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Autore: barbabietoladazucchero    05/06/2013    2 recensioni
- Ehi, splendore!- mormora con la sua voce roca. Ora, se una voce potesse ingravidare, sarei già incinta di 3 figli.
- Mr. Styles… - replico, in modo leggermente lascivo. Le sue labbra si fiondano sulle mie e mi bacia come se fossimo sul set di “9 settimane e mezzo”: orgasmo raggiunto in meno di 5 secondi.
Essere la compagna di Phil Styles ha i suoi vantaggi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nnhg. Nnnnhg. Nnnnnnnhg.
Ma perché tutte a me? Cosa ho fatto di male nella mia vita precedente per meritarmi questo?
Maledetta me e la mia innata indole alla socievolezza.
Sono cinque ore, CINQUE interminabili ore che Niall continua a parlare ininterrottamente con la sottoscritta. No aspetta, qualche interruzione la fa: giusto per ingoiare delle caramelle, patatine, o un boccone del suo panino.
L’equazione è semplice: mettete Niall in un salotto, con tanta voglia di parlare e mangiare e otterrete un mal di testa a livelli critici.
E io che pensavo di trascorrere la giornata in tranquillità conoscendo gli amichetti di Harry. A sto punto forse era meglio partecipare alla gita padre-figlio.
Sì perché gli Styles hanno deciso di rafforzare il loro legame durante la domenica, andando per boschi e accampandosi mentre ruttano, puzzano e chissà che altro. Avrei declinato l’invito se solo mi avessero chiesto di andare con loro, invece sembra che non è nemmeno passato nel loro cervellino l’idea di portarmi.
E io per ripicca ho chiamato Niall: “Niall che ne dici di passare un paio d’ore insieme? Vedrai che ci divertiamo e intanto ci conosciamo meglio!” gli avevo chiesto contenta. “Sì, che bella idea! Passo io a fare la spesa” aveva risposto.
Mi ero pure chiesta a cosa gli servisse fare la spesa per chiacchierare.
Che ingenua.
-Quindi io gli ho detto che non mi sembrava giusto mettere prima la vaniglia e poi il cioccolato, perché poi il bianco si sarebbe sporcato di marrone e io non gradisco quando i gusti del gelato si mischiano tra di loro…-
-Ma davvero? Che dolce…!- ribadisco non sapendo assolutamente di cosa stia parlando il biondo.
-Eh?! Ma mi stai ascoltando? No, non vorrei averti annoiato con le mie chiacchiere…-
-Ma cosa dici? Sei venuto qui così ci potessimo conoscere meglio è così è stato! So il colore naturale dei tuoi capelli, il soprannome che ti dava il nonno di tua madre da piccolo, qual è il tuo rumore preferito e persino i nomi dei tuoi 15 cugini! Cosa potevo volere di più?- gli chiedo sperando capisca il messaggio.
-Ah, ottimo! Mi fa piacere, anche perché i 15 cugini erano da parte di mia mamma, poi ci sono 7 cugini da parte di papà che però non vedo spesso, perché devi sapere che quando ero piccolo…-
-Niall!- urlo esasperata.
-Che c’è?- mi chiede spaventato.
-Mi sono dimenticata una cosa, che dovevo fare, prima che torni Phil sai, e lui tornerà tra un paio d’ore quindi se non ti dispiace…- tento cercando di calmarmi.
-Ah, sì ma certo!Non ti preoccupare, tanto possiamo continuare la nostra chiacchierata un’altra volta!- mi dice sorridente.
Evviva.
Però, lo ammetto, ha un sorriso contagioso e quindi non posso fare a meno di sorridere anch’io e sbilanciarmi in un abbraccio. E – wow- che abbraccio. Un orso non saprebbe abbracciare meglio. Mi stampa un bacio in fronte e se ne va.
Io mi fiondo in cucina per prendermi dell’ibuprofene e vado a letto aspettando la mia metà.
 
