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Autore: RevolutionVoltage    05/06/2013    1 recensioni
Dalla storia: "È cresciuto, è cambiato, se fosse ancora l'Harry dei primi tempi avrei capito subito cosa gli passava per la testa, avrei riconosciuto dal luccichio dei suoi occhi i suoi pensieri. Ora non riesco a vederci più niente, l'hanno costretto a questo, a non dover mostrare le proprie emozioni in pubblico e prima o poi ci si abitua."
Di: Hamleys.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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take me back
Ciao mondo :)
Straziata dallo stage scolastico mi sono ridotta a scrivere di notte. -E' il momento migliore, in ogni caso, per scrivere.-
Questa è ufficialmente la mia prima LongLarry! Mi sono sempre vergognata di scrivere su di loro -sarà che nelle mia testa sono molto più sconci di come poi escono sulla carta- in ogni caso eccola qua. Spero vi piaccia :)
Grazie a Starlight per il riposizionamento delle virgole (Non andiamo molto d'accordo di notte.)

La gif/video su cui si basa buona parte della storia è questa ->

So che è un concerto ma a me importa solo che sia recente e vera *-*

Peace, Love and Larry <3
Hamleys.

 

 





Come up to meet you, tell you I’m sorry,

You don’t know how lovely you are.
I had to find you, tell you I need you,
Tell you I set you apart.
 
Sono davanti alla porta di casa sua, sono riuscito a trovare la forza di arrivare fin qua. Ora devo trovare il coraggio di bussare, di non crollare solo guardando il suo viso. Non so cosa aspettarmi quando, e se, mi aprirà la porta. Sarà solo? O avrà già trovato qualcuno con cui rimpiazzarmi? Per le scopate intendo, sono convinto che Harry mi ami ancora in fondo.
È cresciuto, è cambiato, se fosse ancora l'Harry dei primi tempi avrei capito subito cosa gli passava per la testa, avrei riconosciuto dal luccichio dei suoi occhi i suoi pensieri. Ora non riesco a vederci più niente, l'hanno costretto a questo, a non dover mostrare le proprie emozioni in pubblico e prima o poi ci si abitua.
Non riesco a trovare il coraggio di bussare, lo cerco ma la paura mi paralizza e mi trovo a fissare la targhetta "H. Styles" sulla porta.
Era decisamente meglio la targhetta che riportava entrambi i nostri cognomi nella casa che dividevamo prima che ci costringessero a comprarne un'altra e non farci vedere insieme.
"Devo farlo per Harry" mi ripeto "Sono sicuro che ha bisogno di me. Devo restare per lui, e se mi respingerà me ne andrò. Scapperò e lo farò per me."
No niente, non lo trovo proprio.
Penso a cosa mi ha fatto camminare fino a casa sua alle 6 del mattino: il suo viso, bello e sorridente com'è nei miei ricordi preferiti, il suo corpo? Solo per un abbraccio ora, il video.
Quel video che nelle ultime notti ho guardato almeno una ventina di volte tanto da sapere a memoria ogni gesto compiuto da Harry a quella dannata premiazione. Non ci eravamo quasi parlati quella sera, un saluto e un incoraggiamento prima di uscire dalla macchina, come avrei potuto prevedere tutte quelle attenzioni da parte sua durante l'intera serata? Come avrei potuto notarle?
Di certo il fandom se n'era accorto, il video di Harry che mi fissa a bocca aperta mentre semplicemente cammino davanti a lui ancora occupa tutto il tag "Larry Stylinson" su tumblr. Inutile dire che ne sono un assiduo visitatore, mai come da quando ci siamo separati. No sbagliato. Ci hanno separato. Ci siamo fatti separare. Abbiamo smesso di combattere. Tanti modi tristi di dire insomma che io e Harry non possiamo più considerarci una coppia anche se sono siuro -o forse solo spero- che lui lo vorrebbe almeno la metà di quanto lo voglio io. Inutile dire che non ne dormo la notte, inutile parlare di tutti i kili che ho perso nell'ultimo mese. Perché sono riusciti davvero a farmi credere che Harry non mi volesse più, che non valesse la pena rischiare la carriera musicale per una cotta. E così l'ho lasciato, lui non ha protestato, mi ha fissato con occhi lucidi prima di girare i tacchi e lasciarmi in piedi, solo, in mezzo al nostro -mio- soggiorno.
Cotta. Harry non è mai stata solo una cotta.
Voci di donne, due o forse tre. Riesco a sentirle e possono provenire solo dalla casa di Harry. Non capisco assolutamente cosa dicono e non voglio neanche saperlo. Mi rifiuto di pensare a Harry con delle donne ora. Tutto il periodo di accettazione che abbiamo passato insieme, tutte le paure, i pianti, le nuove scoperte, sono sparite in così poco tempo per lui? Hanno perso l'importanza che avevano? O forse l'avevano solo per me? Ogni pensiero è una pugnalata, come ogni frase detta da voce femminile che giunge alle mie orecchie. Harry non può avermi dimenticato, non può. Il mio battito si è fatto più veloce, mi appoggio al muro e stringo i pugni per calmarmi. Non è il mio posto quello, devo andarmene. E' la prova che cercavo, Harry ha davvero ceduto e magari ci ha preso anche gusto ad accontentare la Modest e l'immagine che gli hanno creato da perfetto puttaniere. Mi sto sentendo male. Devo andarmene in fretta. Chiudermi in casa e per i prossimi giorni lasciar perdere tutto quanto. Ma non devo piangere. Non qui, non ora.
Volto le spalle alla porta, il groppo alla gola si fa più grande a ogni passo che mi distanzia da lei perché a ogni passo sono più lontano da Harry. Ogni passo mi ripeto che passerà, che riuscirò a vivere senza al suo amore, e al passo dopo so che non sarà così. Perché io vivevo in funzione di Harry: ogni gesto, ogni decisione era presa per lui, per noi. Ogni mattina mi svegliavo prima per preparargli la colazione, vedere i suoi occhi abituarsi alla luce filtrata dalle tende quando andavo a svegliarlo nel nostro letto era uno spettacolo che negli ultimi anni mi sono perso poche volte, ma le rimpiango lo stesso. Io che odiavo i tatuaggi mi trovo il corpo pieno di coming out urlati e il più delle volte non capiti, ma quelli no, non li rimpiango, resteranno per sempre a ricordarmi che anche le cose belle hanno una fine, che bisogna godere ciò che si ha perché potrebbe scivolare dalle tue mani prima che tu possa accorgertene. Perché così è andata, il giorno prima Harry era mio, il giorno dopo no.
Dopo avermi urlato addosso che non ne valeva più la pena, che era stufo di mentire ma che non poteva fare coming out, mi ha detto che era me che non voleva più. È rimasto poi ad ascoltare tutte le mie urla, tutti i miei tentativi di convincerlo a restare solo quando sono crollato a terra piangendo se n'è andato, senza degnarmi di una parola, non una sola.
 
