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Autore: Silvia_sic    09/06/2013    6 recensioni
“[...] -Ho preso una decisione e non ho intenzione di cambiare idea.- disse secco.
-Certo. L'azienda è sua e può fare quello che vuole, non sarò io a farle cambiare idea. Ma... la conosco troppo bene, Tony, e sono sicura che è stato qualcosa a farle prendere questa scelta. È vero?- domandò, guardandolo negli occhi scuri come le tenebre.
Tony si ammutolì e distolse lo sguardo da quello di lei, credendo che quegli occhi cerulei potessero leggergli dentro. Si sistemò meglio nella vasca, sollevando leggermente il petto sopra il pelo dell'acqua e Pepper notò immediatamente la lucina blu che si sprigionava dal suo torace.
La donna si inumidì le labbra con la lingua, deglutendo faticosamente, incerta se porre una domanda o meno. Alla fine prese coraggio.
-Cos'era quella luce?- Tony la guardò negli occhi, insicuro nel rispondere, ma d'altra parte cosa poteva pretendere? Era sicuro che prima o poi l'avrebbe scoperto. Fece uscire dall'acqua la parte superiore del torace, manifestando il reattore arc al centro del suo petto. -È quel qualcosa che mi ha fatto prendere quella decisione...- ammise amaramente.”
Remake del primo film di Iron Man con qualche sostanziale cambiamento che porterà Tony a prendere importanti decisioni.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James 'Rhodey' Rhodes, Obadiah Stane, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 30

 

Scese le scale del laboratorio velocemente senza darsi preoccupazioni dell'amico che cercava di stargli dietro con fatica. -Jarvis, aggiornami.- affermò sfilandosi gli occhiali da sole e lanciandoli malamente sul ripiano della scrivania.

 

-Le ricerche continuano ininterrottamente. Sono collegato a tutti i satelliti e telecamere di videosorveglianza; non sono ancora riuscito a trovare un profilo che si identifichi con la signorina Potts. Per quanto riguarda le conversazioni telefoniche ci sono più di quattrocento diverse identificazioni, le linee disturbate non mi permettono di far combaciare perfettamente le diverse voci femminili a quelle della signorina Potts.- asserì informando il padrone.

 

Rhodes alle sue spalle, sgranò gli occhi sbalordito per le misure prese dall'amico. Voleva trovarla a tutti i costi.

 

-Non puoi confondere le voci. Hai registrazioni, telefonate, video con Pepper, usali e individua quella giusta.- esclamò con un tono abbastanza irato per l'ennesimo insuccesso. Il super computer agì senza rispondere.

 

Tony si lasciò cadere sulla poltrona davanti alla scrivania, strizzandosi gli occhi con una mano. Da quasi tre mesi continuava a cercarla senza il minimo successo.

 

-Non ti sembra di esagerare con tutto questo?- azzardò Rhody, riferendosi alle misure così drastiche pur di trovarla.

 

-No.- rispose secco. -Devo trovarla. È andata via e non ho avuto tempo di spiegarmi. Non potrei mai perdonarmi il fatto di averla persa senza neanche tentare di...- sospirò. -sistemare le cose.-

 

-Tony, capisco che stai passando un brutto momento, ma magari lei non vuole più vederti.- optò l'amico.

 

Tony si alzò di scatto battendo un pugno sul tavolo. -Certo che non vuole vedermi! Non hai idea di come mi abbia guardato quando le ho detto quelle cose. L'ho ferita e tutto perchè volevo proteggerla da Stane che è riuscito a prenderla lo stesso! Lei se n'è andata per sempre e mi odia! Io non riesco a vivere così. Non riesco a vivere senza di lei...- Fissava Rhodes negli occhi con la voce alterata. -Non so dov'è e non so neanche se sta bene. Per quello che ne so... lei potrebbe essere anche...- Le parole gli morirono in gola, abbassò il capo e strinse gli occhi, mentre si risedeva. -Non puoi capire cosa io prova ogni giorno a controllare i necrologi di donne americane sulla trentina con il costante timore di trovare una sua foto...- ammise affranto. -Rhody, da quando lei se n'è andata non dormo più e... quando riesco a chiudere gli occhi ho gli incubi. Sono tornati peggio di prima. Senza di lei affondo e non torno più in superficie...-

