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Autore: barbabietoladazucchero    06/06/2013    2 recensioni
- Ehi, splendore!- mormora con la sua voce roca. Ora, se una voce potesse ingravidare, sarei già incinta di 3 figli.
- Mr. Styles… - replico, in modo leggermente lascivo. Le sue labbra si fiondano sulle mie e mi bacia come se fossimo sul set di “9 settimane e mezzo”: orgasmo raggiunto in meno di 5 secondi.
Essere la compagna di Phil Styles ha i suoi vantaggi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Stamattina sembra che le posate facciano più rumore del solito. Sarà per il silenzio assordante che aleggia in cucina, o forse perché sono talmente assonnata da avere l’udito super sviluppato.
Il giovane Styles aveva ragione, i suoi rumori molesti non mi hanno fatto chiudere occhio tutta la notte. Probabilmente si è trovato una cantante lirica da portarsi a casa perché ha raggiunto note che non sapevo neanche esistessero.
Phil mi fissa preoccupato, mentre io guardo in trance il mio cappuccino continuando a girarlo con il cucchiaio.
-Tutto a posto?- mi chiede.
-Sì! Certo, tutto benissimo grazie.- rispondo con troppa rapidità.
-Ok... Io vado al lavoro! Oggi sapremo se parto per una settimana oppure no. Incrocia le dita per me!- dice sorridente.
Ma chi riesce a sorridere alle 7 di mattina?!
Mi bacia e se ne va. Lasciandomi da sola. Da sola con quell’animale nell’altra stanza.
Torno al mio cappuccino, senza la minima voglia di berlo. Mi alzo per mettere la tazza nel lavandino, quando dalla porta entra la ragazza più bella che io abbia mai visto.
Alta, molto alta; un vestito nero senza spalline le stringe il corpo che probabilmente ha 0% di massa grassa; gambe chilometriche che finiscono in un paio di tacco 12 nere; capelli biondo platino -palesemente tinti- gli ricadono su una spalla; seno di almeno due taglie più grandi del mio; occhi blu contornati da eyeliner azzurro.
Una topa da paura insomma.
Io ho il mio solito pigiama: pantaloncini di Snoopy e maglietta extra large blu. Capelli disastro e neanche un filo di fondotinta.
Un mostro insomma.
Ma quella fuori luogo in una cucina alle 7 di un lunedì mattina non sono certo io.
-Ehm buongiorno- dico educatamente.
-Tesoro hai del caffè? Devo scappare al lavoro, senza caffè rischio di addormentarmi in ufficio. Stanotte non ho proprio chiuso occhio- mi dice con un sorrisetto malizioso.
-Mi chiedo come mai. Comunque non sono una barista, in fondo alla via c’è un Caffè Nero, puoi berti lì il tuo.- le dico con un sorriso molto –molto- tirato. Non sopporto chi A. non saluta B. chiede caffè in casa di sconosciuti senza aver soddisfatto il punto A. e C. è palesemente una dea del sesso anche di prima mattina. Per giunta di lunedì.
È contro natura. Illegale.
-Tesoro, dovresti scopare di più. Toglie di dosso l’acidità, sai?-
-Ma brutta tro…-
-Avete finito di parlare?! C’è qualcuno che vuole dormire qui.- entra in cucina con tutto il suo splendore Harold Styles, che a quanto pare ha dimenticato che, di norma, non si va in giro mezzi nudi.
-Buongiorno- continua baciando sulla bocca la biondina gallina.
Voglio vomitare.
Poi mi lancia uno sguardo di… sfida? Prende il caffè dalla moka, ne versa un poco in una tazza e la allunga alla sua amichetta.
Che scena da diabete.
Trattengo un conato ed esco dalla cucina per andarmi a vestire.
Mi vesto e trucco alla bell’e meglio, afferro la borsa e torno giù.
Davanti alla porta della cucina c’è Harry. Da solo.
-Bè? L’hai già buttata fuori?- chiedo senza un vero interesse. O forse sì.