Nobody said it was easy,
It's such a shame for us to part.
Nobody said it was easy,
No-one ever said it would be this hard,
Oh take me back to the start.
 
Per l'ennesima volta mi chiedo cosa ci faccio davanti alla sua porta e per l'ennesima volta mi rispondo con la speranza, l'unico sentimento dalla nota positiva che era rimasto nel mio cuore prima di essere spazzato via dalla pura verità. Harry non mi vuole più, non c'è video che regge, lui si è dimenticato di me, mi ha rimpiazzato, si è regalato a ragazze di cui e a cui non importa, il mio Harry. Tanto dolce e puro quando l'ho conosciuto che neanche lo rivedo più nell'uomo che ho di fronte ora. Si perchè nel freddo vialetto di casa sua con brioche e iPod tra le mani ho di fronte gli occhi lucidi di Harry Styles. I capelli, che di riccio non hanno niente, sparati verso il cielo gli danno un'aria più spaventata di quello che è.
-Loulou..- è un lamento, un sospiro. Nessuno sa cosa dire o cosa fare, come ci si comporta in questi casi? Senza manager o fan che ti controllano. Quando hai davvero la possibilità di essere te stesso cosa fai? Forse dici la verità..
-Ciao Harreh..- difficile, difficile come camminare fino alla sua porta, difficile come bussare.
-Sono passato per.. Beh, come stai?- è già un inizio, oh è arrossito. Com'è bello Harry quando arrossisce.
-Sto bene Louis, perché sei passato?- la nota nella voce non è cattiva, ma stanca, scocciata, non posso fare a meno di restare di stucco: non mi aspettavo un incontro tutto rose e fiori ma no, così non va per niente bene.
-T..te l'ho detto.. Per sapere come stai..- calmati Louis, parla tranquillo -Ho visto delle cose sai, avevo bisogno di parlarne con te.-
-Cos'hai visto?- ora è pura cattiveria la sua voce, non mi avrebbe mai spaventato prima ma, che idiota, prima non sarebbe stata rivolto a me quel tono, quando ancora mi amava..
-Un video, tuo beh, nostro..-
-Ancora con la fissa per i video delle fan Louis? Pensavo ti fosse passata dopo tutto questo tempo.- Incasso il colpo.
-Beh questa volta non ci sono montature, frasi dolci a farci da sottofondo e nostre foto, sei solo tu. Tu che mi mangi con gli occhi, Harry, e io non posso dormire la notte sapendo che due giorni fa tu mi guardavi in quel modo e che non ci siamo neanche parlati.- sputo fuori, ora è lui che non sa cosa dire. Pensava che non me ne sarei mai accorto? Che avrei lasciato perdere? L'ha capito o no che sono ancora innamorato di lui?
-Lou, lascia perdere.. Davvero. Non puoi farti vedere qua, a quest'ora del mattino.. Sarebbe solo uno scandalo.-
-Non me ne frega un cazzo se lo scoprono! Lo scandalo è che ti fanno andare a letto ogni notte con una bionda diversa davanti ai miei occhi e non dovrei dire niente. Loro lo sanno Harry, sanno quanto ti amo e quanto sto male ma non gli importa, non gli è mai importato niente di noi.-
-Io non sono..-
-Non sei cosa? Innamorato di me? Lo sei mai stato, Harry?-
-NON SONO ANDATO A LETTO CON NESSUNA!- e questo cosa vuol dire? Non lo saprò mai perché Harry mi ha superato con una spallata e ha superato a soglia di casa lasciandomi solo al vento di Aprile con un vuoto enorme nel petto e qualche lacrima nascente negli occhi. Non quì, meglio piangere a casa.
 
