mi guardò confuso
“Liam..” mi interruppe
“Io non so cosa provo per te, ogni volta cerco di capirlo, ma appena ci sto per arrivare ti stacchi” sospirai mettendomi davanti a lui
“Togliti questo dubbio” si avvicinò indeciso se aveva capito bene
“Fallo prima che cambio idea” avvicinò le sue labbra alle mie con esitazione, tenemmo il contatto visivo finché non chiudemmo tutti e due gli occhi unendo le nostre labbra, è inutile descrivere ciò che provavo, era come se fossi la persona più felice di questo mondo, quelle labbra, quelle mani, quel corpo, quel ragazzo, era l’unica cosa che volevo, infilò la lingua dentro la mia bocca avvicinandomi ancora di più a sé, io invece strinsi tra le mani i suoi capelli lunghi biondo cenere, eravamo avvolti in una bolla, non mi importava se qualcuno ci potesse vedere in quel momento, quel momento era nostro e di nessun’altro, mi scoccò un altro bacio staccandosi ci guardammo un po’ negli occhi,
“Ma non capisco una cosa, sei felicemente fidanzato da non so quanto tempo, e vieni a perdere tempo con me?” gli chiesi confusa
“Non so neanche più io quello che provo, Mel” sbuffò, io alzai un sopracciglio, ma lasciai correre
“Io rientro dentro, ho freddo” lo avvisai aprendo già la porta e lasciandolo lì
“Ehi Melanie, scusa per prima ma volevo andare subito ad abbracciare Harry, sono stato un mese in australia” rimasi accigliata
“Oh, e come mai?” chiesi al moro
“Vacanza, vuoi..vuoi ballare?” sorrisi
“Certo” Louis mi trascinò in pista, mi avvicinò a lui ma non troppo, non ci stava provando, tutt’altro ridevamo, sembravamo tornati quelli di prima.
La serata andava avanti, avevo ballato con tutti quelli che conoscevo, e anche non, era divertente dopo tutto
“Scusate ma voglio ballare un po’ con il mio migliore amico” tirai Harry fuori da un gruppo di ragazze, lui mi fece girare su me stessa e si mise dietro di me a ballare
“Ti stai divertendo?” mi chiese, io girai la testa verso di lui annuendo
“E con Liam? Ho visto che avete ballato insieme” strinsi le labbra annuendo di nuovo
“Tutto bene?” mi chiese per la faccia, mi girai circondando il suo collo con le braccia “Si, goditi il tuo compleanno, non parliamo di me!” mi strinse a lui
“Allora, come stai?” gli chiesi
“Bene” si guardò intorno
“Eehi, non è che mi nascondi qualcosa?” sorrise sornione
“Poi ne parliamo” qualcuno mi picchiettò sulla spalla, sgranai gli occhi girandomi
“E tu che ci fai qua?” lei mi saltò addosso salutandomi
“Siamo amici” dissero contemporaneamente Skyler ed Harry, alzai un sopracciglio
“E da quando?” vidi un po’ di rossore nelle guance di tutti e due, sorrisi
“Va be, che ne dite di ballare un po’ insieme? A me fanno male i piedi – dissi togliendomi le scarpe, poi mi rivolsi a Skyler – sto lasciando il mio migliore amico nelle tue mani, trattalo bene” li abbracciai mentre loro diventavano dei peperoni e poi mi diressi verso un divano.
“La stanchezza, ahia mi fanno male i piedi” si lamentò Sum, risi
“Infatti io me le sono tolte già da un pezzo” alzai i miei piedini senza scarpe, rise insieme a me
“Allora come va?” le chiesi
“Beeene, Niall ha un po’ bevuto ma niente di ché. Per ora sta ballando con Kim e Zayn, insomma fa il solito rompi palle” scoppiai a ridere
“Con lui? Va tutto bene?” le chiesi, tentennò un po’
“Che succede?” mi allarmai
“Domani..vado a pranzo da lui, mi vuole presentare ai suoi genitori” sorrisi
“E perché sei così tesa? È una cosa bella” annuì
“Si lo so, ma se poi non piaccio? I-io non sono una persona che piace a tutti” scossi la testa sorridendo
“La famiglia di Niall è speciale, come lui, fanno amicizia con tutti e non c’è una persona a cui loro sta antipatica o non piace, loro sono delle persone che vedono sempre il bello, anche quando neanche noi stessi lo vediamo” si sforzò di sorridere, mi avvicinai a lei
“Senti, tu sta’ tranquilla e sii te stessa, sono delle persone meravigliose e poi anche tu lo sei, sei dolcissima, gentile e tantissimi altri aggettivi positivi”
“Ma sono anche impacciata, maldestra e quando mi innervosisco tremo e non riesco a fare niente” sogghignai
“Anche io sono così, fin da piccola sono sempre stata un disastro, non sai quante ne ho combinate a casa loro insieme a Niall, mi dovrebbero odiare, invece mi vogliono bene come se fossi loro figlia” le accarezzai un braccio
“Stai tranquilla, ok?” lei annuì e mi abbracciò
“Grazie” alzai le spalle
“Io sono sempre qua, quando ne hai bisogno” ci sorridemmo
“Allora bellissime ragazze, le mie ragazze. Di che parlate?” Niall si buttò tra di noi
“Ti stavamo sfottendo Horan, non rompere” lo spintonai scherzando
“Oh ma quanto siamo acide” gli feci la linguaccia abbracciandolo
“Ho saputo che porti questa bella ragazza a conoscere i tuoi, eh bravo il mio Niall” lui arrossì facendomi ridere, li guardai, erano bellissimi insieme
“Vi lascio soli, io vado a fare un giro” mi misi le scarpe e mi alzai girando un po’ per la discoteca, mi diressi verso l’uscita, ma qualcosa mi fermò, ingoiai e cambiai direzione, non pensavo Harry avese invitato Danielle, ma lasciai stare.