-Ti piacerebbe? No, in realtà è tornata in camera per il secondo round. O forse dovrei dire quarto?- sorride strafottente.
Non gli rispondo neanche ed esco dalla porta. Mi porto le cuffie dell’ iPod alle orecchie e lo faccio partire.
Inizia ‘bella senz’anima’ di Cocciante. Manco a farlo apposta.
Mentre mi incammino verso la metro noto una parrucca bionda familiare in equilibrio su dei trampoli neri, che esce dal baretto che le ho indicato prima. Ma quanto cavolo di caffè ha bisogno quella cavalla?!
Che poi non stava mica facendo il round numero quattro con il coso? Decido di disinteressarmi della bionda figa che farebbe sentire inferiore anche Vanessa Incontrada e vado al lavoro.
 
POV Harry.
Meglio alzarmi dal letto, tanto sembra che il sonno non mi voglia venire a visitare neanche per sbaglio.
Magari riesco ad addormentarmi guardando la tv.
Odio non riuscire a dormire. E odio ancora di più non riuscire a dormire perché so di aver detto una bugia, per quanto piccola e idiota possa essere.
Ok, potevo evitarmi la storia del quarto round.
Non so perché l’ho detto, o forse lo so, ma preferisco evitare di pensarci.
Non esiste che io sia attratto dalla ragazza di mio padre.
Non è nemmeno il mio tipo di ragazza.
Il mio tipo è come Kelsey.
Probabilmente quello che sentivo ieri era dovuto a mancanza da sesso. Ovvio.
Mentre cerco di districarmi dal casino che ho in testa, dovuto all’alcool -ma non solo- sento la porta di casa aprirsi e chiudersi; realizzo che dev’essere Beth tornata dal lavoro e sento come se il cuore abbia saltato un battito.
Maledizione.
La sento avviarsi nel corridoio finché non spunta in salotto, dove intanto mi sono seduto sul divano.
Sembra sorpresa nel vedermi.
-Che ci fai già in piedi?- mi domanda curiosa. –Sono solo le tre e mezza.-
-Lo so, ma ho dormito stamattina.- rispondo senza emozione. Bugia numero 2. Vai così Harry!
- Ok… Io devo scrivere un po’ di relazioni, ti dispiace lasciarmi il salotto?-
-Veramente sì, stavo guardando una cosa.-
-Con la tv spenta?- mi chiede con un sopracciglio alzato.
-L’ho appena spenta, ora la riaccendo.- prendo il telecomando, accendo la tv che si sintonizza su una stupida telenovela spagnola. È il karma che mi dice che tre bugie in un giorno sono troppe?
-Non sapevo ti piacessero questi programmi- dice divertita.
Faccio una smorfia e cambio canale.
-Puoi almeno metterti le cuffie? Grazie.- mi dice senza guardarmi mentre appoggia tutte le sue cose sul tavolo in salotto dove c’è già sopra il pc, poi sale in camera.
Ritorna circa dieci minuti dopo con un pantalone della tuta nero, una maglietta bianca e una felpa rossa con la zip aperta. Sorrido per quel curioso abbinamento di colori.
-Perché ridi?-
-Non sto ridendo, sto sorridendo.- rispondo girandomi verso la televisione ed evitando la domanda.
Non so nemmeno di cosa parla il film, non riesco a seguire più di due battute senza girarmi a guardarla.
I capelli in una coda di cavallo alta, volto concentrato e mani che scrivono veloci sulla tastiera del pc. Ogni tanto si ferma e si tocca nervosamente i capelli come in cerca di un’illuminazione divina, e quando le viene, sorride tra sé e sé per poi tornare a scrivere più veloce di prima.
Uno spettacolo.
A un tratto alza lo sguardo talmente velocemente che non riesco a spostare il mio e mi becca in pieno mentre la scruto.
Però non commenta, non sorride, non fa risate sarcastiche. Sta in silenzio e mi fissa anche lei, come se mi volesse dire qualcosa.
Il mio fiato, a un tratto, si smorza.
 
POV Beth.
È da mezz’ora che mi sento costantemente sotto osservazione, e finalmente ne ho avuto la prova.
