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Autore: Dado chan    08/06/2013    12 recensioni
Il clan Uzumaki e il clan Hyuga, sono rivali da tempi immemorabili. Riuscirà il sacrificio di due giovani sconosciuti a stabilire la pace?
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-…Così da quel giorno, la principessa dedicò le sue intere giornate ad ascoltare i problemi dei suoi sudditi, e mai più nessuno, né a Kadiri né nei reami vicini, osò mai più chiamarla “Principessa Sventura”. – Hinata chiuse il libro di favole e lo appoggiò accanto a sé sull’erba fresca.
Venti paia di limpidi occhioni la stavano fissando rapiti e sul viso della giovane apparve un dolce sorriso che sembrò renderla ancora più bella. Hinata buttò dietro le spalle la semplice treccia in cui erano trattenuti i suoi lungi capelli color blu notte, e lisciò sulle ginocchia la veste grigia che tutte le novizie indossavano. Era una tunica informe e ruvida, cucita in modo da nascondere perfettamente le forme delle donne che la portavano. Con i suoi grandi occhi perlacei, contornati da lunghe ciglia, scrutò i bambini che le sedevano attorno.
-Allora bambini, che cosa ha voluto insegnarci questa favola?- le mani dei piccoli volarono verso l’alto, e tutti speravano di essere chiamati per esprimere la loro opinione.
-Vediamo … Tomoe! – Hinata indicò una fanciulla minuta, dai folti capelli castani.
-Beh … che non bisogna pensare solo per sé stessi!- disse timidamente la bambina.
-Molto brava! e tu Masamu? – il bambino era arrivato da poco al tempio, era ancora un po’ diffidente nei confronti di Hinata, ma la ragazza sapeva che si sarebbe inserito perfettamente.
-Forse che se uno è ricco deve dare da mangiare anche a chi è povero- riuscì a dire il bambino.
-Bravissimo Masamu! sono perfettamente d’accordo con te, sai? – lo elogiò Hinata.
La sua lezione fu interrottà da una sua compagna, che corse sotto la quercia dove Hinata e i bambini erano seduti.
-Hinata! mi manda Shizune, ha detto che la devi raggiungere nello studio. Starò io con loro fino al tuo ritorno. -
Hinata, che non poteva discutere gli ordini di una sua superiore, si avviò giù per i campi, dove molte delle sue compagne stavano seminando la terra. Raggiunse la porta del Tempio quasi di corsa. Voleva ritornare dai suoi bambini al più presto. Arrivata davanti alla porta di Shizune bussò leggermente e spinse l’uscio.
-Hinata mia cara! Vieni pure avanti!- Shizune era la sacerdotessa più importante del Tempio.
-Cosa posso fare per voi?- chiese ossequiosa la ragazza.
-Hinata, poco fa è arrivato un giovane che desidera parlarti. Tu sai benissimo che l’ingresso è severamente vietato agli uomini, ma date le circostanze, ho dovuto fare un’eccezione. Ora ti chiedo, vuoi che io resti con te mentre parlate, o desideri che vi lasci soli?- Shizune mise una mano sulla spalla della ragazza, capendo immediatamente le sue incertezze.
-Oh rimanete, vi prego!-
La donna le sorrise e andò alla porta per far entrare il loro ospite. Dall’uscio entrò un uomo alto dai fluenti capelli castani. Anche se non lo vedeva da cinque anni, Hinata riconobbe subito suo cugino Neji.
-Neji!!- anche se era proibito alle novizie anche solo posare lo sguardo su un uomo, Hinata corse ad abbracciare il nuovo arrivato al colmo della gioia.
-Hinata, sei diventata una giovane donna!- Neji ricambiò l’abbraccio di sua cugina, stringendola forte a sé. Le era sempre stato molto affezionato.
-Che cosa ci fai qui?Mio padre e Hanabi stanno bene, vero?- la giovane si preoccupò subito di chiedere dei suoi famigliari, data l’improvvisa visita di suo cugino.
-Hinata, tuo padre mi ha mandato qui. Non posso spiegarti niente, ma ti pregherei di prendere subito le tue cose. Ho l’ordine di portarti al più presto a casa Hyuga.-
-M – ma mi è proibito lasciare il tempio, lo sai- Hinata guardò verso Shizune, che le sorrise dolcemente.
-Hinata non c’è niente che io possa fare! Va a preparare le tue cose, cara. Sono sicura che c’è una ragione importante per la quale ci devi lasciare.- Shizune la spinse fino a fuori la porta.
