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Autore: Birdcage D Swan    03/06/2013    7 recensioni
[Storia a OC; Iscrizioni chiuse] [Continuazione della serie Fury]
Era lì con lei.
Poteva sentirlo.
Nonostante fosse morto da anni, il suo amore viveva tramite quel bey argentato: Hades Selene.

INTERROTTA | Capitolo "Quinto" con "Nota dell'autrice" scritta in data 31 gennaio 2016
Genere: Comico, Guerra, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damian Hart, Kyoya Tategami, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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† Terzo †

 

«Dunamis?».
«Titi?».
«Che ci fate qui!?».
 
Ok, così sembra non avessero voglia di vederli. In realtà erano felici di incontrarli, ma anche stupiti.
 
«Dobbiamo parlare…» cominciò Dunamis.
«Già, a quanto pare la Luna è una vera cattivona!» disse Titi con aria imbronciata.
«Hai detto la Luna…!?» bisbigliò Madoka.
Il blader di Giove osservò meglio il gruppetto dei tre.
«Dov’è Chris? Credevo fosse rimasto con voi».
Madoka s’incupì, abbassando lo sguardo «Purtroppo Chris è finito in ospedale in seguito ad un incontro».
Dunamis ragionò un attimo «Per caso è stato attaccato da un losco individuo con due V incrociate tatuate sulla fronte?».
«Sì esatto!» fece Ginka.
«Allora non ci sono dubbi. Hanno cominciato ad agire…» bisbigliò il blader di Jade Jupiter tra sé e sé.
«Cosa!? Di chi stai parlando!?» chiese Madoka.
Indugiò, ma poi prese il coraggio per raccontare loro una scomoda verità.
«Ammetto di non essere stato onesto con voi, ma questa era la leggenda meno accreditata riguardo la storia di Nemesis…».
«Che cosa!? Centra ancora Nemsis!?» si spaventò Ginka.
«Non esattamente. Ora sedetevi e ascoltate. Quello che ho da raccontarvi, è una storia piuttosto lunga…».

 

 
C’erano persone stupite, e altre seccate. Ad esempio, la ragazza che conosceremo tra poco, dai lunghi capelli castani, la pelle chiara, gli occhi azzurri e gli abiti neri, era una di quest’ultime.
Sistemò per l’ennesima volta il gruppo di scartoffie che giacevano pesanti sulla scrivania.
Era da anni che non lavorava così duramente. In fondo però, ci sono sempre una marea di cose da organizzare nel mondo del Beyblade.
Si strusciò il dorso della mano sulla fronte sudata, tirando un sospiro.
Sbirciò le ancora numerose file di fogli di carta che invadevano il suo spazio di lavoro.
«Oooooooohhhhaaaaaahhh!!!» lasciò che il peso portasse la schiena affaticata contro lo schienale «Perché!?!? Io ODIO questo lavoro!» si lamentò.
 
DRIN! DRIN!
 
Sollevò la cornetta del telefono fisso.
«Pronto…?» cominciò con voce seccata, finché non riconobbe l’individuo dall’altro cavo del telefono «Amoooooooore mio, ma ciao! Come stai!!?...Oooohhhh, sì, mi manchi tanto anche tu!...E lo so, ho moltissimo lavoro da fare qui!...Sai com’è, sono o non sono la Presidente della WBBA?... Comunque non ti preoccupare eh, appena posso ti vengo a trovare, promesso!... No, non fare così! Non dire queste cose, amorino mio… D’accordo… Ok… Ci sentiamo! Ciao amore! Ciao, ti amo! Mi manchi!... Ciao ciao!».
Dopo aver riattaccato il telefono, si sentì immediatamente sollevata. Davvero non s’aspettava una telefonata proprio da quella persona, la persona più importante della sua vita e che amava più di qualunque altra cosa al mondo. Purtroppo però era lontana e, a causa dei suoi impegni, riusciva a vederla raramente.
Si rimise al lavoro, questa volta con un radioso sorriso, donatogli appunto da quella breve telefonata.
 
BIP!
 
