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Autore: Elysion    26/12/2007    1 recensioni
Ma salve! Questa è la prima fanfiction che pubblico, dunque se volete lanciare della verdura magari che sia fresca ^^'
Questa qui è la storia dei primi giorni a Hogwarts di un certo Sirius Black e come ha incontrato tutti gli altri, le sue prime impressioni
La storia è già pronta quindi gli aggiornamenti saranno stabili ^^ Ah, commentate sia in bene che in male, voglio sapere come migliorare!
I hope you enjoy it!
E FINALMENTE LA CONCLUSIONE =p
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA STRILLETTERA E UN NUOVO AMICO

La mattina dopo Sirius sembrava già un cadavere, aveva dormito poco e male preoccupato dalla reazione dei genitori. Avrebbe voluto fregarsene altamente perché li odiava, erano persone spregevoli ma erano pur sempre i suoi genitori ed essere criticato da loro un po’ pesava sempre.

Si diresse verso la Sala Grande con i piedi che sembravano di piombo seguendo mesto l’amico Remus che iniziava a preoccuparsi abbastanza.

A metà della colazione arrivò la posta, centinaia di gufi irruppero dalle finestre aperte e il ragazzo individuò quasi subito il volatile di famiglia: una grossa aquila reale perfettamente addestrata e riconobbe immediatamente anche la piccola busta rossa.

<< NO! Tutto ma non una Strillettera! >> esclamò disperato reggendosi la testa tra le mani e in quel momento Remus si rese conto di aver sbagliato nuovamente previsione, una Strillettera era davvero troppo. L’aquila reale lasciò la busta e volò via sdegnosamente.

La busta rossa iniziò a fumare pericolosamente << Dovevo aspettarmelo… Remus… per favore aprila tu… >> queste parole uscirono da un punto indistinto sotto le braccia di Sirius in un lamento. L’amico, sempre pronto a sostenerlo, allungò una mano e aprì la lettera mentre il resto del tavolo li fissava.

<< SIRIUS BLACK! >> tuonò una voce stridula proveniente dalla busta << DISONORE DELLA TUA FAMIGLIA! FECCIA NELLA FECCIA! GRIFONDORO! A GRIFONDORO TI SEI ANDATO A FICCARE! IN MEZZO A QUELLA FECCIA UMANA DI MEZZOSANGUE E POVERACCI! NON TI AZZARDARE A OLTREPASSARE LA SOGLIA DI CASA SE NON VUOI FARE LA FINE DI UN ELFO DOMESTICO! FECCIAAAAAAAAAAAAA >>. Man mano che la lettera andava avanti e si alzava di tono l’attenzione di tutta la sala si catalizzò sul Black rinnegato che giaceva pallido e inerme con la testa sul tavolo.

<< Sirius… vieni… avanti… è tutto a posto… su alzati >> stranamente non era stato Remus a parlare ma James, l’altro ragazzo si stava infatti occupando di far calare l’attenzione almeno dei Grifondoro, che lo prese per un braccio passandoselo intorno al collo per poi farlo alzare aiutandolo a dirigersi verso l’uscita della Sala Grande.

Appena furono nell’atrio vennero raggiunti dalla professoressa McGrannit che con un colpo della bacchetta stese Sirius su una barella tenuta a mezz’aria << Potter… torni pure dentro a fare colazione il signor Black tornerà alle lezioni appena possibile >> James invece rimase fermo dov’era scuotendo il capo << No professoressa… se me lo permette vorrei restare con Sirius… è mio amico >>. Un mugolio indistinto venne da Sirius, qualcosa che somigliava ad un “per favore”, la McGrannit ci pensò un momento poi annuì << Va bene signor Potter… ma se l’infermiera dovesse dire qualcosa non ci sarà da discutere… Chiaro? >> sul volto di James si aprì un largo sorriso e acconsentì con un cenno del capo.

L’Infermeria era una grande stanza invasa di luce che entrava attraverso ampi finestroni anche più grandi di quelli della Sala Grande, lungo le pareti c’erano due file di letti ordinati con candide lenzuola ben ripiegate che trasudavano pulizia da ogni punto.