“Io davvero non ce la faccio più, tra un po’ crollo su uno di questi divani” dissi buttandomi sopra uno di essi, eravamo rimasti solo i soliti, c’era anche Danielle, e poi i miei genitori insieme a quelli di Niall, di Zayn e, ovviamente, di Harry. Vidi Niall appoggiare Summer su un divano
“Lei già è crollata” rispose alla mia affermazione di poco prima, risi e chiusi un po’ gli occhi
“MELANIE NON TI ADDORMENTARE, SUSU MI DEVI AIUTARE A PRENDERE TUTTI I REGALI, I MIEI SONO FUSI E GEMMA SI E’ ADDORMENTATA” mi urlò Harry, gli tirai una bottiglia di plastica vuota
“Minchia non urlare, deficiente!” mi alzai e ricevetti la bottiglia in faccia, mi girai a guardare Harry con sguardo di odio
“Ora tu me la paghi” mi tolsi le scarpe prendendo la rincorsa e, saltandogli sulle spalle, iniziai a prenderlo a colpi di bottiglia sulla testa, mi fermai appena scoppiammo tutti a ridere, scesi dalla schiena di Harry e lo aiutai a raccattare tutti i regali. Appena finimmo ci alzammo tutti in piedi pronti per andare
“Allora, qualcuno ha bisogno di un passaggio?” chiese Harry
“Liam?” continuò
“Nono, vado a casa di Danielle” mi si formò un nodo allo stomaco, abbassai lo sguardo
“Allora possiamo andare”uscimmo fuori
“Ci sentiamo domani” salutai Zayn abbracciandolo
“Buonanotte” dissi a Niall baciandogli la guancia non potendolo abbracciare visto che aveva Sum in braccio, salutai anche Kim e poi andai ad abbracciare Harry
“Appena arrivo a casa ti chiamo, dobbiamo parlare” lui annui e mi strinse
“Ciao” salutai Danielle e Liam con la mano e poi mi diressi verso mia mamma
“Andiamo?” io annuii e salii in macchina.
Arrivata a casa mi spogliai subito e mi buttai sul letto, presi il cellulare e chiamai Harry
“Harold” lo richiamai
“Dimmi”
“Come ti è sembrato?”
“Bello bello”
“Mi devi dire qualcosa Hazza?” stette un po’ zitto
“Mi, mi sto sentendo con una ragazza..”
“Chissà chi è” sorrisi
“E’ dolcissima Skyler, però non so se le piaccio, sto andando in confusione” risi
“Vai lentamente,ok?”
“Ok” sussurrò
“E tu? Che è successo?” chiusi gli occhi
“Niente di che, poi ti racconto” stemmo zitti
“Mel” mi chiamò
“Melanie?” rise
“Buonanotte piccola mia” sorrisi e mi addormentai completamente.
La mattina mi svegliai alle 8, erano le 5 quando mi addormentai, scesi in cucina
“Buongiorno” sussurrai
“Piccola che fai sveglia? Vai a dormire” annuii
“Si volevo solo un po’ d’acqua” presi un bicchiere d’acqua e mi incamminai verso la mia stanza
“Buonanotte” bofonchiai mentre che lei rideva, entrai in stanza e guardai il cellulare, c’era un messaggio da Liam, corrugai le sopracciglia, lasciai stare il messaggio neanche aprendolo e ritornai a dormire.
Mi svegliai perché sentii che qualcuno mi accarezzava i capelli, aprii gli occhi e saltai in aria appoggiando una mano sul petto
“Ma porca..Harry che cazzo ci fai tu qui?” rise
“Volevo farti una sorpresa, ma che bell’accoglienza” risi strofinandomi l’occhio 
“Comunque non volevo svegliarti, sono entrato con la chiave che tenete dentro il vaso” lo fissai e poi me lo tirai addosso abbracciandolo
“Dormiamo” gli sussurrai, rise lo guardai
“Ma che hai da ridere?”