Non sono impazzita, non del tutto.
Harry continua a fissarmi, e ogni volta che mi fissa mi sento giudicata, come se volesse criticare tutto i gesti che faccio.
È estenuante.
Così finalmente l’ho beccato: sono pronta a dirgliene quattro, ma poi mi perdo, letteralmente, nei suoi occhi. Sono sempre stata una ragazza amante dell’uomo con occhi neri o nocciola perché li ritengo intensi e misteriosi, ma il verde di Harry sono intensi e misteriosi allo stesso modo.
Quando li guardi ti trovi a metà strada tra “sei un libro aperto, i tuoi occhi dicono tutto” e “quegli occhi sono una barriera impenetrabile, impossibile capire cosa c’è dietro”: è frustrante.
Sono abituata a capire le persone, sono brava a capire le persone. Invece con Harry non appena credo di capire com’è fatto, eccolo che mi dimostra che è l’esatto opposto.
Al contrario, quando lui ti guarda, ti osserva, ti scruta, sembra stia leggendo il fondo della tua anima, la parte più nascosta e segreta.
Questo mi mette ansia e panico, sinceramente.
Decido che è il caso di prendere un bicchiere d’acqua, distolgo lo sguardo dal suo e mi alzo dalla sedia correndo in cucina. Mi appoggio al lavello della cucina prendendo dei respiri profondi e cercando di tranquillizzarmi.
Ma che cavolo mi succede?
Prendo un bicchiere e lo riempio d’acqua quando sento Harry entrare in cucina.
Mi giro cercando di essere più tranquilla e naturale possibile. Ma la cosa diventa difficile, dal momento che Harry inizia ad avvicinarsi.
Mi prende il bicchiere dalle mani e lo appoggia sul bancone della cucina. Per poi intrappolarmi tra le sue mani: una a destra e una a sinistra, mentre io sono completamente bloccata tra lui e il lavandino.
Situazione spiacevole, ma neanche tanto.
È così simile al padre, ma allo stesso tempo così diverso.
Hanno due bellezze diverse: Phil è un uomo, un uomo vissuto, le rughe intorno agli occhi non lo rendono vecchio, ma estremamente bello e affascinante. Harry invece è un ragazzo, ha gli occhi talmente verdi che sembrano quelli di un bambino, sembrano occhi che non hanno mai visto niente di sbagliato, malvagio o impuro.
Poi però vedi lo sguardo che hanno quegli occhi e capisci che in realtà sono degli occhi che hanno visto posti, luoghi, persone e cose che alcuni mai riusciranno a vedere nella loro vita.
Occhi che trasmettono esperienza.
Occhi che attirano come se fossero una calamita; ma non mi attirano da loro, mi attirano verso le sue labbra.
Maledizione.
Situazione spiacevole, ed estremamente piacevole allo stesso tempo.
-Ha-hai sete?- gli chiedo cercando un modo per uscire da quel blocco situazionale e corporeo.
-Non proprio, no.- mi risponde incollando lo sguardo su di me.
Poi lo vedo che si abbassa, si sta chinando su di me. E io ho visto abbastanza film da sapere esattamente quello che sta succedendo; devo impedirlo, ma non sono sicura di volerlo.
Le mie mani si muovono automaticamente, andando ad appoggiarsi su i suoi fianchi.
Poso lo sguardo sulle sue labbra, che sono pericolosamente vicine alle mie.
Talmente vicine che sento il suo respiro, e il suo battito.
Ma poi la visione della stratopa bionda mi balza alla mente facendomi scattare e spingendo Harry in avanti cercando di evitare qualsiasi contatto con lui.
Harry mi guarda confuso.
Nello stesso momento Phil entra in casa.
-Famiglia! Indovinate chi andrà una settimana a NYC con il dottor Carter?!-
 
 
Come promesso subito il nuovo capitolo!
Ringrazio ancora chi segue la storia, chi l’ha messa tra le preferite e chi la legge silenziosamente!
Enjoy my story.
B.
  
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