Quell’attimo di esitazione

Vi incamminate, e ben presto raggiungete l’uscita di Konoha. Ti fermi di scatto, deciso a parlarle prima di raggiungere il quartetto del suono.

“Sasuke?” lei, accanto a te, si blocca sorpresa. Nei suoi occhi brilla la speranza. Forse crede che tu rinunci alla vendetta? Illusa. Vuoi solo farle capire che non state andando a fare una piacevole gita.

“Sakura, presta attenzione alle mie parole perché non le ripeterò una seconda volta. Nessuno ti obbliga a venire con me. Puoi tornare indietro in qualsiasi momento, ma appena varcherai la porta del covo di Orochimaru non potrai più fare ritorno al villaggio della foglia.”

“Si Sasuke-kun, lo so.” Si asciuga in fretta le lacrime. I suoi occhi brillano, assumono un’espressione decisa che le hai visto solo al torneo di selezione dei chuunin, durante lo scontro con Ino. “So benissimo a cosa vado incontro, e non mi tiro indietro. Ne adesso, ne mai. Per me…l’importante è stare vicino a te. Ti amo, Sasuke. So che sto tradendo i miei familiari, i miei amici, il mio villaggio…ma so di star facendo la cosa giusta. Il mio posto è accanto a te.” Le sue parole ti colpiscono.

“Per me puoi fare quello che vuoi. Sappi che tua compagnia non mi fa ne caldo ne freddo.” Cosa?! Sta sorridendo?? Stai perdendo credibilità…

“Oh Sasuke-kun…sei arrossito! Che dolce!” sorride di nuovo. È molto più carina quando lo fa.

“Non dire assurdità, Sakura.” Malgrado la tua buona volontà, ti senti il viso andare in fiamme. “Come sai, dovremo viaggiare in compagnia del quartetto del suono. Ergo, gradirei evitare scenette come queste. Inoltre, vedi di non lamentarti e non piagnucolare come tuo solito. Il viaggio non sarà facile, e cerca di non rallentarci il cammino.”

“Lo so Sasuke-kun. Non preoccuparti, non mi affatico facilmente. Non sarò un peso per te e i tuoi compagni.”

“Tsk, lo spero. Muoviamoci ora, abbiamo perso fin troppo tempo.” Senza aspettare risposta, ricominci a camminare. “Ah, è meglio che prima di presentarti al quartetto del suono ci parli prima io. Tu aspetterai a debita distanza.”

“Va…va bene.” Sembra un po’ incerta, sicuramente teme che tu decida di scappare di nascosto, ma preferisce darti fiducia...

“Vi stavamo aspettando…nobile Sasuke.” Sakon ti accoglie con rispetto. Rispetto che non ha affatto mostrato durante il vostro primo incontro.

“Che vi prende improvvisamente?” non ti fidi di quell’ essere. E’ un po’ troppo ambiguo per i tuoi gusti.

“Era stato deciso che voi sareste divenuto il nostro superiore una volta abbandonato il villaggio. Perdonateci le scortesie arrecatevi finora.” Luridi vermi. Ti disgusta viaggiare con questi vili, ma non hai scelta.

“Non sono i modi che mi interessano. Comunque, sappiate che verrà anche un’altra persona con noi.” Con un gesto della mano, fai cenno a Sakura di raggiungervi. Lei obbedisce, un po’ intimorita da quei quattro. Sakon , previdibilmente, sembra non apprezzare.

“Ma…nobile Sasuke, la vostra richiesta è inaccettabile! Orochimaru non…”

“Non me ne frega niente del vostro Orochimaru. E la mia non era una richiesta. E’ un ordine.”

“Non possiamo permetterlo! Questo non era nei patti!” Kidomaru prende la parola, anche lui infastidito dalla presenza di Sakura.

“Volete che vi segua o no? Dubito che il vostro padrone gradirà il mio rifiuto. Per una sciocchezza simile, poi…” la minaccia velata fa il suo effetto. Dopo una breve consultazione, il gruppo decide di accettare la mia pretesa.

“Come desidera, nobile Sasuke.” Tayuya fa le veci dei suoi compagni, ma non mi sembra che abbia molto in simpatia Sakura. Le dirò di stare attenta…questi tipi non sono molto affidabili. Anzi, no. Finirebbe di sicuro per fraintendere, confondendo il consiglio di stare in guardia con…la preoccupazione. Conoscendola, anche peggio. Evidentemente non ha ancora capito che i sentimenti che puoi provare sono solo l’odio e il rancore. Non è vero, Sasuke? Tu non puoi e non potrai mai amare…o almeno non così tanto da dimostrarlo.

