-Perché alla fine hai
deciso di cantare?- mi chiese
dolcemente.
Guardando i suoi occhi capii quanto
fosse ancora emozionato.
Mi lasciai cullare dalla musica del
CD natalizio che gli
organizzatori del concerto avevano scelto per dei balli in conclusione
della
serata. Infatti, dopo di me e Justin non aveva cantato più
nessuno, ma
l'atmosfera era così piacevole che quasi tutti erano rimasti
dentro
all'edificio in legno.
-Ho capito che, se io non avessi
fatto niente per aiutarti,
tu non avresti assolutamente cantato- risposi sorridente -E poi mi
è piaciuto
tantissimo. Lo sai, tu e la musica siete tra le cose più
importanti della mia
vita- ammisi sincera.
A quelle parole strinse maggiormente
il mio corpo. Avvicinò
il viso ai miei capelli e vi lasciò un lieve bacio.
-Penso sia stata una delle esperienze
più belle della mia
vita. È stupendo pensare che tutti abbiano ballato e che gli
innamorati si
siano baciati sotto il vischio. Hai composto una canzone meravigliosa,
Emma-
disse tutto d'un fiato.
Avvampai -Beh, ma tu mi hai aiutata
tantissimo e con la tua
voce l'hai resa perfetta- dissi abbassando lo sguardo verso le nostre
scarpe.
Mise due dita sotto il mio mento e
alzò il mio viso, fino a
far scontrare i nostri occhi. Mi guardò indeciso.
-Cosa devi dirmi, Justin?- chiesi
tranquillamente.
La sua espressione cambiò
e notai lo stupore sul suo viso.
Poco dopo sorrise -Ecco, mi chiedevo
semplicemente se tu non
avresti preferito baciare... Ehm... Baciare James... Piuttosto che
cantare con
me sul palco. Non preoccuparti a dirmi la verità, non mi
offendo- disse
tristemente.
Fu lui ad abbassare lo sguardo dopo
aver dato voce ai suoi
pensieri.
Mi guardai intorno prima di
rispondere.
I miei genitori erano persi l'uno
negli occhi dell'altra,
con sguardi sognanti. Sorrisi. Da quasi un intero anno non avevano
più avuto
del tempo solo per loro due. Erano stati costretti a vedermi soffrire.
Ma
fortunatamente il mio dolore era stato rimpiazzato dalla gioia di avere
Justin
accanto e loro finalmente stavano passando una serata felicemente.
Alex e Luke si baciarono proprio nel
preciso istante in cui
il mio sguardo si posò su di loro.
-Proprio mentre stavo cantando con
te, ci ho pensato. Ho
visto molte coppie felici e per un secondo ho creduto che sarei stata
invidiosa
di loro. Ma non ho provato questo. Ti ho guardato e ho capito che in
quel
momento ero serena. Ero con te sul palco e non avrei voluto essere in
nessun
altro luogo- risposi alla sua domanda sinceramente.
Non mi importava di avergli appena
rivelato di preferire
unire la mia voce alla sua, che le mie labbra con quelle del moro sotto
un ramo
di vischio.
Sorrise alzando lo sguardo verso i
miei occhi verdi. I
nostri visi si avvicinarono senza che ce ne rendessimo conto. Il suo
respiro
tiepido e profumato invase le mie narici, arrivando fino ai polmoni.
Appoggiò
le sue mani calde sulle mie guance. Di sicuro si erano appena tinte di
rosso.
Mi morsi il labbro inferiore e lui sorrise nuovamente.
Questa volta non avrei evitato nulla.
Non mi passò nemmeno per
un istante il viso di James nella
mente.
Volevo solo Justin. Avevo voluto lui
sin dall'inizio, ma non
ero mai riuscita ad accettarlo. Il mio cuore era stato sempre invaso
dai sensi
di colpa. Ma ormai era giunta l'ora di ammettere che le labbra del
ragazzo di
fronte a me erano le uniche che volessi sfiorare. I suoi occhi erano
gli unici
in cui volessi annegare. Il suo calore era l'unico da cui mi sarei
fatta
scaldare.
Quando i nostri nasi si sfiorarono,
mi riscossi dai miei
pensieri. Sorrisi per il lieve brivido che quel contatto fece
percorrere lungo
la mia schiena.
-Vorrei che questo fosse l'inizio del
"Per
sempre", Justin- sussurrai a pochi centimetri dal suo viso.
-Non vorresti viverlo con qualcun
altro?- chiese
accarezzando il mio viso.
