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Autore: Nonna Minerva    19/12/2007    14 recensioni
Durante l'estate dopo la morte di Sirius, Remus si trova a fare i conti con una nuova legge che lo costringe a nascondersi mentre Tonks ha problemi sul lavoro. Silente sembra avere una soluzione adeguata per entrambi.
Quella che all'inizio appare come una situazione scomoda e imbarazzante si trasformerà nella perfetta occasione per fare pace con i fantasmi del passato, portandoli ad affrontare insieme e ad accettare la morte di Sirius, facendo trovare loro un'intesa che forse porterà alla nascita di qualcosa di più...
RATING ROSSO per l'ULTIMO CAPITOLO!
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18

Prima di andare a nascondermi, nella speranza di arrivare viva alla pubblicazione del prossimo capitolo,  vi do qualche comunicazione di servizio:

 

- Lo so... in teoria con questo capitolo io dovrei farmi perdonare, invece è ancora più cattivo del precedente. Anzi, temo sia il più cattivo di tutto il racconto.

Purtroppo è così, è l’unico ‘finale sadico’ che era stato progettato dall’inizio e vi chiedo scusa, ma ci stava troppo bene.

A mia discolpa, dirò che, uno, dal 19 fino alla fine i capitoli hanno un tono molto più tranquillo e ho finito ( quasi ) di fare la bastarda. Due, sto progettando un sequel altrettanto movimentato, che spero vi piacerà come vi è piaciuta questa.

 

- Il secondo capitolo di “Can you keep a secret?” sarà pubblicato, spero, domani. Grazie per i vostri commenti, mi auguro continuerete a seguire.

 

- Con questa storia, invece, vi saluto e ci vediamo il 25 dicembre.

 

Buona lettura, io scappo a nascondermi.

 

 

 

 

 

18. The human shield

 

Il piccolo soriano incorporeo e dai riflessi argentati aspettava paziente di recitare il suo messaggio, e Ginger agitava sconsolato la zampetta, cercando incuriosito di afferrare questo strano micio.

Tonks si chinò e prese in braccio il gatto, invitando il Patronus a parlare.

 

Ascoltando le parole del messaggero, capirono immediatamente il motivo del mancato intervento dell’Ordine, quel pomeriggio.

Minerva li informava che Voldemort aveva attaccato Hogwarts, affiancato da tutti i suoi alleati, che Harry era sceso in campo con l’intenzione di affrontarlo e che niente di quello che Silente aveva detto era riuscito a dissuaderlo.

Stava cercando di radunare tutti i rinforzi possibili per quella che si prospettava essere la battaglia che avrebbe deciso l’esito della guerra del secolo.

 

Remus e Tonks si scambiarono un’occhiata fugace e annuirono; un attimo dopo stavano raccogliendo i mantelli abbandonati poco prima su una sedia e, nel giro di venti secondi, la porta era di nuovo chiusa e l’appartamento vuoto.

 

***

 

I cancelli  invalicabili di Hogwarts erano stati sfondati ed i Mangiamorte, guidati dal loro spietato padrone, avevano invaso il parco della scuola.

Le montagne oltre il lago si stagliavano contro un cielo che sfoggiava una lieve tinta rosata che iniziava lentamente a sfumare verso il blu, e improvvise e rapide chiazze di luce provenienti dalle bacchette, illuminavano per qualche istante i volti dei maghi che combattevano sul prato.

 

Gli ultimi due arrivati si fecero avanti, passando in rassegna il campo di battaglia, con l’intenzione di aiutare dove possibile.

 

Superarono Kingsley ed Hestia, continuando la loro corsa quando videro che se la stavano cavando egregiamente.

Anche Minerva sosteneva con fierezza il combattimento, lo sguardo alto e deciso di una donna che vuole a tutti i costi proteggere i suoi studenti.

Lasciando che fosse Remus ad aiutarla, Tonks si accostò a Moody, impegnato contro tre Mangiamorte, schiantando uno dei suoi avversari.

“Ma allora ci sei!” esclamò Malocchio, accorgendosi della ragazza al suo fianco.

“Non avrai mica pensato che ti avrei lasciato tutto il divertimento?” fece lei, indirizzando un raggio scarlatto verso un altro dei loro avversari, mentre lui stendeva il terzo.

 Non ebbero il tempo di riprendere fiato, che subito nuove figure incappucciate bloccarono loro la strada.

Qualche istante dopo, Remus li raggiunse correndo.

 

“Harry e Silente hanno bisogno di aiuto, laggiù!” esclamò indicando un punto verso la riva del lago, dove si era radunata un sacco di gente.

Iniziava a far troppo buio per capire se fossero membri dell’Ordine o alleati di Voldemort; si intravedeva soltanto un gran movimento di ombre intervallato da lampi di luce e grida costanti.

Tonks distolse lo sguardo dal punto che le era stato indicato appena in tempo per scorgere un nuovo gruppo di Mangiamorte farsi avanti.

 

Remus intravide la sagoma di Tonks che stendeva uno dei cattivi con un incantesimo. Si voltò, e con un gesto fulmineo schiantò una delle figure incappucciate, appena un attimo prima che abbassasse la propria bacchetta in direzione della ragazza.

“Ce la fai da solo, qui, Alastor?” chiese Tonks, un po’ restia ad abbandonare il suo vecchio maestro, ma consapevole del fatto che Harry aveva molto più bisogno di lei e che Moody aveva esperienza ed un minor numero di avversari da fronteggiare.

“Andate!” disse semplicemente il mago più anziano.

 

Tonks annuì e si voltò per seguire Remus che già era corso via, quando fu raggiunta dalla voce di Moody.

“Fagli vedere di cosa sei capace, ragazza!”

