4
UNA
STRILLETTERA E UN
NUOVO AMICO
La mattina dopo Sirius
sembrava già un cadavere, aveva dormito poco e male
preoccupato dalla reazione
dei genitori. Avrebbe voluto fregarsene altamente perché li
odiava, erano
persone spregevoli ma erano pur sempre i suoi genitori ed essere
criticato da
loro un po’ pesava sempre.
Si diresse verso la Sala
Grande con i piedi che sembravano di piombo seguendo mesto
l’amico Remus che
iniziava a preoccuparsi abbastanza.
A metà della colazione
arrivò
la posta, centinaia di gufi irruppero dalle finestre aperte e il
ragazzo
individuò quasi subito il volatile di famiglia: una grossa
aquila reale
perfettamente addestrata e riconobbe immediatamente anche la piccola
busta
rossa.
<< NO! Tutto ma non
una
Strillettera! >> esclamò disperato reggendosi
la testa tra le mani e in
quel momento Remus si rese conto di aver sbagliato nuovamente
previsione, una Strillettera
era davvero troppo. L’aquila reale lasciò la busta
e volò via sdegnosamente.
La busta rossa iniziò a
fumare pericolosamente << Dovevo aspettarmelo…
Remus… per favore aprila
tu… >> queste parole uscirono da un punto
indistinto sotto le braccia di
Sirius in un lamento. L’amico, sempre pronto a sostenerlo,
allungò una mano e
aprì la lettera mentre il resto del tavolo li fissava.
<< SIRIUS BLACK!
>>
tuonò una voce stridula proveniente dalla busta
<< DISONORE DELLA TUA
FAMIGLIA! FECCIA NELLA FECCIA! GRIFONDORO! A GRIFONDORO TI SEI ANDATO A
FICCARE! IN MEZZO A QUELLA FECCIA UMANA DI MEZZOSANGUE E POVERACCI! NON
TI
AZZARDARE A OLTREPASSARE LA SOGLIA DI CASA SE NON VUOI FARE LA FINE DI
UN ELFO
DOMESTICO! FECCIAAAAAAAAAAAAA >>. Man mano che la lettera
andava avanti e
si alzava di tono l’attenzione di tutta la sala si
catalizzò sul Black
rinnegato che giaceva pallido e inerme con la testa sul tavolo.
<< Sirius…
vieni…
avanti… è tutto a posto… su alzati
>> stranamente non era stato Remus a
parlare ma James, l’altro ragazzo si stava infatti occupando
di far calare
l’attenzione almeno dei Grifondoro,
che
lo prese per un braccio passandoselo intorno al collo per poi farlo
alzare
aiutandolo a dirigersi verso l’uscita della Sala Grande.
Appena furono nell’atrio
vennero raggiunti dalla professoressa McGrannit che con un colpo della
bacchetta stese Sirius su una barella tenuta a mezz’aria
<< Potter… torni
pure dentro a fare colazione il signor Black tornerà alle
lezioni appena
possibile >> James invece rimase fermo dov’era
scuotendo il capo
<< No professoressa… se me lo permette vorrei
restare con Sirius… è mio
amico >>. Un mugolio indistinto venne da Sirius, qualcosa
che somigliava
ad un “per favore”, la McGrannit ci
pensò un momento poi annuì << Va
bene
signor Potter… ma se l’infermiera dovesse dire
qualcosa non ci sarà da
discutere… Chiaro? >> sul volto di James si
aprì un largo sorriso e
acconsentì con un cenno del capo.
L’Infermeria era una
grande
stanza invasa di luce che entrava attraverso ampi finestroni anche
più grandi
di quelli della Sala Grande, lungo le pareti c’erano due file
di letti ordinati
con candide lenzuola ben ripiegate che trasudavano pulizia da ogni
punto.
Per primi dalla porta
passarono la barella con sopra Sirius e James che gli teneva una mano
sulla
spalla per dargli coraggio visto che il ragazzo si stava in parte
riprendendo,
dietro di loro venne la professoressa che con la bacchetta a
mezz’aria occhieggiava
nervosa al ragazzo steso. L’infermiera, Madama Chips,
sbucò dalla sua stanza e
chiese immediatamente << Cos’è
successo così presto? >> l’occhio
allenato della donna si soffermò un poco su Sirius poi si
rivolse alla
professoressa che rispose prontamente << Al signor Black
è stata mandata
una Strillettera questa mattina… e… bè
non ha retto… >> l’altra
annuì e
fece un cenno alla McGrannit di posare il ragazzo su una branda, azione
che
venne prontamente eseguita.