 

Rhodes lo fissò per alcuni istanti. Gli era stato vicino in quei mesi e Tony passava le giornate a cercare un modo per trovarla senza darsi pace. Non poteva continuare a vederlo così: doveva dirglielo. -Non è morta. E sta bene.-

 

Tony alzò il capo di scatto, puntando gli occhi sul colonnello. -Le hai parlato?- Rhodes annuì. -Quando?- la sua voce era calma.

 

-Mi ha chiamato da un numero privato due settimane fa. Ha detto che stava bene e-

 

-Perchè non me l'hai detto!?- Scattò in avanti, afferrandogli il colletto della camicia, mentre la rabbia cominciava a crescere. Rhody era pienamente consapevole di quella reazione.

 

-Mi ha fatto giurare di non dirtelo, ma a questo punto non potevo più tenertelo nascosto.- affermò fissandolo in quegli occhi che in quel momento lo fulminavano. Tony lo lasciò e fece qualche passo indietro, passandosi una mano tra i capelli.

 

-Mi dispiace... non dovevo reagire così...- si scusò. -Cos'altro ti ha detto?-

 

-Nulla di che... Voleva sapere come stavi.-

 

-Non ti ha detto dov'era?- domandò speranzoso.

 

Rhody scosse il capo. -Non ha voluto dirmelo.- Tony si appoggiò alla scrivania, perdendo tutte le speranze. -Tony, io credo che tu debba rassegnarti. Pepper non vuole- Fu bloccato dalla voce di Jarvis.

 

-Signore, credo di averla trovata. Ho trovato un profilo che combacia per 88% alla signorina Potts. Mi correggo 95%.- Tony si fiondò a guardare con i propri occhi l'immagine sugli schermi. Vide una ragazza dai capelli ambrati con indosso una larga felpa bordeaux e dei pantaloncini corti scendere da un auto e muovere qualche passo in quello che sembrava un parcheggio.

 

Proteggeva gli occhi con un paio di occhiali da sole molto voluminosi, ma, grazie ai capelli legati che le liberavano il viso, Tony poté riconoscerne i lineamenti tanto familiari. Rimase pietrificato davanti a quel video, fino a quando non scomparve dalla ripresa. Scattò con gli occhi sull'indirizzo indicato in un angolo dello schermo.

 

Rhody intanto gli era arrivato vicino e anch'egli la riconobbe. L'amico si girò a guardarlo e subito notò una luce di felicità nei suoi occhi. -L'hai trovata! Che stai aspettando?-

 

Un sorriso si fece largo sul suo viso, poi senza perdere altro tempo recuperò le chiavi della macchina, fiondandosi subito a bordo dell'R8 bianca.

 

********************************************************************************

 

Camminava lentamente tra gli scaffali di quel piccolo supermercato in cui la madre l'aveva portata, fissava distratta i vari prodotti esposti con le mani infilate nelle tasche della felpa che le andava così larga da farla sembrare ancora più minuta e magra nonostante la gravidanza, provata da un leggero accenno di pancia.

 

Si stupì per quell'insolita quiete all'interno di quell'edificio: c'erano più o meno dieci persone compresi i commessi e tutto era avvolto da un'atmosfera tranquilla e pacata accompagnata da una fievole musichetta in sottofondo.

 

Sua madre l'aveva persa non appena avevano varcato la soglia dell'entrata; le aveva sfilato la lista della spesa dalle mani e le aveva detto: “Ci penso io a queste cose, tu fatti un giretto e guarda se ti serve qualcos'altro.” Poi era partita in quarta spingendo un carrello tra gli scaffali.

 

Dal canto suo Pepper non poté far nulla; si limitò a ridere di quel tornado che si ritrovava come madre, poi aveva fatto ciò che le era stato detto o, più precisamente, ordinato. Perciò ora si trovava lì a girovagare per gli scaffali.