Hinata, percorse i lunghi corridoi del tempio fino a raggiungere la stanza che divideva con altre quattro ragazze. Quasi meccanicamente, mise in un piccolo baule i suoi pochi effetti personali. Nella sua mente si stavano facendo largo le risposte più terribili a quell’improvvisa visita di Neji.
Quando ebbe finito, guardò con tristezza la stanza in cui aveva dormito per nove lunghi anni. Aveva la sensazione che non avrebbe mai più visto quel luogo.
Shizune e Neji la stavano aspettando fuori dal tempio, vicino ad una carrozza. La giovane teneva la testa bassa: non voleva voltarsi indietro, né voleva guardare la strada che l’avrebbe portata via dai suoi affetti.
-I- io non ho salutato i bambini!- calde lacrime cominciarono a bruciarle gli occhi, e anche se tentò di ricacciarle indietro, una riuscì a bagnarle la guancia.
-Lo farò io per te! – le disse Shizune per confortarla.
-Questo non è un addio, vero?- ormai le lacrime scendevano copiose dagli occhi perlacei della giovane, e la sacerdotessa gliele asciugò con le mani indurite da tanti anni di lavoro.
-Qui sarai sempre la benvenuta, mia cara!Adesso vai, e ti prego di affrontare gli ostacoli che ti attendono con la forza d’animo che mi hai mostrato di avere- la salutò definitivamente la donna.
I due giovani salirono sulla carrozza senza proferire parola. Ci vollero quasi due ore di viaggio, prima che la carrozza entrasse a Konoha, e Hinata sentì l’ansia prendere il sopravvento. Cominciò a respirare profondamente per scacciarla.
Neji si accorse dello stato d’animo di sua cugina e si sentì impotente perché non poteva fare nulla per risollevarle il morale. Ora stavano attraversando il giardino della tenuta Hyuga, e Hinata guardò tristemente fuori dal finestrino. Nulla era cambiato in quel luogo. Le aiuole erano perfettamente uguali l’una all’altra, i fiori crescevano rigogliosi e la serra della sua defunta madre si erigeva ancora imponente in mezzo a tutto quel verde. Tutto era uguale a come la giovane lo rammentava: era lei a non essere più la stessa bambina che correva in quei prati.
Quando la carrozza si arrestò davanti all’ingresso dell’imponente dimora, Neji aiutò sua cugina a scenderne.
-Hiashi sama ti sta già aspettando. Quando avrai finito con tuo padre, se non sarai troppo stanca, ti vorrei presentare mia moglie, Ten Ten.- disse Neji mentre l’accompagnava nel salone.
-Perdonami Neji! ero così sovrappensiero che non mi sono congratulata per le tue recenti nozze!-
-Non dartene pensiero, avremmo modo di parlarne- Neji precedette Hinata nella stanza, ma appena vide suo zio si fermò.
-Zio, vi ho portato Hinata, come vi avete chiesto.- il ragazzo fece un piccolo inchino e si congedò, chiudendo la porta.
Hinata guardò suo padre, che in quei cinque anni non sembrava invecchiato per niente. Il suo istinto di figlia, la spingeva per abbracciarlo. Ma Hiashi non aveva mai tollerato le dimostrazioni di affetto da parte delle sue figlie, considerando la manifestazione dei sentimenti come una grave debolezza, quindi Hinata si limitò a inchinarsi davanti a lui.
-Hinata, figlia mia. Sei un’ adulta ormai. Assomigli molto alla tua povera madre- constatò l’uomo col volto impassibile.
-Padre, è per un sollievo scoprirvi in salute. Sono stata così preoccupata per tutto il viaggio fino a qui.- gli disse sincera la ragazza, imitando suo padre che si sedeva su uno dei divani del salone.
-Il motivo per cui sei qui è ben più grave, Hinata. La sorte ha deciso di burlarsi ulteriormente della nostra famiglia, e anche questa volta noi Hyuga saremmo costretti a sottostare al volere di un Uzumaki.- finì l’uomo livido di rabbia.
Hinata sapeva quanto fosse radicata nell’uomo, la convinzione che il trono imperiale spettava agli Hyuga e che gli Uzumaki fossero degli usurpatori che si erano approfittati del suo clan, che tanti secoli prima, gli era alleato.
-Hinata, domani a mezzogiorno, verrà qui l’erede degli Uzumaki. Lui mi chiederà la tua mano e io non potrò fare altro che concedergliela. Il matrimonio avrà luogo il 15 di Aprile.-
Quella notizia fu così inaspettata che la ragazza per qualche minuto non seppe cosa dire.
-M – ma padre!Io sto per diventare una sacerdotessa del Grande Tempio!Non posso prendere marito!- osò dire alla fine.
