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Autore: Sunshine96    02/06/2013    8 recensioni
Natalie Devor, 17 anni, vita tranquilla. Ha una migliore amica, e anche un migliore amico, che la trova più che una semplice amica. Ma non basta. Un bel giorno, incontra un ragazzo, alto, riccio, occhi color smeraldo: Harry, ecco il suo nome.
Una storia che parla di scelte, di amore, di amicizia.
Spero davvero che vi piaccia.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO VENTINOVE


 
Quando Lucrezia e Zayn tornarono fuori, sul terrazzino, ci fu uno scroscio di applausi e risate.
-Finalmente!- esclamò contento Louis.
La ragazza arrossì di colpo, e il moro fece scivolare via dalla vita di Lulù il suo braccio.
-Sta zitto Tommo.- rispose Zayn, con tono divertito.
-Adesso manca solo una coppia- disse Harry con noncuranza, e tutti gli occhi dei presenti si puntarono su Liam e Matty.
-Cosa?- esclamò quest’ultimo, evidentemente in imbarazzo. -No!- continuò subito dopo, scuotendo la testa, rispondendo così non tanto per l'allusione, ma per il fatto che era al centro dell’attenzione. 
-Vaa bene- ridacchiò Niall, per poi alzarsi e dirigersi in casa.
Tutti gli altri si risistemarono sulle sedie, mentre Liam e Matty si scambiavano occhiate tra il divertito e l’imbarazzato.
Il biondo tornò fuori poco dopo, con una bottiglia in una mano, e dei bicchieri di plastica impilati uno dentro l’altro, nell’altra mano.
-Brindisi!- esultò Niall, sollevando la bottiglia in aria.
Ci fu un’esclamazione di felicità, mentre Zayn prese la bottiglia in mano e la scrutò un attimo, per leggerne il contenuto.
-Dove hai trovato una bottiglia di vodka alla pesca in casa mia?- domandò il moro, quasi stupito.
Niall fece spallucce, divertito. -Potrei averla trovata accidentalmente nella mia borsa- ridacchiò, facendo capire che l’aveva portata lui da casa.
-Vabbè- si intromise Harry sfilando la bottiglia dalle mani del moro. -Non mi interessa dove l’avete trovata o meno, basta bere- continuò stappando la bottiglia.
Ognuno prese un bicchiere e se lo fece riempire dal riccio.
Natalie ne bevve un sorso e sentì il bruciore impossessarsi della sua gola, per poi scendere fino allo stomaco, mentre un odore dolciastro si insinuava nelle sue narici.
Non era abituata a bere alcolici, se non birra in rare occasioni. Fece fatica a finire il suo mezzo bicchiere, mentre gli altri sembravano perfettamente a loro agio, perfino Lulù, che si era già fatta riempire di nuovo il bicchiere.
Harry si avvicinò a Natalie con il bicchiere pieno, e senza dire niente, verso un po’ del liquido nel bicchiere vuoto di lei.
-Un brindisi a noi due- esclamò Harry sorridendo, facendo toccare il loro bicchieri di plastica in un cincin silenzioso.
Poi si portò il bicchiere alle labbra, buttò la testa all’indietro, e mandò giù la vodka tutta d’un sorso.
 

Verso l’una e mezza, il buio si era impossessato di loro, tutti stanchi e mezzi brilli.
Decisero di tornare dentro, e ci fu una ‘discussione’ sull’assegnazione delle camere. Erano tutti troppo stanchi per decidere qualcosa di sensato, e infatti Liam e Niall crollarono distrutti sul divano, prima ancora che si arrivasse ad una decisione.
Louis e Eleanor andarono nella camera matrimoniale dei genitori di Zayn; Natalie, Matty e Lulù andarono nella camera delle sorelle, con tre letti singoli, mentre Harry e il moro finirono nella stanza di Zayn, in un letto matrimoniale.
Poco dopo tutti crollarono dal sonno.
 
