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Autore: _Zexion_    22/12/2007    2 recensioni
Cosa succederebbe se Edward non fosse quello che conosciamo? Almeno questo vorrebbe far credere.... pur di tenere lontano Bella, vuole farsi odiare, ma forse, è veramente così....
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il pomeriggio lo passai in camera. Chiunque si avvicinasse a me, per parlarmi lo cacciavo via. I loro pensieri erano sempre più irritanti e mi bastavano i miei per sentirmi già estraniato o compatito. Continuavo a pensare alle parole di Bella. Quella sera doveva andare da lei, era giunta la resa dei conti, adesso dovevamo chiarirci una volta per tutte. Dovevamo essere sinceri con noi stessi, no, io dovevo essere sincero con me stesso, perché ero io che continuavo a fuggire, a scappare dai miei sentimenti. Odiavo avere torto, ma odiavo ancora di più che Alice avesse ragione, anche se nessuno sano di mente scommetterebbe contro di lei. Ma io vado contro le regole giusto? È vero…. Mi ero reso conto che l’amavo. Io amavo Isabella Swan, la amavo da impazzire, la amavo così tanto da farmi del male da solo, ma io ero sbagliato. Ero completamente contro natura. Ero un vampiro. Non potevo stare insieme a lei, benché sin dal primo giorno in cui si era trasferita lì, a Forks, il mio corpo aveva ricevuto come una scarica elettrica. Sì perché la verità è che io ne ero consapevole sin dall’inizio che Bella era la donna, che avrebbe cambiato la mia vita. L’avrebbe cambiata in meglio, ma io non volevo rendermi conto di questo, fuggivo dalla realtà e la mia vita andava piano alla volta sgretolandosi. Perché era giusto così, la mia esistenza non era contemplata in questo mondo, ne in questo, ne in nessun altro. Non esisteva un posto dove avrei potuto nascondermi, rifugiarmi, o sentirmi al sicuro. Perché per me non c’era un posto. Tutti i vampiri che conoscevo, compresa la mia famiglia, avevano accettato di buon grado la loro esistenza, chi voleva aiutare il prossimo, chi voleva semplicemente vivere per l’eternità a fianco di colui che amava. E io rovinavo tutto incessantemente. Lo rovinavo perché non ero capace di accettarlo. Ero l’unico, che aveva qualcosa di sbagliato dentro di sé. Mi ricordo ancora quando Carlisle mi aveva trasformato.. perché lo aveva fatto? Perché proprio io? Per mia madre… lo aveva promesso a mia madre…. E così ero il primo ad essere entrato a far parte della famiglia, ma nonostante questo avevo voglia di imparare di scoprire, di fare qualcosa…. Affrontando la mia fase di ribellione cosa avevo ottenuto? Solo sensi di colpa. Studiando, laureandomi, cosa avevo ottenuto con la conoscenza? Ero solo uno stupido…. Qualsiasi cosa facessi, trovavo sempre qualcosa che mi rendeva inutile. E allora perché ero ancora qui? Forse… forse se fossi partito con Angelique per l’Italia, avrei potuto farmi uccidere… forse se avessi avuto una vita, più consona a quello che ero, se solo avessi….. non avevo nulla…. Era questa la verità. La mia vita era fatta solo di “E se” ma alla fine, era un fallimento. Cercavo di proteggere la persona che amavo ferendola, cercavo di avere una famiglia felice tradendola, cercavo e ricercavo di fare la cosa giusta nel modo più assoluto sbagliato. Immaginai la mia vita, se fossi stato diverso… sarei stato con Bella, l’avrei fatta felice, poi sarebbe sorto un problema e l’avrei lasciata, ma sarei tornato da lei, perché non ero capace di stare senza. Avrei scoperto che andandomene avevo solo peggiorato le cose, non sarei mai più stato il solo per lei…. Sbuffai. Alla fine anche quella vita sarebbe stato solo un disastro, perché avrei privato Bella di una possibile vita felice, perché io ritorno sui miei passi esigendo che tutto torni come prima, ma niente torna mai come prima. Sentii bussare alla porta ma non risposi. Entrò Alice, con uno sguardo di chi la sapeva lunga. Sospirai -Cosa vuoi?- dietro di lei arrivarono anche gli altri membri della famiglia. -Edward… non riesco a vedere il tuo futuro… cambia ogni secondo che passa… su cosa stai riflettendo?- scossi il capo voltandomi dall’altra parte. Arrivò Carlisle -Stasera andrai da Bella?