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Autore: kiara_star    09/06/2013    7 recensioni
“Afferrò il cartoncino con il suo nome e lo rigirò fra le dita prima di rimetterlo al suo posto. Non sapeva chi altro ci sarebbe stato seduto lì con lui a condividere quella serata, ma gliene importava poco.
Tutto ciò che contava era che sul cartoncino alla sua destra ci fosse scritto Colin Farrell.”
...
[pairing extra: Hiddlesworth (Tom Hiddleston, Chris Hemsworth)]
[guest star: Billie Joe Armstrong]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Psicoanalisi a 40°





4. Psicoanalisi 40%


La musica era indecente e la casa già strapiena. Metà delle facce che riconobbe erano quelle sedute con lui a quel gala, il resto, attori cani e soubrette ancora più cagne che si strusciavano addosso a chiunque per attirare attenzione e magari conquistare qualche particina in una lurida commediola trash, ma c’era il bancone bar a venti metri ed era questo che contava.
Vide Jimmy seduto su un divano con due ragazze accanto. Aveva le mani sulle cosce di entrambe ed un’espressione disgustosa sulla faccia raggrinzita. Un vecchio porco sulla settantina.
Quando sarebbe stato più sbronzo l’avrebbe anche salutato, ma per adesso era troppo ancorato al terreno.
«Vado a prendere da bere» aveva urlato all’orecchio di Colin per farsi sentire.
«Ok» gli aveva risposto lui per poi indicargli un divanetto abbastanza appartato nell’angolo sinistro della grossa sala. «Siamo là.» Jared annuì mentre Colin trascinava Hiddleston attraverso la folla.
Si infilò nella gente che si dimenava sudaticcia a tempo di quella schifezza che osavano chiamare musica e riuscì ad arrivare quasi incolume al bancone. Faceva già tremendamente caldo e si disse che doveva liberarsi di quella giacca il prima possibile e, se fosse stato fortunato, si sarebbe liberato anche del resto.
«Dammi una tequila e due, anzi, tre bicchieri.» Il ragazzo dietro al banco stava per preparare lo shot quando Jared lo bloccò. «La voglio tutta e piena fino all’orlo.» Il giovane annuì e tirò da sotto al banco una bottiglia integra. Jared l’afferrò con un sorriso e prese i tre bicchierini con le dita libere.
«Grazie.» Gli strizzò l’occhio e vide il ragazzo arrossire.
Ah, come erano carini i verginelli!
Cercò di arrivare al divanetto ma stavolta sembrò più difficile del previsto. Rischiò di farsi cadere la bottiglia più volte mentre veniva spintonato a destra e a manca.
«’Fanculo!» ringhiò quando si trovò schiacciato fra due schiene sudate. «E levatevi dalle palle!» Forse non lo avevano sentito, di certo però il gomito che gli aveva rifilato con forza gli era arrivato bello chiaro.
Ad ogni modo, riuscì a farsi spazio e ad arrivare al famoso divanetto. Era abbastanza grande e oltre a Colin e Tom c’erano un altro paio di facce che però non gli parve di riconoscere. Poggiò la bottiglia ed i bicchieri sul tavolino di vetro di fronte e si tuffò fra i due separandoli.
«Ho fatto una sudata!» esordì sfilandosi la giacca e gettandola con poca cura sullo schienale.
«Potevi prendermi una tonica.» Jared guardò Colin con sufficienza e ghignò.
«’Fanculo la tua tonica, Farrell. Prenditela da solo se la vuoi, noi beviamo solo roba seria.» Svitò velocemente il tappo e riempì i tre bicchieri.
«Lo sai che non posso.» Colin sembrava intenzionato a fare il guastafeste quella sera. Non voleva di certo riportarlo sulla vecchia strada, ma lo sapeva bene che un paio di bicchieri li poteva reggere.
«Avevo solo due mani.» Allungò un bicchiere a Tom che lo ringraziò con un sorriso e poi tornò a godersi l’espressione corrucciata di Colin. «Mi spieghi dove me la infilavo la tua tonica, eh?» Andiamo, te l’ho servita su un piatto d’argento! Ma l’irlandese non parve voler cogliere, forse era la presenza di Tom, forse semplicemente aveva voglia di farlo lo stronzo. Si alzò sistemandosi ancora la giacca e si infilò nella folla, probabilmente in direzione della sua tanto agognata tonica. «Idiota» brontolò buttando giù il suo shot. Anche Tom aveva bevuto il suo e Jared gli allungò quello che aveva lasciato l’idiota.
«Non reggo bene la tequila.» Aveva declinato l’inglese però lui gli aveva infilato lo stesso il bicchierino fra le dita.
«Meglio, basterà una bottiglia sola.» Riempì anche il suo e lo cozzò contro quello di Tom. Lo fissò negli occhi e sorrise sottile. «Ai gentleman inglesi.»
Tom rise ed annuì. «Ai rocker camaleontici.»
Mandarono giù insieme l’alcol e Jared si chiese se dopo quella bottiglia sarebbe stato ancora in grado di dire "camaleontici".

