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Autore: __onedream    04/06/2013    12 recensioni
Non fece in tempo a pronunciare nulla che, d’un tratto, le distanze fra di loro scomparvero, come per magia. Liam, aveva schioccato un bacio dolce e delicato sulle labbra rosate della ragazza, spingendosi verso di lei.
Marise ci prese gusto, man mano sempre di più e sentiva le calde e umide labbra del ragazzo un rifugio a cui difficilmente avrebbe rinunciato, ormai.
Ma, ovviamente, non l'avrebbe mai ammesso. Avrebbe fatto si che i suoi pensieri, rimanessero suoi.
Si allontanarono, ormai esausti e col fiato corto.
«Scu..»
La ragazza gli mise un dito sulle labbra, zittendolo. Liam sarebbe stato, per la bionda, un' innovazione e l’avrebbe stravolta, quasi cambiata, completamente. Ma lei non lo sapeva. Non ancora.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sarebbe stata una giornata molto malinconica per Denise. Le mancava Anne, le mancava quella badante che, con un solo sorriso, le migliorava la giornata. L’aveva vista crescere, e all’idea che qualcun altro avrebbe preso il suo posto, le saliva l’angoscia.
La madre era a lavoro, Elliot gironzolava per casa, ma la sua voglia di lavorare era pari a zero. Lavorava solo quando era presente la signora Tomlinson, le altre volte era praticamente un nullafacente e, a ogni ordine di Denise o Louis, sbuffava senza avere alcuna voglia. Louis, invece, era con lei, spaparanzato sul divano.
«Quando deve venire la nuova badante?» domandò, con aria abbastanza triste, Louis.
La sorella sospirò, per poi guardare il suo orologio d’oro sul polso.
 Denise era la tipica ragazza che, nonostante stesse sempre e costantemente in casa, voleva e doveva vestirsi per bene, era quasi fissata. Quel giorno, oltre alla nuova badante, non aspettavano nessuno, eppure lei era vestita con oggetti d’oro originali –non indossava cose false-,  un vestito della Louis Vuitton che le arrivava al ginocchio e scarpe con tacco 12.  Per quanto riguardava il trucco non le piaceva strafare, metteva sempre e solo un po’ di fard per dare del colorito alla sua carnagione chiara e un filo di mascara, rossetto solo in eventi importanti.
«Proprio adess..» pronunciò piano Denise, fino a sentire il campanello suonare e interromperla. Denise ebbe un sussulto al cuore, non voleva sostituire Anne, non voleva che un’altra prendesse il suo posto.
«È puntuale!» esclamò il fratello, andando ad aprire.
Fuori alla porta, alla soglia, una donna grassottella, ma non troppo, con i capelli castani e gli occhi marroni. Aveva delle buste abbastanza grandi in entrambe le mani, ed era vestita in jeans e t-shirt.
«Famiglia Tomlinson?» disse la donna, per sicurezza.
«Si» esclamò sorridente, Louis.
Sorrise, non perché era felice, ma perché semplicemente voleva darle un buon impatto. La sorella Denise, invece, proprio non ci riusciva. Era rimasta lì, a squadrarla, in piedi con le braccia incrociate.
«Sono qui per..»
«Per essere la nostra nuova badante, lo sappiamo» concluse fredda, Denise.
«Entri pure!» disse Louis.
La donna così fece, entrò e si guardò intorno, incantata. Non aveva mai visto tale lusso, era davvero la prima volta.
«Nostra madre non c’è, i nostri altri badanti hanno la divisa, ma non è obbligatoria. Ci sarà una stanza tua dove potrai mettere tutte le tue cose e c’è anche un letto, perché capiterà di aver bisogno di te anche di notte.»
Louis si avvicinò alla donna e le prese le buste. Lei mimò un “Grazie”.
«Era molto affezionata alla nostra vecchia badante, siamo un po’ giù per questo, specialmente lei. Scusatela!»
La donna si limitò ad annuire con il capo, un po’ dispiaciuta di non essere così ben accettata. Aveva capito che sarebbe stata dura, davvero dura.
«Noi siamo Louis e Denise» azzardò Louis.
«Marianne Denise!» lo corresse. Non voleva avere una certa confidenza con questa donna.
«Io Elizabeth..»
«Benissimo, Elizabeth! Ora ti porto in giro così prendi un po’ di confidenza con la casa e lasciamo sola Marianne Denise affinché capisca che Anne se n’è andata!» disse, con stizza, rivolgendo uno sguardo di fuoco alla sorella.
Denise vide allontanare Louis con Elizabeth, e sbuffò.
Aveva ragione il fratello e le costava a metterlo. Si stava comportando male con la nuova badante e non era da lei. Non era da lei essere così scostumata.
Doveva mantenere la sua eleganza ed educazione sempre, anche in questa occasione. E doveva riuscire a mettere, in un certo senso, da parte il ricordo di Anne.  
Si sedette sul divano a contemplare. Appena sarebbe arrivata qui, di nuovo in questa stanza, le avrebbe chiesto umilmente scusa e avrebbe cercato di conoscerla, almeno per una convivenza civile.
Civile, non confidenziale.
Dopo un quarto d’ora più o meno, il tempo di girare quasi tutta la casa, Elizabeth tornò, sorridente e intimidita.
«Signorina Marianne Denise» la chiamò. «Vorrei andare al supermercato e comprare qualcosa, vorrei cucinarvi una mia specialità per stasera, a cena.»
«La tua specialità sarebbe..?» la incitò a parlare Denise, col sorriso sulle labbra.