- scossi il capo. Con lo stupore generale fu Rosalie a parlare -Dovresti invece… sarebbe meglio per tutti e due…- Emmett annuì, ma non lo considerai, in fondo lui faceva sempre tutto quello che diceva Rosalie. -Vorrei stare da solo…- Esme, si fece avanti -Edward caro, è da quando sei tornato che resti sempre da solo…- mi irrigidii -E di chi è la colpa secondo voi?- mi girai guardandoli infuriato -Siete voi che continuate a commiserarmi! Siete voi che continuate a pensare e a pensare cose su di me! Siete voi!- chinarono il capo. Mi feci largo tra di loro, uscendo di casa sbattendo la porta. Ormai era quasi giunta la sera, me ne accorsi solo in quel momento. Non presi la macchina come avrei fatto in qualsiasi altro caso. Dalla porta uscì Jasper -Tornerai?- lo guardai un attimo, avevo trovato la cosa più giusta da fare. Non risposi mi limitai ad andarmene, sussurrando un impercettibile addio al vento. Se avessi fatto caso prima, a quello che era più giusto fare… no, ci stavo ricascando, se avessi pensato poco e agito di più non mi sarei scervellato tutto il pomeriggio, per pensare a cose che erano inutili, un passato che non era possibile, a pensare sempre a qualcosa che sarebbe cambiato se mi fossi comportato diversamente. Era giunto il momento di smetterla con queste cose. Era giunto il momento di affrontare la realtà da cui ero sempre scappato. Arrivai davanti a casa di Bella. Come sempre mi intrufolai in camera sua. Ma questa volta, ero stato invitato. -Sei venuto davvero…- guardai la figura stesa sul letto -è quasi mezza notte passata….- annuii -Non mi sono reso conto dell’ora… pensavo…- la vidi sbalordita, dopodichè sorrise -Credevo dicessi “Sai com’è, quando ti diverti il tempo vola…”- risi -Già, beh ho deciso di smetterla con queste cavolate, ho deciso di affrontare la realtà…- rimanemmo in silenzio per un po’ di tempo. -E quindi….- mi bloccò -Aspetta! Prima che tu dica qualcosa voglio dirtene una io!- annuii -Io ti amo comunque Edward, non posso vivere senza di te, anche se tu continuerai a farmi del male, io so che il vero Edward è quello della radura, quindi quando vorrai… io sarò qui ad aspettati…- sorrisi -Adesso parlo io Bella…- si vedeva che era agitata, aveva messo il suo coraggio in quelle parole -Io ti amo!- i suoi occhi si spalancarono stupiti -Ti amo, ti ho sempre amato sin dal primo giorno che ti ho vista, solo che avevo paura. Paura che tu potessi cambiare la mia vita, paura che ti potessi fare del male anche per sbaglio… ho valutato tutti gli “e se” da quando ti ho incontrata ma sarebbe sempre finita che avrei voluto fare la cosa più giusta e mi sarei rovinato.- le lacrime scesero dai suoi occhi. Si alzò di scatto dal letto e mi abbracciò -Edward! Ti amo!- la abbracciai ma poi la staccai da me. Mi guardò spaesata -Adesso resteremo sempre insieme vero? Non mi abbandonerai mai vero?- gli sorrisi. La sentì tirare un respiro -E’ la cosa più giusta da fare…- annuii sommessamente e i suoi occhi brillarono. Stava per riabbracciarmi ma io la scostai da me, sembrava non capire -Edward cosa…- sorrisi -Ho sempre fatto la cosa giusta…. Adesso sarebbe restarti accanto e vivere la nostra vita insieme.- sorrise arrossendo. -Per questo sono venuto qui… per dirti addio- spalancò gli occhi -Cosa… cosa vuoi dire?- -Bella.. ho sempre fatto la cosa giusta… e guarda come è andata a finire… quindi faccio la cosa sbagliata. Me ne vado. Non rimetterò più piede a Forks. Non mi rivedrai mai più… poco alla volta ti dimenticherai di me, perché non hai bei ricordi da tenere…- la strinsi a me, baciandola leggermente per poi saltare dalla finestra -EDWARD!- si era affacciata. Gli sorrisi e iniziai a correre. Sarei andato a Chicago a salutare i miei genitori, e poi avrei viaggiato, avrei viaggiato, incessantemente per la mia vita immortale. Sempre che prima o poi, qualcuno non avrebbe ucciso. E io non avrei avuto motivo di rimanere in vita. Perchè avevo capito. Andarmene, scomparire dalle vite di tutti. Lo stavo facendo. Avevo finalmente raggiunto il mio obbiettivo, anche se sbagliato. Perché? Perché se fossi restato… non sarei Edward Anthony Masen Cullen. Perché in realtà, la consideravo la cosa più giusta da fare. FINE
  
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