 

Negli ultimi mesi erano cambiate moltissime cose. Lei si era abituata ad un nuovo stile di vita dal ritmo più lento e a suo parere noioso, ma tuttavia aveva cominciato a vivere come persone normali. Una prova netta era quella sua momentanea passeggiata con l'intento di fare la spesa, dopo anni che non metteva piede in un supermercato se non per assolute necessità.

 

Ora era semplicemente e solamente Pepper. Niente telefono e tablet sotto mano ventiquattr'ore su ventiquattro, niente completi eleganti per il lavoro o tacchi alti. In quel momento indossava solamente una larghissima felpa, un paio di pantaloncini in tela blu e delle semplici snikers bianche, in più non si era portata dietro nemmeno la borsa ma solo il portafoglio, e la cosa non la turbava minimamente.

 

Era tranquilla e serena, o quanto meno cercava di sembrarlo, soprattutto per la costante preoccupazione della madre. La verità è che era triste, terribilmente triste... Le mancava Tony, ma sapeva che per il proprio bene e per quello dell'uomo, la scelta migliore era vivere vite separate. Diversamente si poteva dire per quel bambino che custodiva in grembo.

 

Tentò di non pensarci e fortunatamente la sua attenzione fu attirata da uno scaffale che esponeva diversi tipi di thè in bustine e vari infusi. Recuperò una scatola dal color giallo opacizzato, cominciando a leggerne il retro.

 

********************************************************************************

 

Sorpassò l'ennesima auto che rallentava la sua sfrenata e veloce corsa. Stava viaggiando ad una velocità inaudita, ma se fosse stato necessario avrebbe accelerato maggiormente per raggiungerla in tempo. Non poteva assolutamente perderla.

 

-Signor Stark, le consiglierei di rallentare se non ha intenzione di uno schianto imminente o più probabilmente di andare fuori strada.- La voce di Jarvis fuoriuscì dalle casse dello stereo.

 

-Non mi rompere le palle, Jarvis. So come si guida, ora non venirmi a dare lezioni perchè so anche come disattivarti.- rispose l'uomo sgarbato, troppo preso dall'idea di rivederla. Avrebbe rischiato la vita pur di trovarla. Seguiva con lo sguardo il puntino sulla mappa comparsa sul cruscotto, non riconoscendo dove fosse di preciso, ma continuò ad attraversare il percorso tracciato dal computer, fino a quando dalla periferia della città prese una via che l'avrebbe condotto verso il centro. -Dove stiamo andando, Jarvis?-

 

-Si tratta di un piccolo supermercato ai confini del centro storico, signore. E siamo anche molto vicini. Potrei consigliare un cambiamento di itinerario per un blocco- Tony svoltò velocemente l'ennesima curva e fu costretto a premere sul freno. L'auto si inchiodò, percorrendo solo qualche metro dal tempo di reazione dell'uomo, che si sbilanciò in avanti con il petto, riuscendo però a bloccare l'avanzata stendendo le braccia sul volante. -del traffico.- terminò Jarvis con voce solenne.

 

Tony imprecò mentalmente, vedendo la lunga coda a doppia fila che occupava la strada. Non poteva certo aspettare che il traffico scemasse! Impostò il cambio sulla retromarcia con l'intenzione di compiere una manovra non del tutto legale per il codice stradale. Questa volta avrebbe ascoltato il consiglio di Jarvis, un'altra via era molto più conveniente. Spostò gli occhi sullo specchietto retrovisore, girandosi poi di scatto. -Cazzo!- urlò arrabbiato, tirando un pugno sul bordo del manubrio. Due auto infatti gli avevano già bloccato il passaggio, impedendogli di percorrere un'altra strada.

 

Poggiò la fronte sul volante con le mani tra i capelli. Non poteva finire così. Non dopo tutta quella fatica per trovarla. Non dopo quelle lunghe e tremende settimane passate senza di lei. Doveva raggiungerla.

