Nel frattempo, Voldemort…

 

 

“Fanculo, fanculo, fanculo, fanculo, fanculo!!!” diceva Voldemort, mentre scrutava il ‘Manuale della bacchetta’.

“Dovevo fare la pulizia, prima di andare dai Potter!”. Si era nascosto in una baracca nella Foresta Nera, perché la sua casa era colma di Auror che svolgevano indagini, sperando di trovarlo.

“Uff! E guarda come mi sono ridotto! Sono un niente! Mi serve un corpo, ci sarà pure qualche cretino che passa da queste parti!”

La baracca era molto piccola, la carta da parati sui muri stava cadendo e l’illuminazione non funzionava. Voldemort passava il tempo a leggere vecchie riviste dall’aspetto millenario che aveva trovato nella baracca.

“E quello stronzo di Codaliscia non mi viene nemmeno a cercare! Ah, ma quando metterò le mani su quel Potter junior gli farò rimpiangere di tanta fortuna!”

Intanto stava cercando di cuocere delle bistecche e una mentre la stava girando gli si spiaccicò in faccia.

“Menomale che non sento dolore! Almeno questa incorporeità ha dei vantaggi…”

SBANG! Una chimera aveva buttato giù la porta affamata. Forse aveva sentito l’odore della carne.

“Fanculo! Pure la chimera imbizzarrita ci mancava!”

La chimera si diresse a tutta velocità verso la carne, ma siccome la brace era accesa si bruciò tutto il muso.

“GRRRRRRRRRR!!!!!” ringhiò la chimera.

“E tu non grrrr mi potevi dire che c’era il fuoco! Grrrr! Bastardo!” disse la chimera a Voldemort.

“Ma-ma…come faccio a capire quello che dici?” chiese stupefatto Voldemort.

La chimera prese con la bocca un libro e lo porse bruscamente a Voldemort.

“Perché gli incorporei capiscono gli animali” lesse il Signore Oscuro sulla copertina.

La chimera sfogliò il libro fino a pagina quarantasei.

“Gli incorporei, specialmente quelli che un tempo erano stati potenti signori oscuri, capiscono bene gli animali, ma per il resto delle cose come ‘non cucinare carne se si sta in una foresta’ non capiscono niente” Voldemort, finito di leggere si trattenne dal bastonare la chimera, le diede una delle due fette di carne che stava cucinando e continuò a parlarle, non avendo altra compagnia.

 

 

 

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