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Autore: SheilaPhoenix    08/06/2013    3 recensioni
Questa è semplicemente una continua della mia precedente storia : La verità di un falso legame, dove mostrerò la vita quotidiana dei nostri eroi, non ci saranno capitoli legati tra di loro o quasi, vedremo Sasuke e company alle prese con l’amore, madri gelose e protettive e soprattutto Gattini e figli…
QUINDI BUONA LETTURA !!
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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 Questo è il mio capitolo preferito, spero che possa piacere anche a tutti voi. Buona lettura ^^

Quella che poteva sembrare una missione noiosa, da prendere alla leggera, si stava tramutando in una vera e propria missione di alto livello.
All’improvviso mentre stavamo tornando verso casa, siamo stati attaccati da ninja traditori di un villaggio, non sapevamo perché e cosa volessero, il fatto era che io e Riko stavamo litigando, e molto spesso quando noi due facciamo quelle liti commettiamo errori e rischiamo persino di metterci nei guai.
Mentre cercavo di attaccare un ninja, mi ritrovai a sbattere contro la schiena di mia sorella.
<< Ako, attenta. Non voglio rischiare la vita per le tue cazzate >>.
<< Sono io che sono stufa delle tue cazzate >>
Ribatto voltandomi verso di lei, iniziamo a guardarci in cagnesco, quando all’improvviso sentiamo il maestro Kakashi che ci rimprovera.
<< Voi due, smettetela ! Non è il momento di litigare >>
Urla attaccando un nemico alle nostre spalle, rimango spiazzata notando il corpo di quello che voleva farci del male.
<< Ako? Ha ragione lui >>
Sussurrò mia sorella mettendosi dietro di me, io annuisco e insieme iniziamo ad attaccare tutti i ninja, anche se avevamo fatto lite il nostro lavoro di squadra era ottimo, lo era fin da quando eravamo nate e lo sarà sempre.
<< Erano duri però questi eh >>
Dice Sora sedendosi a terra, il maestro Kakashi apre il suo libro ed inizia a leggere dicendo.
<< Avviamoci verso casa >>.
Annuiamo, osservo mia sorella che sorride, poi noto che qualcosa dietro di lei si stava muovendo.
<< Riko, Attenta ! >>
Urlo saltandole addosso, mia sorella si gira nel momento in cui un ninja che era rimasto nascosto cerca di attaccarla, ma non è l’unico a quando pare, allora Riko cerca di difendere me, non capisco cosa succede, in un attimo sento il corpo di mia sorella sul mio che mi fa da scudo, poi il buio.
 
La voce narrante sarò io :
<< Dobbiamo salvarla, sta perdendo molto sangue. Ti prego resisti >>.
Voci, l’unica cosa, che la ragazza sente sono solo delle voci, le sembra quasi di conoscerle, ma non è sicura di sapere chi in realtà fosse, i suoi capelli rosa sono sporchi di sangue, la tredicenne stesa in quel lettino cerca di aprirgli occhi, difficilmente riesce a tenerli aperti, le irridi bruciano e sono pesanti, accanto a te qualcuno stringe la tua mano, ti volti per capire chi fosse, è tua sorella pensi, o sei tu ? Non capisci neanche se la persona ferita è Ako o Riko.
Siete identiche, ma in quel momento la persona ferita è…
 
