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Autore: xswaghair_    08/06/2013    2 recensioni
Pronta a lavorare, Emma ritorna a Londra e rivive tutto quello che aveva visto qualche anno prima insieme alla sua famiglia. I primi mesi di lavoro non sono dei migliori, è naturale per una giovane giornalista in apprendistato. Fa già parte una redazione e il lavoro si complica: poco tempo per tante cose. Si allontana dalla famiglia, dal fidanzato, dai vecchi amici ma dai libri, ciò che le hanno insegnato a sognare, no. Fra la confusione nei sotterranei londinesi, però, comincia a ricordare. Cosa? ''Ero piccola, una ragazza appena uscita dalle medie mano nella mano con mamma e papà, proprio qui davanti questa parete. Ricordo che la fissavo felice, ma non riesco ad andare oltre...''. Ne sono passati tanti di giorni per riuscire a ricordare. Lì c'era una pubblicità, una volta. ''I miei idoli, i miei cinque ragazzi: i One Direction'' tutte incertezze che svaniscono dopo un ''vai ad intervistare questi due ragazzi, degli altri tre non ne ho notizie. Questi oggi sono ospiti nella...'' erano ospiti da Alan Carr, perché due su cinque? ''Non puoi entrare negli studi. Solo alla fine dello spettacolo...'' ripeteva il capo parlando di coloro che non si dimenticano con il cuore. Ma poi...
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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MEMORIES
Fourtieth chapter.


Quando molti mesi prima, a giugno, arrivai in quella casa avevo notato un camino, e fu quello a farmi compagnia per il venticinque dicembre, per il giorno di San Silvestro e tutti quelli a seguire fino al mio compleanno: il quattro gennaio.

Ero rimasta ore ed ore accovacciata vicino alle mattonelle di quella struttura che emettava caldo, ma quel calore non riusciva a riscaldare il mio cuore, come la sua voce. Ormai non c’era più nulla che potesse farlo.

Rimanevo per ore a leggere i libri che mi compravo ogni singolo giorno formando una raccolta tutta mia, quella raccolta che sarebbe stata simbolo della mia odiosa solitudine che mi aveva resa distante da tutto e tutti: ero senza Martina, senza i miei genitori, senza Zayn, senza la redazione, senza un sogno, senza una vita, solo un passato ingarbugliato.

Ero immersa nella lettura de “Il meglio di me” di Nicholas Sparks, era uno di quei libri che, come al solito, leggevo e rileggevo evidenziando le parti più belle, un po’ come “L’ultima canzone” o “I passi dell’amore”, ed ogni tanto pensavo ai giorni precedenti e forse anche a quel giorno.

Maledizione, sussurrai mettendondomi in piedi.

Ho diciannove anni e me ne sto qui, seduta, come una vecchia di cinquanta anni?, sospirai.

« Emma, non fare la pensionata, vatti a comprare un muffin ed una candelina! » incitai me stessa uscendo da casa ed abbandonando alle spalle un ambiente senza ‘decorazioni post-natalizie e pre-epifania’.


Posato il libro decisi di assaggiare l’aria fresca che entrò nell’appartamento subito dopo aver aperto la porta, sapevo che lì fuori ci sarebbe stata qualcosa, ma a farmi compagnia era solo una lettera ed era ovvio sapere chi fosse il mittente.

La scartai come quando aprii quella di ammissione ad Oxford rabbrividendo al soffio che mi accarezzava la pelle delicatamente e alla neve che per la prima volta ricoprì le punte dei miei piedi scalzi.

“Al diavolo tutti i ‘cara’ che avrei dovuto scriverti,

tu sei solo Emma, la mia Emma.

So cosa ho sbagliato nella vita, so che io sono solo un fallito che continua a perdere anche quando è in cima alle classifiche insieme ad altri quattro amici, ma tu, meglio di me, hai capito che non era necessario conoscere “Zayn Malik dei One Direction”, ma “Zayn Malik” e basta.

So che tu mi conoscevi e so che tu, prima di fidarti di me, prima che io riuscissi a considerarti sul serio parte di me, hai aspettato perché sapevi che c’era qualcosa in più che dovevi sapere, qualcosa che forse neanche io avrei rivelato a nessuno.

E’ inutile stare a raccontare ogni minimo dettaglio da quella puntata di Alan Carr, ma è importante che tu sappia una cosa: io ti amo come quando te lo dissi seduto su quel divano e come quando, molto prima, ti baciai sull’erba umida di quel posto dove ci incontrammo in maschera.

Ti amo quando sei arrabbiata, ti amo in ogni momento.

Anche se non vuoi più saperne di me.

Sono un fallito che aveva cominciato ad alzarsi, ma che è caduto.

Caduto di nuovo come è già successo.

E quella storia avrei dovuto raccontartela io, non chi non la conosceva.

Ho sofferto, e non voglio apparire come uno che vuole ottenere pietà, ma solo che vuole essere capito.

