Note
alla storia.
Questa piccola storia trae spunto da due bellissime one-shot di Ranessa: "Calamity of touch"
e "Vorrei che mi uccidesse ora." La prima è seria, e serve solo a far
capire un po' meglio la faccenda, la seconda è involontariamente comica e ha
molte estimatrici, tra cui... me! Buona lettura by Ladyhawke in associazione con Alektos!
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Prologo
La vita, a Malfoy Manor, aveva un che di
fiabesco. Lucius era un uomo d’affari di successo, un
marito innamorato, un padre severo ma amorevole. Narcissa
era una giovane mamma, una devota moglie ed un’eccellente padrona di casa.
Draco era un petulante bambino di cinque anni,
coccolato e viziato.
Ecco un’ordinaria mattina, di un
ordinario giorno, di una qualunque settimana… beh, avete capito l’andazzo, no?
- Devo andare o rischio di
saltare l’appuntamento che avevo per oggi con il Ministro – disse Lucius rivolgendo le sue parole verso lo scalone, dato che
la moglie non era ancora scesa.
- Arriviamo! – Narcissa fece capolino dal ballatoio con il figlio in
braccio, e si affrettò a raggiungere il piano inferiore.
- Dove vai, papà?
- Vado al Ministero.
- Sei sempre là! – si lamentò il
bambino, rattristato.
- No Draco,
non direi – si giustificò l’uomo afferrando il piccolo che, dalle braccia della
madre, si era lanciato verso di lui nel disperato tentativo di placcarlo o, se
non altro, ritardare la sua partenza. Tentativo votato ad un’evidente
fallimento, come è ragionevole pensare.
Lucius si sentiva un po’ a disagio; non tanto per
il marmocchio abbarbicato al suo collo, quanto per la faccia divertita della
donna, che non prometteva nulla di buono.
- Draco,
guarda che se fai così divento gelosa – rise lei.
- Io non farei arrabbiare la
mamma, sai? – l’uomo fece una pausa per osservare meglio il viso del figlio: -
Che hai combinato? Ieri ti devi essere sporcato fin i capelli, giocando. – Lucius assunse, per un attimo, un tono più severo ed
autorevole. – Si può sapere come hai fatto?
- Ieri ha passato la giornata
facendo dei disegni con i suoi Colori Magici – Narcissa
fu interrotta da un entusiasta “Sì” del bimbo – deve aver esagerato in preda
all’entusiasmo – concluse nervosamente.
- Già… - valutò il mago, pensoso.
– Dovrai farti un bel bagno, voglio vederti pulito al mio ritorno. - Detto
questo non fece in tempo a dare un bacio al figlio, o quantomeno a salutarlo
come al solito, che Draco si era divincolato dalla
sua presa, correndo a nascondersi dietro le gonne della madre.
- No no
e poi no! – cominciò a ripetere, a mo’ di cantilena.
- Non preoccuparti, ci penserò io
– gli assicurò Narcissa, baciandolo.
- A più tardi – si accomiatò Lucius prima di smaterializzarsi.
La donna aspettò qualche secondo
ancora prima di concedersi il lusso di tornare a respirare; fortunatamente il
marito non dubitava di nulla.
Altro che Colori Magici, quello
era tutto un altro problema: in realtà si trattava niente e popò di meno che di
ricrescita.
Ma come faceva il piccolo Draco, figlio dei platinati Lucius
e Narcissa Malfoy, ad avere
una bella chioma castano scuro?
Beh ecco… diciamo semplicemente
che il signor Malfoy non aveva contribuito al
concepimento del suo unico erede. Bella sfortuna, non trovate? Lui non
sospettava nulla nei riguardi della sua “fedelissima” moglie e, in effetti, non
ne aveva mai avuto motivo. Narcissa dal canto suo si
giustificava pensando che, la causa della sua debolezza, fosse stata la guerra.
Non aveva mai amato Rodulphus Lestrange,
né lui lei; avevano però trovato un’inspiegabile sintonia in una stanza da
letto. Certo, era suo cognato Santo Merlino, ma non faceva, o meglio non aveva
fatto, nulla di male! Quello era un modo per superare l’angoscia di un marito
al fronte, e niente altro. La storia si era prospettata senza futuro fin
dall’inizio e, infatti, non era durata che pochi mesi; ovvero fino a quando la
strega non si era resa conto di essere rimasta incinta. Era così convinta che
fosse di Lucius… fu uno shock vedere quei quattro
capelli scuri, quando prese Draco in braccio per la
prima volta. Fu anche un problema non da poco conto, poiché necessitava di una
soluzione immediata; il signor Malfoy poteva essere
in buona fede e anche un po’ tonto, ma non così tanto. Si sarebbe certamente
accorto, prima o poi, dell’enorme palco di corna che gli impedivano il
passaggio sotto le porte di casa.
Allora fece l’unica cosa che una
qualsiasi buona madre avrebbe fatto: schiarì i capelli al bambino con la
Miracolosa Tinta Pinkerton di durata quinquennale e
finse di dimenticarsi tutto. Ma ora quei fatidici cinque anni erano passati, a Draco era comparso un accenno di ricrescita scura, il vero
padre di suo figlio era ad Azkaban in compagnia della
moglie e lei era in preda al panico.
- Io non faccio il bagno. –
Furono le parole del figlio a riportarla alla realtà.