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Autore: Dado chan    02/06/2013    12 recensioni
Il clan Uzumaki e il clan Hyuga, sono rivali da tempi immemorabili. Riuscirà il sacrificio di due giovani sconosciuti a stabilire la pace?
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Minato aveva sempre considerato se stesso come un uomo paziente e comprensivo. Nei suoi quarantadue anni di vita, non rammentava una sola volta un cui la collera avesse preso il sopravvento o che il suo abituale raziocinio avesse in qualche vacillato. Ma quel giorno, mentre si avvicinava velocemente verso casa, doveva ammettere che una cocente rabbia gli stava risalendo dalle viscere fino a deformargli il niveo viso. Da quando lui e sua moglie Kushina, avevano dei segreti? Spronò ancora di più il suo cavallo, e solo quando riuscì ad intravedere la sua domira tra il fitto degli alberi, i battiti del suo cuore sembrarono calmarsi un poco.
Affidò il destriero ad uno stalliere e cominciò a salire le lunghe scale che lo separavano dall’ingresso. Sperava con tutto il cuore che Naruto non fosse ancora tornato a casa. Aveva bisogno di parlare prima con sua moglie.
-Kushina?? Kushina dove sei? – di certo era insolito per i servitori vedere il padrone che entrava con irruenza nel salone e gridare in nome della signora.
-Padrone mi scusi, la signora è nella saletta verde- senza nemmeno ringraziare, Minato cominciò a percorrere a lunghe falcate il corridoio, per poi raggiungere e spalancare la porta della stanza preferita di sua moglie.
Kushina Uzumaki, era in piedi al centro della stanza. Aveva un bel vestito blu cupo, dalla lunga gonna svasata. I fluenti capelli rossi erano trattenuti indietro da un fermaglio tempestato di piccoli zaffiri. Sul quel volto così familiare, viso Minato poté leggere tutta la testardaggine della sua adorata moglie.
-Minato, sei a casa…- evidentemente si aspettava che il suo colloquio con l’imperatrice lo avrebbe trattenuto più tempo.
-Si mia cara. Hai per caso qualcosa da dirmi? – cominciò il biondo con calma.
-Sei tu che sei venuto a cercare me. Forse tu devi dirmi qualcosa. – la rossa tastò il terreno per capire fino a che punto fosse in collera suo marito. Non dovette attendere molto.
-Kushina, ti prego! smettila di fare questi assurdi giochetti con me! Lo sai benissimo che cosa sono andato a fare a palazzo e conosci ancora meglio la ragione della mia rabbia! – Minato non aveva mai alzato la voce con sua moglie, quindi per cercare di darsi un tono, si servì del vino rosso speziato dal mobiletto dei liquori.
-Come sei potuta andare da lei e pianificare la vita di nostro figlio, senza nemmeno consultarmi?!? Riesci ad immaginare il mio stupore nell’apprendere da quella donna che il futuro di Naruto è appeso ad un filo?-
-“Quella donna” è l’imperatrice, Minato. E poi parli come se avesse condannato Naruto alla forca!-
-Ma perché proprio lui? Hai tantissimi parenti maschi che potrebbero sposare la ragazza Hyuga! Noi possiamo rinunciare all’eredità del tuo clan!-
continuò Minato con foga.
-Non essere assurdo Minato! Lo sai che io e Naruto siamo i suoi parenti più stretti, dopo che mio padre e mio fratello sono morti!- rispose la rossa triste.
-Io ti conosco bene Kushina! se tu non fossi stata davvero d’accordo con i piani di tua zia, ora non staremmo qui a parlarne- insistette Minato.
La donna abbassò lo sguardo e si diresse anche lei al mobiletto dove versò una dose generosa di vino in un bicchiere. Lo svuotò tutto d’un fiato, in maniera molto poco femminile.
-Cosa vuoi che ti dica, marito mio? Che sono felice perché stiamo costringendo nostro figlio ad un matrimonio senza amore? Certo che non lo sono! Ma allo stesso tempo, io sarei ancora più fiera di essere sua madre, se grazie a lui la disputa tra il nostro clan e quello degli Hyuga avesse finalmente fine. Io…- avevano bussato alla porta e un servitore entrò facendo un piccolo inchino. -
-Signora, vi volevo informare che il signorino Naruto è appena rientrato.-
-Bene, per favore, ditegli di venire immediatamente qui e che io e suo padre gli dobbiamo parlare con la massima urgenza- Kushina congedò il servitore e si rivolse a suo marito che intanto si era seduto sua una poltrona.