“Sasuke-sama!” Uff. Cosa vogliono ancora questi scocciatori? Non basta quella ragazza insopportabile? Ci si devono mettere anche loro? “Sasuke-sama, penso che questo luogo possa andare. Siamo già lontani da Konoha.” Non capisci dove vogliono andare a parare. Che cosa vogliono da te? Rivolgi uno sguardo torvo a Sakon e gli chiedi sgarbatamente cosa vuole. “Abbiamo un messaggio importante da parte di Orochimaru.”

“E’ per questo che chiedo che cosa succede.”

“Te ne parlerò, ma prima devi morire.” Non dai segni di turbamento, eppure quella frase ti ha sconvolto.

“Ma che diavolo state dicendo? Cosa significa che deve morire?!” Evidentemente, quella frase ha colpito anche Sakura.

“Taci, ragazzina. Non sono cose che ti riguardano.” Sakon la zittisce, infastidito da quell’intromissione. Tira fuori dal kimono una boccetta con dentro alcune pillole. “Seishingan.” Dice semplicemente.

“Seishingan?” domandi, sorpreso.

“Non prenderle Sasuke, non fidarti di loro!”

“Sakura, vuoi stare zitta? Quello che faccio non è cosa che ti riguarda!” sbotti infastidito. Quasi quasi ti penti di averle permesso di venire.

“Ma…Sasuke-kun…”

“Come stavo dicendo” riprende Sakon, ignorandola. “Il tuo sigillo maledetto è al livello uno. Queste pillole lo faranno progredire al livello due.”

“Sasuke, non…”

“Sakura, un’altra parola e giuro che ti faccio tornare indietro!” quando è troppo è troppo, sta decisamente esagerando. Lei ammutolisce e abbassa gli occhi, dispiaciuta. Fai cenno al ninja del suono di continuare.

“Al livello due la velocità alla quale il sigillo consuma il tuo corpo aumenterà velocemente” spiega Sakon. “Se non facciamo niente, morirai.”

“Sasuke, no! E’ troppo pericoloso!”

“Per controllare il secondo livello il tuo corpo deve aver tempo di abituarsi.” Il servo di Orochimaru non da segno di averla sentita. “Se ingerisci questa pasticca, potrai possedere il nostro stesso livello di potere…ma morirai poco tempo dopo il cambiamento.”

“Dopo la mia morte, cosa accadrà?”

“Sasuke, non vorrai mica prendere in considerazione questa proposta assurda?!”

“Non ti preoccupare ragazzina, siamo qui per questo. Non succederà nulla al tuo prezioso Sasuke-kun.” Interviene Tayuya in tono di scherno.

“Con le nostre tecniche ridurremo l’effetto della maledizione. Al posto di morire, il tuo potere aumenterà e tu sarai in coma temporaneo” spiega Sakon. L’idea ti alletta, ma non ne sei del tutto sicuro.

“Posso fidarmi di queste tecniche?”

“Certamente. Siamo i subordinati d’èlite di Orochimaru-sama.” Si vanta Kidomaru. Non ti convincono del tutto…tuttavia basta ripensare alle parole di tue fratello e l’indecisione svanisce…

[Non sei abbastanza forte, fratellino…in questo momento sei la persona che mi interessa di meno.]

“Va bene. Accetto la vostra proposta.” Sakon sorride soddisfatto e ti allunga la piccola fiala. Mentre la prendi mano, hai cura di sussurrargli poche parole all’orecchio. “Fai che le succeda qualcosa, e considerati morto.” L’altro non fa una piega e ti osserva mentre sviti lentamente il tappo della boccetta, sotto gli occhi stupefatti di Sakura, ed ingoi una pillola.

“Sasuke…come puoi fare questo solo per il potere?” le ultime parole che senti prima di cadere a terra, colto da dolorose fitte all’addome.

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“Eccomi, Naruto! Scusa il ritardo ma un gatto nero mi ha attravrsato la strada!”

“Kakashi-sensei, era ora che arrivasse! Mi stavo annoiando a morte, Sasuke e Sakura non sono ancora qui, dattebayo!”

“Cosa? Ma se sono sempre puntualissimi!”

“Saranno malati…povera Sakura-chan, possiamo andare a trovarla? Per favore sensei!”

“Sasuke non perderebbe mai un allenamento per una semplice malattia. O è moribondo, oppure…”

“Oppure cosa?”