Scossi la testa -No- risposi
semplicemente.
-Sei sicura? Io voglio solo che tu
sia felice per il resto
della tua vita- il suo tono era malinconico.
Avrei voluto che lui capisse quanto
lo amassi. Strinsi il
suo collo tra le mie braccia delicatamente.
I nostri corpi continuarono a
oscillare a tempo con le
canzoni natalizie che riempivano l'aria di tranquillità.
Alzai di sfuggita gli occhi verso il
soffitto e sorrisi
immediatamente.
-Allora baciami, Justin. Baciami
sotto il vischio- sussurrai dolcemente quando ormai solo
pochi millimetri
ci separavano.
I suoi pollici caldi accarezzarono le
mie guance fredde.
Altri innumerevoli brividi.
I millimetri furono azzerati. Le
nostre labbra si stavano
sfiorando.
Quanto avevo aspettato quel momento?
Decisamente troppo.
Avrei cercato di godermelo pienamente.
Quando le sue labbra si adagiarono
completamente sulle mie,
capii qualcosa. Qualcosa che avevo desiderato sapere da molto tempo.
Lui era la mia anima gemella. Avevo
trovato il ragazzo con
cui avrei trascorso il mio "Per sempre". Sarei rimasta legata a lui
in eterno.
Schiusi lievemente le labbra e i
nostri respiri si
mischiarono in un unico. Il suo profumo era totalmente piacevole,
così come il
suo calore sul mio viso. Le sue labbra erano estremamente morbide e
calde, così
come avevo sempre creduto.
Accarezzai il suo collo e i suoi
capelli color grano. Vi
affondai le dita, mentre le nostre labbra iniziarono a muoversi in
sincronia.
Fu il bacio più bello della mia vita. Più del
primo che avevo dato a James un
anno prima. Ma non pensai a quello. In quel momento c'era solo Justin,
il suo
profumo e il suo sapore.
Già, avevo morso
delicatamente il suo labbro inferiore una
volta terminato il bacio ed era di un gusto dolce. Non una dolcezza
nauseante,
ma molto piacevole. Quel sapore era unico, così come tutte
le sensazioni che
avevo provato baciando il biondo dagli occhi nocciola.
Sarebbe stato troppo banale dire di
aver sentito le farfalle
nello stomaco. Mi era quasi sembrato di stare sulle montagne russe
durante i
movimenti delle nostre labbra. Quando stai per affrontare una discesa,
la più
ripida, e sei completamente terrorizzato. Ma nonostante tutto non vedi
l'ora
che la discesa inizi, per sentire quella sensazione di vuoto allo
stomaco.
Quella sensazione che all'inizio ti fa gridare, ma poi ti fa sentire
libero,
come se avessi volato, senza bisogno di ali, in alto nel cielo azzurro.
Sei
distante dal resto e puoi goderti tutte quelle emozioni.
Ecco, io sentii quel vuoto allo
stomaco e avrei tanto
desiderato che non finisse mai.
Subito dopo guardò anche
lui il soffitto.
Sorrise.
Appoggiò la sua fronte
sulla mia e le sue mani continuarono
ad accarezzarmi le guance. Mi morsi il labbro inferiore per poi
sorridere con
lui.
Qualcuno tossì di fianco a
noi. Entrambi ci voltammo,
restando vicini. Alex, Luke e Jazzy ci stavano fissando. Arrossii
all'istante,
mentre Justin cinse il mio corpo con il suo braccio. I tre iniziarono
ad
applaudire ridendo.
-Ce l'hanno fatta, signore e signori,
finalmente si sono
baciati- gridò Alex emozionata.
Alle sue parole non riuscii a
trattenere una risata.
-Comunque,- iniziò Jazzy
divertita -siete stati eccezionali
su quel palco. Avete delle voci fantastiche- concluse sorridendo.
-Già, siete stati
così... Wow, veramente wow- concordò la
mia migliore amica.
-Molti altri hanno cantato bene. Non
abbiamo fatto niente di
speciale- dissi alzando le spalle. Justin annuì, dandomi
ragione.
-No. I vostri amici stanno dicendo la
verità- la voce di un
uomo attirò la nostra attenzione.
Era sulla trentina con i capelli
corti e scuri.
-Piacere, Scooter Braun- si
presentò allungando la mano
destra verso me e Justin.
La strinsi leggermente insicura,
mentre il biondo sembrava
aver acquisito sicurezza.
-Piacere nostro. Io sono Justin
Bieber e lei è Emma Wilson-
rispose con un sorriso.
