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Autore: barbabietoladazucchero    07/06/2013    1 recensioni
- Ehi, splendore!- mormora con la sua voce roca. Ora, se una voce potesse ingravidare, sarei già incinta di 3 figli.
- Mr. Styles… - replico, in modo leggermente lascivo. Le sue labbra si fiondano sulle mie e mi bacia come se fossimo sul set di “9 settimane e mezzo”: orgasmo raggiunto in meno di 5 secondi.
Essere la compagna di Phil Styles ha i suoi vantaggi.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un Phil al settimo cielo entra in cucina, senza notare la tensione nell’aria, talmente pesante da poter essere tagliata con un cucchiaino.
-Ragazzi! Avete capito? Partirò per una settimana! NYC mi aspetta, non siete felici?-
-Ehi, amore. Wow congratulazioni, sono felice per te- dico avvicinandomi a Phil per abbracciarlo.
-Sì, congratulazioni Phil. Io, ehm, torno in sala- gli dice Harry passandogli accanto e dandogli una pacca sulla spalla, guardandomi per tutto il tempo.
-Ma che gli prende?- mi chiede Phil.
-Dev’essere ancora mezzo stanco, stanotte ha fatto tardi. Ehi io vado a farmi un bagno- gli dico accarezzandogli una guancia e fissando gli occhi color pece che mi scrutano,in cerca di una risposta più esaustiva.
Salgo in camera, prendo un nuovo pigiama, la biancheria e vado in bagno.
L’acqua scorre, e così i milioni di pensieri che ho in testa.
Ma cosa diavolo stavo facendo?
Cosa diavolo stavo sentendo?
Com’è possibile che stavo quasi per baciare Harry?
Perché stavo quasi per baciare Harry?
E perché sento i brividi al solo pensiero?
Che cavolo sta succedendo?
Forse mi sta arrivando il ciclo e ho gli ormoni impazziti, che appena vedono un paio di ricci, due occhi destabilizzanti e un bel fisico si buttano a capofitto.
-Andiamo Beth riprenditi. Inspira, espira.- prendo il mio iPod e faccio partire a manetta i McFly a un volume così alto da non sentire più i pensieri. Mi immergo nella vasca e comincio a cantare.
 
POV Harry.
Tu. Tuu. Tuuu.
Clic.
-Haz?-
-Ciao Lou. Ho bisogno di parlarti, trenta minuti sono sotto casa nostra.-
Clic.
Non aspetto nemmeno che mi risponda, ho bisogno del mio migliore amico, ho bisogno che mi guarisca.
 
-Harry, si può sapere che ti prende? Dai entra. Dio, hai quasi gli occhi fuori dalle orbite!- mi accoglie sfacciato il mio amico.
-Ho quasi baciato Beth- rispondo portandomi entrambe le mani a coprirmi il naso e la bocca.
-Cazzo-
-Lou, devi aiutarmi non sto capendo più niente. Mi sembra di essere impazzito. Passo una delle notti più infuocate della mia vita con una ragazza bella come poche, e tutto a quello che penso è “spero che Beth mi senta”. Bacio la stessa ragazza, e penso “Spero dia fastidio a Beth”. Beth Beth Beth. Non riesco a pensare ad altro. Cristo santo.- quasi vado in iperventilazione e mi costringo a sedere per terra, in mezzo al corridoio della casa con cui condivido con Louis.
-Calma Haz! Porcaccia sei ridotto male. Per fortuna ci sono io, va. So esattamente cos’hai.- dice solenne.
Lo guardo con fare interrogatorio.
-Facci caso: ci pensi mentre sei a letto con un’altra, ci pensi quando baci un’altra, hai il cervello completamente in pappa e quasi la baci. È ovvio!-
Quasi temo quello che sta per dire.
-Vuoi scopartela!-
-Che cos?- ok, non era proprio quello che pensavo dicesse.
-Avanti Harry, è più che naturale. Tu sei giovane, lei è giovane. Tu sei bello e pieno di ormoni in subbuglio. Lei è -bè- decente, e probabilmente in ugual modo piena di ormoni.-
-Decente- ma che cazzo dice? Ma come si può descrivere una ragazza con il termine ‘decente’? Che cazzo è? Un compito scolastico?
-Sì, bè non è proprio un canone di bellezza Beth.-
Giuro che se non la smette gli spacco il naso.
-Louis che cazzo faccio adesso? Non posso andare a letto con lei. È la ragazza di mio padre!-
-E allora? Sei tu che volevi farli lasciare. Gioca sporco Haz, come solo noi uomini possiamo fare.-
-Tu sei malato.- ancora più confuso di prima esco di casa e torno da Phil.
Ma che diavolo è preso al mio amico? Andare a letto con Beth solo per farla uscire dalla vita della mia famiglia? Ma andiamo!
Se ci vado a letto non dev’essere per secondi fini.
Anche se, certo, salverei il matrimonio di mia madre.
Mio Dio, Harry, non ti ci mettere anche tu!
Ma che mi prende?
 