La giovane ruotò su sé stessa fino a che il mago non fu nuovamente di fronte a lei, scioccata per le parole che aveva appena sentito.

Non era un mistero il fatto che Malocchio avesse un debole per lei; che dipendesse dal fatto che era stata l’ultimo Auror che aveva addestrato o per altri motivi, questo non lo sapeva, ma quello che sapeva era che, da quando lo aveva conosciuto, Alastor Moody non aveva mai fatto un complimento a nessuno, nemmeno a lei.

Consapevole dell’entità del gesto che il suo ex precettore aveva appena compiuto, la giovane si concesse un lieve sorriso prima di tornare a concentrarsi sulla battaglia in corso e scappare via, apostrofandolo con parole che Moody avrebbe permesso solo a lei di pronunciare.

“Stendili tutti, vecchio pazzo!”

 

Come on, come on
Jump a little higher

 

La cerchia di Mangiamorte attorno allo spiazzo dove Harry e Silente stavano combattendo contro uno dei maghi più potenti degli ultimi cinquant’anni, era talmente fitta, che più di tre quarti dell’Ordine e diversi studenti stavano tentando di far breccia in quella compatta barriera.

 

Tonks cercò Remus con lo sguardo e quando l’ebbe trovato, accorse al suo fianco, iniziando a scagliare incantesimi non appena ebbe preso posizione.

Il numero dei loro avversari era talmente elevato che non avrebbe fatto alcuna differenza il punto da cui combatteva, eppure sentiva che il suo posto era proprio lì, accanto a Remus.

Poi tutto fu chiaro, e all’improvviso capì la natura di quella forza invisibile che ultimamente sembrava spingerla verso quel noiosissimo divoratore di libri con la fobia dei gatti, che era il suo coinquilino.

Ma quando realizzò anche che, in quella battaglia, uno dei due – se non entrambi – avrebbe potuto morire, seppe che non poteva lasciare che accadesse senza avergli detto quello che provava per lui.

 

Dalla sua bacchetta scaturirono diversi raggi azzurrini che andarono a colpire due dei Mangiamorte che aveva di fronte, mandandoli per un po’ nel mondo dei sogni.

Voltando lievemente il capo, ma senza completamente distogliere l’attenzione dalla figura incappucciata che stava ripetutamente tentando di metterla fuori gioco, lanciò un’occhiata a Remus e fu colpita da un repentino moto di tenerezza.

Com’era possibile che non si fosse mai accorta di nulla prima di allora?

 

Quando si fu liberata dell’ennesimo avversario, raccolse tutto il coraggio di cui disponeva e lo chiamò, sovrastando con la sua voce il rumore e le grida.

“Remus!”

“Cosa c’è?”

Il mago guardò la ragazza con la coda dell’occhio. Quello per loro era il secondo scontro della giornata e temeva che Tonks potesse cedere, poiché anche il suo corpo stava protestando e gli effetti della fatica e della tensione stavano iniziando a farsi sentire.

“Ricordi quello che ti dovevo dire?” continuò lei.

Allora non era stanca. O forse lo era, ma era molto più giovane ed aveva molta più resistenza.

Ecco un altro motivo per cui non poteva...

“Proprio adesso me lo devi dire?”

“Potrebbero non esserci altre occasioni, quindi sì!”

Distraendosi dalla battaglia, si voltò verso di lui per fare la sua dichiarazione.

 

Come on, come on
If you feel a little lighter

 

Successe tutto in un attimo.

Remus si accorse di un Mangiamorte puntare, non visto, la bacchetta alle spalle di Tonks. Scoprì di non essere mai stato così terrorizzato prima d’allora.

Doveva impedire che la ragazza venisse colpita; non avrebbe mai fatto in tempo a deviare l’incantesimo con un altro, così, istintivamente, fece l’unica cosa che gli venne in mente e si scagliò verso la giovane, proteggendo il corpo di lei con il suo.

 

Non seppe mai cosa Tonks volesse dirgli, sentì soltanto una fitta di dolore al fianco dove il raggio di luce violetta lo colpiva di striscio, mentre lo slancio faceva perdere l’equilibrio ad entrambi, facendoli cadere a terra.

 

Tonks ebbe a malapena il tempo di pensare ‘cosa diavolo sta facendo?’, prima di precipitare a battere la testa contro in terreno duro.

Poi buio.

 

***

 

Quando riprese i sensi, Tonks impiegò qualche istante per capire dove si trovasse.

La prima cosa di cui si accorse fu il fatto che la linea dei sostenitori di Voldemort accanto ai tre, che ancora combattevano, si era notevolmente diradata e che la battaglia sembrava volgere verso una conclusione ormai.

 

Cercò di rialzarsi, ma fu bloccata da un violento giramento di testa; tastando con cautela il punto dolorante, si scoprì un grosso taglio sulla fronte, anche se non ricordava come se l’era procurato.

Fu solo in quel momento che notò la persona a terra accanto a lei.

“Remus!” gridò, avvicinandosi.

Nessuna risposta.

 

Non si accorse dei raggi verdi che partirono contemporaneamente dalle bacchette di Silente ed Harry, né vide il corpo senza vita di Voldemort accasciarsi a terra.

Non sentì le urla di trionfo dei vincitori e non vide nemmeno i Mangiamorte rimasti in piedi cercare una via di fuga alla vista del loro padrone sconfitto.

 

Tutto quello che riusciva a vedere era Remus ed il sacrificio che aveva compiuto per salvarla.

“Remus, ti prego, svegliati,” supplicò Tonks, scostandogli una ciocca di capelli dal viso.

Ma gli occhi di Remus rimanevano chiusi.

 


Come on, come on
We were once
Upon a time in love

 

We're accidentally in love

 

 

Continua…

 

 

 

Capitolo 19: Loving, secret affection.

  
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