Mi guardai intorno e notai che gli
altri tre se ne erano andati,
lasciandoci soli. -Sono rimasto piacevolmente colpito dalla canzone. Il
testo e
la melodia sono perfetti. L'hai scritta tu, Emma?- chiese Scooter
guardandomi.
Sorrisi -Sì, ma senza
l'aiuto di Justin non sarei riuscita a
concludere niente- ammisi sincera. I
l biondo strinse maggiormente il mio
corpo, trasmettendomi
un piacevole calore.
-Siete un duo perfetto. All'inizio ho
capito che qualcosa
non andava. Ma poi quando hai iniziato a cantare tu- mi
indicò -Justin ha preso
coraggio e avete trovato una grande sintonia- commentò.
Sorridemmo verso l'uomo -Grazie-
dissi. Poi mi venne un
dubbio -Scusi, ma come ha fatto a capirlo?- chiesi curiosa.
-Oh, pensavo aveste capito chi sono-
disse pensieroso.
Scossi la testa, seguita da Justin.
-Sono Scooter Braun, il talent
manager. Riesco a percepire
facilmente cosa prova un cantante durante l'esibizione- concluse
lasciandoci a
bocca aperta.
Wow. Alex avrebbe detto questo.
-È un onore ricevere dei
complimenti da lei- dissi notando
che Justin era rimasto immobile, completamente stupito. Afferrai la sua
mano e
la strinsi con forza, come per cacciare i suoi pensieri.
-Vorrei avervi in squadra, ragazzi.
Non avete idea di quanti
fan potreste avere in tutto il mondo. Vi amerebbero ovunque- disse.
In quel momento sentii un'orribile
sensazione nel petto.
Quello non era il mio sogno.
Justin sognava di essere circondato
da fan emozionate in
futuro.
Io no.
Io non volevo assolutamente che il
mio amore per la musica
si trasformasse in odio. Perché sapevo che sarebbe potuto
succedere.
Sin da bambina avevo sognato di
essere circondata da una
famiglia unita una volta raggiunta la giusta età per far
sì che ciò si
avverasse. Ma, come avevo più volte rivelato al bel biondo
dagli occhi
nocciola, una carriera da cantante non me l'avrebbe permesso.
Justin avvertì il mio
nervosismo -Ehm... Grazie veramente...
Potremmo pensarci magari- si affrettò a dire.
-Certo. Tenete, questo è
il mio biglietto da visita- porse
un foglietto bianco a Justin, che lo infilò nella tasca
della sua giacca.
-Grazie ancora- disse mostrando uno
splendido sorriso.
-Di niente, ragazzi. Spero che
riusciate a prendere la
decisione giusta- sospirò -A presto- salutò.
-Arrivederci e buon Natale!-
rispondemmo io e Justin in
coro.
Appena Scooter si
allontanò da noi, il biondo mi abbracciò.
-Stai tranquilla, piccola mia- sussurrò dolcemente.
Le sue labbra sfiorarono il mio
orecchio, per poi percorrere
la mia guancia e sfiorare le mie.
Sorrisi.
Riusciva sempre a capire cosa
provassi e a calmarmi. Era
incredibile.
-Sarei felice se tu realizzassi il
tuo sogno- mormorai.
Non era una bugia, ma io desideravo
un futuro con Justin,
nonostante fosse presto per pensarci, e se lui fosse riuscito a
realizzare il
suo sogno, io non avrei di conseguenza realizzato il mio. Non sarei
comunque
mai stata egoista. Io preferivo che lui riuscisse a diventare un
cantante di
fama internazionale. Era l'unica cosa importante.
Per la seconda volta quella sera,
qualcuno ci interruppe.
-Siete stati magnifici, ragazzi!- mia
madre e mio padre
piombarono alle nostre spalle.
-Grazie- rispose Justin, grattandosi
la testa imbarazzato.
-Hai una voce stupenda, Justin-
commentò mia madre ammirata.
-Ehi, grazie tante. Sono felice di
esserti piaciuta, mamma-
dissi ironica fingendomi offesa. La mia reazione provocò la
risata spensierata
di Justin.
Mia madre ridacchiò
-Tesoro, ti sento cantare ogni giorno.
Comunque siete stati magnifici- concluse lei. Mio padre
annuì, confermando le
parole di mia mamma.
Sorrisi -Grazie- lì
guardai uno accanto all'altra.
Erano molto uniti i miei genitori, e
si supportavano a
vicenda. Mi sarebbe piaciuto avere un rapporto del genere con qualcuno.
