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Autore: Lorisenne    07/06/2013    3 recensioni
"You've got this hold on me" (Tu mi possiedi.) parla di Luana una ragazza italiana la quale perde i suoi genitori a causa di un incidente stradale. La sua vita viene stravolta, la ragazza si trasferisce in Inghilterra, priva della voglia di vivere che prima la contraddistingueva, la sua vita subirà un ulteriore svolta quando sua cugina la trascina ad un concerto di una famosa band: i One Direction.
Genere: Fluff, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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You've got this hold on me
(Tu mi possiedi)

  • Prologo

 

 

Seneca diceva "Talvolta ci vuole coraggio anche a vivere." , ci aveva preso in pieno. Bisogna essere coraggiosi per continuare a vivere. Non si è coraggiosi nel morire ma nel sopravvivere, nel sopravvivere a chi se ne va lasciandoti un vuoto nella gola e un buco nello stomaco. Sono Luana, ho sedici anni, e sono coraggiosa. Perché vivo, perché sono sopravvissuta. Esattamente un anno fa i miei genitori mi hanno lasciato, un incidente stradale dicono. I freni non funzionavano, era il giorno del mio saggio di danza, quello di fine anno, loro doveva venire a vedermi e dei freni guasti gliel'hanno impedito. Si può perdere la vita per colpa di una maledettissima auto guasta? Adesso vivo da mio zio, in una piccola cittadina inglese, odio tutto questo. Odio l'Inghilterra, questo tempo assurdo, queste cabine telefoniche rosse. Ma è l'unico posto che ho.
 "Lù, posso entrare?"  Una timida moretta dai capelli lunghissimi fa capolino all'ingresso della mia stanza. Mia cugina, Emily. 
"L'ha già fatto!" sbuffo. 
"Allora, cosa c'è?" domando poi. 
"Oh beh mi chiedevo...che ne diresti di... questo? TA-DAN!" mi sventola davanti due biglietti, li afferro e li leggo.
 "Concerto dei One Direction? Passo."
 "Oooh, come passo? Sai quanta gente ucciderebbe per andarci?"
 "Falli uccidere allora." 
"Andiamo Lù, vuoi rimanere in questa stanza reclusa fino alla fine dei tuoi giorni?"
 "Esatto."
 "Andiamo, non ti posso trascinare con la forza ad un concerto dove la gente viene trascinata solo per uscire." 
"Oh ti prego Lily! Lasciami in pace." 
"No, non ti lascerò in pace, devi reagire Lù, è passato un anno, cosa vuoi fare lasciarti morire anche tu? Non te lo lascerò fare! Adesso tu ti vesti e ci vieni. E' un ordine."
 Mentre Emily lasciava la stanza mi abituavo all'idea che sarei uscita quella sera per un concerto che non volevo vedere. L'unica cosa che avrei voluto fare era liquidare la cena con una scusa qualsiasi e andare a dormire subito. Volevo stare sola, perché solo da sola stavo bene. Senza nessuno che mi domandasse "Come stai?" con quello sguardo dispiaciuto, odiavo quello sguardo dispiaciuto. Lo stesso che si fa a un malato terminale. Ma io non sono un malato terminale, loro hanno sicuramente più voglia di vivere di me.

Seneca diceva «Talvolta ci vuole coraggio anche a vivere» , ci aveva preso in pieno. Bisogna essere coraggiosi per continuare a vivere. Non si è coraggiosi nel morire ma nel sopravvivere, nel sopravvivere a chi se ne va lasciandoti un vuoto nella gola e un buco nello stomaco. Sono Luana, ho sedici anni, e sono coraggiosa. Perché vivo, perché sono sopravvissuta. Esattamente un anno fa i miei genitori mi hanno lasciato, un incidente stradale dicono. I freni non funzionavano, era il giorno del mio saggio di danza, quello di fine anno, loro doveva venire a vedermi e dei freni guasti gliel'hanno impedito. Si può perdere la vita per colpa di una maledettissima auto guasta? Adesso vivo da mio zio, in una piccola cittadina inglese, odio tutto questo. Odio l'Inghilterra, questo tempo assurdo, queste cabine telefoniche rosse. Ma è l'unico posto che ho.

 "Lù, posso entrare?"  Una timida moretta dai capelli lunghissimi fa capolino all'ingresso della mia stanza. Mia cugina, Emily.

"L'ha già fatto!" sbuffo.

"Allora, cosa c'è?" domando poi.

"Oh beh mi chiedevo...che ne diresti di... questo? TA-DAN!" mi sventola davanti due biglietti, li afferro e li leggo.

 "Concerto dei One Direction? Passo."

 "Oooh, come passo? Sai quanta gente ucciderebbe per andarci?"

 "Falli uccidere allora."

"Andiamo Lù, vuoi rimanere in questa stanza reclusa fino alla fine dei tuoi giorni?"

 "Esatto."

 "Andiamo, non ti posso trascinare con la forza ad un concerto dove la gente viene trascinata solo per uscire."

"Oh ti prego Lily! Lasciami in pace."

"No, non ti lascerò in pace, devi reagire Lù, è passato un anno, cosa vuoi fare lasciarti morire anche tu? Non te lo lascerò fare! Adesso tu ti vesti e ci vieni. E' un ordine."

Mentre Emily lasciava la stanza mi abituavo all'idea che sarei uscita quella sera per un concerto che non volevo vedere. L'unica cosa che avrei voluto fare
era liquidare la cena con una scusa qualsiasi e andare a dormire subito. Volevo stare sola, perché solo da sola stavo bene. Senza nessuno che mi domandasse "Come stai?" con quello sguardo dispiaciuto, odiavo quello sguardo dispiaciuto. Lo stesso che si fa a un malato terminale. Ma io non sono un malato terminale, loro hanno sicuramente più voglia di vivere di me.

 

 

ANGOLO AUTRICE.

Salve a tutti, e grazie per aver letto (se avete letto u.u) questa FF nasce dalla voglia di fare qualcosa che 

spero possa essere "diverso" non il solito "La sua bocca sapeva di tabacco e miele" (?) . Spero vi possa piacere, anche 

questo è solo un prologo, un assaggio di quello che sarà. Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione, grazie! 
Passo e chiudo (?)

Lorisenne .

 

  
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