La voce narrante sarà ?
‘’ Svegliati…Svegliati, ti prego ‘’.
Una supplica, sentivo quella voce in lontananza, che mi chiedeva di svegliarmi, la conoscevo ma non ero sicura di sapere chi fosse, eppure riuscivo a percepire quella tristezza e la paura nella voce di chi mi stava parlando.
Quando riapro gli occhi, vedo tutto attorno a me il bianco dei muri dell’ospedale, allora capisco di essere ancora viva.
Volto piano la testa, per capire se ero sola, e allora la vedo, mia sorella stesa sul lettino accanto al mio.
<< Riko ? >>
Cerco di chiamarla, ero preoccupata, allora mi alzo con il busto facendomi leva con le braccia, ma un dolore intenso mi costringe a ristendermi su quel lettino, mi osservo le braccia, io sinistro era gessato, era rotto.
<< Mh ? Ako ? >>
Mia sorella apre di scatto gli occhi e si avvicina a me, mi sorride appena.
<< Sei sveglia finalmente, hai dormito per due ore >>.
Dice osservandomi.
<< Ah, si. Come stai ? >>
Riko mi sorride.
<< Io sto bene, però tu…. Mi spiace è colpa mia >>.
Sussurra lei con le lacrime agli occhi, abbassa lo sguardo.
<< Tranquilla, è solo il braccio. Si rimetterà apposto >>.
Dico per tranquillizzarla.
<< Mi spiace tanto >>.
Riko sembra non avermi sentita, è molto strano il suo comportamento.
<< Riko ? >>
La chiamo osservandola negli occhi, era strano come il verde lucente ora sembrava così spento.
<< Senti, prima hai detto qualcosa ? >>
Cerco di riportarla alla realtà, le domando se lei mi avesse chiesto di svegliarmi, non riesco a togliermi dalla testa quella voce.
<< No, non ho detto nulla Ako, ma stai bene ? Sicura ? >>.
Annuisco, sorridendole.
<< Quando potrò tornare a casa ? >>
Mia sorella alza le spalle, non mi risponde, all’improvviso sento la porta della stanza aprirsi, ed entra mia madre accompagnata dalla nonna.
<< Ehi Riko, vai a riposare, se succede qualcosa ti chiamo >>.
Sussurra preoccupata la mia mamma, perché doveva riposare ? lei stava bene, prima stava dormendo accanto a me.
<< Non posso >>
E’ la risposta di mia sorella, la nonna abbassa lo sguardo e le mette una mano fra i capelli.
<< Starà bene, tu sono due giorni che non dormi >>.
<< Due giorni ? Ma hai detto che dormo da due ore >>.
Ribatto io, forse la nonna si era sbagliata a parlare, ma nessuno di loro mi da ascolto.
<< Non la lascio sola >>.
Continua a dire mia sorella, poi la mamma si volta verso di me e mi sorride.
<< Sei forte tesoro, so che ti riprenderai subito >>.
Dice mentre mia nonna viene a baciarmi la fronte, è strano come quel bacio sembra quasi che non lo senta proprio.
<< Ma perché siete così esagerati ? Io sto bene >>.
Dico prima che la mamma esca accompagnata dalla nonna.
<< Hai visto ? Sono venute a trovarti, mamma non riesce a vederti su questo letto. Però è venuta lo stesso >>.
Perché mi dice queste cose ?
<< Riko, ti senti bene ? >>.
A questo punto mi viene spontaneo domandarglielo.
<< Ako, io sto bene però tu… Mi spiace tanto, non so fare niente sono una pessima sorella, è colpa mia per quella lite, è colpa mia se quei due ci sono venuti addosso, è sempre sola colpa mia >>
<< Dai, che sciocchezze vai dicendo ? >>.
<< Svegliati Ako, per favore. Fallo per me >>.
Sgrano gli occhi a quelle parole, non avevano alcun senso.
Riko non mi parla più, chiude gli occhi per un attimo, poi mi addormento con la mano di mia sorella stretta nella mia.
Due giorni dopo iniziai a muovere il braccio, ma ero rimasta in ospedale, poi tre giorni erano passati e mi alzai da quel letto che era diventato troppo scomodo, decisi di andare in giro per sgranchire le gambe, mia sorella era sempre con me, in questi giorni l’unica cosa che ricordo è solo mia sorella che mi sta sempre vicina e poi… Nulla, non ricordo neanche quando vado a letto per dormire, eppure è molto strano, sembra di essere in un sogno senza fine, ho provato a pizzicarmi le guance, ma la situazione è sempre la stessa.
Ormai era una settimana che ero in quell’ospedale, il gesso tra pochi giorni me lo dovevano togliere, me lo aveva detto Riko.
‘’ Tra domani e dopo domani toglieranno il gesso ‘’ mi disse mia sorella mostrandomi il suo braccio e muovendolo avanti ai miei occhi, quando fece quel movimento fu come vedere lei con il gesso, le sorrisi poi mi venne spontanea farle la solita domanda.
<< Perché devo rimanere qui, ancora non lo capisco >>.
Chiedo a mia sorella che mi è seduta accanto, fuori al terrazzino dell’ospedale.
<< Se ti svegli, torniamo a casa insieme >>.