“Sei dolce di mattina coni capelli scompigliati, la voce impastata dal sonno e gli occhi a panda” risi
“Devo essere un bellissimo spettacolo” ironizzai
“Sei bellissima”appoggiai la testa al suo petto
“Perché hai invitato Danielle ieri sera?” ci ripensai subito
“No..era la tua festa, potevi invitare chi volevi” cercai di chiudere il discorso
“Io non l’ho invitata, ho chiesto a Liam cosa ci faceva qua e lui mi ha risposto che neanche lui l’aveva chiamata, è arrivata li a sorpresa di tutti” annuii
“E’ successo qualcosa con lui, vero?” annuii di nuovo mordendomi il labbro cercando di non piangere, mi guardò e vide che avevo le lacrime agli occhi
“Nonono, non piangere” abbassai lo sguardo
“Non..non piango tranquillo”gli sorrisi, mi alzai legandomi i capelli
“Vado a farmi una doccia” lui annuì appoggiato sui gomiti, mi fermai a guardarlo scuotendo la testa
“Sei da stuprare” scoppiò a ridere alla mia affermazione sbattendo le mani, lo seguii a ridere e mi rinchiusi in bagno. Uscii già pronta essendomi portata tutte cose in bagno
“Andiamo a fare un giro? Ci portiamo anche Miley, perché questo pomeriggio devo andare a lavorare” mi guardò confuso
“Lavoro allo starbucks” dissi sorridendo, sorrise anche lui
“Andiamo”. Uscimmo di casa e un venticello fievole mi attraversò il corpo, presi Harry per il braccio e incominciammo a camminare, tra di noi non c’era bisogno di parlare, bastava stare insieme all’altro o guardarci per stare bene, Miley incominciò a tirare con il guinzaglio verso un albero, la seguii
“Allora mi racconti di Liam?” sospirai
“Allora..” gli raccontai tutto per filo e per segno, qualche volta mi fermai per via delle sue facce scioccate, ma non ci stetti tanto
“Wow..” disse alla fine, strinsi i pugni per il nervosismo
“Non ce la faccio più, gli ripeto che non sono il suo giocattolo, ma trovo sempre una scusa per baciarlo ed essere la sua bambola usa e getta” mi accarezzò  la guancia
“E poi mi manca Josh, cerco di mandargli messaggi ma niente, i-io davvero non volevo illuderlo, avevo bisogno che qualcuno mi rendesse felice e lui mi rendeva tale” non resistetti più
“Faccio del male anche quando non voglio, mi faccio del male, ma quel male mi fa stare bene, i-io sono stanca, non sono mai stata così stanca della vita, di essere innamorata, mai” lui mi guardava senza fare niente, ad ascoltarmi, e vedevo che ci stava male a guardarmi così
“A proposito, mi era arrivato un suo messaggio sta mattina” presi il cellulare e aprii il messaggio
“Ho detto a Danielle del bacio che ci siamo dati ieri sera..è stato tutto uno sbaglio, non voglio perderti!” lo eliminai subito
“Voglio andarmene da qui” sussurrai, vidi che Harry a un certo punto sorrise
“Tua madre ti ha regalato un biglietto per Los Angeles no?” sorrisi anche io ripensandoci
“Per quando erano?”
“Non c’era una data, potremmo partire appena c’è un volo da Londra a Los Angeles” incominciai a saltare per la felicità
“Vieni con me” lo pregai
“Stiamo una settimana la, dai” alzò le spalle
“Non lo so” feci la faccia da cerbiatto
“Okay, va bene, non ti mettere quella faccia” risi abbracciandolo
“Grazie grazie”
“Non esultare tanto, devo sempre chiederlo ai miei”
“Okay allora andiamo a chiederglielo, suuuuuuu”
“Ma non saranno a casa” guardai l’ora
“Mh” annuii
“Però glielo chiedi, vero?” annuì sorridendo
“Certo” mi abbracciò e io affondai il viso nel suo petto
“Siamo gli unici della compagnia a non avere un ragazzo o una ragazza” osservai, rise
“Ma tu sei la mia ragazza” sussurrò facendomi ridere. Continuammo a stare insieme fino alle 13 e mezza, poi lui mi accompagnò a casa e si diresse verso la sua. Appena entrata a casa chiamai mia madre
“Donde sei?” chiesi
“A Dublino, rientro tra due giorni”
“Mh okay, comunque volevo chiederti se potevo partire per Los Angeles”
“Quando?”