Devo parlarti perché è arrivato il momento che non avrei dovuto escludere dalla nostra ‘storia’.

Voglio vedere il tuo sorriso illuminarmi l’anima.

Voglio vedere i tuoi occhi lucidi dalla gioia.

Voglio vedere la mia ragazza, Emma.

Buon compleanno amore mio!

Meriti i diciannove anni più belli della tua vita, non rovinati da uno come me.

Ti raccomando, goditeli.

Con amore,

Zayn :)”

Lo ammetto, anche se quel ragazzo in quella lettera aveva parlato più di sé che di me, una lacrima mi rigò il viso, una lacrima dolce come quelle di una volta.

Aveva capito che non c’era bisogno di tutte quelle parole sdolcinate, ma di essere semplicemente lui per rendere delle frasi indimenticabili.

Un fallito?, mi domandai.

Anche lui era caduto nel vortice che cominciò a masticare la mia tenera carne quando venni a conoscenza della malattia di Rob, solo che la sua ragazza era morta, e quella stessa ragazza era più vicina a me di quanto potessi immaginare.


--- ---


Otto giorni dopo al mio compleanno, c’era il suo.

Forse avrei dovuto chiamarlo o semplicemente inviargli un messaggio, ma non me la sentivo, come non ero abbastanza in forma per scrivere una lettera.

Se Emelin fosse stata mia gemella allora a che età è morta?

Quando è morta?

Non smettevo di domandarmelo.

Volevo credere fosse morta da ragazza piuttosto matura e le foto che trovavo sul web non mi davano alcuna dimostrazione: era alta e snella, aveva sempre viso da ragazzina.

Ma quel dodici gennaio non era adatto a tutti i segreti da svelare, non era adatto a niente.

Venticinque anni, Zayn, ti rendi conto?, avrei voluto dirgli abbracciandolo forte e poggiando delicatamente le labbra sulla sua fronte alzandomi in punta di piedi.

Incoerente che non sono altro, sussurrai.

Effettivamente non facevo altro che pensare a lui come se fosse la purezza in persona o, sul serio, il fallimento.


« Hello! » mi distrassi grazie a Martina che entrò pimpante dalla porta di casa, ovvio... aveva ancora le chiavi!

« Hei, bellissima! Come sta il principe? » dissi con un tono di tenerezza nel confronto del piccolo che cresceva dentro il grembo materno di una che sapevo sarebbe diventata una stella, più di quanto lo fosse già.

« Scalcia alla grande, sarà testardo, me lo sento! » rise, poi continuò « Ti ho portato la colazione, non si sa mai... mangi pochissimo e si vede, mettiti a lavoro che fra poco devi portare gli esami! Sì, per l’ennesima volta! » sbuffò.

« Non sai cucinare. »

« Meglio queste merde di uova o non mangiare nulla? »

« Uhm... »

« Ho capito, va bene. Però mangia lo stesso! »


Parlammo un po’ di tutto, non lo facevamo da tempo e Mart capì che per me l’unico rimedio che potesse esistere era ciò che non volevo né sentire, né vedere.

Chiariamo il particolare che la mia vita, pur non volendo, girava attorno a lui.

« Roberto? »

« Lo sono andata a trovare ogni singolo giorno e... »

« Ed è una palla. » continuò lei facendomi ridere, ma non dovevo farlo, quindi mi rimisi subito seria.

« No dài, non lo è. E’ giusto così, sono la persona che gli è stata più vicina, oltre ai suoi familiari... »

« Ma proprio non ti rendi conto che anche tu hai una vita? »

« Vado anche all’orfanotrofio più spesso, Chris e Mattew sono cresciuti parecchio! » cercai di voltare pagina, ma non ci riuscii.

« Cerca di non cambiare discorso, non mi freghi. Emma, su, hai diciannove anni! Capisco che è un periodo difficile ma non puoi chiuderti in questa casa aprendo la porta alle sei del mattino e poi di nuovo alle undici di sera solo per far passare un po’ d’aria! Non pensi che dovresti uscire qualche volta? »

Io la guardai stupita, lei, la stessa Martina che avevo conosciuto su un aereo e che era rimasta incinta pochi mesi dopo, aveva il coraggio di dirmi che “dovevo divertirmi”? Con la scuola?

Ecco che nuovamente la coerenza mi abbandonò; sì, ero proprio una fanatica anziana con la fissa dei libri al posto delle soap opera, che voleva fare la divertente e movimentata vita di una volta e non starsene a casa.

Ma mi condannavo da sola.


« Gli hai parlato? »

« Con questa faccia da cogliona secondo te vado a casa sua dicendogli che voglio chiarire tutte cose dopo interi mesi che non gli do confidenza? »

Lei non esitò un momento a rispondermi: « Sì. ».

Facile a dirsi ma non a farsi, pensai.

« Lui ha sbagliato... »

« Questo mi è chiaro, ma l’amore non è tutto rose e fiori. »

« Allora chissà perché tu e Luke siete l’esempio della perfezione! » feci una smorfia.