Un giro, due, tre, al quarto, gli parve che Tom perdesse colorito.
«Tutto ok?» Non aveva intenzione di collassargli addosso, vero? Perché poteva anche schiumare ché lui si sarebbe limitato a spostarsi sul divano accanto.
L’inglese si portò una mano sulla fronte ed annuì, ma forse era meglio rallentare un po’ il ritmo. Si sdraiò sullo schienale mentre i due di fianco aveva iniziato a pomiciare senza pudore. Gli dedicò giusto il tempo di un’occhiata annoiata.
«È un peccato che Chris non sia potuto venire...» sospirò tanto per aprire l’unico discorso che sapeva lo avrebbe interessato. Da quel lato della sala la musica arrivava meno caotica e si poteva quasi parlare indisturbati, se non fosse che quelle poche note che continuavano ad urtare i suoi poveri timpani non fossero atroci come uno spillo sotto le unghie.
«La sua bambina viene prima di tutto, è normale. Chris è un buon padre.» Sul viso di Tom un sorriso dolce ed uno sguardo triste. Jared lo studiò ed annuì. No, lui voleva vederci chiaro. Doveva sapere se era stata solo una sua impressione - e quindi Colin aveva ragione a definirlo un visionario del cazzo - oppure c’aveva preso e quei due non la raccontavano proprio tutta.
«Siete molto amici tu ed Hemsworth, non è così?»
«È un fratello per me.» Si lasciò sfuggire un risolino e Tom lo guardò interrogativo.
«Non dire cazzate.» Ghignò sicuro.
«Scusa?» No, la parte del finto tonto non funziona, carino!
«Andiamo, Hiddleston! Mio fratello, io, non lo guardo in quel modo.»
Gli occhi chiari di Tom si velarono di nero. «In quale modo?»
Quelli di Jared erano due fiamme ardenti. «Come se me lo volessi scopare seduta stante.»
Forse doveva aver perso un altro grado di colore, pensò all’espressione agghiacciata sul suo viso.
«Perdonami, ma devi aver frainteso, Jared!» La sua risata nascondeva altro e lui lo percepiva chiaramente. Notò che Hiddleston continuava a guardare il bicchiere vuoto e lo riempì insieme al suo.
«Guarda che ti capisco.» Glielo porse con un sorriso sornione. «Chris è un tipo che ti alza l’ormone e non solo quello!» E mandò giù il suo shot mentre il viso di Hiddleston riprendeva colore, troppo, in quel momento era quasi porpora. Teneva lo sguardo sul bicchiere ancora colmo mentre lui aveva poggiato il suo vuoto sul vetro del tavolo.
«Io gli voglio bene, ma non come intendi tu.»
Jared sbuffò tirandosi qualche ciocca dietro alle orecchie. «Butta giù quella tequila e ne riparliamo.»
Ma dove si era cacciato Colin? Era andato in Antartide a prendere quella fottuta tonica? «Dai, forza!» Lo incitò e in quell’esitazione c’era tutta una storia mai confessata. Quando le labbra di Tom baciarono il bicchiere e la sua gola sussultò, si disse che presto l’avrebbe ascoltata.