James nel frattempo stava a
guardare le due donne ma senza mai perdere attenzione verso
l’amico che
continuava ad assistere con la mano salda al suo posto. Quando Sirius
fu
sistemato sulla brandina aveva gli occhi socchiusi ed era in stato di
semicoscienza
e James si mise dal lato opposto a quello dell’infermiera
così da non dare
fastidio, fu anche costretto a togliere la mano per lasciare che
l’infermiera controllasse
che l’amico non avesse perso del tutto la testa ma non smise
di guardare
preoccupato il ragazzo che aveva ancora il colore di un cadavere.
L’anziana donna
alzò la
palpebra al ragazzo per controllare le reazioni, gli sentì
la temperatura con
la mano, controllò altri dettagli poi decretò con
un sorriso << Sta bene…
ora gli darò una pozione ricostituente e per ora di pranzo
sarà di nuovo in
piena forma ma fino ad allora è meglio che rimanga
qui… e se lei lo permette,
professoressa, sarebbe meglio che restasse anche l’amico
visto che si tratta di
uno shock emotivo >>. La professoressa annuì e
l’infermiera continuò
<< Ma, se posso saperlo, cosa c’era in questa
Strillettera di così
sconvolgente? >> << Non credo il signor
Black voglia farlo sapere in
giro… quindi preferisco non riferire >>
replicò diplomatica la docente
mentre seguiva con lo sguardo l’infermiera che andava a
prendere la pozione e
che non rispose.
L’espressione che apparve
sul
volto di Sirius quando l’infermiera lo costrinse a mandar
giù l’intruglio fu
davvero impagabile e James non poté fare a meno di ridere
vedendo il ragazzo
recuperare in poco tempo il colorito normale ma con una smorfia assurda
di
disgusto misto a rabbia poiché si stava evidentemente
rendendo conto di tutto
quello che era successo.
L’anziana donna fu
costretta
a spingerlo indietro con un vigoroso spintone per impedirgli di alzarsi
prima
di lasciarlo nelle mani di James e tornare nella sua stanza seguita
dalla
professoressa che però si diresse all’uscita con
un vago sorriso ai due che
rimasero soli.
<< Cosa è
successo nella
sala mentre mia madre parlava… sii brutale…
>> chiese demoralizzato Sirius
sprofondando di nuovo nei cuscini, James lo guardò con
un’ombra di pietà poi
gli rispose mantenendo tranquillo il tono di voce <<
Bè naturalmente si
sono girati in molti… Per la maggior parte, i Serpeverde in
particolare,
ridevano… ma i Grifondoro, quelli intelligenti almeno, erano
dispiaciuti… >>
Il ragazzo non poté
negare
che sapere che i suoi compagni di casata erano preoccupati lo
rincuorava almeno
un poco ma non disse niente tenendo lo sguardo basso, allora James gli
sorrise
e gli disse << Se tua madre è davvero convinta
a non farti più entrare in
casa… a casa mia c’è sempre un
po’ di spazio per gli amici… >> la
voce era
un pochino incerta per paura che l’altro si potesse offendere
ma per fortuna
Sirius gli rispose con un sorriso << Grazie…
dubito che mia madre stesse
scherzando… e sono felice di potermi considerare tuo amico
>>. I due
ragazzi si strinsero la mano e alla fine si tirarono in un abbraccio.
Il meccanismo era scattato.
Rimasero fino a ora di pranzo lì a parlare poi Madama Chips andò a chiamarli e raccomandò a Sirius di mangiar bene, i due andarono via animati da una nuova energia.
FINE
Ma salve ^^! Allora, la storia è finita... vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno seguita e che mi hanno aggiunta ai preferiti ^^ In particolare un grazie enorme a Dream (ci avevi preso con l'esaurimento nervoso XD) che ha commentato ogni volta =)
Alla Prossima!!!
Saluti ^__^