Magari
con il ragazzo dagli occhi nocciola che in quel momento stava
stringendo la mia
mano. Non avrei voluto nessuno accanto, se non lui.
-Adesso è tardi, Emma.
Forse dovremmo tornare a casa- disse
mia madre.
Annuii lievemente.
Non volevo lasciare Justin,
nonostante l'avrei rivisto il
giorno dopo. Baciai la guancia del biondo, per poi avvicinarmi ai miei
genitori. Justin, però, afferrò la mia mano e mi
tirò verso di sé.
-Non andare via. Rimani con me-
sussurrò nel mio orecchio in
modo che solo io potessi sentire.
Milioni di brividi scossero il mio
corpo.
Avvertii gli sguardi dei miei
genitori addosso.
Le nostre labbra si sfiorarono di
nuovo.
Nessuno dei due voleva passare
un'intera notte distante
dall'altro.
-Ecco... Ehm... Emma, sappiamo quanto
hai sofferto il Natale
scorso...- iniziò mio padre attirando la nostra attenzione
-Quindi, se Justin è
d'accordo, potreste stare insieme stanotte. Ci fidiamo di lui- concluse
lasciandomi a bocca aperta.
Justin strinse il mio corpo da dietro
-Per me va benissimo-
mi diede un dolce bacio sulla guancia.
-Siete così carini-
commentò mia madre facendomi
l'occhiolino.
Avvampai e abbassai lo sguardo.
-Voi cosa farete?- chiesi cercando di
cambiare discorso,
nonostante lo sapessi bene.
Da molto tempo non riuscivano a
passare una notte
tranquilli, troppo preoccupati per me. Magari quella vigilia di Natale
sarebbe
stata la giusta occasione per fargli passare finalmente una bella
serata.
Loro si guardarono negli occhi
qualche istante.
-A domani ragazzi- ci salutarono
evitando di rispondere alla
mia domanda.
-Cambiano sempre discorso- mormorai a
Justin, che sorrise.
-Anche tu lo fai- rispose.
Beh, in fondo ogni figlio prende
delle abitudini dai propri
genitori, no?
Borbottai qualche parola
incomprensibile.
-Che ne dici di andare a casa?-
chiese.
Annuii semplicemente.
-Ok, allora andiamo a salutare gli
altri- mi prese per mano
e ci avviammo verso i nostri amici, che stavano ballando allegri.
-Alex, io e Justin ce ne stiamo
andando- dissi.
-Ok, allora ci vediamo domani?-
chiese speranzosa.
-Certo, ti darò anche il
regalo- confermai.
Sorrise e ci scambiammo un bacio
sulla guancia.
-A domani- salutammo io e il biondo.
Quando entrammo nella sua casa, mi
sentii completamente a
mio agio. Era molto accogliente e ogni volta dimenticavo il freddo
provato
durante la strada.
-Hai mangiato prima del concerto?- mi
chiese togliendomi
lentamente la giacca.
Scossi la testa.
-Allora mangiamo qualcosa adesso-
disse lasciando un bacio
al lato della mia bocca.
Ci fissammo negli occhi qualche
istante.
-Pizza!- gridammo contemporaneamente
per poi ridere.
-Penso sia tardi per preparare la
pizza- ammisi tra una
risata e l'altra.
Si avvicinò al mio corpo.
Chiusi gli occhi e sentii il suo
naso accarezzare il mio collo.
-Ma io voglio la pizza... La tua
pizza italiana- mugugnò.
Sorrisi.
Sembrava un bambino.
-Non c'è il tempo di farla
lievitare- cercai di fargli
cambiare idea.
Alzò lo sguardo verso i
miei occhi.
-Abbiamo tutta la notte, Emma-
sussurrò sulle mie labbra.
Il suo respiro si unì al
mio, mandandomi in tilt il
cervello.
-Ehm... Va bene... Come vuoi-
balbettai. Mi voltai verso la
cucina per andare a preparare l'impasto, ma il biondo mi
afferrò il braccio.
Ci ritrovammo faccia a faccia.
Non avrei saputo spiegare il
perché, ma in quel momento mi
tornò in mente la ragazza che lui aveva ammesso di amare.
Ero forse io?
Cercò un contatto con le
mie labbra, ma io ero troppo presa
dai miei pensieri per accorgermene.
-Che succede?- chiese curioso.
Lo guardai lievemente spaesata.
Scossi la testa.
-No... Ecco... Stavo pensando alla
ragazza di cui mi
parlavi- risposi vaga.