“Boh in questa settimana se ci sono voli”
“Nono, mi dispiace piccola ma devi concentrarti sulla scuola, appena finisce ti prometto che ti faccio partire” annuii
“Okay mamma, tranquilla, vado a mangiarmi qualcosa e poi mi metto a fare i compiti ok? Ci sentiamo dopo”
“Ciao piccola” staccai il guinzaglio a Miley che scappò subito chissà dove e io mi diressi verso la cucina. Mentre che mangiavo mi venne in mente una cosa, Josh mi aveva detto che alle 3 di pomeriggio apre l’officina, perfetto, finii di mangiare verso le due e mezza, mi preparai tutte le cose e mi diressi verso l’officina di Josh con la macchina. Arrivata la davanti scesi dalla macchina e vidi che già era aperta, entrai e lo vidi che stava cambiando una ruota
“Josh” lo chiamai, si girò, io alzai i libri che avevo in mano
“Avevi promesso che mi avresti aiutato” sussurrai insicura, lui mi fissò per qualche minuto, poi mi venne incontro posizionandosi davanti a me, rise scuotendo la testa
“Sei incredibile” mi abbracciò facendomi barcollare un po’, risi anche io stringendolo
“Finisco di cambiare la ruota e poi ti aiuto un po’ a studiare” annuii
“Tu mentre vai la dentro e posa i libri” mi indicò una porta, io sussurrai un “ok” e mi diressi verso essa. Mi sistemai su una sedia e appoggiai i libri sul tavolo
“Eccomi” disse entrando mentre che si asciugava le mani con uno straccio, lo posò su uno scaffale e si sedette vicino a me
“Allora, da dove iniziamo?” mi chiese, io indicai un libro
“Matematica, mh ok” lo aprì
“Iniziamo dall’inizio e facciamo un bel riepilogo?” io annuii e lui incominciò a spiegare. Sapeva spiegare benissimo, mi ha fatto capire i ¾ di libro che avevamo fatto, poi passammo alla filosofia, letteratura e scienze
“Posso farti una domanda?”
“Certo” mi rispose
“Ma con quanto sei uscito?” rise abbassando la testa
“100” spalancai la bocca
“E..perché sei venuto a fare il meccanico?” perse il sorriso, esitò un po’ a parlare
“Ehi se vuoi non ti costringo”
“Nono anzi..” prese un respiro profondo
“Mia..mia sorella è malata, i miei sono morti quando avevo appena 18 anni, proprio in quel periodo si è ammalata, non potevo andarmene, non  potevo” mi sentii in colpa
“I-io, scusa non volevo” mormorai
“Nono tranquilla,voglio parlartene se hai tempo” guardai l’ora, erano le 5 e un quarto
“Si, alle 6 devo andare” lui annuii
“I miei facevano parte di un’ azienda molto grande che comprendeva anche la scozia, erano partiti per andare proprio là, quando il loro aereo si è schiantato..” mi portai una mano alla bocca, mi vennero anche le lacrime agli occhi
“..Mia sorella aveva 8 anni, era piccola, perdere i genitori a quell’età..” sussurrò con la voce tremolante
“..Mi presi cura di lei fin da subito. Un giorno, dopo circa cinque mesi dalla morte dei miei, tornò a casa e mi disse che aveva maldi testa, pensai fosse per la stanchezza, la feci dormire e le diedi un antidolorifico. Passate le settimane lo aveva costantemente, un giorno mi svenne tra le braccia, la portai subito al pronto soccorso, le avevano diagnosticato un tumore alla testa, mi cadde il mondo addosso, ancora oggi fa la chemioterapia, un giorno alla settimana deve andare in ospedale, ha 12 e non può fare altro che stare a casa, pago anche un insegnante che viene a casa, mio zio aveva proposto di andare a vivere da lui a New York, ma Emily mi ha pregato di rimanere qua, mio zio voleva che io andassi all’università e lui e sua moglie si sarebbero presi cura di lei, ma io rifiutai, Emily mi voleva al suo fianco, voleva solo me, e io sono qua per lei, non può sforzarsi molto, h-ha solo dodici anni eppure è così debole..” gli scesero le lacrime, cercai di asciugarle ma piangevo anche io
“Ha solo me, come io ho solo lei” scossi la testa
“Tu hai me, io sono qua” mi guardò
“Vorrei averlo al posto suo il tumore” gli accarezzai la guancia
“Come posso aiutarti?” gli chiesi, scosse la testa
“Non c’è nessun modo..” lo abbracciai
“E quando tu non ci sei?” gli chiesi
“C’è una baby sitter, e se ci fosse un problema mi chiamerebbe subito” annuii
“Se hai bisogno io sono qua, davvero” lui annuì
“Grazie, e scusami se mi sono arrabbiato così” gli asciugai le lacrime
“Vediamo se riesco a rimetterti il sorriso” gli sfiorai le labbra con le mie, lui arrossì sorridendo
“Sei una stronza” mi sussurrò io risi e lo riabbracciai, guardai l’ora
“Io devo andare” dissi asciugandomi le lacrime, ci dirigemmo verso l’uscita dell’officina
“Va bene” lo riabbracciai
“Ti voglio bene, da morire” gli sussurrai
“Ti amo” lo guardai e gli diedi un bacio sulla guancia
“Ciao Bigfoot” scoppiammo a ridere
“Salutami Emily” lui annuì, mi girai e salii in macchina, lo salutai di nuovo con la mano e partii verso il bar. Arrivata salutai Jo, mi cambiai e iniziai il mio turno, dopo un po’ arrivò anche Louis ad aiutarmi, una cosa mi stupii, Lou baciò Jo, sorrisi, almeno uno di noi due era felice
“Ciao” lo salutai, lui mi abbracciò
“Ciao” sorrisi. Non era per niente faticoso lavorare la, tra Louis che faceva battute e Jo che aveva una risata contagiosa era divertentissimo. Verso le sette e mezza già erano arrivati i ragazzi che facevano dopo di noi il turno, quindi sia io che Louis staccammo
“Ooh, finito” dissi appoggiandomi al bancone, mi sedetti vicino a Lou mentre Jo era andata a cambiarsi
“Allora, ci hai messo poco a sostituirmi” scherzai
“No, scherzo, anzi sono contenta” continuai, lui sorrise
“Ci stiamo frequentando da un po’”
“E tu? Con Liam?” lo guardai stranita
“Cosa Liam?”
