Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: ladygleek86    03/06/2013    1 recensioni
Accadde tutto così in fretta e in modo così confusionale,da sembrare uno di quei sogni che dimentichi appena sveglia.C’era qualcosa là fuori,me ne ero accorta dall’odore di sangue che impregnava l’aria e rendeva difficile respirarla senza essere costretta a tenere a bada l’istinto che cercava di avere la meglio sulla parte razionale di me.
Fu allora,proprio allora, che per la prima volta incrociai quegli occhi.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Nuovo personaggio, Quinn Fabray, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Brittany/Santana, Puck/Quinn
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

   - Capitolo 3

 

“Hai letto?”

Porsi il giornale a Mark, che serrò la mascella non appena lesse il titolo:

MORTI DUE SESSANTENNI, USCITI FUORI STRADA. STRADE DI SAINT ANGEL: POCO SICURE?

“Cazzo!” strillò, sbattendo il giornale sul tavolo. “Cinque vittime per incidenti stradali in una settimana, quella stronza sta combinando un casino”.

Era passata una settimana dal giorno in cui avevo restituito l’anello alla vampira, sotto gli occhi increduli dei miei amici. Mark non mi aveva parlato per ben due giorni, poi però lo avevo costretto ad ascoltarmi, giustificandomi: se gli avessi detto la verità, si sarebbe arrabbiato e mi avrebbe costretto a tenerlo. Quinn, che mi conosceva meglio di tutti, era sospettosa: aveva capito che in verità quella spiegazione non aveva senso e pensava che cercassi di nascondere qualcosa.

In realtà non nascondevo niente; avevo agito senza pensare, seguendo il mio istinto… io stessa non riuscivo a dare una spiegazione alle mie azioni. Una cosa era certa : quel che era fatto, era fatto.

“Ho sbagliato a restituirle l’anello” dissi, con aria mortificata.

Se non l’avessi fatto, forse ci sarebbero state meno vittime… di sicuro la sua libertà di agire sarebbe stata limitata.

“No, sarebbe stata comunque libera di notte, non sarebbe cambiato un granché”.

Sbuffai pesantemente, pensando alla pessima situazione in cui ci trovavamo.

Saint Angel era una cittadina piccola, le voci correvano in fretta ma, soprattutto, le persone entravano nel panico con molta facilità. Cinque morti in una sola settimana facevano parlare, mettevano paura e creavano scompiglio. Non tutti i vampiri adottavano la nostra stessa dieta, era comprensibile, eravamo noi i “diversi”; ci sforzavamo di provare emozioni umane, e grazie a Dio non avevamo alcun tipo di problema a comportarci nel modo più civile possibile, ma nonostante agissimo con una certa razionalità, nella ‘seconda’ vita di ognuno c’era stato un periodo più buio, di smarrimento, pieno soltanto di assassinii assolutamente disumani. Era difficile ritrovare il controllo una volta perso, ma per fortuna, con un po’ di allenamento, alla fine diventava una cosa fattibile e non più assurda come poteva sembrare all’inizio.

“Che facciamo?”

“Andiamo a caccia… andiamo a caccia di vampiri ” rispose, da bravo capo qual era.

                                        *

“Ok, ma secondo me state esagerando”.

Puck e Mark ci avevano dato un paletto a testa e si affrettavano a riempire due borsoni di siringhe cariche di verbena, frecce per la balestra e due pistole, una in ogni borsa. Non succedeva spesso che ci dovessimo armare in quel modo, ma semplicemente perché in gruppo avevamo avuto raramente dei problemi; se qualcuno minacciava la città in cui ci eravamo stabiliti, bastava sempre qualche avvertimento per intimidirli e far sì che cambiassero zona. Il gioco di squadra era ottimo.

“Bisogna ucciderla, Brittany! L’abbiamo ignorata e le abbiamo permesso di far fuori cinque innocenti, ma ora dobbiamo intervenire”.

“Ci sono anche altri modi, magari possiamo provare a farla ragionare”.