Tom aveva continuato a negare anche al successivo giro e Jared si era chiesto cosa avrebbe ceduto prima, se la sua stupida ostinazione o il suo stomaco. Propendeva decisamente per la prima.
«Se ti fai problemi perché non ci conosciamo, ti dico subito che non me ne frega un emerito cazzo di andare in giro a raccontare i fatti vostri e poi molto probabilmente dopo stasera neanche ci rivedremo più. Non farti problemi e sbottonati pure.»
«Jared, tu sei una persona molto simpatica, ma ti chiedo cortesemente di smetterla con questa storia. Io e Chris siamo solo dei buoni amici e non capisco perché debba esserci per forza qualcosa di sordido sotto.» Sordido? C’era ancora qualcuno che usava quella parola? «In fondo anche tu e Colin siete amici ed avete una splendida intesa. Per questo io dovrei fare assurde insinuazioni, onestamente, di cattivo gusto?»
OH. MY. GOD!
«Prima di tutto non so come puoi fare ancora certi discorsi dopo tutta quella tequila, e secondaria cosa, io e Colin siamo il peggiore esempio che potessi fare.» Ridacchiò scorgendolo nella folla! Ah, aveva beccato quel porco di Jimmy, questo voleva dire che non lo avrebbe mollato molto presto. Ben gli stava, così imparava a voltare le spalle al divertimento come un repubblicano del cavolo!
«Che vuoi dire?» A quella domanda lo guardò malizioso.
«Prova a pensarci, vedrai che ci arrivi.» E dal rossore comparso presto sulle sua faccia capì che sì, c’era arrivato.
«Oh, Jared, io non...» Sembrava sinceramente imbarazzato ed anche in colpa.
«Ma non credere chissà che. Ogni tanto ci piace superare quella linea. Tutto qui» mentì con un sorriso, sentendo però una presa fastidiosa allo stomaco e di certo non era la tequila. Non si preoccupò di quella mezza verità, in fondo la diceria che lui e Colin avessero avuto un flirt sul set di Alexander girava da parecchio, per quanto Colin si ostinasse a far finta di nulla.
Tom abbassò lo sguardo ed inghiottì altro imbarazzo.
«Te l’ho detto, parla tranquillamente. Fra un po’, se Dio vuole, saremo tutti ubriachi e neanche ci ricorderemo di questo discorso o di qualsiasi altro.»
«Jared...» Intravide una crepa nella sua corazza e ne approfittò.
«Un altro giro?» Afferrò la bottiglia ambrata e la scossa un po’. Tom annuì debolmente e lui riempì i bicchieri.
Fino al ritorno di Colin doveva pure ammazzare il tempo in qualche modo, no?

