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Autore: I would give you the moon    05/06/2013    1 recensioni
E' piu' importante sorridere che piangere. Basta solo trovare un motivo per sorridere. E Louis l'ha trovato: Harry.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Smile more, cry less.



 

Louis conobbe Claire il secondo anno di liceo. Claire era bella, era bionda, con gli occhi verdi. Era alta, magra, perfetta. Andava bene a scuola. Era ricca, era vergine. Era la classica ragazza perfetta di tutte le scuole. Era quella che si offriva di aiutare il disabile, quella che si offriva per fare da modella ai corsi di arte moderna. Se ne innamoro' subito, di botto, appena la conobbe. Appena lei si trasferi' dall'Australia a Doncaster. E Louis anche era bello. Era alto, magro, occhi azzurri e capelli biondo scuro. Giocava nella squarda di calcio della scuola. Lui non era un genio, ma aveva a capacita' di riuscire sempre a prendere un sei in ogni cazzo di materia. Aveva tanti amici, tante ragazze e ragazzi ai piedi. Non fu difficile conquistare la famosa Claire per lui. E cosi', ad un festa, mentre beveva della Fanta, Louis le tocco' il braccio richiamando la sua attenzione.

"Ciao"

"Ciao" rispose quella sorridendo. Era bellissima.

"Mi chiamo Louis Tomlinson.."

"Lo sanno tutti chi sei.." e basto' questo per far capire a Louis che era fatta.

"Io non so come ti chiami pero'.."

"Claire, io mi chiamo Claire..ma questo gia' lo sai anche tu."

"Ah si? E che ne sai tu?"

"Mi guardi sempre, come minimo saprai' gia' il mio cognome, la data dle mio compleanno e il mio cibo preferito..non e' vero?" chiese angelica. Louis sorrise. Fu in quel giorno in cui Louis si senti' forse completo.

Iniziarono a frequentarsi, poi si fidanzarono. Erano la coppia piu' bella della scuola, fin quando il 10 novembre, Claire, si tolse la vita nei bagni della scuola.

"Troppi problemi amore, Mamma e papa' litigano. Billy non mi riconosce piu' nemmeno come sorella, non fa altro che picchiarmi. A scuola vado male, tu non mi capisci. Ma io ti amo Louis, ricordalo sempre okay? Sei stato la mia vita e continuerai ad esserlo."

Cosi', finiva la lettera che Claire aveva in mano. L'aveva trovata Melissa, una sua compagna di classe. La prima persona che chiamo', fu Louis, che a sua volta, avviso' la professoressa della sua ragazza. La portano in ospedale, anche se oramai per Claire, non si vedeva piu' una via d'uscita se non la morte.

E Louis non l'accettava, non accettava il fatto che Claire si fosse arresa alla vita, era piu' forte di lui. Perche' no, quella ragazza non era matta, come dicevano altri, Claire era perfetta, Claire non era ma pazza. Si era lasciata andare e Louis forse la capiva. Claire voleva la liberta'. Quale migliore prova della liberta' se non il suicidio?

Decidere come, quando e perche' mettere fine alla proprio vita, quella si che era liberta'. Forse la invidiava, forse avrebbe voluto seguirla.

"Chi tenta il suicidio, e' una persona impaziente" aveva detto una volta la madre.

E Louis, forse concordava. Forse capiva i pensieri della madre, forse li accettava. Eppure, non aveva mai cancellato l'opzione di uccidersi. Fin da bambino, era sempre stato legato alla morte, da quando suo padre e sua sorella morirono in un incidente stradale. Avrebbe voluto semplicemente prendere esempio dalla madre, che si faceva il culo ogni santo giorno della sua vita, ma non ci riusciva. Oramai nella sua vita, era calato un velo nero, che copriva ogni speranza, che azzerava tutto cio' che poteva essere bello. Poi un giorno conobbe Harry.

Sedicenne, studioso. Alto, bello, con un sorriso bellissimo. Due fossette stupende ai lati della bocca, di una bocca rossa e morbida. Magro, con la pelle bianca e candida. Riccio, con una montagna di ricci ribelli sul volto da bambino.

E cosi': "Ciao" gli disse. Harry sorrise.

"Ci conosciamo?" chiese. Louis scosse la testa, non capendo piu' nulla.

"No" disse solo. E poco dopo, si ritrovo' seduto sulla panchina accanto ad Harry a parlare.


Si frequentarono forse per sei mesi, poi Harry, un pomeriggio, gli poggio' la mano grande e bianca sulla coscia.

"Louis, ti devo dire una cosa.." E Louis senti' il cuore a mille. Perche' si, credeva potesse andare tutto bene. Credeva che per la prima volta,potesse essere amato.