« Sai quanti problemi abbiamo affrontato? Sai cosa vuol dire essere incinta? Ah, lo sai? Mi devi proprio fare incazzare? Non sai nulla, Emma. ed hai trascorso la maturità più bella che una ragazza potesse vivere! Io mi sono rovinata per tutta la vita con questo marmocchio che non fa altro che farmi stare sveglia giorno e notte ed adesso? La mia carriera? »

Rimasi in silenzio.

« Hai ragione, perdonami. »


Erano le ventitré precise. Mi trovavo sotto casa di Zayn e non sapevo qual mal vento mi avesse portato lì.

Torturavo le mie labbra fino al punto di far uscire un po’ di sangue che sentii subito invadermi le papille gustative.

Dovevo posare la lettera che avevo preparato in tutto quell’arco di tempo che ci aveva fatto incontrare, tutte quelle piccole frasi che scrivevo ogni volta da quando me lo consigliò su un grattacielo inglese ammirando la meravigliosa Londra estiva dall’alto.

Avevo, però, aggiunto i miei auguri e... beh, non c’era alcun motivo per dargliela.

Meglio bruciarla, pensai acida.

Infine, passai velocemente dal giardino che divideva me e quell’immensità di abitazione.


Arrivai in ospedale, di notte, pur di non abbandonare i miei pensieri in una camera buia e solitaria, con un corpo senza anima: il mio.

« Signorina lei non... »

Oh, io non posso fare nulla, riflettei.

« Non si preoccupi, sono amica del paziente! »

« Senta, si fermi! » gridò un’infermiera dietro di me.

Questa mi trattenne per il polso.

Ho già combinato abbastanza casini.

« Roberto sta dormendo. »

« Ma non voglio disturbarlo! »

« Lui è... »

Aprii la porta e spostai le tendine di plastica che occupavano la mia visuale.

« Signorina! Roberto ha bisogno di riposo! E’ in gravi condizioni! » mi gridò l’infermiera.

Più gravi di prima?

« Quanto gravi? » la morte sembrava volermi sorprendere con qualche altro colpo.

« Il tumore comincia ad allargarsi. Stiamo agendo con esagerato ritardo, non pensiamo ci sia... Signorina! » mi gridò, per la seconda volta.


Non avevo bisogno delle stupide parole di un’infermiera.

Roberto doveva guarire.

Ed in quella notte, non doveva sentirsi solo, non come gli avevo permesso di essere a causa dei miei ‘progetti’ ed ‘impegni’.

BUONA NOTTE GEEENTE! ALLORA... QUESTO CAPITOLO L'HO SCRITTO IN UN MIX DI GIORNI E QUINDI NON E' MOLTO BELLO!
E' UN CAPITOLO DI PASSAGGIO, SI E' CAPITO NO?
CASA DI MALIK, ROB... MEZZA LITIGATA CON MART! BEH, MANCANO D I E C I CAPITOLI, yooo!
VADO VADO!
NOOOOTTE!
KATY PERRY IS ON REPLAY, ON REPLAY: 
1- RISPONDETE ALLA DOMANDA: FUTURO VICINO, FUTURO LONTANO O PRESENTE? [*vocina veloce* molto probabilmente farò di testa mia, ma mi piacerebbe saperlo, posso accontentarvi! lol]
GRAZIE NUOVAMENTE A CHIUNQUE LEGGESSE QUESTA FF E A TUTTI COLORO CHE LA METTONO FRA LE RICORDATE/SEGUITE/PREFERITE ED A mitchie Justice CHE CONTINUA A LEGGERE QUESTA STORIA E LA RECENSISCE!
SPERO DI AVERLO SCRITTO BENE E COME HO CHIESTO PRECEDENTEMENTE POTRESTE FARMI IL PIACERE DI COMMENTARE E SCRIVERE SE HO FATTO EVENTUALI ERRORI DI BATTITURA, SE VORRESTE SAPERE QUALCHE ANTICIPAZIONE COMPLESSIVA DEI FUTURI CAPITOLI POTETE RINTRACCIARMI QUI FACENDOMI QUALCHE DOMANDA --> http://ask.fm/xzaynsmoustache , NON SONO PRONTA A RISPONDERE A TUTTE QUELLE CHE PROBABILMENTE MI FARETE RIGUARDANTI IL TESTO, PERCHE' SINCERAMENTE NON HO GIA' PRONTI TUTTI GLI ARGOMENTI DA TRATTARE ANCHE NEI PROSSIMI CAPITOLI, TIRO TUTTO FUORI IN MODO SPONTANEO E MOMENTANEO QUINDI ADESSO NON SO COSA POTREI SCRIVERE NEGLI ALTRI CAPITOLI, lol. 
SPERO VI SIA PIACIUTO E VI RINGRAZIO IN ANTICIPO PER AVER LETTO CIO' CHE RIGUARDA DUE MIEI GRANDI SOGNI. GRAZIE, DI NUOVO
  
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