POV Beth.
Il bagno mi ha tranquillizzata, al punto che mi è venuta un’idea brillante per evitare di stare una settimana sola con Harry. Devo solo convincere Phil.
-Phil, amore possiamo parlare?-
-Dimmi, hai qualche domanda su NYC vero?-
-Sì, posso venire?-
-C-come?-
Mi avvicino al letto ancora avvolta nel mio asciugamano e mi siedo guardando Phil.
-Sì, insomma. Ci sarebbero problemi?-
-No-non lo so, non credo, dovrei sentire i colleghi che vengono con me.-
-E chi sono?- domando curiosa.
-Ehm…Bè…- inizia titubante.
-Phil…? C’è qualcosa che non mi hai detto?-non so perché ma ho un pessimo, pessimo presentimento.
-Bè, Anne, la madre di Harry è anche lei avvocato. E anche lei ha vinto la causa, per cui, sì insomma, probabilmente…-
Oh mio Dio.
-Stai scherzando?Ti prego Phil dimmi che è tutto uno scherzo. TU STARAI A NYC UNA SETTIMANA IN COMPAGNIA DI ANNE?!- respira Beth, respira o vai in iperventilazione e collassi.
-Forse? Sì. Scusa dovevo dirtelo prima ma non sapevo come! Ma non ti devi preoccupare, io amo te! Non succederà niente, Anne mi odia!-
Qualcuno mi tenga o gli stacco un braccio a morsi.
-PHIL! Quando pensavi di dirmelo?! Vivrai 24 ore su 24 ore con la tua ex in una delle città più eccitanti del mondo! Quella è la città che non dorme mai! E sai perché Phil? Lo sai? Perché scopano come ricci!-
-Non credo sia solo per questo…-
-Zitto! Cristo ho bisogno di fare un bagno-
-L’hai appena f…-
-ZITTO.-
Mi avvicino a falcate alla porta della camera, attraverso il corridoio e mi fiondo in bagno.
Se questa è la punizione per aver quasi baciato Harry, bè Karma: sei davvero stronzo.
 
Mi sono addormentata nella vasca. Di nuovo.
Mi sento come se mi avessero mescolato il cervello con un frullatore. Che sensazione della minchia.
Mi ri-avvolgo nell’accappatoio mentre mi osservo allo specchio. Poi lo sguardo mi cade sulla piccola agendina posta sopra il mobiletto in legno di fianco al lavandino.
E un fulmine mi attraversa il cervello.
Non mi ricordo l’ultima volta che mi è venuto il ciclo.
Forse è per questo che ultimamente sono così confusa e ormonale. Sto ovulando.
Afferro l’agendina e scorro le pagine fino a quando non trovo l’ultima M rossa che segnala il primo giorno di ciclo.
13 agosto.
Oggi è il 18 ottobre.
Oh porca merda.
Esco di corsa dal bagno, vado in camera, afferro la mia borsa e cerco il telefono; so che è tardi ma devo chiamare la mia ginecologa.
Tu. Tuu. Tuuu.
Rispondi, rispondi, rispondi.
Tu. Tuu. Tuuu.
Maledizione.
-Ufficio della dottoressa Amelia?-
Grazie Dio.
-Ciao Robin, sono Beth, Beth Stone! Vorrei prendere un appuntamento con la dottoressa il prima possibile. È molto urgente- dico agitata.
-Ehi, sì ma certo. Se vuoi c’è posto domani mattina, ma so che lavori…-
-No è perfetto, grazie a domani-.
Clic.
Inspira, espira.
Tranquilla Beth è solo un falso allarme.
Phil non è in camera, probabilmente è giù a cenare. Al solo pensiero di mangiare qualcosa, o di vedere la faccia di uno dei due Styles mi viene il vomito.
Ancora in accappatoio mi butto sotto le coperte e non appena metto la testa sopra il cuscino mi addormento.
 