“Ma l’hai vista? Ti sembra una tipa in grado di ragionare? E’ una psicopatica!” esclamò Kurt.

Mark mi fece cenno di no con la testa. “La uccideremo e basta” disse, chiudendo velocemente una delle due borse.

“Dunque, ci divideremo in due gruppi. Il gruppo che la trova per prima invierà un messaggio agli altri. La città è piccola, non sarà difficile individuare dove si nasconde”.

“Io, Brittany e Puck formiamo il primo gruppo, tu e Kurt il secondo, ok?” disse Quinn, in attesa del consenso di Mark.

“Mi sta bene… tu ed io siamo i più anziani, in questo modo formeremo due gruppi equilibrati.”

Ad essere sincera, il loro atteggiamento mi infastidiva non poco. Sembravano dei soldati, pronti a far fuoco a qualunque cosa si muovesse… ma quel che mi dava ancora più fastidio era proprio il comportamento di Mark. Era stato lui a farmi conoscere un modo di vivere diverso, a farmi capire che non bisognava per forza bere sangue umano per sopravvivere, e adesso fremeva per uccidere una vampira a cui, secondo me, poteva essere data una seconda chance e che, magari, aveva bisogno della nostra guida in un percorso a lei sconosciuto. Lo conoscevo bene, e sapevo che quando si metteva in testa una cosa, difficilmente cambiava idea.

Puck prese la cartina della città e un tratto-pen nero.

“Dividiamo Saint Angel nella zona A e nella zona B. La zona A sarà quella del gruppo di Quinn, e quella B invece sarà del gruppo di Mark. Le case le escluderei a prescindere, bisogna essere invitati e…”

“Il tuo ragionamento fila, Puck” disse Kurt, interrompendolo “ma non ci vuole molto a soggiogare un umano per farsi invitare. In tal caso sarebbe impossibile ucciderla, perché non ci permetterebbe in alcun modo di entrare nella casa di cui è ospite.”

“Kurt ha ragione” affermò Quinn.

“Se contassimo anche le case, diventerebbe una ricerca infinita”.

“E’ vero, Puck” concordò Mark.

“Decidiamo per alzata di mano! Chi è d’accordo con l’idea di controllare anche le case?”

Quinn e Kurt alzarono le mani. Io ero indecisa sul da farsi: le case erano tante, troppe, anche se la città era piccola, ma al posto suo mi sarei nascosta proprio lì. Nessuno poteva essere invitato se si soggiogava il padrone di casa a non farlo e, di conseguenza, sarebbe stato il posto più sicuro in cui stare; sarebbe stato più facile tenere tutto sotto controllo.

D’altra parte però, da quel che ero riuscita a percepire della vampira, avrei scommesso che non si stesse nascondendo. Era arrogante, spavalda, saccente, sicura di sé e sembrava non avesse timore di niente e di nessuno: per farla breve, l’avrei definita una tipa alquanto temeraria. Probabilmente l’avremmo trovata in qualche locale a bere super alcolici senza pagare, oppure a passeggiare per la città come se la sua coscienza non fosse mai stata intaccata dalle tante uccisioni che aveva causato nell’arco della sua ‘vita’.

Quinn si schiarì la voce per attirare la mia attenzione. Mi mimò un ‘dai’ e prese ad alzare su e giù le sopracciglia ritmicamente, per convincermi ad alzare la mano. Presi aria gonfiando le guance, e la rilasciai subito dopo in un sonoro sbuffo.

“No” dissi, scuotendo la testa. ”Niente case!”

Puck fece una smorfia alla ragazza, ma Mark a differenza sua non si scompose affatto. Quinn stralunò gli occhi e scosse la testa in segno di disapprovazione, Kurt non proferì parola.

“Porca miseria, Britt!” esclamò la bellissima vampira bionda, portandosi una mano tra le ciocche di capelli.

“Scusa” mormorai in tono sommesso.