-Beth… Betty Beth! Bettiloo! Sveglia sveglia!-
-E che cazzo- mugolo aprendo gli occhi.
-Contessa!- esplode Phil tutto contento, mentre mi bacia. Ci metterei la firma per un risveglio così ogni mattina.
Mi sollevo guardandolo, poi sposto lo sguardo sull’orologio: non è mattina. Mi devo essere appisolata solo un paio d’ore mentre lo aspettavo. E dov’è la novità? Guardo meglio Phil e con orrore noto che ha terra, fango, erba -e chi più ne ha più ne metta- dappertutto.
-E che schifo, Phil! Ma che avete fatto oggi? La lotta nella merda?- chiedo sincera.
-Ahah, ma no! Ci stavamo avventurando nel bosco, quando improvvisamente ci accorgiamo che è tale e quale il set di Rambo II e puf! Il fanciullo che è in noi si è fatto sentire! Tre ore e quaranta minuti di vera e propria lotta strategica come solo Sylvester  Stallone poteva insegnarci. Divertente vero?- esclama tutto eccitato.
-Esilarante. Ora vai in doccia, io vado a preparare la cena.- gli dico smontandolo.
Scendo le scale, augurandomi che il figliol prodigo non sia in cucina.
Appunto. È seduto al bancone.
Sono un po’a disagio, è da venerdì mattina che evitiamo gli sguardi; insomma, abbiamo avuto un risveglio abbastanza imbarazzante, accoccolati come due bruchi sul divano dopo essere crollati durante “il re leone”. Come ho già detto, imbarazzante.
Entro in cucina cercando di essere più naturale possibile e guardando fissa la televisione: quasi mi ammazzo contro una sedia.
Naturale è stato naturale.
Una risata soffocata parte da Harry.
-Com’è che ogni volta che ci sono io intorno inciampi in qualcosa?- mi chiede simpaticamente.
-Non crederti così importante del mio equilibrio. Io sono goffa da quando ero nella pancia della mia mamma.- gli comunico evitando qualsiasi contatto visivo e avvicinandomi al frigorifero.
Harry scende dal bancone e si avvicina.
-Cosa prepariamo di buono stasera?- mi chiede.
-IO preparo la pasta al pesto, TU fai quello che vuoi. Il NOI non esiste.-
-Miao- fa il verso del gatto aiutandosi con la mano –Come siamo graffianti stasera! Ciclo in arrivo?- mi chiede sorridente.
-No. E un uomo che parla di ciclo con tutta tranquillità è peggio del ciclo stesso.- gli dico continuando a dargli le spalle.
- Come siamo scorbutiche, dai ti aiuto a cucinare. Sarà divertente!- continua ancora sorridente.
-L’ultima cosa “divertente” successa in questa casa è stato il monologo di cinque ore del tuo amico Niall. Quindi non so quanto questo possa invogliarmi a cucinare con te; ma io sono un’anima buona, pia e disponibile quindi cucineremo insieme, se e solo se ti levi quel sorriso da idiota che hai stampato in faccia.-
-E Harry vince! Allora, dove la metto la pasta?-
-Da nessuna parte, prima dobbiamo…-
-E ora chi sta usando il “NOI”, uh?- mi interrompe facendo l’occhiolino.
Gli lancio un’occhiata d’odio puro e continuo.
-Prima DEVI riempire la pentola d’acqua calda e metterla sul fornello. Poi IO penserò alla pasta.- gli ordino.
Con un’allegria fuori dal contesto si accinge a prendere una pentola e metterla sotto l’acqua.
-Harry, misericordia. Quella pentola è per cucinare le bistecche! Ma non vedi che è piatta?!- gli chiedo esasperata.
-E io come faccio a saperlo se tu non me lo dici?!-
Senza speranze.
Per bontà divina, Harold riesce a mettere su una pentola d’acqua adeguata e io tiro fuori il pesto genovese senz’aglio dal frigo.
-Bleah!- urla il coso facendomi sobbalzare. –Cos’è quella cosa?!-
-Qualcuno si è specchiato in un cucchiaio?- domando stronza chiudendo il frigo.
-Che cos..? Ah-Ah divertente. Simpatica davvero. Cos’è quella cosa che hai in mano????!-
Ma ci è o ci fa?
-Ma sei scemo? È pesto!-
-Io non lo mangio. È color verde vomito!- dice come un bambino.
-Oh, ma ti prego. Lo hai mai assaggiato? È una delle cose più buone mai create dagli italiani. Avanti vieni qui.- gli dico facendo cenno con la mano di avvicinarsi e prendendo un cucchiaio.
Si avvicina titubante.
-Non ti voglio uccidere, Harry. Non con un cucchiaio almeno.-
Fa una smorfia di disapprovazione, io apro il contenitore e prendo una piccola quantità di sugo. Poi mi fermo a mezz’aria con la mano aspettando che Harry si decida a prendere il cucchiaio. Cosa che non fa e non accenna a fare.
-Eh dai, Harry. Provalo almeno prima di dire che fa schifo!-
Si avvicina ma ancora non prende in mano il cucchiaio. Vuole fare come un bambino? Bene, come tale verrà trattato. Con la mano libera gli afferro il mento cercando di aprirgli la bocca, il suo sguardo si sposta dal cucchiaio al mio viso e i suoi occhi trasmettono un misto di terrore e… qualcos’altro, che non riesco a identificare.
Gli avvicino il cucchiaio alla bocca con velocità, ma lui mi afferra la mano per rallentarmi e spontaneamente assaggia il pesto.
Secondi interminabili dove temo che mi vomiti addosso il tutto.
E nonostante il terrore, non riesco a distogliere lo sguardo da quelle sfere smeraldo.
Poi piano piano il volto di Harry cambia espressione e si apre in un sorriso che rivela due fossette ai lati della bocca.
-È buonissimo!- esclama eccitato, mentre io mi allontano da lui.
-E che ti avevo detto?- gli dico, anch’io un pizzico eccitata.
-Ti amo pist!- cerca di dire in italiano.
Io scoppio a ridere, e la faccia confusa che fa subito dopo, mi fa ridere ancora di più. Rido di gusto, come poche volte nella mia vita.
 