“Oppure…non si trova a Konoha.”

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“Signorina Tsunade!”

“Shizune, sono occupata, non vedi?” rispose seccata la Godaime, nascosta dal cumulo di documenti poggiati sulla scrivania che celavano la figura pseudo giovanile della donna. L’immagine perfetta di uno zelante Hokage al lavoro, smentita però dalla bottiglia di sakè che nascondeva sotto la sedia.

“Signorina Tsunade, è una cosa urgente! Kakashi è nella sala d’aspetto e dice che Sasuke Uchiha se n’è andato dal villaggio!”

“Che cosa?! Fallo entrare immediatamente, cosa aspetti?!”

L’assistente corse dal jonin e gli riferì che poteva entrare. Il ninja dai capelli d’argento non si fece aspettare e piombò nell’ufficio della donna trascinandosi dietro Naruto, alquanto spaesato.

“Sensei ma che ci facciamo qui? Si può sapere perché non siamo andati ad allenarci?” protestò vivamente il biondo, senza nemmeno premurarsi di salutare il capo del suo villaggio.

“Tsunade-sama, sono quasi certo che Sasuke Uchiha sia fuggito da Konoha, portandosi dietro anche Sakura Haruno!” Kakashi ignorò completamente il giovane allievo, dedicandosi alla Godaime.

“Siete già stati a villa Uchiha a controllare?” domandò la donna, visibilmente preoccupata. Era quasi certa che in quella faccenda c’entrasse l’ex compagno di squadra…

“Non c’è tempo! Se non organizziamo in fretta una squadra di recupero presto varcherà i confini della terra del fuoco e non ci saranno speranze di rivederlo!”

“Hatake Kakashi! Vorresti spedire una squadra di recupero alla ricerca di un fuggitivo senza nemmeno sapere se è scappato?” Tsunade era infastidita dal suo comportamento, non poteva lasciare Konoha senza difese solo basandosi su una teorica supposizione!

Kakashi sbatté con forza le mani sul tavolo, facendo cadere a terra una pila di fogli. Senza curarsi di raccoglierli, esclamò: “Ma per entrare a villa Uchiha senza permesso occorrerebbe un mandato! Ci vorrebbe troppo tempo!”

“Sensei, Sasuke non è andato da nessuno parte! Sicuramente sarà rimasto a poltrire, tutto qui.”

“Naruto, non dire stupidaggini! Sasuke non farebbe mai una cosa del genere.” Replicò il jonin, a conoscenza delle manie di potere del moro.

“Della ragazza non sai niente?”

“No, Hokage-sama, ma non è venuta all’allenamento. Considerato che ha da sempre una cotta per Uchiha, basta fare due più due. Già da ieri ho visto il ragazzo abbastanza turbato, ritiene di non aver fatto progressi e questo lo irrita. Conosce la sua storia, no? E’ disposto a vendere l’anima al diavolo pur i compiere la sua vendetta.” Sospirò Kakashi, facendo improvvisamente crollare le certezze dell’Hokage.

“Sakura-chan non tradirebbe mai Konoha, ne sono certo!” Nella stanza regnò il silenzio per alcuni minuti. Poi Tsunade domandò al biondo: “Naruto, hai visto Haruno recentemente?”

“Certo che si, nonna Tsunade! Giusto ieri sera, dattebayo! Ci siamo mangiati una ciotola di ramen insieme!”

“Hai trovato strano il suo comportamento? E non chiamarmi nonna!”

“No…cioè si, all’inizio mi sembrava molto preoccupata per Sasuke, credeva che avrebbe fatto chissà che cosa per il potere. Ma poi ho capito, era solo stanca!”

“Diamine, questa non ci voleva…forse hai ragione, Kakashi. A che ora l’hai riaccompagnata a casa, pressappoco?”

“Emh…veramente non l’ho riaccompagnata a casa, nonna Tsunade!”

“CHE COSA?! A PARTE CHE HAI LASCIATO CHE UNA DONNA VAGASSE DA SOLA, DI NOTTE, PER UNA CITTÀ…SAPEVI CHE ERA INNAMORATA DI UN RAGAZZO COMPLESSATO E DEPRESSO PRONTO A TUTTO PER LA VENDETTA E L’HAI LASCIATA ANDARE COSì?! ”

“Ma…nonna Tsunade che ne potevo sapere io?” La donna resistette a fatica alla tentazione di tirargli la lampada poggiata sulla scrivania. Si accasciò esausta sulla sedia e strillò un ordine a Kakashi.