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Autore: Alektos    26/12/2007    4 recensioni
La storia di Remus e Tonks, raccontata tramite song-fic.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quinto capitolo. Chiedo scusa, mi rendo conto che non è il massimo della leggerezza, spero saprete perdonarmi.

E qui, credo sia giunto il momento di finire al più presto questa storia: ancora uno o al massimo due capitoli e sarà conclusa.

Oggi è il turno dei The Calling con For You. Qui il link che porta al testo tradotto. Grazie a tutte le persone che hanno recensito, a quelle che hanno letto e a chi ha messo la storia tra i preferiti. A tutti auguro buone feste!

 

FOR YOU

 

Non ci riesco. Ci sto provando con tutto me stesso, mi sono lanciato a capofitto nel nuovo lavoro, faccio straordinari e bevo; non sempre, ma spesso. Il gusto amaro del whisky freddo che scende giù per la mia gola e risale fino a ad addormentarmi la mente, fino ad inebriarmi fino a farmi cadere in uno stato di torpore, con la testa che gira in un senso e lo stomaco nell’altro, in una continua lotta: entrambi vogliono prevalere su di me.

Fino a quando resto impegnato, riesco a non pensare, ma ormai è sempre più difficile. In questa fredda notte, cammino: non so perché. Sono ritornato nel luogo dove sono nato.

Qui, in questo prato facevo lunghe camminate con mio padre e anche solo, e ne ho pagato le conseguenze, ma ora è diverso, sono io il Lupo cattivo!

Mi stringo nel cappotto, l’aria gelida sferza sul mio viso e la neve arriva quasi a raggiungere la metà del mio polpaccio. Tutto è così calmo, così uguale, così bianco, così chiaro.

Vorrei fosse così anche per me, ma è tutto così difficile.

Mi siedo nella neve, se qualcuno passasse ora mi prenderebbe per pazzo; mi butto giù completamente: fa freddo, ma non mi importa.

Non riesco a non pensarti, Tonks.

Ti amo.

Sì, hai capito bene, ti amo.

E non è una scoperta del momento, no; questa è una cosa che so da molto tempo, precisamente da due ore e cinquantacinque minuti dopo averti conosciuta. Quelle quasi tre ore le ricorderò sempre, come non potrò dimenticare la faccia che fece Sirius, esattamente tre settimane dopo, quando gli dissi che mi piacevi. Non avevo mai ammesso una cosa simile con nessuno dei miei amici, sono sempre stato un ragazzino riservato, ma quello che provavo… che provo è troppo grande da sopportare da solo e a qualcuno dovevo confessarlo.

Ora non c’è più nemmeno lui.

“Amo Tonks!” Ho urlato alla luna, ho urlato a una parte di me, ad una cara e vecchia nemica. Anche se non credo sappia tutto il dolore che mi provoca: lei è lì, segue le sue leggi e non può cambiare. Adesso è esattamente metà, è stupenda: come si fa ad odiarla?

Ora che ci penso, le ho urlato una frase piuttosto stupida, di quelle che i ragazzini scrivono sui libri; due parole, così semplici e così complesse; facili da comprendere ma difficili da pronunciare.

Difficile ammetterlo.

Mi rimetto seduto. Sto ridendo, ridendo come un matto e non so perché, poi calde lacrime iniziano a rigare il mio viso e il tutto si trasforma in un pianto. Porto le mani coperte dai guanti, ma con su la neve, al volto.

Basta, credo sia giunta l’ora di crescere e di affrontare la vita, prendere in mano la situazione a pagarne le conseguenze.

Sto camminando nuovamente, stavolta a passo svelto, per quanto la neve lo consenta, è ovvio. Ritorno sulla strada e dopo aver dato un sguardo alla casa dove sono cresciuto, ora abitata da una giovane coppia di sposi, mi Smaterializzo.

 

“Per l’amor di Merlino, Remus, che ti è successo?”

Lo sapevo, sapevo che questa sarebbe stata la prima frase che mi avrebbe detto Molly dopo avermi aperto la porta.