«Shepherd's pie. È carne d’agnello tritata,  magari ci aggiungo vicino il purè di patate»
«Sarà squisito, sicuramente!» disse, sicura. «Comunque, scusami tanto per prima. Ma Anne, la badante prima di te, mi ha praticamente cresciuta e quindi questo cambiamento  è  drastico, per me.» 
Elizabeth annuì, col capo. «Mi ha detto qualcosina tuo fratello» 
«Va bene, grazie per la comprensione!»
«Quindi, ora vado al supermercato. Tuo fratello mi ha detto che deve uscire con i suoi amici e vostra madre torna stasera.. Rimani tu a casa?»
Denise sbatté le palpebre, più volte. Suo fratello si era fatto degli amici? Da quando? Non che fosse così disastroso nei rapporti sociali, anzi. Doveva ammettere che suo fratello era davvero simpatico, ma stava praticamente tutto il  giorno a casa, come lei. Solo qualche volta, ogni settimana, usciva a farsi “un giro” e stava fuori ore e ore, a contrario suo. Aveva anche lui i suoi amici in Francia, ma qui al massimo aveva conoscenti, non amici con cui uscire. L’unico con cui aveva legato tanto era il figlio di Anne, Harry. Ma non si frequentavano più da tempo.
«Amici?!» si lasciò scappare.
Amici? Lui era riuscito a farsi degli amici e lei, invece, restava tutto il tempo in casa ad annoiarsi? «Ehm, non so se esco. C’è Elliot, comunque.»
«Vostro padre, quando viene?»
Quelle parole per Denise furono un colpo al cuore. Vostro padre.
“Mio padre neanche lo ricordo!” si sentì di urlare, invece le uscì un «Non immischiatevi nella nostra vita, e non fate domande su nostro padre!» freddo e arrabbiato.
Salì le scale, col pensiero che, anche se avesse voluto, non sarebbe mai riuscita ad andare d’accordo con questa nuova badante così impicciona. Avrebbe preferito solo Elliot, a questo punto.  Questo significava più impegno e fatica da parte sua, ma forse l’avrebbe aiutata a maturare, finalmente.
Si ritrovò al secondo piano, fuori la porta della stanza di Louis. Bussò, per educazione, ma sarebbe potuta entrare anche liberamente, il fratello non ci teneva a queste cose perché diceva che se non volesse far entrare nessuno chiuderebbe la camera a chiave.
 Entrò nella stanza grande e luminosa, dalle pareti azzurro cielo. Il fratello si stava guardando allo specchio, aveva cambiato solo la maglia. Ne aveva messa una bianca, a mezze maniche, con i soliti jeans e le vans.
«Dove vai, Lou?»le chiese gentilmente, quasi impaurita di rimanere sola.
Lei amava la Francia, aveva le persone più care lì ma, ormai, loro si trovavano in Inghilterra e, se non aveva il fratello, non aveva più nessuno.
«Esco con dei miei amici.»
Denise lo guardò. «Non guardarmi così, li conosco da un paio di mesi, sono simpatici. Non voglio stare più a casa, non ce la faccio!»
Denise annuì, comprensiva. Lo capiva.
«Ora vado, ok? A stasera.» Pronunciò, lasciandole un leggero bacio sulla fronte. La bionda rimase sulla porta, con le braccia incrociate e sentì i passi del suo fratellone scendere le scale e allontanarsi.
«Non ti preoccupare Louis, non voglio venire con te..» sussurrò, da sola.
Se lo dico, mi convinco. Forse era questo quello che pensava Denise.
«Mi divertirò qui, da sola..» continuò, rimanendo a guardare avanti a sé il letto a una piazza e mezza del fratello. «..mentre tu sei con i tuoi amici.»
Ecco perché, ultimamente, andava a farsi moltissime passeggiate al parco. Doveva incontrare loro. 





Spazio autrice:
Ciaaao belli! <3
Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno letto e, soprattutto, quelle che hanno recensito. Mi ha fatto davvero molto piacere!
Poi, visto che ho più di dieci capitoli già scritti di questa storia, per me, pubblicare a mal appena il secondo è davvero uno strazio cc vorrei scelrare con voi per tutto quello che succede, aw HAHAHA. Invece, essendo l'inizio, non c'è proprio nulla per cui sclerare. Vabbè, pazienza! Spero che, comunque, vi sia piaciuto :) Fatemi sapere!
xxxxxxxxxx. 

 

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