“Oh andiamo Mel, ogni volta anche quando stavi con me e vi guardavate, vi mangiavate con lo sguardo” scossi la testa
“Lou io ero innamorata di te” annuii
“Lo so, ma hai amato e ami di più lui” strinsi le labbra
“E’ così evidente?” scosse la testa
“Nah, è perché ti conosco e ti ho già vista innamorata” risi
“Spero che duri tra te e Jo” ci alzammo
“Spero che quel coglione se ne accorga che è innamorato di te” risi e lo abbracciai, mi diede un bacio sulla testa e poi ci staccammo. Appena Jo uscii
“Noi stiamo andando a mangiare la pizza, vuoi venire?” mi chiese Jo, scossi la testa
“Nono, passo” mi venne in mente un’idea
“Vi auguro buona serata” li salutai e partii per andare a prendere la pizza. Presa anche quella, andai a casa di Josh, suonai, lui aprì la porta
“Ciaaaaao” lo salutai
“Mel ma che..”
“Ho portato la pizza, c’è anche per tua sorella” mi sorrise
“Non dovevo” lo spostai
“Stai zitto” entrai in cucina e la vidi, aveva un viso dolcissimo, sembrava più piccola della sua età, aveva una pelle bianchissima, gli occhi azzurrissimi, più di quelli di Niall, aveva un corpo minuto e per via della chemioterapia era calva, aveva sul braccio l’ago che era attaccato alla flebo ma era una delle bambine più belle che io abbia mai visto
“Ciao piccola” la salutai
“Ciao..” disse timida, mi sedetti vicino a lei
“Io sono Melanie, tu sei Emily vero?” annuì
“Non aver paura” le sussurrai, mi regalò un sorriso che ricambiai vivamente
“Emily, Melanie ha portato la pizza” esultò suo fratello, io sorrisi. Incominciammo a mangiare e mi feci raccontare un po’ di cose da Emily, cercai insieme a suo fratello di farla ridere. Verso le 10 dovetti andare
“Io devo andare”
“Nono, resta qui” mi pregò la piccola
“Vengo domani okay?” lei annuì, le diedi un bacio sulla guancia
“Ciao occhi belli, dormi bene” le sussurrai, Josh si alzò con me e mi accompagnò alla porta
“Ci sentiamo domani” mi disse
“Appena posso passo subito” sospirò
“Non ti preoccupare” scossi la testa
“No, voglio davvero” mi sorrise
“Grazie, di nuovo” gli baciai la guancia e andai via.
L’indomani mi svegliai come al solito per andare a scuola (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=82027640&.locale=it) , uscendo di casa chiamai mia madre
“Ehi mamma”
“Piccolina come stai?”
“Beeeeeene, sto andando a scuola, tu?”
“Bene, oggi vado a Edimburgo e poi domani torno ok?”
“Okay mami, ci sentiamo appena esco da scuola, ciao”
“Ciao piccola, buona scuola” chiusi  la chiamata e scesi dalla macchina
“Buongiorno” salutai Harry abbracciandolo
“Ciao Piccola” mi baciò la guancia
“Ciao a tutti” dissi alzando la mano a mo di saluto agli altri, dopo di che entrammo
“Ci vediamo dopo” sussurrai a Harry prima di lasciargli un bacio sulla guancia, poi mi incamminai con Zayn e Niall in classe. Arrivati ci sedemmo subito
“Ma non è che tra te e Harry..” mi sussurrò Zayn con faccia maliziosa
“Io e Harry? HAHAHHAHAHA ma smettila” ridemmo e io mi girai verso Niall
“Com’è andata ieri?” lui si girò, lo guardai confusa
“Niall?” non mi filò, mi girai verso Zayn
“Ma che ha?”