Per primi dalla porta passarono la barella con sopra Sirius e James che gli teneva una mano sulla spalla per dargli coraggio visto che il ragazzo si stava in parte riprendendo, dietro di loro venne la professoressa che con la bacchetta a mezz’aria occhieggiava nervosa al ragazzo steso. L’infermiera, Madama Chips, sbucò dalla sua stanza e chiese immediatamente << Cos’è successo così presto? >> l’occhio allenato della donna si soffermò un poco su Sirius poi si rivolse alla professoressa che rispose prontamente << Al signor Black è stata mandata una Strillettera questa mattina… e… bè non ha retto… >> l’altra annuì e fece un cenno alla McGrannit di posare il ragazzo su una branda, azione che venne prontamente eseguita.

James nel frattempo stava a guardare le due donne ma senza mai perdere attenzione verso l’amico che continuava ad assistere con la mano salda al suo posto. Quando Sirius fu sistemato sulla brandina aveva gli occhi socchiusi ed era in stato di semicoscienza e James si mise dal lato opposto a quello dell’infermiera così da non dare fastidio, fu anche costretto a togliere la mano per lasciare che l’infermiera controllasse che l’amico non avesse perso del tutto la testa ma non smise di guardare preoccupato il ragazzo che aveva ancora il colore di un cadavere.

L’anziana donna alzò la palpebra al ragazzo per controllare le reazioni, gli sentì la temperatura con la mano, controllò altri dettagli poi decretò con un sorriso << Sta bene… ora gli darò una pozione ricostituente e per ora di pranzo sarà di nuovo in piena forma ma fino ad allora è meglio che rimanga qui… e se lei lo permette, professoressa, sarebbe meglio che restasse anche l’amico visto che si tratta di uno shock emotivo >>. La professoressa annuì e l’infermiera continuò << Ma, se posso saperlo, cosa c’era in questa Strillettera di così sconvolgente? >> << Non credo il signor Black voglia farlo sapere in giro… quindi preferisco non riferire >> replicò diplomatica la docente mentre seguiva con lo sguardo l’infermiera che andava a prendere la pozione e che non rispose.

L’espressione che apparve sul volto di Sirius quando l’infermiera lo costrinse a mandar giù l’intruglio fu davvero impagabile e James non poté fare a meno di ridere vedendo il ragazzo recuperare in poco tempo il colorito normale ma con una smorfia assurda di disgusto misto a rabbia poiché si stava evidentemente rendendo conto di tutto quello che era successo.

L’anziana donna fu costretta a spingerlo indietro con un vigoroso spintone per impedirgli di alzarsi prima di lasciarlo nelle mani di James e tornare nella sua stanza seguita dalla professoressa che però si diresse all’uscita con un vago sorriso ai due che rimasero soli.

<< Cosa è successo nella sala mentre mia madre parlava… sii brutale… >> chiese demoralizzato Sirius sprofondando di nuovo nei cuscini, James lo guardò con un’ombra di pietà poi gli rispose mantenendo tranquillo il tono di voce << Bè naturalmente si sono girati in molti… Per la maggior parte, i Serpeverde in particolare, ridevano… ma i Grifondoro, quelli intelligenti almeno, erano dispiaciuti… >>

Il ragazzo non poté negare che sapere che i suoi compagni di casata erano preoccupati lo rincuorava almeno un poco ma non disse niente tenendo lo sguardo basso, allora James gli sorrise e gli disse << Se tua madre è davvero convinta a non farti più entrare in casa… a casa mia c’è sempre un po’ di spazio per gli amici… >> la voce era un pochino incerta per paura che l’altro si potesse offendere ma per fortuna Sirius gli rispose con un sorriso << Grazie… dubito che mia madre stesse scherzando… e sono felice di potermi considerare tuo amico >>. I due ragazzi si strinsero la mano e alla fine si tirarono in un abbraccio.

Il meccanismo era scattato.

Rimasero fino a ora di pranzo lì a parlare poi Madama Chips andò a chiamarli e raccomandò a Sirius di mangiar bene, i due andarono via animati da una nuova energia.

FINE

Ma salve ^^! Allora, la storia è finita... vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno seguita e che mi hanno aggiunta ai preferiti ^^ In particolare un grazie enorme a Dream (ci avevi preso con l'esaurimento nervoso XD) che ha commentato ogni volta =)

Alla Prossima!!!

Saluti ^__^

  
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