Non è successo nulla, sono semplicemente raffreddato, ma il motivo della mia semi malattia, non so nemmeno io come chiamarla, è meglio tenerglielo nascosto. Se ci aggiungiamo le poche ore di sonno degli ultimi giorni, qualche bicchierino di troppo, il risultato è questo. E non è per niente carino.

“Buon pomeriggio anche a te, Molly.”

Non so come mai, ma mi sembra in forte imbarazzo: devo essere capitato in un brutto momento. Lo intuisco dal fatto che ancora non mi ha fatto entrare.

“Entra, Remus. Però ci sono un paio di cosette che dovresti sapere prima di accomodarti di là…”

Non ho idea di cosa stia succedendo, ma non mi importa, sono qui solo per chiederle una cosa, poi toglierò il disturbo. Non posso attendere oltre.

“Molly, tranquilla voglio solo un’informazione da te, nient’altro.”

Mi guarda perplessa.

“Dimmi.”

“Voglio sapere dove si trova Ninfadora!” Ho pronunciato la frase tutta d’un fiato, alzando forse leggermente a voce. Il mi cuore ha preso a battere all’impazzata, e solo la donna dai capelli rossi che ho davanti può farlo smettere. Mi sembra stiano passando ore.

Le sua labbra non si muovono, sembra pensarci su. Ora si stropiccia il grembiule.

“Non so se è il caso, Remus.”

La frase più brutta degli ultimi giorni.

“Molly, ne ho bisogno!” Sono fermo, deciso. Nulla mi potrà fermare, andrò dritto da lei.

Non la vedo convinta. Ora si avvicina alla porta che porta in soggiorno e la apre leggermente.

Qualcuno sta ridendo, e di gusto anche.

Eppure questa risata… il mio cuore batte più forte di prima e la mia testa gira, la stessa sensazione del whisky, solo molto più piacevole, intervallata da brividi che corrono lungo la mia schiena.

“Beh, lei è qui.”

Già, me ne ero accorto. Tutto il mio corpo se ne è accorto: non riesco a muovermi.

“Vieni a salutarla, sta meglio, ora.”

Non è una domanda, ma un invito fatto con tono materno.

Molly mi precede nella stanza e quando faccio il mio ingresso, tutti ammutoliscono, spiazzati, spaesati ed estremamente in imbarazzo.

La prima a salutarmi è lei.

“Ciao, Remus. Come stai?”

È incredibile, il suo tono è così dolce, anche se normale.

Riesco a balbettare solamente un “Bene.” Solo dopo noto una persona che non conosco, seduta al suo fianco. Non mi sembra ben disposto nei miei confronti…

Remus”, è la voce di Tonks a riportarmi alla realtà, “Lui è Mark.”

Mark… semplicemente Mark.

Accetto la mano che costui mi offre, poi mi siedo, su invito di Arthur.

La conversazione riprende. Ogni tanto intervengo, ma non so bene di cosa stiano parlando e sinceramente, non mi importa. Tutta la mia poca lucidità del momento è concentrata su Mark: sulle sue azioni nei confronti di Ninfadora. È così stramaledettamente dolce: ogni tanto le sfiora un braccio, poi dice una battuta che solo loro, a quanto vedo, riescono a capire e lei scoppia a ridere.

Tutte le volte il mio stomaco fa tre capriole, una avanti e due indietro: quella avanti è l’effetto della sua risata, le due indietro è perché non sono stato io a provocarle. È stato Mark.

 

I am a vision, I am justice 
Never thought that I could love 
Living in shadows, faded existence 
It was never good enough 
Within the darkness, you were the light 
That shines away 
You're trapped in violence, I can be the man 
Who saves the day

 

Sono arrivato tardi, a quanto vedo. La donna che mi ha insegnato ad amare, si è allontanata da me. Provo un odio profondo per quell’uomo. Non lo conosco, ma lo odio.

È  tutta colpa sua, come ha osato entrare  nella sua vita? Sento la rabbia crescere, il mio corpo freme come prima della luna piena.

Ferma Remus, la colpa è solo tua. Quante volte le hai detto di rifarsi una vita?