Premette uno dei tanti tasti presenti sulla scrivania.
In un piccolo schermetto comparve l’immagine della sua segretaria.
«Signora Tategami, qui c’è un ragazzo che vuole vederla e parlare con lei».
«Ha un appuntamento?».
«No signora».
«Purtroppo non posso riceverlo. Al momento ho molto lavoro da svolgere e ho una riunione tra un quarto d’ora».
«Lo so bene anch’io, ma insiste, e tra l’altro insinua di essere suo fratello».
Il Presidente sospirò. “Ma che cosa vuole Kyoya adesso?” si chiese scocciata.
«D’accordo… Fallo entrare» concluse chiudendo la connessione.
Si rimise al lavoro, nonostante sapesse che dopo pochi istanti sarebbe stata nuovamente interrotta.
Lo schermo del computer s’illuminò, informandole che le era appena arrivata una mail.
«Aaaaahhhh!! Ma che diavolo vogliono adesso!?» sbraitò.
 
Il messaggio si aprì:
 
 
Recati immediatamente al quartier generale della WBBA, c’è un’emergenza.
Più in basso sono segnate le indicazioni per arrivare fin qui.
 
A più tardi.
 
Ryuusey Hagane

 
 
«Ge…sù! Si può sapere perché non mi vogliate lasciare in pace nemmeno, e dico NEMMENO due secondi!? Dio mio, sono il Presidente della WBBA. Se volete che non succedano altri casini nel mondo del Beyblade, lasciatemi lavorare in santa pace!».
Acchiappò l’ennesimo foglio, sbattendoselo davanti al naso e compilandolo.
 
TOCK! TOCK!
 
«Ah giusto, è vero».
Premette un tasto che fece aprire la porta scorrevole.
«Avanti…» disse, continuando a fissare il foglio.
Non sentì una risposta a parole, ma solamente dei pesanti passi avvicinarsi a lei, cosa alla quale però fu totalmente indifferente.
«Buongiorno sorellona!!».
Quel saluto la fece sobbalzare.
Alzò lo sguardo. Un ragazzo dai capelli verdi e i vispi occhi azzurri, molto simili ai suoi, la guardava con aria gioiosa.
Non riuscì a dire nemmeno una parola. Tutto quello che fece fu fissarlo basita.
«Ehi Paschendale! Non saluti il tuo fratellino?».
«Ah… Ehm… Ci-ciao… Che ci fai tu qui?» non è che non avesse voglia di vederlo, ma era passato così tanto tempo dal loro ultimo incontro che non sapeva proprio come reagire.
«C’è una cosa che devo raccontarti!» il ragazzo trascinò verso di lui una sedia, provocando uno stridio dal quale ne conseguì un’espressione di disgusto da parte di Paschendale.
Vi si sedette cavalcioni.
«Mi è successa…una cosa…fighissima. Ma così tanto da non crederci neanche un po’. E tu, mia cara sorellona Dale, sei l’unica a cui una cosa simile possa interessare».
«Ok, ti starò ad ascoltare. Ma non chiamarmi Dale!».

Recati immediatamente al quartier generale della WBBA, c’è un’emergenza.
Più in basso sono segnate le indicazioni per arrivare fin qui.
A più tardi.
Ryuusey Hagane

 
Non solo a Paschendale, ma anche a loro era giunto quel messaggio; un messaggio senza alcuna spiegazione, ma proprio per quella sua semplice caratteristica risultava alquanto dubbio.
Ormai sapevano che in seguito alla battaglia contro Nemesis, nonostante avessero ripreso le loro strade e anche se si fossero trovati a migliaia di kilometri di distanza, il loro destino sarebbe stato totalmente inscindibile.
Non appena ricevettero la mail, patirono alla volta del Giappone, e in seguito a un viaggio di alcune ore si ritrovarono tutti all’aeroporto.
Soltanto un freddo saluto si scambiarono il gruppo di blader leggendari.
No lettori. Non è che fossero timidi o avessero litigato. La ragione era semplice: ognuno di loro era troppo occupato a fissare la scura volta stellata e l’incredibile fenomeno che si presentava loro davanti.
Strinsero gli occhi concentrati, era difficile scrutare il cielo attraverso una vetrata opacizzata dalla pioggia.
I loro visi apparivano tranquilli, ma il loro animo era l’esatto opposto.
Rimasero bloccati nei loro pensieri, quando poi sentirono dei passi avvicinarsi.
«Dicci Yuki, è un fenomeno possibile?» senza troppa difficoltà, il blader di Saturno comprese l’identità dell’ultimo arrivato.
«No» rispose il giovane astronomo con sicurezza «Pegaso… Orione… Il Leone… E per finire il Drago. Sono tutte costellazioni appartenenti a stagioni differenti. La loro contemporanea presenza…è impossibile».
«Credi sia questa la ragione del perché Dunamis ci ha chiamati?» domandò King.
«Probabile…».
«Sarà meglio sbrigarci!» s’intromise Masamune. Dimenticavo: non c’erano solo i blader leggendari, anzi, c’erano quasi tutti i blader che avevano combattuto contro Hagane.
«Hai ragione! Forza, andiamo da Ryo…».
E voltarono le spalle al punto osservato: un cielo scuro, con le quattro costellazioni leggendarie, la cui luce era affievolita dal prepotente argento lunare.
Questo era ciò che si vedeva in quella fredda notte d’autunno.