Qualche ora dopo, Lucrezia si svegliò. Aveva un leggero mal di testa, e doveva andare in bagno. Non accese la lampada della stanza per evitare di svegliare gli altri due, ma quando si trovò in corridoio la luce la invase, facendogli socchiudere gli occhi per un attimo. Qualcuno l’aveva lasciata accesa, oppure qualcuno si era alzato.
Raggiunse la porta del bagno, in fondo al corridoio, e quando fece per aprirla, si ritrovò addosso ad un ragazzo. Stava uscendo dal bagno, ed era a petto nudo.
Lulù si spostò di lato velocemente, evidentemente in imbarazzo, e quando alzò gli occhi verso l'alto, scoprì di avere davanti Zayn.
-Scusa- borbottò lei, ancora mezza addormentata.
-Niente- rispose lui guardandola dall’alto. La superava almeno di una quindicina di centimetri. Appoggiò la sua mano sullo stipite della porta, vicino al viso di lei, e abbozzò un sorriso.
Lulù non sapeva perché, ma non ce la faceva a rimanere così vicina lui senza avere l’impulso di saltargli addosso, soprattutto vedendolo senza maglietta.
Fece un passo all’interno del bagno, decisa a chiuderlo delicatamente fuori, quando lui appoggiò la mano con cui non si teneva sul braccio destro di lei.
-Perché scappi?- domandò lui, quasi dispiaciuto.
Perché sto impazzendo.
Perché non so trattenermi.
Perché avrei voglia di sbatterti al muro e baciarti.
Perché ci conosciamo da troppo poco tempo.
Perché non voglio soffrire ancora.
Perché siamo entrambi troppo incasinati.

-Perché voglio semplicemente andare in bagno- disse candidamente.
Tra tutte le infinte possibilità che aveva a disposizione, aveva scelto la più stupida.
Idiota, si maledisse mentalmente, mentre si mordicchiava il labbro inferiore.
Zayn aggrottò leggermente le sopracciglia, mentre la guardava negli occhi, cercando qualche segnale che quella non fosse veramente la risposta che voleva dare.
Il moro fece scivolare la sua mano dallo stipite della porta alla guancia di Lucrezia, accarezzandole dolcemente lo zigomo col pollice.
Lei abbassò lo sguardo sui suoi piedi. Si erano baciati quel pomeriggio stesso, ma sembrava che non fosse mai successo. Sembravano ancora due estranei, soprattutto a quell’ora, anche se così vicini. Così intimi.
Una contraddizione totale.
-Cosa c’è?- la voce calda di lui spezzò il silenzio dei suoi pensieri.
Lulù rialzò lo sguardo su Zayn, per imprigionare l’immagine di quegli occhi color nocciola che la guardavano interessato.
Non assomigliavano per niente agli occhi di Adrian, così azzurri, così freddi.
Perché le stava tornando in mente il suo ex? Perché in un momento del genere?
Non voleva ripensare a lui, e a quello che aveva passato.
Fece passare il suo sguardo dagli occhi alla bocca di Zayn. Si stava avvicinando impercettibilmente, forse per non farlo notare alla ragazza. Ma lei lo notò lo stesso, e anzi, accelerò i tempi. Intrecciò le mani dietro il collo del moro, e le loro labbra di ritrovarono, come poco prima. Sembravano perfette una per l’altra. Sembravano autonome, come se sapessero già cosa fare.
Il corpo di Zayn teneva imprigionato quello della ragazza contro lo stipite della porta, che aderiva perfettamente al suo. I loro petti si alzavano e si abbassavano freneticamente.
Lucrezia passò una mano tra i capelli del ragazzo e li strinse in un pugno, facendo emettere un leggero gemito da parte del moro.
Lui si staccò leggermente da lei, con gli occhi ancora chiusi, ridacchiando leggermente.
-Non vale, hai già trovato il mio punto debole- sorrise e aprì le palpebre, alzando una angolo della bocca. –Mi farai impazzire.- sussurrò lui.
Io sono già impazzita.
-Anche tu.- sorrise lei, poi prese il suo volto tra le mani e lo ribaciò, per poco. Solo un bacio a stampo.
-Ora però devo davvero andare in bagno.- ridacchiò Lulù arrossendo leggermente.
-Beh per me non c’è problema, posso rimanere tranquillamente qui.- ridacchiò Zayn.
Lei spalancò la bocca, fingendosi scioccata.
-Stiamo a malapena assieme e già vuoi venire al bagno con me? Esci subito, pervertito.- rise lei, sospingendolo fuori.
-D’accordo, d’accordo. Vado a letto, notte.- sorrise lui, poi le lasciò un baciò sulla guancia, e si diresse in camera.
-Notte- rispose lei a bassa voce, con un sorriso da ebete in faccia, anche se lui era già troppo lontano per sentirla.
 

