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Autore: addyson    05/06/2013    2 recensioni
Harry era andato via, era andato via da lui. E non era tornato, non era tornato e non gli aveva baciato la fronte dicendo che ce l'avrebbero fatta.
Harry era andato via lasciandogli i ricordi in mano. E Louis ce l'aveva a morte con lui, perché gli aveva promesso che sarebbe restato, sempre e comunque. E invece no, invece era andato via. E non aveva più riempito lo spazio vuoto del letto.
Louis si ritrovava sempre con il suo profumo incastrato nel cuscino.
Le lacrime che correvano veloci. Le notti in bianco, perché Harry non c'era. No, Harry non c'era più.
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Fanfic dedicata a Elle. Più che altro alla sua voce sjhvdgfcwgfs.
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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“Io sapevo che eravamo come le nuvole del cielo: si uniscono, ed è pressoché impossibile dire dove cominci l'una e finisca l'altra.”
Mi prometti una cosa?
Dimmi.
Non lasciarmi mai.
Promesso, Louis. Me lo prometti anche tu?
Promesso.
Louis si ricordava ogni mossa, ogni sguardo, ogni sorriso e ogni piccolo gesto.
Quello era lo stesso giorno in cui Harry gli aveva promesso di non lasciarlo mai.
Stronzate.
Le sue erano enormi stronzate, perché lui quella stessa sera era andato via senza tornare.
Bugiardo.
Louis ce l'aveva a morte con lui. Non avrebbe dovuto lasciarlo solo.
Viveva di ricordi.
Di alcool, di fumo e di una lametta.
E poi nient'altro.
Poi non viveva di nient'altro.
Un giorno avrebbe smesso.
Non di fumare; non di tagliarsi; non di bere.
Avrebbe smesso di respirare. Perché era l'unica cosa di cui era veramente stanco.
Louis, ho paura.
Di cosa, Harry?
Che poi mi lasci.
Smettila di dire stronzate.
Ma le stronzate siamo noi, Louis.
E come dare torto a quei due occhi verdi che con uno sguardo ti salvavano?
Le stronzate erano loro due. Ma erano anche l'amore. Erano anche tutto l'amore del mondo.
Accettare il fatto che Harry se ne fosse andato, a Louis risultava troppo difficile.
Quasi come morire.
E mentre, sdraiato sul letto, ricordava ogni singola cosa delle ore che precedevano la scomparsa del riccio, si sentiva mangiare pian piano.
«Torna, Harry. Ti prego» sussurrò Louis.
La tazza di the sul comodino si raffreddava, nel frattempo.
Louis si alzò, lentamente, e osservando la tazza, ricordò un pomeriggio.
Harry, passami la tazza.
No.
Dai.
No.
Passamela.
 
Amami.
Cosa?
Te la passo se tu mi prometti di amarmi fino a quando non ti si lacera il cuore per il troppo amore che mi stai dando.
Harry, sta zitto e passami la tazza.
Promettimelo.
Promesso.
Louis glielo aveva promesso, ma stava ancora mantenendo la promessa.
E adesso stava morendo dalla voglia di poterlo amare da vicino.
Ma Harry non tornava. 
Louis contava i giorni sul calendario, ma Harry semplicemente non tornava da lui.
E se ne stava lassù, nel cielo, in mezzo alle nuvole, agli uccellini che cantavano. In mezzo alla pioggia, alla neve, al vento, al sole. Harry se ne stava là, senza far sapere a Louis che ancora lo amava. Se ne stava là, e Louis lo odiava per questo. Doveva tornare, ma lui no. Lui non tornava mai. 
 
 
 
   
 
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