"Dimmi Harry.." rispose. La mano fredda di Harry, si soffermo' sulla sua mano, toccandola di poco. L'indice di Harry, si sposto' sul pollice di Louis. Il piccolo, guardava le loro dita sfiorarsi con il respiro corto. Poi Louis prese l'iniziativa, lo prese per mano, per poi ripetere: "Dimmi Harry.." con un tono piu' dolce, piu' rassicurante, che fece arrossire Harry, che lo guardo' negli occhi.

"Credo di essermi innamorato di te Louis." disse veloce. E il velo nero, che aveva coperto tutto la vita di Louis sembro' volare via. Come un fazzoletto di sete in preda al vento. Come un aquilone in autunno.

"Bene, perche' credo di essermi innamorato anche io di te Harry" rispose. E Louis, di oramai 18enne, si senti' un bambino, uno stupido bambino di tre anni, o un adolescente di 14 anni, alla sua prima cotta. Harry sorrise, forse con il cuore che oramai si rifiutava di battere, con il naso, che si rifiutava di inalare aria, perche' si, non c'era piu' bisogno di tutto cio'. C'erano loro due, che si amavano, che erano innamorati, l'aria, il cielo, la terra, la vita, non servivano piu' a nulla. Ma non si baciarono, entrambi, forse, non avevano la forza. Il loro primo bacio, fu, a detta di Louis, un viaggio ad occhi chiusi. Fu come tastare il mondo con le mani, sentire l'odore della vita entrarti nei polmoni. Un viaggio, tutte le sensazioni unite in quelle labbra rosse, tutte le sofferenze sparite nel verde dei suoi occhi.

Camminavano per le strade di Londra oramai piene di luci colorate. Era quasi Natale, ed entrambi, ne erano felici. Camminavano mano per mano, con i loro trench che si sfioravano. Il trench di Harry era blu scuro, ed era pesante.


"Ti sta bene il blu scuro Haz.." aveva affermato Louis appena lo vide entrare nel parco, luogo dove quella sera, si erano dati appuntamento.

"Anche il color corda ti sta bene..si intona con i capelli Boo" aveva risposto allora Harry, mangiandolo con gli occhi.

Mangiarono in un ottimo ristorante italiano e poi, ripresero la loro camminata nelle zone colorate e romantiche di Londra. Fu quando Harry apri' bocca, che Louis penso' davvero di esplodere.

"Hai delle belle labbra Louis.."

Louis continuo' a camminare, cercando di far capire al cervello che doveva continuare a farlo respirare e far scorrere il sangue nelle vene.

"Grazie anche le tue sono belle..tanto." disse allora. Harry strinse la mano del ragazzo e sospiro'.

"Siamo fidanzati no?"

"Si, da quasi 3 mesi." affermo' Louis. Harry si fermo' di punto in bianco. Con uno strano sguardo, si morse il labbro.

"C'e' qualcosa che non va?" Harry scosse la testa.

"Qualcosa che devi dirmi allora?" Harry rimase fermo.

"Louis, adesso ascoltami." Louis, si morse il labbro.

"Allora, e' da un po' che lo voglio fare. Ma non chiedermi perche', non riesco a farlo. Ma mi rendo conto, che sia impossibile andare avanti cosi'.."

"Fare cosa?"

"Louis e' complicato. Non possiamo andare avanti cosi', davvero."

"Harry, non ti capisco. Parla e basta."

"Non possiamo andare avanti cosi'..o meglio, io non posso. Non ce la faccio, mi risulta impossibile. Perche' lo voglio fare e non me fotte un cazzo se stiamo andando troppo avanti. Lo voglio fare perche' rischio di impazzire se non lo faccio." Louis chiuse gli occhi per un attimo.

"Lou? Mi stai ascoltando?" richiamo' la sua attenzione Harry.

"Si, parla." disse e riapri' gli occhi.

"Louis.." e si avvicino'. "Louis, io voglio fare una cosa.." continuo' Harry. Si avvicino' ancora, fino ad arrivare a lui. Harry era piu' alto di Louis. Piego' la testa di poco, tanto per avvicinarsi.

"Promettimi che tu rimarrai fermo.." Louis annui', sentendosi in paradiso. Harry, si avvicino' lento e poi sfioro' le labbra di Louis con le sue. Louis chiuse gli occhi. Harry, osservava la sua reazione. Premette ancora di piu' le labbra sulle sue e lo senti' sospirare, cosa che lo fece sorridere un poco. Con movimenti lenti, prese a danzare con le labbra di Louis, che ricambiavano ogni movimento. Lo avvicino' di piu' a se, prendendolo per il collo, facendolo gemere sommessamente. Poi, le mani di Louis si spostarono sui suoi fianchi, e fu qui che Harry scatto'. Si stacco' veloce e lo guardo' serio negli occhi.