Alle prime ore del mattino, circa verso le sei, la luce cominciò ad entrare nel salotto delle casa attraverso la grande porta a vetri. Il sole illuminò le due figure addormentate sul divano; Niall e Liam.
Quest’ultimo si mosse un poco, poi alzò le braccia sopra la testa e si stiracchiò. Si strofinò la faccia con le mani ruvide, e finalmente aprì gli occhi. Si guardò in giro spaesato, poi il suo sguardo si posò sul biondo. Sorrise; era tenero quando dormiva.
Si passò una mano tra i capelli e li scompigliò, per sistemarli.
Liam andò in cucina e prese un succo di frutta dal frigo, poi si appoggiò con la schiena al bancone della cucina, aspettando che i rumori cominciassero ad animare quella casa.
Contemporaneamente, al piano di sopra, Matty cercava di fare meno casino possibile così da non svegliare le due amiche che dormivano beatamente in stanza con lui.
Scese le scale con passo leggero, superò il salotto ed entrò in cucina. Si bloccò poco dopo la soglia, avendo visto Liam appoggiato al bancone.
-Buongiorno- lo salutò sorridente il castano.
-‘Giorno- abbozzò un sorriso Matty, mentre si passava una mano tra i capelli biondo cenere.
-Dormito bene?- domandò Liam.
Il biondo fece spallucce. -Non tanto, non dormo mai bene se non è il mio letto.- rispose Matty.
-Pensa che io ho dormito sul divano- rise Liam. -Ho un mal di collo tremendo.- continuò il castano portandosi la mano libera dietro al collo, massaggiandoselo.
-So fare i massaggi, se vuoi.- buttò lì Matty, senza rendersi pienamente conto di quello che aveva detto.
Liam lo guardò divertito, poi si sedette su una sedia, e lo guardò.
-Beh, che aspetti?- rise lui, vedendo che Matty non si muoveva.
Mi sta davvero chiedendo di fargli i massaggi.
Il biondo si affrettò a posizionarsi dietro alla sedia e appoggiò le mani sulle spalle del castano.
Cominciò a fare dei piccoli cerchi con il pollice, mentre premeva leggermente con le altre dita.
Non sapeva se era solo una sua impressione, ma le dita gli sembravano roventi, tanto era agitato.
I secondi scorrevano lenti, sembravano essersi fermati, mentre le sue mani continuavano a massaggiare ora le spalle di Liam, ora il collo.
Un rumore secco dal salotto lo fece sussultare, interrompendo la magia, e spostò le mani, quasi imbarazzato. Liam si alzò sciogliendosi le spalle e rivolse un grande sorriso a Matty.
-Sei davvero bravo!- commentò contento, e lui ricambiò il sorriso.
-Cazzo Niall- si sentì borbottare dal salotto.
Quando i due ragazzi raggiunsero la porta che divideva salotto e cucina, trovarono Harry poco distante, accovacciato a terra, intento a raccogliere due cornici cadute. Niall invece era in piedi di fianco a lui, con faccia innocente.
-Cosa stavate facendo?- domandò Liam, divertito.
-Ehm, niente- rispose candidamente Harry, appoggiando le due cornici sul mobile.
Matty e Liam si scambiarono un’occhiata, e poi risero, capendo la situazione.
Li stavano spiando.




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HOLA RAGASSUOLEEEEEEEE. 
SCUSATEMI, SCUSATEMI, SCUSATEMI.

Davvero, sono in ritardissimo, e non ho una scusa molto valida. 
In realtà il capitolo era pronto, ma non ho avuto il tempo materiale per metterlo. Le ultime settimane di scuola sono sempre le peggiori! 
Perfortuna la tortura è finita; quest'ultima settimana non abbiamo più niente. 
Cooomunque, non siamo qui per parlare di me, ma del capitolo. 
E' un po' più lungo del solito ma non succede un granché. 
Sto mettendo un po' da parte Nat e Harry per far nascere le nuove coppie. 
Anche perchè ormai siamo già al 30° capitolo e sta storia deve prendere un po' di movimento, ahaha. 
Sinceramente non sono nemmeno tanto sicura di riuscire a finirla, perchè mi mancano le idee. 
Ma se a voi piace e volete che la continui basta dirlo c: 

Lasciatemi una recensione, pleaseeee.

Vostra, 


Sunshine.
xx

  
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