Suo padre di certo si aspettava che la giovane accettasse il suo destino senza fare obiezioni, e si contrariò notevolmente nei suoi confronti.
-Dimenticati del tempio!! Non vi farai mai più ritorno!- le rispose risoluto.
-Perché avete accettato la sua proposta? Voi odiate gli Uzumanki!-
L’uomo sbatté con violenza il pugno chiuso sul basso tavolino di fronte a lui. I ninnoli che vi erano appoggiati caddero rovinosamente a terra.
-Questi sono precisi ordini dell’imperatrice! Mai per mia scelta avrei permesso che mia figlia, unisse il suo sangue con uno di loro! –urlò Hiashi con disprezzo. -Tu sposerai quell’uomo Hinata, e farai in modo si dargli al più presto un figlio.- Hiashi considerò chiuso la conversazione tanto che si alzò e si incamminò verso la porta.
Hinata stava tremando. Le sembrava di aver perso il controllo del suo stesso corpo. Lei non poteva unirsi ad un uomo! sarebbe stata esclusa per sempre dal tempio come sacerdotessa! Si alzò dal divano e raggiunse suo padre, che stava per uscire in giardino.
-Io non mi sposerò padre! Mi avete capita? Preferirei morire, piuttosto che rinunciare al mio noviziato!- gridò la ragazza in preda alla disperazione.
I giardinieri guardavano come pietrificati la scena. Quell’atto di ribellione per Hiashi fu peggio di un insulto. Col volto deformato dalla collera, si avvicinò a sua figlia e prima che lei riuscisse a capirne le intenzioni, le tirò uno schiaffo talmente forte sul viso, da farla cadere sul prato appena tagliato.
-Tu! come osi parlarmi in questo tono e umiliarmi davanti ai servi?Cosa ti fa pensare di avere scelta, stupida ragazza?Ora vai nella tua stanza, non voglio vederti fino a domani- Hiashi diede un’ultima occhiata alla ragazza stesa per terra prima di incamminarsi verso la serra.
Hinata era in preda ai singhiozzi e non riusciva a trovare la forza per alzarsi. La guancia dove suo padre l’aveva colpita, le pulsava ancora di dolore. Vagamente si accorse di due braccia gentili che l’aiutarono a rimettersi in piedi. Poco dopo si ritrovò nella sua vecchia camera, seduta sul letto. Hanabi, sua sorella minore, e un’altra donna dai capelli castani, che non aveva mai visto prima, stavano cercando di distribuirle sul viso un unguento dal forte odore di menta.
-Hinata, cerca di calmarti ti prego. Le lacrime lavano via l’unguento e non farà effetto così.-
-D- dimmi c-cosa è successo!Q- qualcuno me lo d-dica, vi s-scongiuro!- gridò la ragazza in preda a una crisi di nervi.
Hanabi le spiegò per sommi capi dell’inaspettata convocazione del loro padre a palazzo e del colloquio che aveva avuto con l’imperatrice.
-Così quella ha deciso che devi sposare suo nipote. Forse la sua mente contorta, è convinta che gli Uzumaki e gli Hyuga la smetteranno di farsi la guerra. Io dico che non servirà a un bel niente!- finì sua sorella convinta.
-Hanabi san, non parliamo di queste cose adesso. Hinata è troppo sconvolta. Falle preparare un po’ di thè al laudano, piuttosto. L’aiuterà a calmarsi e farla dormire un pò- l’altra donna spinse la giovane Hyuga verso la porta, per poi tornare da Hinata.
-Io sono Ten Ten, la moglie di tuo cugino. Sono così dispiaciuta per quello che ti è successo… .- le disse candidamente la ragazza. Prese una spazzola dal comò e sciolse quello che era rimasto della treccia di Hinata. Le spazzolò i capelli delicatamente e quel ritmico movimento fu un toccasana per i nervi scossi della giovane.
Dopo qualche minuto, Hanabi fece ritorno con il vassoio del thè. Hinata lo bevve a piccoli sorsi, sperando che la tintura sciolta al suo interno facesse subito effetto. Le sembrava di essere in trance. Mentre scivolava nel sonno, cercò di convincersi che quello era solo un brutto sogno. L’indomani si sarebbe svegliata al Tempio, nella sua spoglia stanza e circondata da tutto quello che la rendeva felice.


Sono felicissima che questa storia stia trovando tanti consensi!!Grazie mille a chi mi sta seguendo!spero di non deludervi! :D
PS: Non sto mettendo più i titoli ai capitoli, perché perdo troppo tempo a trovarne! Spero che vadano comunque bene!
  
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