Un sorriso comparve sulle sue labbra.
-Veramente non l'avevi capito?-
chiese stupito.
-Cosa avrei dovuto capire?- risposi
con un'altra domanda.
-I tuoi occhi sono quelli in cui mi
perdo ogni volta. Sei la
ragazza con cui vorrei vivere il "Per sempre" se esistesse- concluse
avvicinandosi sempre di più al mio viso.
-Davvero?- chiesi speranzosa.
Annuì -Pensavo l'avessi
capito, Emma- mormorò.
Ecco perché non aveva
voluto dirmelo. Non voleva che io lo
rifiutassi a causa di James.
-Forse ho sempre pensato di essere
quella ragazza, ma lo
desideravo così tanto da non riuscire a credere che fosse
possibile- dissi
sincera.
Quella era la verità.
Avevo avuto paura di illudermi e poi
scoprire di non piacere al biondo.
L'aria diventò soffocante,
così cercai nuovamente di andare
in cucina.
Justin, però, mi
fermò una seconda volta, tirandomi verso il
suo corpo caldo.
-Perché sei
così insicura?- chiese riferendosi,
evidentemente, ai miei precedenti dubbi.
Presi coraggio -Perché tu
sei perfetto. Mi sembra di non
essere abbastanza di fianco a te- sospirai.
Mi scrutò qualche istante.
Io, non riuscendo a sostenere il
suo sguardo, chiusi gli occhi. Le sue mani accarezzarono le mie guance
fredde.
Le sue labbra si appoggiarono sulle
mie. Fu un bacio pieno
di sentimento, cercai di trasmettergli tutto il mio amore nei suoi
confronti.
Le sue braccia strinsero il mio corpo
bianco delicatamente e
le sue mani si posarono sulla mia schiena. Molto lentamente scesero,
arrivando
sui fianchi.
Le nostre labbra non si separarono
nemmeno per farci
riprendere fiato.
Mi avvicinò maggiormente
al suo petto muscoloso, per poi
mordere il mio labbro inferiore, facendomi gemere lievemente.
Le sue dita erano in basso sulla mia
schiena, ma non mi
sembrò comunque una cosa volgare da parte sua. Anzi, lui era
così dolce...
Iniziai ad avere un terribile caldo e
probabilmente lui sé
ne accorse, infatti mi sfilò lentamente il maglione,
mostrando la mia camicia
bianca. Io mi affrettai a togliere la sua giacca di pelle, facendola
cadere sul
freddo pavimento.
Prese in braccio il mio corpo,
portandomi lungo un corridoio
dalle pareti bianche e ricoperte di cornici argentate.
Dopo alcuni istanti sentii una
soffice coperta sotto di me.
Ormai era chiara la piega che avrebbe preso quella serata.
-Pensi sia troppo presto?- chiese
accarezzando la mia
guancia.
Afferrai la sua mano e lasciai un
bacio sul dorso.
-Non esiste un modo per sapere se
è presto o meno. Se tu mi
ami fallo, se non ne sei sicuro, no- risposi sincera.
Justin non mi sembrava un ragazzo che
potesse illudere una
ragazza, quindi non mi preoccupai minimamente della sua scelta.
Iniziò a sbottonare la mia
camicia, baciandomi dolcemente
una voglia sul collo. L'unica parte di pelle che non fosse bianca come
il
latte.
Gemetti.
-Non hai più fame?- chiesi
sorridendo, alludendo alla pizza.
Avvicinò le labbra al mio
orecchio sinistro -Anche solo il
tuo profumo riesce a saziarmi- sussurrò.
Ok,
e dopo questo posso anche nascondermi sotto il letto… Chiedo
scusa, ma non
andrò oltre perché mi vergogno troppo a scrivere
certe cose…
Spero
che riusciate a comprendermi… comunque, pensate sia troppo
presto per loro? Io sì,
ma ormai sono al diciannovesimo capitolo e ancora non era successo
nada…
Però
almeno ho aggiornato presto, dai, sono troppo brava… no, la
verità è che c’era
sciopero e sono stata a casa, così, non sapendo che fare, ho
terminato il
capitolo, che spero vi piaccia…
Ringrazio
naturalmente chi ha inserito la storia tra le
preferite/seguite/ricordate e chi
ha recensito, siete dolcissime e vi meritate un… abbraccio
super-mega-ultra-super-maxi coccoloso… *so che possa
sembrare più un assorbente
che un abbraccio, ma vabbè*
Morena