POV Harry.
Rimango quasi incantato. Non l’ho mai vista ridere così ed è una risata che ti investe completamente, una risata che quasi ti scalda il cuore e ti fa venir voglia di ridere per il resto della vita.
Una bella risata insomma.
Si asciuga le lacrime agli occhi mentre mi dice:
-Si dice pesto, non pist, idiota!-
Continua a ridere, e mi metto a ridere anche io, anche se non ho capito la differenza tra quello che ha detto lei e quello che ho detto io.
Dopo qualche minuto si calma, e poi riprende il discorso.
-Forza, prova a dirlo: P-e-s-t-o. E, non I.-
-Pest.- provo.
-O. pest-O.-
-Pest Ow.- tento ancora.
-Ci sei quasi, bravo!- mi sorride sinceramente, e credo sia la prima volta che mi sorride.
Poi le viene un altro attacco di ridarella e si lascia cadere sul pavimento quasi soffocata dalle risate.
 
Dieci minuti dopo, il rumore dell’acqua che bolle riesce a farla riprendere. Si alza di scatto dal pavimento prende il sale, la pasta e butta tutto nella pentola, mentre si asciuga per l’ennesima volta le lacrime agli occhi.
Dieci minuti.
Dieci minuti in cui ha riso senza pietà. Ridendo e piangendo.
Dieci minuti in cui non ho potuto fare a meno di fissarla.
Dieci minuti in cui i miei pensieri sono passati da “questa è pazza, nessuno ride per così tanto” a “voglio essere il motivo del suo sorriso per sempre”.
Sto impazzendo.
Stasera esco con i ragazzi, ho bisogno di una donna che mi faccia distrarre o qua finisce male.
 