«È da tanto che vi conoscere?»
«Qualche anno. Lavoriamo spesso insieme ed ogni volta che è possibile ci vediamo anche solo per una birra.» Jared annuì e si voltò a guardarlo. Tom aveva lo sguardo fisso sulla gente eppure sembrava guardare altrove.
«Non è successo nulla fra di voi?» Erano entrambi stesi spalle al divano e Tom ruotò di poco la testa per incontrare i suoi occhi.
«Che vuoi dire?»
«Oh, andiamo, neanche le occhiate di Chris sono da fratello, almeno che voi non abbiate un’idea perversa dell’essere fratelli...» Sorrise diabolico e Hiddleston distolse nuovamente lo sguardo ma non negò. Allora c’aveva visto proprio giusto: non era qualcosa a senso unico.
«Una sera, dopo un party per una premiere de The Avengers, eravamo tutti un po’ alticci ed io più degli altri. Avevo avuto un riscontro inaspettato dal pubblico e - insomma ero il cattivo e a momenti avevo più fans dei buoni!» Tom si lasciò sfuggire una risata triste e Jared aspettò che continuasse. «Ad ogni modo, io e Chris avevamo le camere adiacenti. Eravamo a Mosca... Volevo ancora festeggiare, così lo trascinai in camera mia con una vodka ghiacciata a seguito.» Il racconto si fermò e lo sguardo di Hiddleston si perse su un punto imprecisato della sala.
Ma che voleva fermarsi proprio ora che la cosa diventava interessante? Eh, no!
«L’avete fatto?» Lo vide sobbalzare.
«Ch- No! No! Certo che no!» Forse l’avevano sentito anche dall’altra parte della sala per quanto aveva urlato, di certo i due a fianco l’aveva sentito perché avevano smesso di pomiciare e li avevano guardati male, poi se n’erano andati magari alla ricerca di un posto più tranquillo. Jared tornò a fissare il volto arrossato dell’inglese.
«Allora che è successo?» Forza, Hiddleston, i particolari! Tutti!
Lui trasudava curiosità da ogni poro, l’altro sembrava sul bordo di un precipizio e non sapeva se buttarsi o tirarsi indietro. «Che cazzo è successo in quella stanza?» Jared non aveva mai amato molto le attese, soprattutto quando la ricompensa non era poi così ghiotta, perciò non si era curato di essere meno rude e soprattutto meno indiscreto. La discrezione era un qualcosa che donava ad una persona soltanto, benché quest’ultima sembrava non apprezzarla mai abbastanza.
Gli occhi chiari di Tom furono di nuovo sui suoi. «Ci siamo baciati.» Ah, finalmente!
«Solo?»
Tom deglutì. «Più volte...» Avrebbe voluto chiedergli anche “dove”, ma era quasi certo che a quella domanda Hiddleston non gli avrebbe risposto o, nella migliore delle ipotesi, sarebbe diventato rosso Valentino dai capelli in giù - e la bottiglia di tequila era ancora troppo piena.
«Capisco.» Almeno si era tolto la soddisfazione di sapere se quella pseudo relazione - lo era? - era da classificare sotto “Pateticamente platonica” o “Sex-party”... più o meno.
«La mattina dopo, Chris voleva parlarne ma io ho insistito per lasciare tutto alle spalle. “In fondo eravamo ubriachi” dissi.»
«È una scusa che funziona sempre.»
«Già.»
Anche lui e Colin l’avevano usata la prima volta e poi la seconda e la terza, alla fine era stato più facile ammettere che se finivano avvinghiati ad ogni pausa delle riprese era solo perché lo volevano entrambi, e dato che sul set non girava niente al di fuori di acqua e bottiglie di sali minerali, sarebbe stata anche una scusa ridicola.
«Quando è successo?»
«Un anno fa, circa.» Tom sorrise triste. «Non credo neanche che lui se lo ricordi più...»
Ma quanto era ingenuo quello lì?
«Certo che se lo ricorda e di certo gli piacerebbe rifarlo, e magari fare anche il resto.» E riecco il porpora.
Hiddleston, fatti controllare la pressione che questi continui sbalzi non sono normali.
«Sì, come no... »
Ah, santa pazienza. «Senti, se a lui non fosse piaciuto, o peggio gli avesse fatto strano, per non dire schifo, a quest’ora non ti guarderebbe neanche in faccia.»
«Ma noi siamo amici e Chris-»
«Oh, Hiddleston, ma quanto cazzo sei idiota?!» Non era riuscito a regolare la voce né l’irritazione e Tom lo aveva guardando interdetto per qualche attimo.
«I-io... non capisco quello che vuoi dire.» Di’ piuttosto che non vuoi capire!
Magari stava sbagliando tattica, magari quella tequila era diventata piscio e quindi inutile, magari Colin avrebbe fatto meglio a mollare quel catorcio di Jimmy e a riportare il suo culo irlandese su quel divano, magari Jared non aveva tutta quella pazienza che aveva creduto, magari se avesse tirato un pugno sulla faccia di Hiddleston si sarebbe anche sentito meglio.
Sospirò a lungo e lo guardò tenere gli occhi fissi sul tavolo. «Ascolta il consiglio di uno che ha qualche anno di più: se Chris non provasse le stesse cose che provi tu, ti avrebbe allontanato ed ignorato, invece guarda come ti tratta. Stasera mi sono chiesto come faccia sua moglie a non accorgersene...» Tom lo aveva guardato ancora confuso anche se Jared si era reso conto che le sue parole per lui non erano una sorpresa. Si stava solo riempiendo la testa di scuse per non vedere la realtà, in fondo era quello che faceva anche lui quando si diceva che Colin non era per nulla importante, che poteva sopportare quelle squallide rimpatriate occasionali, che quando all’alba lo vedeva andare via, non gli sarebbe mancato. «Se non si è fatto problemi lui, con una moglie ed una figlia, non vedo perché debba fartene tu.»
L’inglese abbassò di nuovo lo sguardo. «Non sono uno che rovina la serenità di una famiglia, non per una cosa tanto stupida e di poca importanza.» Non ci pensò due volte, gli diede uno schiaffo alla nuca e butto giù un altro orrendo shot.
Tom aveva gli occhi sgranati ed un “perché?” stampato sulla fronte umida.
«I tuoi sentimenti non sono cose stupide o di poca importanza. Non dire altre cazzate.»
«Ma- »

