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Autore: Le Parche di Costantino    19/12/2007    6 recensioni
L'emblema dell'aristocratica famiglia felice, i Malfoy. Biondi, algidi, ricchi sfondati e all'apice della società, nonostante quel piccolo problemino con un'associazione di malviventi chiamata Mangiamorte; dopotutto, era stata colpa della Maledizione Imperius. Ma ogni famiglia ha dei segreti, torbidi, orribili e il più delle volte inconfessabili. Più si è in vista e peggio è... qual è la vera natura del piccolo tenero e innocente Draco?
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Narcissa Malfoy
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Note alla storia.

Questa piccola storia trae spunto da due bellissime one-shot di Ranessa: "Calamity of touch" e "Vorrei che mi uccidesse ora." La prima è seria, e serve solo a far capire un po' meglio la faccenda, la seconda è involontariamente comica e ha molte estimatrici, tra cui... me! Buona lettura by Ladyhawke in associazione con Alektos!

- Prologo

La vita, a Malfoy Manor, aveva un che di fiabesco. Lucius era un uomo d’affari di successo, un marito innamorato, un padre severo ma amorevole. Narcissa era una giovane mamma, una devota moglie ed un’eccellente padrona di casa.

Draco era un petulante bambino di cinque anni, coccolato e viziato.

Ecco un’ordinaria mattina, di un ordinario giorno, di una qualunque settimana… beh, avete capito l’andazzo, no?

- Devo andare o rischio di saltare l’appuntamento che avevo per oggi con il Ministro – disse Lucius rivolgendo le sue parole verso lo scalone, dato che la moglie non era ancora scesa.

- Arriviamo! – Narcissa fece capolino dal ballatoio con il figlio in braccio, e si affrettò a raggiungere il piano inferiore.

- Dove vai, papà?

- Vado al Ministero.

- Sei sempre là! – si lamentò il bambino, rattristato.

- No Draco, non direi – si giustificò l’uomo afferrando il piccolo che, dalle braccia della madre, si era lanciato verso di lui nel disperato tentativo di placcarlo o, se non altro, ritardare la sua partenza. Tentativo votato ad un’evidente fallimento, come è ragionevole pensare.

Lucius si sentiva un po’ a disagio; non tanto per il marmocchio abbarbicato al suo collo, quanto per la faccia divertita della donna, che non prometteva nulla di buono.

- Draco, guarda che se fai così divento gelosa – rise lei.

- Io non farei arrabbiare la mamma, sai? – l’uomo fece una pausa per osservare meglio il viso del figlio: - Che hai combinato? Ieri ti devi essere sporcato fin i capelli, giocando. – Lucius assunse, per un attimo, un tono più severo ed autorevole. – Si può sapere come hai fatto?

- Ieri ha passato la giornata facendo dei disegni con i suoi Colori Magici – Narcissa fu interrotta da un entusiasta “Sì” del bimbo – deve aver esagerato in preda all’entusiasmo – concluse nervosamente.

- Già… - valutò il mago, pensoso. – Dovrai farti un bel bagno, voglio vederti pulito al mio ritorno. - Detto questo non fece in tempo a dare un bacio al figlio, o quantomeno a salutarlo come al solito, che Draco si era divincolato dalla sua presa, correndo a nascondersi dietro le gonne della madre.

- No no e poi no! – cominciò a ripetere, a mo’ di cantilena.

- Non preoccuparti, ci penserò io – gli assicurò Narcissa, baciandolo.

- A più tardi – si accomiatò Lucius prima di smaterializzarsi.

La donna aspettò qualche secondo ancora prima di concedersi il lusso di tornare a respirare; fortunatamente il marito non dubitava di nulla.

Altro che Colori Magici, quello era tutto un altro problema: in realtà si trattava niente e popò di meno che di ricrescita.

Ma come faceva il piccolo Draco, figlio dei platinati Lucius e Narcissa Malfoy, ad avere una bella chioma castano scuro?

Beh ecco… diciamo semplicemente che il signor Malfoy non aveva contribuito al concepimento del suo unico erede. Bella sfortuna, non trovate? Lui non sospettava nulla nei riguardi della sua “fedelissima” moglie e, in effetti, non ne aveva mai avuto motivo. Narcissa dal canto suo si giustificava pensando che, la causa della sua debolezza, fosse stata la guerra. Non aveva mai amato Rodulphus Lestrange, né lui lei; avevano però trovato un’inspiegabile sintonia in una stanza da letto. Certo, era suo cognato Santo Merlino, ma non faceva, o meglio non aveva fatto, nulla di male! Quello era un modo per superare l’angoscia di un marito al fronte, e niente altro. La storia si era prospettata senza futuro fin dall’inizio e, infatti, non era durata che pochi mesi; ovvero fino a quando la strega non si era resa conto di essere rimasta incinta. Era così convinta che fosse di Lucius… fu uno shock vedere quei quattro capelli scuri, quando prese Draco in braccio per la prima volta. Fu anche un problema non da poco conto, poiché necessitava di una soluzione immediata; il signor Malfoy poteva essere in buona fede e anche un po’ tonto, ma non così tanto. Si sarebbe certamente accorto, prima o poi, dell’enorme palco di corna che gli impedivano il passaggio sotto le porte di casa.

Allora fece l’unica cosa che una qualsiasi buona madre avrebbe fatto: schiarì i capelli al bambino con la Miracolosa Tinta Pinkerton di durata quinquennale e finse di dimenticarsi tutto. Ma ora quei fatidici cinque anni erano passati, a Draco era comparso un accenno di ricrescita scura, il vero padre di suo figlio era ad Azkaban in compagnia della moglie e lei era in preda al panico.

- Io non faccio il bagno. – Furono le parole del figlio a riportarla alla realtà.

  
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