And tell me you love me, come back and haunt me,
Oh and I rush to the start.
Running in circles, chasing tails,
And coming back as we are.
 
Entro in casa lanciando tutto sul tavolo all'ingresso, che cazzo ci è venuto a fare a casa mia? Come se la situazione non facesse già schifo di per se.
Sento delle voci in sala, una è di Ed le altre mai sentite. Faccio la mia entrata trionfale sbattendo la porta e chiedendo a Ed che cazzo ci fa sul mio divano con 3 bionde spalmate addosso.
-Heeey Harry! Perché non ti unisci a noi?- è tutto quello che riesce a rispondere. Due delle ragazze già stanno puntando a me quando -Fuori da casa mia, ora!- le liquido puntando al pentolino per il te già posizionato sui fornelli. Aspetto che le tre sconosciute se ne siano andate prima di raggiungere Ed sul divano. Si è rivestito, grazie al cielo.
-Chi erano?-
-E io che ne so? Ieri sera ero ubriaco quando siamo venuti qua. Ci siamo svegliati e tu non c'eri più.-
-No, infatti ero andato a fare un giro, avevo bisogno di schiarirmi le idee. Ho.. Incontrato Louis. Era qua fuori, era venuto per parlarmi.. Ecco si è accorto della premiazione. Non sai quante storie mi hanno fatto per quella sera. Non so cosa mi sia saltato in mente.-
-Harry, piantala di dire cazzate. Tu ami quel ragazzo. Non riesci a stare senza di lui. Scommetto che stamattina sei andato a casa vostra e al parco dove uscivate le prime volte quando non eravate ancora famosi, scommetto che sei passato anche al pub dove vi siete ubriacati e gli hai detto che lo amavi per la prima volta.- cazzo di Ed Sheeran.
-È possibile, e allora?- non posso vincere con lui, lo so già.
-Allora va da lui, perché lui sta male quanto te ed è la situazione più assurda in cui potevate cacciarvi.-
-Non è colpa sua, nè mia, lo sai. Io non li reggevo più..-
-Siete voi gli artisti, cazzo! Senza di voi loro non sono niente, imponetevi un po', cazzo, fate un ammutinamento!-
-Tu sei pazzo, Sheeran.-
-Non sto scherzando, sei tu a decidere. Ora li chiami e glielo dici.-
Forse non ha tutti i torti..
In qualsiasi caso il numero è composto, non mi fermo ora.
-Pronto? Harry?-
-S..si sono io.-
-È successo qualcosa? Tutto bene?-
-Si, cioè no. Non va niente bene.-
-Dove sei? Hai bisogno di aiuto?-
-No, ascoltatemi e basta.. Non ci sto più alle vostre stupide imposizioni. Io amo Louis, lo sapete no? Beh io voglio stare con lui.-
-Harry, ne abbiamo già parlato, calmati ora, dove sei?-
-Sono a casa, idiota. Starei benissimo se non fosse per voi ora e sai cosa ti dico? Io me ne vado da Lou ora e fanculo se mi faccio male, se qualche fan mi salta addosso, se mi succede qualcosa, fanculo a tutto, fanculo a voi!-
Dove l'ho tirato fuori tutto questo coraggio non lo so. Mi alzò pronto per andare da Louis ma Ed compone un altro numero sul mio cellulare "Daily Mirror" compare sullo schermo. -Sei pronto.- dice Ed -Ora o mai più.-
-Redazione "Daily Mirror" posso aiutarla?-
-Amanda? Sono Harry, Harry Styles.-
-Ciao Harry! Come stai? Hai bisogno?-
-In effetti si.. Hai qualcuno libero? Avrei una storia da raccontare..-
-Sono le 7.30 del mattino, certo che ce l'ho. Dimmi quando e dove.-
-Fra un'ora a casa di Louis, anzi a casa nostra.-
-Perfetto, ciao Harry.-
-Grazie.- lo dico guardando Ed, cosa farei senza di lui? Mi perdo in questo tipo di pensieri prima che una pacca mi centri il braccio e -Muoviti, cazzo!- urli Ed.