«Se non li rispetti tu per primo, non puoi pretendere che lo faccia qualcun altro.» Quante volte se l’era urlato nella testa? Contro lo specchio? Davanti all’ennesima foto dell’ennesima fiamma di Colin? Eppure non si era mai dato ascolto, chissà perché Hiddleston avrebbe dovuto farlo, ma soprattutto, chissà perché si stava prendendo la briga di dirglielo. Chi lo conosceva? Chi se ne importava di quello che avrebbe fatto della sua vita una volta finita quella serata? Forse era solo un modo per parlare a se stesso con meno falsità, forse un altro modo per farsi ancora male.
«Non voglio trasformare la nostra amicizia in qualcosa di... di...»
«Di squallido? Di sporco? Puoi trovare tutti gli aggettivi che ti pare, ma tu lo sai che è questo che vuoi. Prenditelo e non pensarci più.»
«È quello che hai fatto tu?» Nella sua voce un tono d’accusa, ma Jared aveva abbastanza dignità consumata da non importarsene. Sì, era egoista e viziato e prendeva quello che voleva senza farsi problemi o questioni morali. Quando si trattava di Colin e di poterlo avere anche per poche ore, la morale non aveva importanza. Non gli fregava nulla della sua famiglia, dei suoi figli, della sua reputazione o della sua immagine da bello e dannato da difendere ad ogni costo. Lui gli aveva sacrificato tanto, quei due rischi Colin doveva prendersi senza battere ciglio.
«Sì, è quello che ho sempre fatto ed è quello che dovresti fare anche tu. ‘Fanculo al resto.»
Tom lo fissò in silenzio per qualche secondo poi scosse la testa crollando con le spalle sul divano.
«Come potrei anche solo guardarmi in faccia? Come potrei guardare Elsa e... Non sarebbe giusto.»
«Allora consideralo solo un amico e smettila di struggerti come una checca. Posso assicurarti solo una cosa: un giorno rimpiangerai di aver barattato i tuoi sentimenti per una cosa così inutile come la correttezza.»
Le parole avevano un sapore amaro sulla sua lingua e scivolavano via quasi non fosse lui a pronunciarle.
«È un rischio che voglio correre.» Lo aveva guardato con la coda dell’occhio ed aveva deciso che no, Hiddleston non aveva le palle.
Perché io ce le ho? Se fosse così, a quest’ora non sarei ancora la sua scopata d’albergo una volta ogni sei mesi.
«Come vuoi.» Aveva solo voluto anticipargli un qualcosa che lo aveva travolto e di cui pagava ancora il prezzo. «Ti do solo un consiglio: non aspettarti che un bel giorno Chris capisca qualcosa e molli tutto per te. Non lo farà, non lo fa mai nessuno.» E non importa quando spergiurino mentre ansimano fra le tue gambe...
«Non oserei chiedergli nulla di simile né tanto meno glielo permetterei.»
Sorrise amaro. «Ti sorprenderesti di scoprire quanto invece vorresti vederglielo fare.» Tom non rispose e Jared non parlò più.
Continuarono a mandare giù uno shot dietro l’altro forse condividendo entrambi il desiderio che salissero presto alla testa e che annebbiassero tutto, magari un po’ di quella nebbia sarebbe calata anche nel loro petto.