"Ti avevo detto di stare fermo.." rimprevero' Harry, che aveva assunto un'aria da adulto.

"C-come faccio a stare fermo? Chiedi l'impossibile.."

"Ehm, io..pensavo che tu..cioe'.." balbetto'.

Louis si avvicino' a lui guardandolo negli occhi, il sapore delle labbra di Harry, aveva gia' iniziato a farlo impazzire. Per mesi, aveva sognato la morbidezza di quelle labbra, per ore, le aveva contemplate e per giorni interi, aveva immaginato il suo sapore. Eppure, si era sempre trattenuto, pauroso della sua reazione, pauroso di rovinare tutto.

"Che cosa Harry? Hai pensato che io non volessi baciarti?" Il riccio annuii stringendo la sua mano in quella di Louis.

"Sei matto.."

"Mi fai questo effetto.." azzardo' Harry audace. Louis, si senti' leggero.

"Baciami.." sussurro', prima di far scontrare le loro labbra.

E da quando conosce quel ragazzino la sua vita e' cambiata radicalmente. Ha ripreso a cantare, ma solo perche' Harry ama la sua voce. Non pensa nemmeno piu' a Claire, al suo suicidio nel bagno della scuola, non pensa nemmeno piu' alla morte, perche' Harry, e' il suo mondo. Perche' nel suo mondo, Harry non ha fatto entrare la morte, aveva tenuto fuori tutte le cose negative.

**

Si sveglia nel bel mezzo della notte, per il troppo caldo. Sbadiglia e si rigira nel letto, sorridendo quando sente accanto a se' la presenza del suo ragazzo. Ed e' bello, pensa Louis. E' bello svegliarsi e ritrovarlo li, perche' si, lo ama e lo vuole sempre vicino. E' agosto e Louis odia l'estate. Anche Harry odia l'estate, ma dice che c'e' sempre un lato bello nelle cose e secondo lui, il lato bello e' quello di vedere Louis nudo piu' spesso per via del caldo. Adesso Harry ha 19 anni, Louis ne ha 21. Sono in vacanza insieme a Madrid. Harry lavora in una panetteria, mentre Louis recita a teatro. Stanno insieme da circa 3 anni, e ogni giorno, si innamorano sempre di piu'. Litigano circa 5 volte a settimana, non vivono insieme. Harry abita ancora con i genitori, Louis ha preso casa a Doncaster da solo. Harry spesso dorme da lui e i genitori fortunatamente l'hanno presa bene. Non hanno detto nulla quando Harry quella domenica sera si presento' a casa con il suo ragazzo da circa un anno.

"Mamma ti ricordi Louis?"

"Eh, chi se lo scorda Louis. State sempre insieme tesoro. Louis, ti fermi a cena?"

"Veramente no signora, grazie." aveva risposto il maggiore osservando il padre di Harry che leggeva il giornale. Harry si mise seduto sul tavolo accompagnato da Louis.

"Papa', potresti venire solo due minuti? Ti devo dire una cosa.." il padre annui' posando sul tavolino davanti a lui il giornale.

Giunti entrambi i genitori in cucina, davanti ai loro occhi curiosi, Harry prese per mano Louis. Anne, la madre, porto' la mani alla bocca sorridendo, guardando le loro dita intrecciate. Il padre sorrise consapevole.

"Io e Louis stiamo insieme.." azzardo' il riccio. La madre corse ad abbracciare Louis che ricambio' senza problemi mentre il padre si avvicino' al figlio per dargli una pazza sulla spalla.

"Da quanto?" domando' l'uomo.

"Da quasi un anno, abbiamo preferito stare zitti pero'." rispose Louis.

"E perche'?"

"Volevamo assicurarci fosse seria come cosa mamma. Nulla di che." rispose Harry.

 

E Louis penso' di aver trovato davvero quella cosa che la gente chiamava Amore. Perche' Harry era l'amore in persona, era amore quello che Louis vedeva nei suoi occhi, era amore quello che Louis sentiva ogni volta che si sfioravano. Sentiva quel misto di pienezza e felicita' che lo rendevano leggero e spensierato. I genitori l'avevano presa all'incirca nella stessa maniera. L'unica differenza era che i genitori di Louis lo avevano gia' capito.

E Louis sa per certo che non dimentichera' mai la loro prima volta. Non dimentichera' mai le lacrime salate di Harry sulle sue guance.

Harry era venuto velocemente, come se avesse paura. Louis sudato lo osservo'. Il riccio si alzo' di fretta e ando' in bagno. Louis si alzo' di scatto appena senti' dei singhiozzi. Apri' la porta impaurito e trovo' il piccolo piegato sul water che piangeva. Si accascio' accanto a lui.