-Allora Beth, cosa ti porta qui? È presto per l’esame annuale.-
-Sì, ecco credo di avere un ritardo. Cioè non “credo” ce l’ho. E vorrei sapere se significa qualcosa, sai negli ultimi anni ho avuto parecchi ritardi, se ti ricordi, quindi pensavo di fare anche un esame più approfondito, giusto per chiarire le cose.- le dico gesticolando agitatamente con le mani.
-Ok, dai allora facciamo questa visita, poi se riesco ti faccio anche gli esami più approfonditi oggi-
-Ok grazie-
Dio, se esisti abbi pietà di me. Non posso avere un bambino.
So di aver detto di volere la prova vivente di essermi fatta Phil Styles, ma stavo solo scherzando, era una battuta.
Ti prego la mia vita è troppo incasinata.
Troppo.
Grazie all’influenza della dottoressa riesco a fare tutto oggi, senza dover aspettare altri giorni in preda all’ansia.
-Ok, Beth. La radiografia era il tuo ultimo esame, manderemo i risultati in analisi e poi tra qualche giorno ti scriveremo per farti sapere tutto, va bene?-
-Grazie Amelia, sei la mia salvezza-
-Stai tranquilla e non ci pensare adesso, ciao tesoro-
Mi accompagna alla porta e mi saluta con un abbraccio.
Appena esco dalla clinica, mi scontro con un biondo.
-Niall?-
-Beth! Ma che è? Ti incontro sempre nei posti più… bè più…-
-Particolari- lo aiuto.
-Già sì credo si possano definire così… Ehm, buone notizie?- mi chiede titubante.
-Non saprei dirtelo sinceramente, ma ehi hai già mangiato? Ti posso offrire un panino?- chiedo sviando il discorso.
-Bè mangiato ho mangiato, ma un panino in più non mi farà male!- sorride.
Mi metto a ridere mentre lo prendo a braccetto e lo conduco al chiosco vicino alla clinica.
 
Appena torno a casa, decido di chiarire le cose con Phil, scusarmi per l’arrabbiatura di ieri e magari comunicargli anche il rischio che stiamo passando.
Ma forse quello può aspettare.
Lo chiamo sul cellulare, spiegandogli che mi dispiace, mi scuso per essermi arrabbiata e che sono davvero felice che lui abbia vinto la causa, anche se questo implica stare lontani miglia e miglia per una settimana.
Si scusa anche lui, mi perdona e torniamo amici -bè amanti- come prima.
E una situazione è risolta.
Ora devo solo convincere Harry a traslocare a casa sua per una settimana.
Non posso stare con lui 24 ore su 24 senza la presenza di Phil.
Non dopo quello che è successo.
O quasi successo.
Decido di affrontare la situazione a cena, per cercare un eventuale appoggio in Phil.
Mi schiarisco la voce.
-Harry- mi guarda immediatamente.
Cribbio avevo dimenticato quello sguardo.
-Credo sia meglio che tu torni a casa tua, almeno durante la settimana in cui Phil sarà a NY- dico decisa.
-Cosa? Perché?-
-Sì perché amore?- chiede anche Phil confuso.
-Perché non è casa sua, lui è venuto qua solamente per ritrovare un legame con te Phil, e se tu non ci sei non ha motivo di stare qua.- rischierebbe di instaurare un altro tipo di legame con un’altra persona.
-Assurdo, non sei mica tu a decidere! Non puoi sbattermi fuori casa! Questa casa non è tua- dice Harry.
Con lo sguardo invoco l’aiuto di Phil.
-Harry, Beth ha ragione, voglio dire… Puoi tornare qui quando sarò tornato da NY e riprendere da dove siamo rimasti che ne dici?-
-Dico che è uno schifo. Mi è passata la fame.- si asciuga la bocca con il tovagliolo, si alza ed esce dalla cucina.
Perché mi sento così da schifo?
 
 
 
 
“Questa è la segreteria telefonica di Elizabeth Stone, al momento sono impegnata e non posso rispondere al telefono. Lasciate un messaggio e sarete richiamati! Biiiip.”
-Beth, sono Amelia, la dottoressa Amelia. Sono arrivati i risultati degli esami e, bè credo sia il caso di passare in clinica, o chiamarmi. È piuttosto urgente. Forse è il caso di far venire il tuo compagno con te, non lo so. Insomma fatti viva. A presto.-
Clic.
Tu-tu-tu-tu.
 
 


Ehi! Capitolo noiosetto, lo so, ma mi serviva per introdurre un po’ di cose (:
Enjoy my story.
B.
  
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