Quante volte le hai detto di trovarsi uno più giovane, con più possibilità di te. Beh, ora lo ha fatto, ha seguito i tuoi consigli. Dovrei essere felice per lei, e un po’ lo sono.

Sto cercando di concentrarmi il più possibile per cercare di capire i suoi sentimenti per quell’uomo ma l’unica immagine che mi compare davanti sono loro due che si baciano, anche se non lo hanno ancora fatto.

Scuoto leggermente la testa per cercare di riprendermi, faccio una brillante considerazione sul Quidditch, sperando di essere ancora in argomento poi sprofondo maggiormente sulla poltrona.

 

Someone has changed me, something saved me 
Now this is who I am 
Although I was blinded, my heart let me find that 
Truth makes a better man 
I didn't notice that you were right in front of me 
A mask of silence, we'll put away so we can see

 

Tutti mi dicevano di aprire gli occhi e io non l’ho mai fatto.

Tu mi hai cambiato Ninfadora, mi hai fatto capire che anch’io posso essere normale pur nella mia non normalità.

Mi hai fatto innamorare di te.

Sono sempre stato bugiardo, in particolare con me stesso. Quando tutti mi dicevano che le mie erano solo sciocchezze, mentivo, credevo alle mie parole, ma finalmente ho aperto gli occhi. Ora ho ammesso la verità e da una lato mi sento migliore di quello che ero prima. Ora non nasconderò più i miei sentimenti, tutti lo verranno a sapere.

Forse no.

Ora la mia verità ti può rovinare. Penso di averti reso già abbastanza infelice. In realtà ho reso infelici entrambi e me ne rendo conto solo ora. E adesso a rimetterci sono io. È ovvio, chi sbaglia paga e il prezzo è proporzionato al danno.

 

Within the darkness, you are the light 
That shines away 
In this blind justice, I can be the man 
Who saves the day 

I'm there for you 
No matter what 
I'm there for you 
Never giving up 
You know it's true 
You were there for me 
And I'm there for you 
For you

 

Non mi consola, ma io per te ci sarò sempre. Ho deciso di restare sempre al tuo fianco, se tu mi vorrai; vista la situazione, come amico. Ma me lo farò bastare.

Voglio che tu lo sappia e alla prima occasione te lo dirò.

Tu ci sei sempre stata per me e io sono sempre stato cieco. Ma adesso che so, che ho ammesso la verità a me stesso, le cose cambieranno.

Sto ridendo, forse qualcuno ha fatto una battuta, ma non l’ho sentita.
Ti vedo guardare l’orologio e alzarti, prendere la mano di Mark e tirarlo in piedi. Anche Molly e Arthur si alzano e io li seguo.

Ti abbiamo tutti accompagnato fuori, io sono al fianco della signora Weasley che ti sta facendo mille raccomandazioni, in primis quella di andarla a trovare più spesso. Tu annuisci e sorridi.

Mark sembra intendersela a perfezione con Arthur, sembrano vecchi amici.

Il mio cuore riprende a battere all’impazzata quando mi sfiori per avere la mia attenzione. Mi abbracci e dopo qualche istante io faccio lo stesso.

“È stato un piacere rivederti, Remus”, sussurri al mio orecchio, “Fatti sentire qualche volta.”

Adesso. Adesso è l’occasione giusta, diglielo Remus, non fare il codardo, parlale!

Mi abbracci ancora più forte, cercando quasi di afferrare il mio cappotto con le dita e io sono in tuo potere, non capisco più nulla; poi allenti la presa e dopo avermi accarezzato la schiena ti dirigi verso Mark. Lui ti abbraccia a tu ti Smaterializzi con lui e da questo capisco che lui non è un mago.

Mi sento uno stupido, oltre a “Ciao, Tonks”, non sono riuscito a dire nient’altro.

È giunto il momento anche per me di andare; mi giro verso Molly e Arthur che sembrano aver capito le mie intenzioni.

La signora Weasley mi ferma prima ancora che io riesca ad aprire la bocca.

Remus, se non ti dispiace, vorrei che tu entrassi un secondo… c’è una cosa che devi sapere.”

 

  
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