"Che succede?" Harry scosse la testa mente e sue labbra formarono un sorriso sforzato.

"Nulla, davvero." disse veloce. Louis gli afferro' la mano. La strinse, come se volesse trasmettergli la sua stessa forza. La mani di Harry si spostarono agli occhi, che strofino' fino a farli diventare rossi.

"Harry ti prego, dimmi"

"Nulla Louis e' solo che..non sono piu' vergine." Louis sorrise. Era stato al prima volta di Harry, era stato il primo a vederlo in quel modo, il primo a farlo venire, il primo a farlo sentire in Paradiso , il primo a spogliarlo ed il primo ad averlo amato in quel modo.

"Ti fa tanto strano?"

"Amore, tu come ti sei sentito la prima volta?"

"Harry, questa e' la mia prima volta. Con un ragazzo intendo.." Harry si asciugo' una lacrima.

"Eh lo so. Ma con..la tua prima volta, come ti sei sentito?" chiese. Era un angelo, sembrava un piccolo bambino. Louis si sedette accanto a lui, prendendolo per entrambe la mani.

"Mi ha fatto un certo senso, ma ero piu' grande di te Harry. Avevo 18 anni io." disse Louis. Harry aveva piu' meno 17 anni. Da poco compiuti. Prima di fare sesso, ci avevano pensato tanto, forse troppo.

"E comunque amore, anche per me e' la prima volta" poi, non ebbe piu' tempo di parlare, colpa di Harry e delle sue labbra rosse.

**

Si gratta la spalla e sbadiglia di nuovo, il ragazzo accanto a lui apre gli occhi lentamente. E' ancora buio, ma da fastidio comunque aprire gli occhi al piu' piccolo. Che poi, piccolo non lo e' piu'. Harry ha finito la scuola, e' pieno di tatuaggi e ha contagiato anche Louis. Lavora e ogni tanto studia per l'universita': Letteratura inglese. E altissimo, a detta di Louis. Piu' alto di un metro e ottanta tre. E' magro, la pelle bianca e' rimasta, i muscoli sono cresciuti. I fianchi si sono induriti e ristretti. I viso si e' formato meglio, non c'e' piu' traccia di nessun brufolo. I capelli sono cambiati, non sono piu' cosi' ricci. La frangia e' cresciuta a dismisura. Anche Louis e' cresciuto. Si e' dimagrito tantissimo, ha cambiato pettinatura. Come gia' detto, e' pieno di tatuaggi e va in palestra, anche se, a detta di Harry la sua pancetta e' sexy. E' cresciuto anche di testa. Come Harry. Sono cresciuti insieme, Harry ha scoperto di non poter fare il passivo e Louis, gli ha retto il gioco, gli conviene. E quindi, quando all'esterno Louis sembra quello che tiene le redini in tutto, in realta', e' il piu' debole, lo e' sempre stato. E' Harry quello che lo rassicura, e' Harry quello che lo tiene su di morale. Harry e' la sua roccia. Harry e' quella persona che durante una crisi del piu' grande, gli ha detto: "Sorridi di piu' e piangi di meno" e che il giorno dopo, insieme al suo ragazzo se l'e' fatta incidere per sempre sulla pelle.

"Come mai sveglio?" chiede Louis.

"Non ti sentivo tranquillo. Mi sono svegliato. Tutto bene amore?" chiede. Saranno due anni, ma Louis ancora non si e' abituato all'effetto che questo ragazzo e le sue paroline dolci, hanno su di lui. Cosi', risponde solamente: "Tutto bene avevo caldo." Harry sorride e si avvicina, si leva le coperte mostrando il suo corpo nudo e si mette accanto a Louis. Il piu' grande lo stringe tra le braccia e sorride.

"Adesso dormi pero'. Domani dobbiamo tornare a casa.." dice il riccio. E il piu' grande continua a sorridere come uno stupido. Gli baci la fronte e chiude gli occhi.

Harry gli ah insegnato a vivere a sorridere. A mettere da parte le lacrime. Perche' si, il piu' piccolo ha ragione. E' piu' importante sorridere che piangere. Basta solo trovare un motivo per sorridere. E Louis l'ha trovato: Harry.

 

 


 

Eccomi qui, questa OS sta nel mio pc da..ehm..2 mesi? E' tantissimo. All'inizio doveva essere drammatica..poi pero'..boom. E' uscito fuori questo. Spero vi sia piaciuta ragazze/i. Ditemi cosa ne pensate. Grazie di essere arrivati fino a qui. Perdonatemi eventuali errori.

Martina.

 

  
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