 

Adesso voi vi chiederete “Ma ci sarà mai stato un povero Cristo che non guardava il cielo?”.
Sì, a dire il vero c’era. E perché non lo faceva? Perché era talmente impegnata da non  curarsi minimamente di quell’ambiguo fenomeno astrale.
Questa ragazza, sui quindici anni, con un piccolo computer tenuto sotto il braccio, camminava a passo svelto nel corridoio su cui davano la porta alcuni uffici.
Come suo solito, indossava la vecchia felpa blu, bianca e rossa sulla quale erano indicate due lettere a tutti ben note: HD.
Che strano. Nonostante quell’organizzazione fosse “fallita” da anni, così come il suo fondatore, quella ragazza era comunque legata all’Hades Inc; forse perché era lì che aveva conosciuto quel blader così pericoloso e così potente di cui si era innamorata fin dal primo istante.
Dopo alcuni minuti, si ritrovò innanzi una porta.
Chiuse i grandi e dolci occhi azzurri, ne seguì un bel respiro e…bussò.
 
«Avanti…».
Girò la maniglia, aprendo la porta appena e sbirciando l’interno della stanza.
Come d’aspettarsi, il ragazzo che vi era dentro era intento a fissare il firmamento.
«Damian?» bisbigliò la ragazzina con timidezza.
«Kerbecs è pronto?» domandò il blader senza muovere un muscolo.
«N-No…mi-mi dispiace…».
«Allora perché sei venuta a disturbarmi!?» il guardiano dell’Ade, che tutti conosciamo, fissò la giovane con la coda dell’occhio.
La ragazza indietreggiò appena, pietrificata dallo sguardo raggelante del blader.
«C-C’è…C’è un messaggio per te…» disse lei con voce flebile.
Le si avvicinò, strappandole di mano il pc che gentilmente gli stava porgendo.
Ormai era abituata ai suoi modi un po’ scorbutici, ma ricevere da lui anche un solo gesto d’affetto, l’avrebbe fatta gioire fin all’inverosimile.
Il blader cliccò sul messaggio ricevuto, aprendolo…
 
Recati immediatamente al quartier generale della WBBA, c’è un’emergenza.
Più in basso sono segnate le indicazioni per arrivare fin qui.
A più tardi.
Ryuusey Hagane

 
«Tsk! Aiutare Ginka e i suoi amichetti? Come no!» disse tra sé e sé con tono sarcastico «Non sono interessato a tali proposte» fece per abbassare lo schermo…
 
BIP!
 
Un nuovo messaggio era giunto nella casella di posta elettronica.
Riaprì il pc, stupito. L’oggetto era…un po’ strano:
 
NON T’AZZARDARE!!!>.<
 
Non poté far altro che aprire la mail.
 
Carissimo Damian, <- notare l’ironia ù.ù
 
il mio FANTASTICO sesto senso mi ha portato a intuire che il caro Ryuusei Hagane ti ha da poco inviato una mail dal contenuto “misterioso”.
Or dunque, ricordi la bizzarra richiesta che ti feci più o meno un annetto fa, nella quale ti chiesi di portare avanti un compito del tutto poco etico e dal gusto sovrannaturale? Immagino di sì.
Quindi, nel caso tu tornassi a “contatto” con altri esseri umani, ti ricordo che se solo oserai far parola di ciò che si fece quel giorno… ti strappo l’intestino tenue e lo uso come sciarpa. Poi ti apro la gabbia toracica, ti stacco i polmoni e li uso come cornamusa, sono stata chiara?
Bene! Detto questo, ti saluto!
 