 

Puntò gli occhi sulla mappa riportata sullo schermo della propria auto e un'idea gli passò per la testa. -Jarvis, quanto dista da qui Pepper?-

 

-Non dista più di 200 metri, signore.- A quell'informazione Tony non pensò più di un secondo ad agire. Spostò velocemente la macchina sul ciglio della strada con le ruote anteriori sul marciapiede e il resto della vettura sporgente in mezzo alla strada. -Passa le coordinate sul telefono.- ordinò al super computer per poi recuperare il cellulare dal porta oggetti. Saltò fuori dall'auto senza neanche aprire la portiera e cominciò a correre. Ogni passo lo portava sempre più vicino a lei, aumentò il più possibile la velocità quando riuscì ad intravedere il supermercato. Quasi si schiantò contro le porte scorrevoli che non si aprirono del tutto in tempo.

 

L'interno era molto illuminato e tranquillo, si fermò due secondi a guardarsi intorno mentre respirava affannosamente. La commessa alla cassa non appena lui entrò lo fissò basita, ma Tony non ci diede peso e corse verso gli scaffali posti in successione come delle barriere.

 

Passò il primo. Deserto. Come lo era stata la sua vita in quell'ultimo periodo.

 

Passò il secondo. Vuoto. Come si era sentito senza di lei.

 

Un'altra alta barriera lo separava dell'ennesimo corridoio. Non aveva ancora smesso di correre quando notò quel colore particolare che associava ai suoi capelli che ora restavano legati in una coda alta, lasciando svelanti quei lineamenti delicati e perfetti del suo profilo.

 

Dopo tanto tempo, la vide.

 

********************************************************************************

 

Lampone e vaniglia. Quello era davvero uno strano gusto per un tè. In vita sua non lo aveva mai sentito, ma dopotutto non era mai stata un'appassionata di quella bevanda se non nelle ultime settimane. Ne beveva oltre tre tazze al giorno e l'unica spiegazione che si era data per quell'insolita voglia era la sua gravidanza e diede nuovamente la responsabilità a quest'ultima per la voglia di assaggiare il tè da quel gusto strano che teneva in mano.

 

Con la scatola ferma a mezz'aria stretta dalle sue dita affusolate Pepper sentì un rumore di passi veloci avvicinarsi sempre di più, ma non ci diede molto peso. Riteneva molto più strano quel silenzio che aleggiava nell'aria gli attimi prima. Tornò a dare attenzione allo scaffale contenente quegli strani gusti di tè, quando la causa di quel scalpitio frettoloso si fermò proprio alla fine della corsia dove lei si trovava.

 

Girò il capo verso quella direzione. Quei capelli corti leggermente scompigliati che adorava gli ricoprivano il capo e il pizzetto ornava la sua bocca socchiusa, mentre i suoi occhi profondi erano su di lei. Sobbalzò a causa di un rumore proveniente ai suoi piedi e solo in quel momento si accorse che la scatolina di cartone giallina era scivolata dalle sue dita. Restò immobile senza distogliere lo sguardo.

 

Dopo tanto tempo, lo vide.

 

 

Continua...

 

 

 

NdA: La scuola è finitaaa! Finalmente libera :') E magari riuscirò a finire questa ficcy! XD

Naturalmente festazza fino alle 2 e di certo, tornata a casa non potevo mancare questo appuntamento u.u e mio padre (da friulano doc): “si scugne impià il computer cumò, eh?” (traduzione: si deve proprio accendere il computer adesso, eh?) Ovviooo! Come potevo non farlo?!

Susu raga, non sono così cattiva da dividere per sempre i nostri beniamini u.u Tony si è fatto in 4 per trovare Peps fino a quando non ci è finalmente riuscito ;) Ma ora... Il bimbo?! Bel dilemma u.u si chiarirà in futuro u.u

Ringrazio Fipsi, Anne White, _M4R3TT4_, _BertAdor_, evenstar e mirianval per aver recensito lo scorso chappy e mi scuso per aver mancato nelle risposte, ma da domani sarò liberissimaaa! :D e quindi vedrò di recuperare xD

Alla prossima ;)

   
 
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