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Autore: MariaEugenia    06/06/2013    1 recensioni
Avete mai avuto la sensazione di non sentirvi a casa , nonostante quella sia la vostra casa e ci abitate praticamente da sempre? Avete mai sentito il bisogno di scappare via, perchè in questo momento non vi sentite accettata o all'altezza della situazione?
Beh, questo è ciò che sta capitando a me da un po di tempo.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi dirigo velocemente verso la fermata dell’aeroporto, cercando di prendere un taxi il più in fretta possibile per andare a casa e rilassarmi. All’uscita mi catapulto immediatamente in una di quelle vetture che tanto ho amato nei film d’azione e porgo l’indirizzo all’autista. Lui fa un cenno con il capo per farmi capire che non ci sono problemi e parte.
Dopo circa 50 minuti arrivo davanti alla villetta che mio padre ha affittato per me. Pagò il taxista e mi dirigo all’interno di quella che sarà la mia futura abitazione. L’interno è molto spazioso, c’è un enorme salone ben arredato, di fronte all’entrata una rampa di scale che conduce al piano superiore e alla destra c’è l’entrata della cucina anch’essa molto spaziosa. Dalla cucina si accede al giardino che piccolo ma molto accogliente. Dal giardino riesco ad intravedere un’altra villa molto più grande e con una piscina fantastica. Il mio sogno. Bè meglio accontentarsi però perché altrimenti mi tocca ritornare in Italia. Comunque dopo questa piccola perlustrazione mi dirigo al piano superiore e cercò il bagno pronta per un bagno rilassante…

Dopo quasi un’ora passata in quel bagno che per me è sinonimo di paradiso, mi dirigo in camera dove ho lasciato la mia valigia, la apro per prendere la biancheria intima pulita ma mi accorgo che non è la mia ma bensì di un uomo… Mi affretto a chiuderla, da fuori è identica alla mia, ma dopo averla scrutata per bene mi accorgo di un tesserino con su scritto un numero di telefono. Esulto per fortuna il proprietario non è sbadato come me e ha posto il numero di telefono sulla valigia. Anche se la trovo una cosa di cocco di mamma devo ammettere che questa volta è stata utile. Prendo il mio cellulare dalla borsa e compongo il numero, attendo una risposta ma nessuno risponde così decido di staccare e riprovare più tardi.


Harry’s pov Sono appena rientrato a casa e mentre Louis è a casa dei ragazzi, decido di preparare qualcosa di buono da mangiare. Sono stanco di panini del Mc Donald, ho bisogno di cose genuine. Mentre sto cucinando una pizza fatta in casa mi ritrovo diverse macchie di pomodoro sulla mia t-shirt, allora inforno la pizza e mi dirigo verso la valigia, solo che quando la apro mi accorgo che quella non è roba mia, ma roba da donna, capisco che adoro portare a casa ricordi delle ragazze con cui sono stato, ma non un’ intera valigia cavolo! Cerco il mio numero di telefono sulla valigia per accertarmi che sia la mia ma come prevedevo non c’è… Allora mi dirigo al piano di sopra in cerca di qualche maglia che io abbia lasciato qui a Londra prima di partire, per fortuna non ho portato tutto. Trovo la mia felpa viola della Jack Wills e la indosso nel frattempo sento il mio cellulare squillare, corro verso il mio Iphone è vedo che la chiamata è stata appena staccata. Decido di richiamare il numero sconosciuto, saranno sicuramente i ragazzi con il numero nuovo di Liam…


Euge’s pov Sento il mio telefono squillare e senza guardare chi è rispondo alla chiamata. -Pronto?- Chiedo sperando sia il tipo della valigia. –Ehm, ciao sono il ragazzo che hai chiamato poco fa, volevo sapere il perché mi cercavi?- ah, finalmente posso riavere la valigia. – Ciao, si scusa se ti ho chiamato ma mi sono accorta di avere la tua valigia…- senza darmi il tempo di proseguire mi risponde. –Meno male che l’hai presa tu, io ho la tua, senti dimmi dove ci dobbiamo vedere che te la riporto.- Cos’è tutta questa fretta cosa nascondi nella tua valigia, ragazzino(?) -Io in questo momento sono a casa mia e non posso uscire perché il proprietario dovrebbe arrivare a momenti per spiegarmi bene la situazione, possiamo fare nel pomeriggio?- chiedo sperando in una sua risposta affermativa. –No, io oggi sono impegnato, facciamo così dimmi dove abiti e ci vediamo lì, io adesso non ho niente da fare prendo la macchina e ti raggiungo se per te non è un problema ovvio- e ora cosa gli dico(?) -Va bene, per me non ci sono problemi, io abito in via …, vicino all’unica villetta in vendita, non puoi sbagliarti- Speriamo si sbrighi. –Certo conosco quella zona, ci vediamo lì tra un po’, ciao- dice con tono abbastanza sbrigativo. –Ok, ciao- stacco la chiamata e mi dirigo in bagno per rimettere i vestiti di prima, non posso certo presentarmi davanti ad un completo sconosciuto con solo un asciugamano addosso e se fosse un maniaco (?). No, no sta tranquilla sarà una persona carina e alla mano, non un inglese perfettino abbastanza antipatico e maniaco.

Dopo una decina di minuti suonano al campanello, mi precipito alla porta e un uomo sulla cinquantina si presenta dicendo che è il proprietario, lo faccio accomodare e dopo avermi spiegato un paio di cose, mi lascia da sola. Dopo circa 20 secondi suonano di nuovo al campanello, va do ad aprire e non posso credere ai miei occhi, mi ritrovo il ragazzo dell’aeroporto, quello riccio, che mi guarda sorridendo. – ciao- Mi decido a parlare. –E così sei tu la ladra di valigie non che la nostra nuova vicina di casa- afferma. Io strabuzzo gli occhi incredula cosa dovrò sopportarlo come vicino di casa? No, no mai e poi mai. –cosa?- gli chiedo sperando di aver capito male. –Io e i miei amici verremo a vivere proprio in questa villetta qui vicino la prossima settimana.- No, vi prego ditemi che è solo un sogno. –Ok, tanto per quel che ci vedremo- mi fingo indifferente, cercando di capire perché mi comporto in questo modo con lui, non è da me… -Va bene, adesso io devo andare, ma ora che so dove abiti non ti lascerò andare così facilmente, sei nuova qui a Londra, non sei contenta di aver già trovato degli amici?- mi chiede cercando di attaccare bottone. – Si, sono contentissima non immagini neanche quanto- dico in modo sarcastico mentre lui sghignazza forse divertito della mia affermazione. -ma ora forse è meglio se vai, ho da fare- continuo. – Voi italiani siete tutti maleducati? Sono arrivato fin qui per portarti la valigia e neanche mi fai entrare, va bene vorrà dire che dovrò impararti le buone maniere- dice con nonchalance- ciao- continua percorrendo il vialetto. –Ciao- gli urlo in risposta abbastanza divertita dai suoi modi di fare.

Mi sembra strano dirlo, ma non vedo l’ora che si trasferiscano qui, sarà di sicuro divertentissimo, forse non sono poi così male come credevo… Ragazze scusate tanto per il ritardo ma sono impegnatissima perché sto studiando per l’esame di Stato, vi premetto che appena finisce questa tortura aggiornerò moltissimo, sempre se volete chiaro  :) Comunque spero che il capitolo vi piaccia… Baci
  
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