Ed eccovi un altro capitolo
in omaggio! Recensite vi prego!
Capitolo 7 I pensieri di
Silente
Albus Silente era furioso.
Il suo viso anche se vecchio e stanco sprigionava un’aura di potere fuori dal
comune. Sembrava in grado, in quelle condizioni, di poter distruggere l’intero
castello, se avesse voluto. Ma si contenne e cercò di calmarsi.
Come aveva potuto essere
così sciocco? Perché non aveva previsto l’attacco di Voldemort?
“Era naturale che provasse
un attacco” si disse “e quale posto migliore del treno per Hogwarts?”
Il treno. L’attacco dei
dissennatori. L’eroica resistenza.
Era scritto tutto nella
lettera che gli aveva spedito via gufo Harry Potter, chiedendo rinforzi e
soccorsi.
Caro Prof. Silente,
spero
che la lettera le arrivi il prima possibile. L’Espresso per Hogwarts si è
fermato in una landa desolata e non può ripartire.
Tutto ciò non è dovuto ad
un guasto meccanico o a incidenti della stessa natura, ma a qualcosa di molto
peggio. Siamo stati attaccati dai dissennatori.
Non sto scherzando. Erano
moltissimi, credo che fossero alcune migliaia. Forse non sarei qui a
raccontarle tutto questo se non avessimo lavorato di squadra. Tutti i
componenti dell’ES, che lei dovrebbe conoscere dall’anno scorso, si sono dati
da fare per proteggere i più deboli dal potere dei dissennatori. Questo grazie
ai Patronus. Ne avremmo evocati a milioni, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Li
abbiamo cacciati. Eravamo allo stremo delle forze, le nostre difese stavano per
crollare ma ci siamo riusciti.
Penso sia meglio parlare
degli altri dettagli al sicuro, dentro le mura del castello.
Sperando
in soccorsi prossimi
Distinti
saluti
Harry
Potter
Naturalmente l’anziano mago aveva già mandato gli aiuti. Si
sarebbe occupata di tutto la professoressa McGranitt, fornendo soccorso ove ce
ne fosse stato bisogno e facendo di
tutto perché il treno ripartisse al più presto. La festa di benvenuto di inizio
anno sarebbe stata naturalmente posticipata di qualche ora e per quella volta
se la sarebbero cavata senza gravissimi danni. Senza morti, ne feriti.
Ma doveva stare più attento. Con il ritorno di Voldemort
sarebbe stato tutto più difficile. Avrebbe dovuto controllare tutto e meglio
per assicurarsi che i suoi amati studenti fossero al sicuro. Doveva farcela.
Doveva , ma il suo vecchio e sfinito corpo non avrebbero
resistito ancora per molto. Stava diventando vecchio e lo sapeva.
Con fare stanco depose la lettera sulla scrivania. Il suo
sguardo fu catturato dal nome di quel ragazzo, Harry, che su di sé aveva la più
grande responsabilità del mondo. La responsabilità della vita e della pace,
degli uomini e di tutti gli esseri viventi. Perché da lui dipenderà tutto e
l’unica speranza verrà racchiusa in lui.
Era ora di scendere in sala grande. Doveva accogliere quegli
alunni, molti di loro impauriti e spaesati, che necessitavano di una parola di
conforto e di quel sorriso rassicurante che solo lui sapeva dargli.
Mentre scendeva il suo sguardo incrociò il cielo stellato.
Candido di stelle luminose.
Le stelle … custodi
del destino dell’animo umano e unica luce quando il buio prende il sopravvento.
“ Prima o poi dovrò parlargli del potere degli astri ” disse
ad alta voce l’anziano mago camminando per il corridoio principale.