“Non hai visto che sta mattina lui e Sum non erano insieme?” sbarrai gli occhi
“No completamente..” lanciai un’altra occhiata a Niall che guardava fuori dalla finestra, non potevo stare con le mani in mano. All’ora di pranzo andai subito a cercare Summer
“Sum” la salutai trovandola al suo armadietto
“Ehi Mel..” mi fece un piccolo sorriso
“Vieni” la presi per mano portandola un po’ fuori a prendere aria, dopo un po’ le chiesi
“Che è successo?” abbassò la testa
“Ho fatto un casino..” aspettai che continuasse
“..Niall mi è venuto a prendere, e siamo andati a casa sua..fino a qua tutto bene, poi ho cercato di essere il più normale possibile ma non ci sono riuscita, ho rotto almeno 3 piatti, tremavo come una foglia, ho fatto un casino, loro mi odiano, sono sicura..ma il peggio è arrivato dopo..” si fermò un attimo mordesi il labbro
“..L’ho lasciato”
“Cosa?” domandai sperando di non aver capito bene, le scesero le lacrime
“L’ho lasciato, sono un disastro” si buttò sopra di me abbracciandomi
“Ehi tranquilla, spiegami perché lo hai fatto” le dissi con calma
“N-non lo so, ero nel panico, gli ho detto che i suoi mi odiavano e che era meglio se non mi facevo più vedere, poi sono scappata, Mel sono una stupida”
“Vai a parlargli, stai calma e chiarite, lui stravede per te, e tranquilla che i suoi non ti odiano, fidati di me!”mi guardò
“Non mi perdonerà” sbuffai
“Smettila di pensare a male, dio santo, tu fallo e basta, vai la e parlargli ok?” annuì
“asciugati le lacrime, che sei bellissima” le passai i pollici sulle guance, sorrise
“Andiamo su” mi alzai e le tesi la mano, che prese e ci avviammo in sala mensa. Appena arrivate io mi sedetti subito vicino Harry e lei vicino a Niall
“Ma dov’eri?” mi chiese Harry
“Sh lascia stare” lo ‘liquidai’ lui mi spintonò un pochino ridendo, io gli feci la linguaccia mentre con la coda dell’occhio guardavo Niall e Sum che si erano alzati
“Ci vediamo direttamente in classe” mugugnò Niall a me e a Zayn che annuimmo, ritornai a guardare Harry che mi sorrideva
“Allora, mi dite che c’è tra di voi?” incominciò Zayn
“Di nuovo con questa storia?” mi lamentai irritata
“State appiccicati come cozze, vi sorridete tutto il tempo, sussurrate, scusa se penso che c’è del tenero” Liam mi guardava curioso e perplesso allo stesso tempo
“Ti ho già detto che non c’è niente, porca troia Zayn siamo migliori amici da quando siamo piccoli, abbiamo un rapporto speciale come lo abbiamo noi due, io..” sbuffai
“vado un po’ fuori, devo prendere aria” conclusi alla fine sentendomi sottomessa dagli occhi di Liam puntati su di me
“Vengo?” mi sussurrò Harry, scossi la testa
“Tranquillo”
“Ci vediamo in classe” ringhiai a Zayn dirigendomi verso la porta per uscire.
Mi sedetti sull’erba fresca e guardando il cielo, stranamente con il tempo che c’era in quelle settimane era bello, mi passai una mano sul viso cercando di scacciare tutti i pensieri che mi venivano in mente su tutto quello che mi era successo nell’ultimo periodo, pensai ad Emily, magari potevo farla conoscere agli altri, l’avevo vista solo una volta, ma passandoci tutta la sera l’ho conosciuta meglio, era una persona meravigliosa. Dopo non so quanto tempo suonò la campanella per rientrare nelle classi, mi alzai pulendomi un po’ i pantaloni e poi rientrai dentro scuola andando in classe, mi sedetti vicino a Zayn come sempre
“Scusami” lo guardai
“Ti dico solo una cosa, non parlare mai più di me e l’amore barra stare con qualcuno, nella stessa frase ok?” annuì
“Ok” dissi io capendo che aveva capito (?), mi rigirai a seguire la lezione, dopo un po’ mi accorsi che dietro di me non c’era Niall, mi girai stranita
“Ma dov’è Niall?” Zayn alzò le spalle
“Non so” annuii e iniziai a ‘seguire’ la lezione.
