Il lungo corridoio era ormai vuoto e spento, quando si iniziarono a sentire i rumori di tacchi vertiginosi che venivano delicatamente poggiati sul pavimento.
Elena sentiva la presenza di qualcuno, ma nessun cuore batteva nelle vicinnze, nessun respiro spontaneo forniva vita ad un corpo. Con tutto ciò che era accaduto in quella giornata si mise sulla difensiva, pensando che se fosse stata Caroline ne avrebbe riconosciuto i passi, che intanto si facevano sempre più vicini.
Improvvisamente Elena sentì il bisogno di voltarsi, e lo fece di scatto, come quando un leone si lancia sulla sua preda. Quel gesto la portò di fronte ad uno specchio. «Felice diploma, pasticcino» le disse la figura davanti a sé prima di sbatterla con foga sopra la porta. Katherine le tirò un calcio facendola volteggiare e l'appese allo sportello di uno degli armadietti, tenendole ferma la gola con il tacco. Era arrabbiata come non mai, aveva appena perso l'immortalità che Bonnie le aveva promesso, quell'immortalità che l'avrebbe resa invincibile a tutto, quella che non l'avrebbe mai potuta portare via da Elijah, se solo lui non avesse rinunciato a lei. «perchè la cara Katherine Pierce non si accontenta della vecchia immortalità in stile vampiro» Elena si liberò dalla presa della temeraria vampira e con un'anta dell'armadio la colpì prima in volto e poi sull'addome. La doppleganger di Tatia la bloccò «Io me la merito» le disse con rabbia «sai com'è, non ho mai avuto una vita, ma tu si e non perchè sei una brava ragazza che si merita un po' di felicità, ma perchè hai preso la mia» Quelle parole fecero infiammare Elena, ricorando al suo spettro che lei stessa le aveva ucciso il fratello.
Le due continuarono a lottare, fino a quando la più anziana tra le due vampire non arrivò quasi ad infilzare con un grande palo in legno la più giovane. Quest'ultima però, si ricordò di avere la cura nelle sue tasche, e senza pensarci due volte la spinse dentro la bocca di Katherine, obbligandola ad inghiottirla.
La ragazza si sentì come bruciare dentro.
Non aveva mai avuto bisogno di respirare negli ultimi 500 anni e non lo aveva mai fatto, ma in quel momento era come se l'aria le si bloccasse sul petto e non riuscisse a scendere dentro il suo corpo, era come se stesse soffocando. I suoi occhi erano pieni di terrore per la prima volta, sapendo che tutto ciò che si era guadagnata per anni le era appena stato tolto.
Si accasciò a terra come Biancaneve dopo aver assaporato la mela avvelenata e i suoi occhi si chiusero dolcemente.