Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: _Enya    05/06/2013    2 recensioni
Dal testo.
"Ricordi ancora qualcosa di lui?"
"No! Diamine, non lo ricordo più, l'ho dimenticato, e mi odio per questo. Ci sono stata troppo poco, e in quei momenti non l'ho sentito, non me lo sono goduta come dovuto. Quei momenti sono passati, e io me li sono persa!"
"Secondo me te li ricordi, prova a sforzarti."
"Non ricordo neanche che ho mangiato ieri sera a cena, non ricordo mai nulla!"
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Ricordi ancora qualcosa di lui?"

"No! Diamine, non lo ricordo più, l'ho dimenticato, e mi odio per questo. Ci sono stata troppo poco, e in quei momenti non l'ho sentito, non me lo sono goduta come dovuto. Quei momenti sono passati, e io me li sono persa!"

"Secondo me te li ricordi, prova a sforzarti."

"Non ricordo neanche che ho mangiato ieri sera a cena, non ricordo mai nulla!"

"Prova a pensare a ciò che hai condiviso con lui"

Chiudo gli occhi, la mente si sforza, i denti vanno a mordere il labbro e le mani si stringono  a pugno. Negli occhi della mente, soltanto il nero e qualche foto confusa.

"No! Non ricordo niente, porca puttana! Se n'è andato, e si è portato tutto con sè, non mi ha lasciato nulla!"

Quasi urlo, presa dalla rabbia e dalla frustrazione. Non c'è nulla da fare, lui non è qui e neanche i miei ricordi.

"Invece sì, tu ricordi, tu sai cos'è successo, e cosa facevi."

"Ma non ricordo tutto, e ricorderò sempre meno, svanirà tutto"

Vedo l'altra figura di fronte a me sorridere, grattandosi la testa.

"Hai una memoria davvero pessima, è vero, ma non dimentichi ciò che hai nel cuore. Un giorno, quando sarà passato abbastanza tempo ricorderai tutto, te lo prometto"

"Non me lo puoi promettere tu"

Al buio della stanza sbuffo, non ricordo nulla, a volte neanche la mia data di nascita.

"Fidati, ti conosco abbastanza bene, sono l'altra te, e certe cose me le sento, e dovresti sentirtele anche tu"

Annuisco al nulla, prima di sentire il solito brivido di freddo. È normale, lo sento sempre quando finisco di autoconsolarmi.

Mi accuccio sotto il copriletto a quadrettoni colorati.

Quante volte si sarà seduto lì sopra, a tenermi in braccio, quando non sapevo neanche tenere gli occhi aperti.

Volevo star sempre sola con lui, non mi staccavo mai. Di sicuro ci avrà anche dormito, quelle volte che è stato qui. 

Chiudo gli occhi, dormire manco a parlarne.

Il mio sguardo resta fermo sui fiori appassiti sotto una mia vecchia foto da bambina, la sciarpa nera la contorna, quella sciarpa che in quel giorno gelido ho preso a mia madre, quella sciarpa con cui ho pulito ogni maledetta ditata su quella maledetta cassa. Da quell'immagine, i miei ricordi proseguono velocemente all'indietro, fino al primo, che mai avrei pensato potesse venirmi in mente. Io, una bambina che sembrava un funghetto rosso, sul sedile di guida di una vecchia ma splendida Fiat124, con un paio di orrendi pantaloni a righe, e lui, accanto, con il suo solito sguardo serio, ma nel contempo divertito che mi tiene stretta a lui.

Quanto tempo sembra passato, eppure, a oggi, ricordo ancora tutto.

Non lo credevo possibile.



Questa storia... L'ho scritta perchè dopo sei mesi ancora non sono in grado di esorcizzare questa cosa.
È scritta e non riletta, mi scuso per eventuali errori.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: _Enya