Colin sbucò fra la folla e si diresse verso di loro, ma non sembrava solo. Jared assottigliò lo sguardo e per poco la tequila non gli andò di traverso. Diede una gomitata allo sterno di un depresso Hiddleston.
«Che c’è?» Gli chiese quest’ultimo, ma fu Colin a rispondere per lui.
«Guardate chi ho raccattato.»
«Chris!» Jared si chiese se Tom fosse ancora in grado di respirare.
Il biondo si stagliava al fianco di Colin con i capelli ora raccolti in una coda morbida che lasciavo qualche ciocca sfuggire all’elastico. Li salutò con un gesto della mano poi guardò la bottiglia a metà sul tavolo e di seguito guardò Tom.
«Tu non reggi la tequila» sorrise divertito mentre Hiddleston prendeva a ridacchiare imbarazzato e… terrorizzato? Forse. Jared pensò che temeva che potesse aprire bocca e sputtanarlo senza ritegno. Sarebbe stato divertente e se lo sarebbe anche meritato ma no, non era sadico fino a questo punto.
«Come mai sei qui? Sei evaso?» scherzò verso l’australiano. Colin si accomodò al suo fianco e se lo tirò dietro.
«Sono stato graziato.»
«È stata Elsa, giusto?» sorrise Tom e Chris annuì senza aggiungere altro. Restarono a fissarsi sorridenti per qualche attimo e Jared ne approfittò per rivolgersi a Colin.
«Ottimo lavoro» gli sospirò all’orecchio ed ovviamente l’irlandese non riuscì ad afferrare quella frase e lo guardò sospetto passando con lo sguardo dalle sue labbra ai suoi occhi. Che cazzo di tonto, sei!? «Hiddleston te ne sarà grato.» Gli chiarì e lo vide aprirsi in un sorriso diffidente senza chiedere oltre.
«Allora, come sta andando la serata?» Chiese Chris e mentre Colin si affrettava ad informarlo, Jared si sentì toccare un gomito.
«Ehi, Jared, quello che... insomma, di cui stavamo parlando e tu, cioè...» Avanti, prova a dire “camaleontico” adesso!
Gli sorrise ma non lo lasciò continuare.
«Caro Chris, visto che sei fresco come una rosa, che ne diresti di andare a prendere qualcosa di altrettanto fresco?» Lo invitò muovendo la tequila ancora a metà. «Questa è diventata imbevibile.»
«Io sto bene così» sentenziò Colin tenendosi stretta la sua stramaledetta tonica.
«Qualche richiesta in particolare?» chiese il biondo mentre si alzava dal divano.
«Stupiscici» sospirò ghignando e Chris sorrise per poi guardare verso Tom.
«Ce la fai a reggerti in piedi?» L’inglese annuì e si alzò, ma dovette poggiarsi sulle sue spalle per non barcollare. Jared non riuscì a sentire cosa gli avesse detto, ma Chris aveva riso sorreggendolo con un braccio attorno alla vita e si erano infilati nella folla.
«Cupido, a mio confronto, è una checca incapace con delle orride mutande» affermò sprofondando con le spalle sul divanetto. Colin lo guardò silente e Jared ascolto quella muta domanda. «Come al solito, avevo ragione.»
«E cioè?»
«Tom e Chris, gli sguardi languidi, l’aria elettrica, i sospiri...» enfatizzò ogni parola come stesse descrivendo una scena da girare ma di tutta risposta Colin rise scuotendo la testa.
«Santo Dio, ancora con questa storia? Ma non ti ha stancato?»
Si alzò con le spalle ed avvicinò il viso al suo. «Secondo te di cosa abbiamo parlato io ed il tuo inglesino mentre tu eri in Alaska a mungere ghiaccio per la tua fottuta tonica?» La musica continuava a martellare ma in quel momento Jared sentiva solo il suo cuore battere furente nel petto.
«Te l’ha detto lui?» Quando Colin gli porse quella domanda il suo fiato gli scaldò le labbra. Poteva spingersi appena e sarebbero state sue.
«E.s.a.t.t.o.» sussurrò in un caldo gemito decidendo di negarsi quella voglia e si ritrasse fino a poggiare nuovamente la schiena contro il divano. Colin si allentò il colletto della camicia. «Dovresti toglierla» gli suggerì riferendosi alla cravatta che sembrava strangolarlo. Se vuoi lo faccio io... Avrebbe voluto proporsi.
«Come hai fatto a capirlo?» Si ritrovò a sorridere soddisfatto davanti alla sua espressione incredula e quasi sconcertata.
«Pensavo mi conoscessi bene.»
«E purtroppo è così ma...» Colin si umettò le labbra ed il suo sguardo si addolcì. «Riesci sempre a sorprendermi, Jared Leto.»
Lo vedi? Basta così poco per rendermi felice e tu ancora fatichi a capirlo.

Non lo disse, gli accarezzò semplicemente la mano e sperò che l’avesse udito lo stesso.






>>>










NdA.
Una mega standing ovation per il ritorno di Chris e per le orride mutande di Cupido!!!
Spero abbiate gradito anche questo ennesimo aborto capitolo.
Ancora due e finalmente mi leverò dalle scatole.
Piccola nota sul titolo: ovviamente il 40% si riferisce alla gradazione alcolica media della tequila che io, anche se non ne vado matta, bevo sempre e soltanto liscia senza puttanate varie che secondo me, invece di esaltarne il sapore, lo rovinano. Ecco, dopo questa lezione non richiesta di alcolismo-fai-da-te, vi saluto.
Kiss kiss Chiara
  
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