Dice Riko all’improvviso, mi domando ancora perché insiste con quella frase, insomma forse ha battuto la testa.
<< Riko ? Perché dici sempre che devo svegliarmi ? >>.
<< Non voglio tornare da sola, … Quando starai bene ci andremo insieme a casa, lo sai che senza di te ho paura a dormire sola >>.
Confessa con le guance rosse, poi abbassa la testa fino ad appoggiarla sulla mia spalla, in realtà potrei anche già tornare, ma la mamma e la nonna non mi hanno voluta far uscire, sento mia sorella sospirare.
<< Mi manca parlare con te >>
Guardo mia sorella incapace di formulare una qualsiasi frase, insomma che mia sorella era impazzita all’improvviso, era tutto strano.
<< Riko, come sta Ako ? >>
All’improvviso sento le voci famigliari di Sora e Shota, sorrido quando vedo i due raggiungerci e venire a sedersi accanto a noi.
<< Come sempre, ancora non si sveglia >>.
<< Riko, la smetti ? Mi sto iniziando ad irritare >>.
Mia sorella mi guarda e mi sorride, manon era un sorriso divertito, più che altro era preoccupata.
<< Già, Ehi Ako, quando esci da qua andiamo tutti insieme a vederci un bel film, che ne dici ? >>.
Domanda poi Shota, era una proposta ad uscire insieme, quindi annuisco contenta.
<< Non vedo l’ora, ci vediamo un horror >>.
Chiede Sora rivolgendosi a mia sorella.
<< Aaah, no no, ad Ako non piacciono. Né sorellina ? >>
Domanda Riko rivolgendosi a me con un sorriso tirato sul volto.
<< Ah, no. Ho paura di quelli >>.
<< Anche se, mi piacerebbe vederti mentre urli dalla paura >>.
Mi deride mia sorella, anche Sora e Shota ridono di gusto.
<< Aaah cattivi, Ma dite ? Volete ancora far finta di niente ? Vedete che io sono qui e vi sto ascoltando, smettetela di prendermi in giro >>.
>>.
<< Poi dopo del film, potremmo prenderci un gelato >>.
Proporne Sora.
<< Si, mentre ad Ako un frappé alla vaniglia, come piace a lei >>.
Dice Riko con le lacrime agli occhi, perché stava piangendo ?
Rimaniamo tutti in silenzio, l’unica cosa che si sente sono i singhiozzi di mia sorella, perché ha iniziato a piangere ? Perché ?
<< Onee-Chan >>
Non faccio in tempo a dir nulla che la porta del terrazzo si apre di nuovo, questa volta entrano i miei fratellini e poi papà, hanno il viso segnato da una smorfia di dolore.
<< Piccola, come stai >>.
Chiede mio padre sfiorandomi i capelli rosa, non capisco, io stavo bene era Riko che ultimamente aveva strani comportamenti, ma non solo lei, anche Mion e Shion che sono venute a trovarmi, non hanno fatto altro che dire ‘’ Rimettiti presto ‘’ o ‘’ Quando starai bene, usciamo a divertirci ‘’.
Io stavo già bene, avevo solo il braccio rotto, notai  Sora e Shota che mi stavano sorridendo.
<< Noi andiamo, te riprenditi >>.
Dicono entrambi, sono tristi.
<< Riko, vuoi andare a casa ? Sono giorni che non … >>
<< … No, voglio stare qui, Ako è la mia sorellina, e lei non… >>.
Riko all’improvviso smette di parlare, non ci riesce perché i singhiozzi del pianto le bloccano il respiro, poi sento un altro rumore, questa volta vedo mia madre entrare con la nonna, entrambe preoccupate e avevano gli occhi gonfi.
<< Riko ? Ti prego calmati >>.
<< Non posso calmarmi, lei non vuole svegliarsi >>.
Urla mia sorella, a questo punto mi alzo da terra.
<< Smettila di dire così, che ti prende ? Io sto bene, sono sveglia >>
Urlo guardandola negli occhi, Riko non mi dice nulla, è come se le mie parole non le abbia neanche sentite.
<< Siamo nate insieme e insieme dobbiamo morire, non puoi lasciarmi Ako, mi sento sola e ho paura. Ako ti prego apri gli occhi >>.
Ora è anche mia madre a piangere, si morde le labbra incapace di calmare il pianto di mia sorella.
<< Ako, tesoro mio, se mi senti apri gli occhi >>.
Sussurra la mamma, è spaventata e io lo sono più di tutti.
<< Perché mi chiedete tutti di svegliarmi, che volete dire ? >>.
Mi avvicinai al viso di mia sorella, cercai di accarezzarle la guancia bagnata di lacrime, mi faceva male vederla così, ma quando posai la mano sulla sua guancia rimasi sconvolta di come la mano le passò dall’altro lato, come se io fossi un fantasma e non potevo toccarla.
<< Ako, ti prego svegliati, svegliati ora ! Mi manchi tanto sorellina >>.
Senti la voce di mia sorella farsi sempre più bassa, continuava a sussurrare ‘’ Svegliati, mi manchi tanto ‘’.
La sua voce, si faceva sempre più lontana, mi sedetti a terra abbracciandomi le gambe, iniziai a tremare anche io mentre mia sorella piangeva sempre più forte, poi successe, poi… Alzai lo sguardo verso di Riko e…
 