Esco diretto alla macchina, la guardia del corpo arrivata in tutta furia mi persuade a farmi accompagnare, il telefono continua a squillare e io, semplicemente lo spengo. Liquido la guardia del corpo comunicandogli che se ci tiene proprio a venire con me deve prendere la sua macchina e seguirmi. Non sembra contento ma è quello che fa. Dev'essere un lavoro odioso stare dietro al culo di un ventenne.
Arrivo davanti a casa di Louis prima che possa prepararmi un discorso di scuse. Ora cosa faccio? Non amo improvvisare.
Mi fiondo comunque su per le scale prima di arrivare davanti alla porta "Louis Tomlinson” recita seguita da "H.S."
Pugnalata dritta al cuore mentre sale la consapevolezza di cos'ho fatto passare a Louis. Perché poi? Paura? Stress? Niente comunque così importante da essere paragonabile allo stare con lui.
"Ora o mai più." Mi ripeto sentendo la voce di Ed.
Busso, tanto, troppo, sono disperato, non apre.
Busso ancora. Non può non essere a casa.
-Lou!- chiamo a gran voce. -Apri ti prego.-
Mi accascio al pavimento stringendo le gambe al petto. Mi sento piccolo e insignificante. -Loulou..- ripeto piano. Non voglio perderti, aprimi ti prego..
Rimango li a fissare il pavimento, possibile che io mi sia già arreso? Lui è venuto a casa mia dopo essere stato umiliato da me solo per una flebile speranza e io ho già smesso di provarci? Mi rialzo, busso e urlo con più forza, se un passante mi vedesse probabilmente mi crederebbe pazzo o disperato, ma probabilmente sono entrambe le cose. Pazzo di Louis Tomlinson e disperato dal fatto che questa porta ci stia dividendo.
Ma lo vedo, dal vetro smerigliato sulla porta, vedo la sua immagine ferma. -Lou ti prego aprimi, resterò qua fuori a congelare se no. Aspetterò tutta la giornata se necessario.- niente, se ne sta fermo immobile dietro la porta. -Lou ti prego.. Lo so da me che sono un cretino, non c'è bisogno di lasciarmi qua fuori. Voglio parlarti, voglio abbracciarti perché mi manchi Loulou. Mi manchi da morire.-
Fa qualche passo e si appoggia alla porta -Se io apro questa porta Harry non sarò più in grado di parlarti razionalmente.-
-Non devi parlare Lou, basta che mi ascolti. Ho sbagliato, lo ammetto, me ne pento e ti chiedo di scusarmi. Mi hanno imposto di lasciarti, non ce l'avrei fatta e mi sono fatto lasciare da te. Ti ho portato all'esasperazione lo so, ma io mai sarei riuscito a lasciarti e loro...sai come sono. Mi avevano promesso che in poco tempo sarei potuto tornare da te, avremmo coperto meglio la cosa ma che avevano bisogno di tempo. Sono stato un idiota a crederci..-
-Si lo sei stato.-
Almeno mi parla.. -Hanno iniziato a farmi uscire con queste ragazze, alcune davvero insopportabili e appiccicose, altre meno oche e hanno capito, un paio si sono fatte raccontare tutta la nostra storia. Sono stato male, non sai quanto. E la sera della premiazione con tutto quello che avevo in testa non mi sono nemmeno accorto di quanto non mi stessi per nulla contenendo. Mi hanno fatto passare le pene dell'inferno per quello. Ma è finita Lou, li ho chiamati e mandati a fanculo. Non possono farmi niente ormai. Io voglio solo riaverti.-
Silenzio.
-Lou ti prego, dì qualcosa.-
Niente, non l'ho convinto.
-Prenditi il tempo che ti serve Lou, sai dove trovarmi. Solo una cosa, fra venti minuti arriva qualcuno dal Mirror, l'ho chiamato io. Volevo mettergliela nel culo per bene. Inventati qualcosa, ok?-
Chiavi che girano nella serratura. -Tu hai fatto cosa?!- devo averlo sorpreso parecchio dall'espressione che ha.