Sentii un odore di pasta appena aprii la porta di casa
“Mamma?” urlai stranita, nessuno mi rispose, andai in cucina e c’era un ragazzo più bello che mai ai fornelli
“Ti sei preso l’abitudine ad entrare?” Harry si girò
“Sono arrivato prima di te, quindi avevo pensato di cucinare” risi, appoggiai lo zaino sul tavolo e lo abbracciai
“Ti sei arrabbiata con Zayn per oggi?” scossi la testa
“No, mi da solo fastidio che sapete che se il ragazzo non è Liam io non riesco a stare con qualcuno, esempio Josh, ho rovinato tutto” rise
“Ma non è vero, e quello che mi hai raccontato che avete fatto pace e tutto? Non hai rovinato niente, vi siete solo resi conto che non eravate fatti per stare insieme” affondai la faccia nel suo petto
“Tu saresti un ragazzo perfetto” rise alla mia affermazione accarezzandomi i capelli, stemmo zitti
“Vuoi rimanere così o vuoi che mangiamo?”
“Bella domanda” mugugnai, rise
“No stiamo così” lo strinsi più a me
“Ti voglio bene, Harry” mi baciò la testa
“Anche io, Mel, ma ora staccati su io ho fame” mi staccai e andai a posare le cose in camera mia, dopo di che scesi e apparecchiai aspettando la pasta
“Con la saaalsa buooona” dissi ad occhi sognanti, ci sedemmo a tavola e mangiammo tranquillamente. Il pomeriggio lui andò a casa sua e rimasi un po’ sola ad ascoltare musica, mi suonò il telefono
“So che non puoi stare senza di me” scherzai rispondendo alla chiamata di Harry
“Che ne dici di andare in palestra? Per ora ovunque la prima settimana è gratis” risi, io e Harry ogni anno facevamo così, dopo febbraio tutte le palestre mettevano questo annuncio della prima settimana gratis e noi ce le giravamo tutte senza spendere un centesimo
“Mi vesto, però alle 6 io devo andare a lavoro”
“Ok, ti sto venendo a prendere” attaccai e mentre che mi cambiavo, chiamai mia madre
“Ehi piccola”
“Ciao mammi, dove sei?”
“Sto salendo sull’aereo per tornare a casa, tu che fai?”
“Di nuovo co sta storia della palestra?” scoppiai a ridere
“Non ridere, devi andare anche a lavoro, poi quando studi?”
“Mà tranquilla, ho tutto sotto controllo va bene?”
“..Va bene, ma studia ok?”
“Si, ora vado ciao mà”
“Salutami Harry” risi
“Va bene” attaccai e dopo qualche minuto suonò il campanello scesi di fretta e aprii la porta
“Buongiorno” sussurrò abbracciandomi
“Su andiamo a fare un po’ di palestra, su su” lo spintonai ridendo. Salimmo in macchina e partimmo per la prima palestra. Ridemmo tutto il tempo, poi guardai l’ora
“Cazzo sono le 6 Harry andiamo” . Arrivai al bar alle 6 e 10
“Melanie, dove diamine eri finita?”
“Scusami Jack, non ho visto l’orario” mi scusai con il mio superiore, mentre mi fiondavo nel retro
“Che non succeda più” mi disse severo, io annuii abbassando lo sguardo
“Vai a servire il tavolo tredici” annuii di nuovo, a come andavo di fredda non mi ero neanche accorta che Louis già si era messo a lavoro, gli passai vicino per raggiungere il tavolo tredici e lo salutai
“Ciao Lou” mi abbracciò da dietro come una panda
“Ciao Mel” scoppiammo a ridere e poi ci concentrammo sul servire i tavoli.

“Che ore sono?” chiedevo a Jo sorridendo
“Le 8 e mezza, stai finendo dai” annuii un po’ stanca
“Allora, un frappuccino e una cioccolata tavolo venti” lei annuii e io andai a servire un altro tavolo
“Buona sera, sono Melanie, cosa posso portarle?”
“Il tuo numero?” alzai un sopracciglio e scostai il blocchetto dal mio viso, sorrisi
“Scemo, che ti porto biondo?” Niall sorrise
“Non avevi neanche riconosciuto la mia voce” risi
“niall sono stanchissima, lasciami stare” rise a sua volta
“Voglio solo un muffin e un frullato al cioccolato con la panna”  scissi tutto  e gli sorrisi
“Ora te lo porto cucciolo” gli accarezzai la guancia e ritornai a prendere l’ordinazione del tavolo precedente per poi consegnarlo.
“Finito, quello era l’ultimo tavolo” dissi appoggiandomi al bancone
“Oggi c’era tantissima gente” si lamentò Louis circondandomi con un braccio, dal compleanno di Harry avevamo stretto, un po’ come eravamo prima di metterci insieme, e questo mi rese tanto felice, mi appoggiai a lui
"Giá"  Jo ci guardava sorridendo ma anche con un po' di fastidio, infatti non fui l'unica a notarlo, Louis le andò vicino e le lascio un bacio a fior di labbra
"Gli sbaciucchiamenti dopo ragazzi" ridemmo tutti all'affermazione di Jack
"Allora Melanie, questo è il tuo stipendio.." sorrisi prendendo la busta contenente i soldi
"..E questo è il tuo Tommo" sorrisi vedendo che anche lui lo chiamava così
"Grazie Jack" presi il mio giubbotto
"Io andrei, sono stanchissima, buona serata ragazzi" mi salutarono e uscii.
