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Autore: ghiacciointempesta    07/06/2013    1 recensioni
Chloe, bella ragazza, ventitré anni, degli amici meravigliosi e un'abbagliante futuro.
Una serata speciale, qualche bicchiere di troppo, e la mente appannata le hanno cambiato la vita.
E' stata costretta a fare una scelta, che ha creato non pochi problemi.
Ma adesso è arrivato il momento di rimediare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La sera dopo a casa Tomlinson erano le dieci, e Chloe se ne stava nella sua camera, a riflettere.
Costatò che, nei cinque minuti successivi, l’intera famiglia si sarebbe accomodata gentilmente a tavola, per dare inizio alla cena che lei stessa aveva preparato con cura la mattina precedente.
Era stato facile non partecipare, si disse. Aveva detto di non sentirsi bene, promettendo che sarebbe scesa più tardi a salutare.
Liam le aveva creduto, quando era andato a prendere la piccola Elizabeth e l’aveva portata al piano di sotto.
La verità era che non voleva disturbare l’incontro familiare che si stava svolgendo in religioso silenzio al piano di sotto.
Al tavolo c’erano rispettivamente: Louis e Eleanor con Johanna, la madre di Louis, i genitori di Eleanor e le piccole Tomlinson, Charlotte, Felicite, Daisy e Phoebe.
C’era anche Georgia, la sorella acquisita di Louis. A seguire, Liam e Danielle, con i rispettivi genitori.
Poi Niall, con sua madre Maura e Zayn, accompagnato da Trisha e Yazer, e le sorelle Doniya, Waliyha e Safaa.
Per finire c’era Harry, con Anne, Gemma, e Elizabeth rispettivamente la madre, la sorella e la figlia. C’era troppa aria di famiglia giù per Chloe, a cui lei sentiva di non appartenere.
Conosceva ogni singola persona lì, e convenne che non sarebbe stato corretto rovinare il loro momento d’amore.
D'altronde Elizabeth era lì, con suo padre e i suoi effettivi parenti, e lei non centrava niente in quel quadretto.
I suoi genitori erano morti quando lei era piccola, e la sua famiglia attuale si stava divertendo ed era felice.
Perché rovinare quel bel momento?
Aveva preparato le pietanze, con l’accortezza di cucinare senza carne di maiale e con alternative vegetariane, in modo tale che sia la famiglia di Zayn, sia Gemma e Georgia potessero mangiare tranquillamente.
Aveva lasciato tutto pronto in cucina, la tavola apparecchiata in soggiorno e le candele decorative accese. Poi era salita di sopra a preparare la figlia.
Sapeva che, se fosse salito Harry o addirittura Louis a prendere Beth, non l’avrebbero lasciata al piano di sopra.
Così aveva chiamato Liam, e seppure le si spezzasse il cuore nel vederlo con la faccia preoccupata, gli chiese di non opporre resistenza alla sua decisione.
E lui così fece. In seguito, si domandò ancora perché fosse venuta a Doncaster. Lei non doveva essere lì, non era il suo posto quella casa. Non doveva rovinare le loro vite oltre.
Di nuovo un senso di inadeguatezza la pervase, tanto che desiderò essere sul suo divano a piangere, piuttosto che in una camera per ospiti, seduta a gambe incrociate sul letto con il viso tra le mani.

 

<< Dio, è tutto buonissimo! Chi ha cucinato tutte queste fantastiche pietanze? >> Chiese Maura, la madre di Niall. Per un attimo tutti i commensali si guardarono negli occhi.   

Già, chi ha cucinato tutte queste cose?’  Rimbombava una voce nella mente dei ragazzi. Louis capì subito.

<< Scusatemi un momento. >> Disse, avviandosi al piano superiore. Aprì la prima porta che gli si presentò davanti, quella di Chloe. 

Bussò e, senza nemmeno attendere risposta, aprì e richiuse rapidamente la porta alle sue spalle.
Appena guardò davanti a sé vide Chloe abbastanza spaventata, che aveva portato una mano al petto e riprendeva a respirare regolarmente.

<< Diamine Louis, mi hai fatto prendere uno spavento. Ma che ti è saltato in mente?! Potevo anche essere svestita, lo sai? >> Disse lei, sconcertata.

<< Impossibile: chiudi la porta a chiave quando ti spogli. >> Disse Louis convinto.

<< Louis William Tomlinson, mi spii per caso? >> Chiese con le mani sui fianchi. Il moro assunse un’aria innocente.

<< Lo facevo quando eravamo più piccoli. O almeno, ci provavo, se tu non avessi lasciato ogni volta le chiavi nella serratura! >> Chloe lo guardò sconcertata e divertita, mentre faceva cenno all’amico di sedersi accanto a lei.

<< Allora, cosa ci fai qui? >> Gli chiese. Louis tornò serio e le appoggiò il braccio sulle spalle, stringendola a sé.

<< Questo è quello che dovrei chiederti io, non credi? Perché hai preparato tutte quelle cose e non sei giù con noi a cenare? Perché hai sempre paura di essere giudicata per tutto quello che fai? Davvero, non ce n’è motivo, e poi Maura acclama la cuoca! >> Le disse, facendola sorridere.