-Pensavo fossimo pronti, insomma.. Noi lo siamo da parecchio lo so. Ma il mondo credo sia pronto ad ascoltarci. Dovevo chiedertelo, scusa.-
-Harry, è stata di certo la tua scelta migliore dell'ultimo anno!- sta sorridendo.
-Ringrazia Sheeran. Mi perdoni Louis?-
-Posso provarci- scherza.
-Amici come prima?-
-Amici? Quando mai siamo stati amici noi? Vieni qua..- ritrovarsi finalmente tra le sue braccia è un sollievo. Posso sentire il vuoto che avevo dentro colmarsi. Sorrido involontariamente senza riuscire a smettere e così fa lui premuto sulla mia spalla.
-Posso darti un bacio?- chiede.
Il mio sorriso si allarga ulteriormente mentre mi avvicino. Mi sono mancati i suoi occhi allegri, la sua pelle, averlo tra le braccia anche se è sensibilmente dimagrito. La sua bocca, quanto può essermi mancata? Non me n'ero nemmeno accorto fino a ora, momento nel quale non riesco a staccarmene. Ancora stretti l'uno all'altro entriamo in casa, non per nascondersi quanto per il vento che si è alzato. Non abbiamo più bisogno di nasconderci, noi.
Tutto in casa è rimasto come l'ultima volta che ci sono entrato, più di un mese fa.
Lo spingo sul divano sedendomi accanto a lui e prendendolo successivamente in braccio. Gli accarezzo i capelli. Profuma di casa. -Sei mio.- gli sussurro.
-Tuo e di nessun'altro.- risponde per stare al copione di questa scenetta vista e rivista.  Ribalta la situazione sul divano portandomi sdraiato sopra di lui. Le nostre bocche non si staccano ma le mani cercano il corpo dell'altro. Mi sfila la felpa arrestandosi di colpo alla vista di tatuaggi nuovi sulle braccia. -E questi? Li hai fatti senza di me..-
-Li ho fatti per te.- dico prima che si possa rattristare. -Ti direi di farne una copia uguale ma non dovrebbero servire più.-
Ride di gusto e inonda la stanza sigillando per bene il vuoto che ormai non ho più dentro. Inizia a baciarmi tra un tatuaggio e l'altro salendo fino al collo. -Scopro altri tatuaggi se sfilo la maglia?- soffia sul mio collo. -Forse.. Puoi provare a controllare.- lo provoco.
-Niente di nuovo.- decreta e sono io a ridere ora.
-Se hai osato farti vedere in mutande da qualche tatuatore per una scritta inguinale, Styles, stai pur certo che te la faccio pagare cara.- il tono minaccioso viene confuso dai baci che gli lascio. È troppo vestito per i miei gusti, ma per fortuna era meno coperto di me e in due mosse siamo entrambi in boxer a contemplare l'uno il corpo dell'altro. -Sei fottutamente perfetto Tomlinson!- mi trovo a dire premendo la mia erezione sulla sua e le labbra sulla gola. Il suo corpo è come una chitarra ben accordata, basta essere pizzicata da mani esperte per produrre una buona melodia. E nessuno conosce Louis Tomlinson meglio di me, nessuno sa dove ama essere morso e dove odia essere toccato. E non permetterò a nessuno di saperlo.
Guardarlo contorcersi dal piacere e sapere che sono io a provocarlo mi eccita da morire. La foga dei nostri baci è aumentata mentre lui si sfila i boxer.
Il suono del campanello ci interrompe. Guardo la meraviglia sotto di me e sbuffo, ma quando mi prende il volto tra le mani per lasciarci un bacio veloce e casto non posso fare a meno di sorridere. -Divertiamoci un po', ti va?- dice tirando su i boxer arrivati all'altezza del ginocchio. Annuisco ricordandomi, solo quando dietro la porta compare il volto arrossato di un povero ragazzetto con blocco e penna stretti al petto, di quanto io ami il mio ragazzo.
  
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