“Escludendo le case è tutto più semplice. Dividiamo il bosco in zona A e zona B e facciamo la stessa cosa per i luoghi pubblici ed i locali, che ne dite?”

“Sembra perfetto!”

Quinn si mise il borsone in spalla e la stessa cosa fece Mark; ogni gruppo si diresse nelle zone stabilite.

“Sentite” disse Puck mentre raggiungevamo il centro commerciale “avrei un’idea che velocizzerebbe il tutto.”

“Spara!”

“Il bosco di Saint Angel è bello grande, ed i locali non sono un grosso problema.”

“Io e Puck potremmo andare a dare un’occhiata nel bosco, e tu per i locali…” annunciai a Quinn, sperando in una sua risposta positiva.

“Siete proprio degli infami! Mi lasciate da sola, eh?” disse, con fare sarcastico.

“Dai, mi sembra una buona idea”.

“Andate! Ma avvisate subito se la trovate, non fate di testa vostra, ok?”

“Ok!” rispondemmo in coro.

Corremmo velocemente, come solo un vampiro è in grado di fare, e in pochissimo tempo ci ritrovammo di fronte alla fitta ed estesa vegetazione che caratterizzava la piccola cittadina. Quella era una delle tante cose belle di Saint Angel, il bosco si estendeva per circa 2000 ettari, cosa niente male per cacciare gli animali tipici del posto.

“Dovremmo andare in direzioni diverse” suggerii poco dopo esserci addentrati nel territorio di caccia.

“Non se ne parla, Mark non me lo perdonerebbe mai se ti lasciassi da sola”.

“Dai, Puck… me la posso cavare, lo sai bene!”

Sbuffò sonoramente e si toccò gli insoliti capelli dal taglio alla mohicana.

“Che senso ha dividersi ancora? Diventa solo un gran casino!”

“Non avrai mica paura?”

“Puckzilla che ha paura? Ma piantala!”

“Perfetto! Ci vediamo qui tra un’ora.”

Non gli lasciai nemmeno il tempo di rispondere. In una frazione di secondo mi allontanai nella direzione opposta alla sua. Quel che stavamo facendo non era giusto, ma avevo comunque intenzione di trovare la vampira per prima. Non sapevo cosa sarebbe successo, però probabilmente non l’avrei uccisa.

Camminai per un quarto d’ora abbondante. Il mio olfatto sviluppato, eredità della nostra specie, mi permetteva di fiutare facilmente delle possibili tracce. Sarebbe bastato sentire la scia del suo odore, o semplicemente scovare le sue impronte sul leggero strato di fango che ricopriva il terreno umido del bosco, per trovare il suo nascondiglio. Mi arrampicai fino alla punta dell’albero più alto che trovai nella zona che stavo setacciando; non si vedeva la vampira e nemmeno Puck. Saltai sull’albero che avevo di fronte, e poi su un altro ancora, e un altro, e un altro… percorsi un kilometro soltanto in questo modo, poi scesi a terra e cercai più scrupolosamente di prima, ma non trovai una sola traccia.

Guardai l’orologio e mi accorsi che erano passati quaranta minuti dall’inizio della mia “spedizione” in solitaria. Ormai mancavano venti minuti per tornare da Puck. Una cosa però era certa, se la tipa si nascondeva nel bosco, era stata particolarmente attenta a non lasciare alcuna traccia del suo passaggio.

Corsi per un altro kilometro, ma poi qualcosa mi fece bloccare di colpo… un odore. Avevo sentito uno strano odore. Chiusi gli occhi e inspirai profondamente per rintracciarne la fonte. Proveniva da est, perciò mi ci diressi.

Camminai piano, in modo tale da non farmi sfuggire nulla. Mi avvicinai ad un albero e posai il naso sulla corteccia, poi ne respirai a pieno l’essenza. Anche ad uno dei vampiri più attenti sarebbe potuto sfuggire quel delicato aroma impregnato nel resistente strato che rivestiva il fusto dell’albero. Era familiare, ma talmente lieve da non potermi permettere la certezza che appartenesse all’oggetto delle mie ricerche.