Tornai a casa e trovai mia mamma leggere carta
"Buonasera" le baciai la guancia
"Ehi com'è andata a lavoro?" uscii la busta
"Il mio primo stipendio" dissi esaltata
"Ooh piccola" mi abbracciò, li contai
"Sono 140 sterline"
"Va bene piccola, tienili da parte" la guardai confusa
"Oggi hanno dato anche a me lo stipendio, sono riuscita a pagare tutto, se ne abbiamo bisogno te li chiedo ok?" io annuii, mi squillò il cellulare, risposi offesa "Nialler oggi te ne sei andato senza salutarmi"
"Scusami, Summer si era sentita male, sono dovuto scappare"
"Oddio che ha?"
"Niente, sta bene, ha avuto un attacco di panico" ripresi a respirare tranquillamente "Ok, menomale" mia madre, incominciando a preparare la cena, mi chiese che cosa fosse successo
"Niente summer è stata male" lei sussurro un ‘aah’ e si giro, io salii in camera mia "Ora sei da lei?"
"Sisi, ti saluta"
"Ciaao Suum" sentii ridere
“Com’è andata alla fine? Avete chiarito no?”
“S-si si” balbettò il biondo, risi
"Vado a farmi una doccia,a dopo piccolo Nialler"
"Ciao Mel" Mi feci una doccia calda, quando mi infilai il pigiama, mi buttai sul letto ancora con i capelli bagnati, stavo per chiudere gli occhi ma mi ricordai che dovevo ancora fare i compiti.
"Piccola vuoi qualcosa da mangiare?" mi girai a guardare mia madre appoggiata allo stipite della porta di camera mia
"Mi puoi fare solo una cioccolata? Non ho fame" lei annuì
"Ora te la porto" mi vibrò il cellulare - Hey tutto bene con lo studio?- era Josh -Hey, si più o meno, e tu ed Emily? Come state?- -Beh si, anche Emily si sente meglio- -quanto mi fa piacere, vedo se domani visto che è sabato posso venire, va bene?- -si certo, ora vado a metterla a letto, buonanotte Mel- -notte Joshi- posai il cellulare
“Eccoti la cioccolata, vuoi qualcos’altro piccola?” scossi la testa circondandole la vita con le braccia
“Grazie mamma”
“Buonanotte piccola”
“Notte” mi baciò la guancia e uscì dalla stanza.
Erano ancora le undici di sera, avevo già ripassato quattro materie, me ne mancava solo una ovvero quella più facile per me, astronomia, ma mi arrivò un messaggio al cellulare – So che per ora l’ultima cosa che vorresti è vedermi, ma io..mi manchi – mi stupii di quel messaggio da parte di Liam, scesi le scale e aprii la porta, lo guardai che stava percorrendo la strada per arrivare a casa mia, bello come il sole, la fronte corrucciata e camminava a passo svelto, mi incantai a guardarlo, tanta bellezza non poteva stare in una sola persona
“Ehi” lo salutai a pochi metri di distanza da me, alzò lo sguardo per sorridermi
“Ciao” mi salutò alzando la mano, si fermò davanti a me
“Posso..posso abbracciarti?” mi sussurrò un po’ intimidito, risi
“Liam, sono Melanie, non sono un alieno” si lasciò andare in una risata e si fiondò tra le mie braccia, infilai una mano tra i suoi capelli mentre lui mi tirava più vicino a sé dalla schiena, dopo un po’ si staccò e mi lasciò un bacio sulla guancia
“Ti voglio bene Mel, e grazie, di tutto, se non fosse stato per te..io davvero non sarei quello che sono” sorrisi
“Non ho fatto niente Liam” scosse la testa
“Hai fatto più di niente” ci sorridemmo e subito dopo io sbadigliai
“Ti lascio andare a dormire, buonanotte piccola Mel” mi baciò il naso facendomi sogghignare
“Io non voglio perderti, tengo a te tanto quanto tengo a..che ne so non so neanche spiegartelo quanto tu sia essenziale per me”presi le sue mani che erano sulle mie guance
“Liam, io sono qua, sta a te decidere se vuoi o no, io non posso fare niente”
“Io non voglio andarmene, né tanto meno non parlarti più, sei troppo importante” abbassò lo sguardo mordendosi il labbro
“Tutto bene?” gli chiesi, lui annuì
“Ora vado, domani abbiamo scuola” ci sorridemmo
“Buonanotte” gli baciai la guancia e rientrai chiudendomi la porta alle spalle, scossi la testa ridendo e pensando ‘non lo capirò mai ‘sto ragazzo’, salii le scale e mi buttai sul letto addormentandomi dopo neanche due minuti.
   
 
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