La cena procede tranquillamente, se non fosse per gli sguardi complici che si lanciano di continuo i due piccioncini e che mi colpiscono allo stomaco come un pugno. Dev’essere per il disgusto che provo nel vedere mio padre con una donna che non sia mia madre, non c’è altra spiegazione.
Peccato per il fatto che io mio padre neanche lo vedo, visto che non riesco a distogliere lo sguardo da Beth.
Mi alzo di scatto facendo strusciare la sedia e facendo scattare anche i due.
-Stasera esco, non aspettatemi alzati.- ma che cazz?
Evito di pensare alla frase senza senso appena uscita dalla mia bocca e vado a prepararmi.
Alle 11, uno squillo sul cellulare da parte di Louis mi avverte che è arrivato da me, mi metto le scarpe ed esco dalla stanza.
Mi avvio verso la porta e vedo in cucina Beth mentre si prepara la sua tisana della buonanotte. Mi viene da sorridere vedendola nel suo pigiama antistupro, ma cerco di contenermi e faccio per andarmene quando mi richiama.
-Ehi Harry!-
-Dimmi-
-Divertiti stasera, ma non spezzare troppi cuori- mi dice con un sorriso.
-Non capisco cosa te ne frega di quello che faccio o non faccio fuori da questa casa.- le dico innervosendomi nel giro di trenta secondi.
-Wow, Harry. Stai tranquillo, dicevo così per dire! Che ti è preso?- mi chiede sorpresa dalla mia risposta.
-Niente, ok? Voglio solo andarmene affanculo fuori da questa casa! Così almeno per una sera posso evitarmi di sentire i gemiti che arrivano dalla vostra camera da letto. E magari stasera sarete voi quelli che sentirete rumori molesti perché vorrei trovarmi una ragazza, una bella ragazza:  bionda alta e con un fisico da modella, da portarmi a letto per scoparmela fino a quando ho le forze. Ti dispiace?- sbotto. Ormai non sono più innervosito. Sono completamente furioso, senza sapere perché.
O forse lo so il perché.
Meno di una settimana che sono in questa casa e mi sento come una calamita, attratto da lei.
Lei che è costantemente per terra, per un motivo o per l’altro.
Lei che visita il padre nonostante sia trattata come una merda.
Lei che è sempre acida e scontrosa, ma che ha un sorriso in grado di spaccare in due un cuore.
Lei che ha una risata così potente da invaderti il corpo.
Lei che ha una bellezza nascosta dietro pigiami di tre taglie più grandi.
Lei che ti entra dentro senza che tu te ne accorga.
Lei che è stronza e vendicativa.
Lei che è incapace di minacciare.
Lei che è in grado di addormentarsi ovunque.
Lei che ha rovinato la mia famiglia, e che dovrei odiare con tutto me stesso.
Lei che deve avere sempre l’ultima parola in ogni litigio.
Lei che è sprecata per un uomo di 50 anni, e che dovrebbe vivere l’amore con un suo coetaneo.
O forse il mi nervosismo è per la pasta mal digerita.
Durante tutto questo mio pensare non riesco a smettere di fissare i suoi occhi, occhi color nocciola. Banali a prima vista; occhi che però sono offesi e addolorati da tutto quello che ho appena sputato fuori dalla bocca.
Senza dire altro mi volto, cammino verso la porta di casa, la apro e la brezza gelida di ottobre mi investe quasi come se fosse una vendetta per tutto quello che ho appena detto. Chiudo la porta con tutta la forza che ho e mi dirigo verso la macchina di Lou.
 
POV Beth.
Com’è il detto? Ferisce più la lingua che la spada?
Alcune parole sono talmente taglienti che ti chiedi se forse non è meglio una coltellata al cuore.
Sarebbe più facile da sopportare.
Come dicono The Wanted: if heartache was a physical pain I could face it.
Il dolore fisico si può sopportare.
Quello che invece ti colpisce al petto, un po’ meno.
Non so quale sia la cosa che fa più male.
Il fatto che l’ideale di bellezza di Harry sia alta-bionda-fisicata.
Il fatto che io non possa essere il suo ideale di bellezza.
O forse la cosa che fa più male è che mi importa quale sia il suo ideale.
Il microonde mi avvisa che la mia tisana è pronta, e che devo evitare di sprecare del tempo pensando a qualcuno che ti schifa. Prendo la mia tazza e mi dirigo al piano di sopra, dove so per certo che mi aspetta uno Styles incapace di distruggermi con delle parole.
 
Mi scuso per il ritardo, per farmi perdonare domani pubblico un altro capitolo, o se vi va anche stasera!
Enjoy my story.
  
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