Paschendale Tategami
 

Quella mail, che avrebbe dovuto essere intimidatoria, gli strappò un ghigno divertito.
Già, ricordava benissimo ciò che era successo quel giorno, quando il Presidente Tategami gli aveva proposto un “esperimento”, cosa che il blader non si sarebbe mai aspettato, ma che accettò senza troppi problemi. Inutile dire però che l’averlo fatto fu un’esperienza…senza dubbio interessante.
Il proprietario di Hades Kerbecs richiuse il pc, allungandolo alla ragazza.
Lei aveva capito. Era una faccenda di cui non aveva mai voluto parlare.
«Si tratta di quella cosa?» domandò lei.
«Hm, come hai fatto a capirlo?».
«Ogni volta che ci pensi… Hai sempre la solita espressione…» affermò sollevando un sopracciglio.
«Sei un’ottima osservatrice, Allison!» ghignò il guardiano.
La giovane divenne seria e impassibile «Damian, perché non vuoi parlarmene? Ormai ci conosciamo da tanto tempo. Tu sai tutto di me e invece io…».
«Te l’ho già detto altre volte, Allison…» la inquadrò col solito sguardo, che lei tanto odiava.
I suoi occhi divennero lucidi, abbassandoli «Mi hai detto…che non sarei riuscita a capire…».
«Esatto» tornò serio e le voltò le spalle «Puoi andare ora».
 
La giovane chiuse la porta timidamente. Fece per tornare al suo ufficio, ma le gambe non rispondevano.
Si lasciò cadere verso il basso, mentre la schiena strisciava lungo la porta.
Si ritrovò seduta a terra con le ginocchia contro il petto.
Portò una mano sul capo passando le dita tra i lisci capelli castani.
Era automatico: ogni volta che Damian ripensava a quel giorno, in lei scattava la gelosia. Una gelosia contro la quale cercava di combattere, ma che, purtroppo, le sembrava quasi impossibile contrastare.
“Chissà che diavolo vorrà mai Ginka…” rifletté il blader infernale fissando la Luna “Che centrino questi strani fenomeni astronomici? Beh, da quanto ho capito, anche Paschendale centra con questa storia. Probabilmente la rincontrerò…” sghignazzò sadico.

«C’è stata una cosa di cui non vi ho parlato riguardo a Nemesis, perché come vi ho già detto, quella è considerata la leggenda meno attendibile. Comunque…è arrivato il momento di spiegarvi tutto.
Questa storia è parallela alla nascita di Diablo Nemesis, quando Re Hades programmava la conquista del mondo tramite il Sole Nero. Questa è la storia del Principe Lucifer, primogenito ed erede del regno di Hades. Era conosciuto come un giovane spietato e senza cuore, ma soprattutto…per la sua incredibile abilità di blader. Era un assassino che non comprendeva la differenza tra bene e male. Suo padre investì molto su di lui, fiducioso del fatto che sarebbe riuscito a contrastare le anime ribelli.
Ma un giorno, Lucifer smise d’allenarsi a causa di un evento che cambiò del tutto la sua vita. Conobbe Anael, conosciuta come la Figlia della Luna. I due s’innamorarono perdutamente l’uno dell’altra, dimenticandosi di tutto il resto.
Tuttavia, ciò ebbe delle conseguenze: il giorno in cui i blader leggendari combatterono contro Re Hades, quest’ultimo e il figlio persero la vita. Però, consapevole della sua morte imminente, Lucifer donò alla sua amata un bey al quale stava lavorando da tempo: Hades Selene. Quel bey conteneva tutta la potenza della Luna e donava la vita eterna. Con quell’oggetto, Lucifer desiderava che Anael vivesse finché Nemesis non fosse distrutto una seconda volta, così poi da poter riconoscere i nuovi blader leggendari, e attuare un compito del quale nessuno è a conoscenza…».
 

 

† Angolo dell'autrice †

 
Salve gente...:3
*tutti la guardano male*
EDDAI!! NON POTETE ODIARMI SOLO PERCHE' E' DA TIPO UN SECOLO CHE NON MI FACCIA VIVA!!
*tengono il muso*
Ok, ho capito, parlerò da sola, in modo da attirare la vostra attenzione.
Vi dirò che...non ho nulla da dire, tranne scusarmi per il ritardo indecente :( Comunque, ci tengo a sottolineare che è saltato fuori l'OC di Cronus (Allison Ford), che spero di aver fatto in maniera decente.
Cronus-No, fa schifo ù.ù
*faccina da cucciolo dispaciuto*
Bene, ora passiamo ai ringraziamenti: EMANUELE 000 e Lady_Light_Angel per avermi dato un OC e aver messo la ff nelle seguite, e a Mel_mel98 per averla messa tra le seguite.

D'accordo, quest'angolo dell'autrice è stato imbarazzante...scusate...
Vi saluto, spero che il cap vi sia piaciuto ;)
A presto!

RebelYell


 

 
  
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