Riaprì gli occhi, questa volta non ero sul terrazzo, ero in una stanza bianca, ero su di un lettino, e la stanza era silenziosa, sentivo solo dei singhiozzi, qualcuno che piangeva.
<< R-Rik-o >>
Sussurrai a fatica, avevo delle flebo attaccate alle braccia, e una mascherina con il respiratore che mi aiutava a stare in vita, mia sorella sentendomi aveva smesso subito di piangere, alzò la testa per guardarmi negli occhi,  teneva il gesso al braccio sinistro, come quello che avevo io, allora capì tutto e ricordai cos’era successo.
 
Inizio Flashback :
Fu un attimo, mia sorella mi si mise avanti quando capì che stavo cercando di proteggerla, venne colpita al braccio, perse molto sangue, ma il maestro Kakashi saltò subito contro quel bastardo, gli diede un calcio nello stomaco.
<< Stai bene Ako ? >>
<< Si, e tu Riko ? >>
Mi sorrise appena, poi notai lo sguardo di mia sorella farsi serio, mi voltai e un altro ninja uscì fuori da un cespuglio, mi misi avanti mia sorella e venni colpita allo stomaco, poi caddi a terra mentre perdevo un sacco di sangue, Riko mi si mise sopra cercando di farmi rimanere sveglia.
<< Apri gli occhi, Ako. Svegliati >>.
Urlava disperata, ma io già non le davo più ascolto, Kakashi probabilmente aveva mandato fuori combattimento anche quel ninja, mentre mia sorella continuava a stringermi la mano.
Anche in ospedale mentre mi portavano in sala operatoria lei mi stringeva la mano ripetendo le stesse parole
‘’ Svegliati, ti prego svegliati ‘’.
 
Fine Flashback :
Riko stava piangendo tra le mie braccia, quando poi si staccò da me con la paura di avermi fatto male, la vidi sospirare e sorridere, poi svenne a terra.
<< Ri..Riko ? >>
Urlai in preda al panico, chiamai aiuto, premetti il tasto vicino al mio letto e in poco tempo arrivarono i medici, compreso la mia mamma, lei si precipitò da me mentre Riko era aiutata da Ino e Hinata che erano di turno quel giorno.
Scoprì tutta la verità, mia sorella era stata ferita al braccio quando aveva cercato di difendermi, mentre io per proteggere lei ero stata pugnalata allo stomaco, avevo perso tantissimo sangue ed ero entrata in coma, per fortuna solo per una settimana, Riko era rimasta con me in ospedale, dalla mattina alla sera, parlandomi e chiedendomi di tornare a sorriderle, tutti quei discorsi strani erano in realtà le cose che sentivo, quando gli altri mi parlavano, inoltre mia sorella non si era mai ritirata a casa, nonostante le proteste dei nostri genitori, la mamma era rimasta anche lei in ospedale a vegliare su di noi, Riko era svenuta per la stanchezza.
‘’ Grazie sorellina, anche in quel sogno potevo sentire quando  ti preoccupavi per me, spero in una seconda vita di rinascere gemelle ‘’.
Pensai osservando Riko mentre dormiva nel letto accanto al mio, stava sorridendo.
Ovunque andavo, anche se non potevo stare con mia sorella, qualcosa ci teneva sempre legate, era stata Riko a salvarmi.

  
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