Mentre continuavo ad annusare per capirne di più, udii un movimento alle mie spalle e mi girai di scatto, pronta ad attaccare se fosse stato necessario… ma era soltanto un cerbiatto che mi guardava incuriosito. Lo ignorai, mi avvicinai ad un altro albero, e presi ad annusarlo come prima. Anche lì c’era l’odore, ma sempre lieve ed indecifrabile.

Non mi importava di non avere più tempo: avevo trovato una scia da seguire, e sarei andata avanti. Passai dieci minuti buoni ad annusare ogni albero che mi capitava a tiro, era un lavoro noioso ed estenuante, ma necessario. Dopo aver poggiato il naso su almeno una quarantina di cortecce, mi accorsi che la scia si interrompeva di colpo. Era assolutamente impossibile, non poteva volatilizzarsi nel nulla e nemmeno teletrasportarsi, ma forse mi era sfuggito qualcosa.

“Ma guarda chi si rivede” disse una voce alle mie spalle, che mi fece sussultare.

Girai la testa quel tanto che bastava per rendermi conto di chi avessi dietro. Era lei.

Mi sentii tremare le gambe. Volsi il resto del busto e cominciai a guardarla, senza pronunciare una parola. Indossava la solita giacca nera di pelle, una canotta bianca, jeans blu e converse in tinta con la giacca. I capelli arruffati facevano pensare che avesse corso nel bosco.

“Devi andartene” annunciai secca, accorciando impercettibilmente la distanza che ci divideva.

“E perché mai dovrei farlo?” chiese lei, rivolgendomi un sorriso sprezzante.

Il suo atteggiamento mi dava sui nervi.

“Perché i miei amici ti cercano e vogliono ucciderti”.

“Uccidermi?” domandò, facendosi improvvisamente più seria.

“Esattamente. Vogliono ucciderti!”

“E tu, Brittany? Tu vuoi uccidermi?” chiese, avvicinandosi e sorridendo con quel suo modo di fare spavaldo.

“Beh, se avessi voluto, probabilmente l’avrei già fatto…”

“Mmmh… capisco”.

Continuò ad avvicinarsi.

“Ascoltami, anche se quello che hai fatto è terribile, non mi piace negare una seconda possibilità a nessuno. Ti faccio scegliere…”

“Scegliere cosa?” mi interruppe lei.

“Puoi restare qui adattandoti alla nostra dieta, oppure puoi andartene e procurare danno da qualche altra parte”.

“E se non scegliessi nessuna delle due?”

“Beh, in quel caso, penso che avvertirei i miei amici, tu scapperesti e noi seguiremmo le tue tracce finché non ti troveremmo e ficcheremmo un paletto nel tuo petto”.

“Opzione davvero interessante, non c’è che dire” commentò, ridacchiando.

Si avvicinò ancora, fino a che non potei guardare il suo viso chiaramente e allo stesso tempo percepirne l’odore distintamente. Restai immobile e ci scambiammo lunghe occhiate indecifrabili.

I suoi occhi neri nei miei, i miei occhi azzurri nei suoi.

Tirò una lieve brezza e l’odore dei suoi capelli mossi nel vento mi si stampò sul viso.

“Come ti chiami?” chiesi, interrompendo il silenzio assordante che si era creato.

“Santana” rispose lei, accennando un sorriso sghembo.

“Va’ via, Santana. Questo di oggi era un avvertimento, ma se non rispetti le regole, sarà peggio per te”.

La vampira socchiuse leggermente gli occhi, si passò la punta della lingua sull’angolo della bocca, e poi sparì nel bosco.

 



Salve a tutti!Eccoci al terzo capitolo :D
Questa volta ho ben poco da dire...mmmh...beh,ringrazio chiunque abbia letto questo capitolo e chiunque abbia deciso di seguire la FF,alla prossima!Fatemi sapere che ne pensate :)


Ladygleek86









 

BETATO DA  HSwall

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: ladygleek86