<< Devo proprio rispondere? >>

<< Direi di sì, altrimenti io mi sarò perso inutilmente quel delizioso arrosto di vitello che stanno servendo al piano di sotto. Dai, parla. >>

<< Louis, questo non è il mio posto. Io non appartengo più a Doncaster. E non appartengo più alla famiglia di Liam, Niall, Zayn o tua. E nemmeno a quella di Harry, a dir la verità. Ma Elizabeth sì, perciò è di lei che dovete occuparvi. Io non centro nulla con voi, l’ho detto ieri a Zayn e oggi lo dico a te. Voi non dovreste nemmeno avere contatti con me, figuriamoci convincermi a scendere a cenare! Dovreste odiarmi, invece qui l’unico che sembra riuscirci è Zayn. E fa bene. Anche io mi odio per quello che vi ho fatto passare. >> Disse Chloe seria, alzandosi dal letto ed iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza, gesticolando durante il discorso.

<< Chloe, la smetti di dire che dovrei, che dovremmo odiarti?! Io non credo che tu abbia fatto nulla per essere odiata, hai avuto una bimba bellissima, che ami, e questo non ti impedisce di essere una donna prima che una madre. Tutti ti abbiamo perdonata per essere andata via, Chloe. Eri spaventata, e non sapevi cosa fare. Adesso andremo giù e tu ti comporterai come se nulla fosse successo, perché tu fai ancora parte della famiglia, che ti piaccia o meno. >> Le disse Louis determinato.

Lei annuì, convinta più che mai che quando Louis si metteva in testa qualcosa, nessuno riusciva a fargli cambiare idea.
Aprì di scatto la porta e la trascinò fino al piano di sotto, dove tutti si fermarono ad osservarla.
Non le piaceva essere guardata con tutta quella curiosità, ma dopo un attimo di esitazione Anne si alzò e corse ad abbracciarla. 
Si unì all’abbraccio anche Gemma e con lei le piccole di casa Tomlinson. Georgia rimase spaesata, poi decise che sarebbe stato più opportuno salutarla dopo. 
Ad abbraccio sciolto, con somma sorpresa sia di Zayn che di Trisha e di Chloe, Yaser le si avvicinò e, facendole capire le sue attenzioni, le posò le mani sulle guance.
Chloe rimase immobile mentre sentiva le parole del signor Malik rimbombarle nelle orecchie.

<< Chloe, non badare a ciò che ti dice mio figlio. Molte volte non è cosciente di quello che dice. Casa Malik sarà sempre aperta per te e per tua figlia, d’accordo? >> Lei annuì, guardando in quegli occhi nocciola che la osservavano pieni di speranza. Gli stessi occhi che, la sera prima, l’avevano guardata freddi. 

A quel punto anche Johanna guardava Chloe con affetto. Ma nel suo sguardo c’era anche orgoglio, gratitudine e appoggio.
Chloe sapeva che la stava ringraziando per essere scesa ed essersi unita alla sua nuova famiglia. Sapeva che Johanna l’aveva sempre appoggiata, su qualunque decisione.
Ed era fiera di lei come una madre è fiera del proprio figlio, perché Chloe aveva superato l’inferno ed aveva resistito, mettendo al mondo una bambina non prevista, ma amata nel migliore dei modi.
E poi la ragazza era sempre stata considerata come una figlia adottiva dalla famiglia Tomlinson, da quando la sua mamma era morta.

<< Vi prego, accomodatevi e continuate a cenare. Ero solo scesa a salutarvi. >> Disse.

<< Oh no cara! Adesso aggiungiamo un posto e ti unisci a noi. Sei davvero un’ottima cuoca, devo dirtelo. >> Confessò la madre di Liam che, assieme a quella di Danielle, erano sparite poco dopo nella cucina.

Aggiunsero un posto tra Harry e Gemma, e in pochi minuti fu inserita nella conversazione.
Era tuttavia ancora stordita dagli eventi, perciò continuava a stringere convulsamente la mano di Harry sotto il tavolo, che la guardava di sottecchi per controllare che stesse bene.
Dall’altro lato della sedia, invece, Gemma aveva allungato il braccio dietro la schiena di Chloe e continuava ad accarezzarle la spalla, guardandola ogni tanto, premurosa.
Chloe però gestiva tutte quelle azioni distrattamente, continuando ad osservare gli occhi indecifrabili di Zayn.

 
Ehi! 

 

Eccomi qui con un nuovo capitolo di questa straordinaria storia. 
Mmmm... vediamo... abbiamo Chloe attanagliata dal senso di colpa, e un premuroso Louis che la convince a partecipare al cenone.
E poi abbiamo il padre di Zayn, che con le sue parole vuole farle capire che Chloe appartiene alla loro famiglia. 
Ma veniamo a noi....
Che ne pensate?
Ho notato che nessuno ha recensito il capitolo precedente, e mi chiedo se non vi piaccia. 
In tal caso, la elimino definitivamente, senza andare oltre. 
Mi piacerebbe davvero sapere cosa ne pensate, e accetto assolutamente anche le critiche. 
Ringrazio le 18 persone anonime che hanno letto il capitolo precedente. 
Spero vi sia piaciuto. 

A presto, Giulie.


  
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