-Minato, io ho bisogno di sapere che tu sei al mio fianco in questa situazione. Non sarà facile parlare a Naruto, lo sai. – la donna gli si sedette affianco e gli prese le mani tra le sue. Suo marito gliele strinse subito.
-Dici solo che non sarà facile?Sei coraggiosa moglie mia… -


Naruto Uzumaki amava occuparsi della vasta tenuta di famiglia. Alcuni dei suoi amici spesso gli dicevano che era pazzo a lavorare data la sua ricchezza, ma a lui piaceva sporcarsi le mani: considerava un onore essere sempre il primo ad assaggiare i frutti e le messi che i contadini raccoglievano, ed era entusiasta quando lo chiamavano per la nascita di un puledro. Rendersi utile lo faceva sentire libero, e l’adorazione che leggeva sul volto dei braccianti quando lo vedevano lo riempiva di orgoglio.
-Calmo Asufel! ho quasi finito!- Naruto sussurrò all’orecchio del suo bellissimo stallone, che non amava farsi strigliare. Il giovane aveva tolto la camicia per occuparsi dell’animale, mostrando così il torace scolpito. Gli occhi azzurri e i capelli color grano che aveva ereditato dal padre, attiravano spesso sguardi indiscreti di dame e contadine, ma lui preferiva non farci troppo caso.
-Signorino Naruto! ecco dov’eravate finito! – Yamato, un servitore a cui Naruto era molto affezionato, entrò, visibilmente ansioso, nel box di Asufel.
-Mi stavi cercando?- il giovane non distolse lo sguardo dall’animale e continuò il suo lavoro.
-Si signorino! I suoi genitori la stanno cercando.- rispose Yamato più calmo.
-Bene, appena avrò finito qui andrò da loro- lo liquidò Naruto.
-No, signore! sua madre ha detto che si tratta di una questione della massima urgenza!-
Naruto si infilò la camicia di mala voglia e ordinò ad uno stalliere di finire il lavoro sul cavallo. Non potevano aspettare la cena per parlargli? Il giovane entrò in casa e si diresse alla saletta verde. Sapeva di trovare lì i suoi genitori. Appena entrò nella stanza, capì che qualcosa non andava. Di solito sua madre si illuminava quando lo vedeva, adesso invece stava seduta in poltrona con lo sguardo basso. Suo padre invece gli voltava le spalle, apparentemente assorto dal panorama che si godeva dalla finestra.
-Naruto! eccoti qui!- sua madre finalmente gli sorrise, ma non era radiosa come suo solito.
-Siediti figliolo. Io e tua madre abbiamo qualcosa da dirti.- Minato prese posto vicino a sua moglie e fece segno a Naruto di accomodarsi di fronte a loro.
-Mi devo preoccupare?- chiese il ragazzo affondando nella seduta.
-Naruto… sai che oggi sono stato in udienza dall’imperatrice. – cominciò Minato serio.
-Ah si!me ne ero completamente dimenticato!Che cosa voleva?-
-Lei …- Minato si schiarì la voce cercando di trovare le parole adatte. –Naruto, lei mi ha parlato della morte di Shikaku Nara, ecco vedi …- l’uomo fece un lungo sospiro e subito sua moglie tornò a stringergli le dita tra le sue.
-Papà, dimmi cosa è successo! perché siete tutti e due così sconvolti?- Naruto stava cominciando ad agitarsi.
-Naruto … quello che tuo padre sta cercando di dirti è che mia zia, pensa di aver trovato la giusta soluzione per riappacificare la nostra famiglia con gli Hyuga. E’ convinta che se noi, i membri più importanti del clan, collaborassimo, allora le lotte di potere potrebbero cessare. E in questo frangente, entri in gioco tu! L’imperatrice ha ordinato, che tu sposi la figlia maggiore di Hiashi Hyuga … tra un mese! – Kushina aveva parlato col tono di voce più calmo possibile.
Il giovane, assimilò lentamente le parole di sua madre, e stette zitto per un tempo che parve lunghissimo, intanto il suo viso divenne prima bianco di stupore e poi rosso di rabbia.
-Cosa?!? Stai scherzando vero??- Naruto si alzò ei suoi pugni erano talmente stretti, che le nocche diventarono bianche.
-Naruto, siediti!- Minato gli appoggio le mani sulle spalle e lo fece risedere. Molto lentamente, raccontò a suo figlio del suo colloquio con l’imperatrice.
Il ragazzo non lo guardava nemmeno negli occhi, e ad ogni dettaglio che suo padre aggiungeva abbassava sempre di più la testa. Quello era un incubo o cosa?
Quando Minato ebbe finito, Naruto alzò la testa e li fissò.
-Non dici niente tesoro?- Kushina era visibilmente preoccupata per Naruto. Era raro che a suo figlio mancassero le parole.
-Che cosa vi aspettate voi due da me?- Naruto sentiva montare la collera ogni secondo di più!
Minato e Kushina si guardarono per un attimo negli occhi, prima di rivolgersi di nuovo verso il loro adorato figlio.
-Che tu faccia la cosa giusta, figlio mio.- Gli disse brevemente Minato.
-Non ci credo … davvero io non posso credere che quella vecchiaccia abbia fatto una cosa del genere! Dovrei scegliere tra lo sposare una perfetta sconosciuta, per di più una Hyuga, o lasciare per sempre voi e la mia casa?!? Voi siete le persone più importanti della mia vita –
-Naruto, lo so che sei sconvolto, ma cerca di mostrare un po’ più di rispetto per tua zia! Lei vuole solo il bene di tutti noi!- lo ammonì severa Kushina.
-Lei ha avuto rispetto per voi o per me? E la donna che mi sta costringendo a sposare fosse deforme? o avesse un carattere pessimo? O peggio ancora, se fosse una sgualdrina della peggior specie?!?- continuò incredulo il ragazzo.
-Beh … questo lo escludo. Suo padre ha accennato al fatto che era una novizia al Grande Tempio. – buttò lì Minato, sperando di non irritare ulteriormente il figlio.
-Che meraviglia! Quindi mi capiterà in sorte una frigida bacchettona! Scommetto che è talmente brutta che suo padre l’ha rinchiusa perché nessuno la vedesse!- Naruto si rendeva solo vagamente conto di essere ingiusto, ma la rabbia stava parlando al posto suo.
-Le donne Hyuga sono molto belle, Naruto! E poi non è l’aspetto esteriore che conta!- disse Kushina convinta.
-Certo! Peccato che sarò io a doverci andare a letto!-
-Naruto! Non esagerare! Comunque, se deciderai di sposarla, l’imperatrice vuole che vi fidanziate entro questo venerdì.- continuò Minato apparentemente tranquillo
-E sentiamo! La mia cara zietta ha anche deciso quante volte al giorno la devo scopare? o preferisce che la ingravidi di notte?- Naruto capì di aver passato il segno quando i suoi genitori sobbalzarono sulle poltrone.
-Non ti permetto di usare un simile linguaggio davanti a tua madre!- Minato si era alzato in piedi fremendo di rabbia. Naruto fece altrettanto.
-E allora non parlarmi di decisioni quando invece è stato tutto stabilito!- il ragazzo si volse e arrivò alla porta.
-Dove vai Naruto?- Kushina lo raggiunse poco prima che suo figlio spingesse la maniglia.
-Ora non posso nemmeno uscire senza il permesso di tua zia, mamma? Occupatevi voi di questa faccenda. Venerdì andrò a chiedere la mano … a non so nemmeno come si chiama, per la miseria!-
-Hinata …- rispose flebilmente Kushina.
Naruto lanciò un’ultima occhiata piena di risentimento ai suoi genitori e spalancò la porta. In pochi minuti raggiunse il box di Asufel e lo sellò.
-Ti va di farti una corsa amico mio?- sussurrò al cavallo prima di montarlo. Aveva bisogno di sbollire la rabbia! Spronò lo stallone al galoppo, e il vento sulla faccia lo aiutò a schiarirsi le idee. Voleva in tutti i modi non pensare a quello che stava per succedere, placare in qualsiasi maniera il tumulto che aveva nella testa. C’era un solo posto dove ci sarebbe riuscito. Per fortuna, Asufel sembrava volare tra i sentieri. Forse tra le cosce sode della sua amante Shion, avrebbe trovato un po’ di pace.


Volevo ringraziare tutti coloro che hanno letto il primo capitolo della mia storia! Spero che anche questo vi piaccia! A presto! :D
  
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