L’ultima notte

Draco steso sul suo letto era immerso nei suoi pensieri, con una mano continuava a carezzare il braccio di Hermione. Lei dormiva beata, adesso almeno. Quando aveva sentito gridare il suo nome riconobbe immediatamente la sua voce. L’ avrebbe riconosciuta tra mille altre voci. In quello stesso momento Hermione cambiò posizione nel sonno. E si fece molto più vicina al corpo di Draco. Erano come die calamite che non potevano smettere di attrarsi. La sentì sospirare e osservandola notò la dolcezza che emanava in quel momento. Lo intenerì a tal punto che non potè evitare di accoccolarsi stretto stretto a lei. La strinse forte a se in modo da poter respirare il suo profumo. Era a pochi centimetri dal suo viso e sentiva il suo respiro addosso, e fu lì che un ricordo lo invase. L’ultima notte..

-Forse non dovrei farlo, in fondo è una sanguesporco.. ma tu sembri un altro da quando hai visto l’annuncio del matrimonio. Come se tu non stessi anche per sposarti. E Astoria è davvero un gran p…- Zabini si interruppe notando lo sguardo di Draco.

-Stavo dicendo, non dovrei farlo ma siamo amici da quando siamo nati e per Merlino se non fossi stato con te nei momenti di depressione post-Granger non ci avrei mai creduto che Draco Malfoy potesse essere innamorato!-

-Quando ti deciderai a parlare? Che devi dirmi?- disse soltanto Draco ignorando i suoi commenti.

-La Grenger si sposa domani. E stasera c’è una piccola festa di sole donne.-

-Dove?-

-Nella Londra Babbana, ore 23:40.-

-Sei il migliore amico che si possa desiderare.- gli disse Draco con un sorriso che non attraversava quel volto da molto tempo.

-Ti sei rammollito Malfoy! Mi piacevi più prima.- disse Zabini imbronciandosi.

-Sono sempre io, solo che amo qualcos’altro oltre me stesso.- rispose candido lui facendo l’occhiolino all’amico mentre si infilava il giaccone e scolava l’ultimo sorso di whisky incendiario rimasto nel terso bicchiere del pomeriggio.

-Pago io tu va a farti una doccia e poi riprenditi la donna che ami amico.- gli disse Blaise.

Draco si incamminò verso casa che stanziava pochi isolati dal pub magico al quale era seduto pochi istanti prima. Mentre camminava per smaltire almeno un po’ l’alcool ingerito ripensò alle parole che gli aveva detto Blaise. “Riprenditi la donna che ami.” Si! L’avrebbe fatto. O almeno c’avrebbe provato. Erano fatti per stare insieme, anche a costo di mandare a monte 2 matrimoni, lui avrebbe cercato di convincerla che stare insieme era il loro destino.

Quella sera Draco si presentò alla “festa” intorno alle 00:10, facendo così sparpagliare le ragazze in giro per il locale e lasciando sola almeno per qualche misero istante la sposa.

Quando si sentì sicuro d’avvicinarla però..

-Malfoy che fai qui?-chiese una voce.

Draco si voltò e vide la piccola Weasley che lo osservava con quel suo sopracciglio rosso inarcato. Che poi tanto piccola non era. Aveva finito da poco il settimo anno ad Hogwarts per quello che ricordava.

-Pel di carota quando ti farai i fatti tuoi sarà un vero e proprio miracolo, che fai qui? Perché non sei a casa con lo sfregiato?- le disse per farla desistere dall’infastidirlo.

Ginny però ignorandolo continuò:

-So tutto Malfoy, della vostra piccola storia.. ed Hermione ha detto, anzi ha giurato che non prova nulla per te, ma ama mio fratello e per questo lo sposa. So che sembrerà strano ma non voglio che lo sposi! Lei non lo ama, ed io voglio la sua felicità e quella di Ron. Quindi se adesso sei qui perché provi qualcora per lei come lei per te anche se non lo ammetterà mai, ti aiuterò. Falle cambiare idea. Sono molto sicura che appena ti vedrà cadrà ai tuoi piedi ma se ciò non dovesse accadere almeno prova. Se ci tieni a lei prova a portarla via da una vita che non è e non sarà mai sua.-

Draco era molto sorpreso dalle parole della rossa. L’unica cosa che fece fu annuire e voltandosi verso Hermione le andò incontro. Lei era girata di spalle appoggiata ad un tavolino mentre le altre ballavano nella pista della discoteca babbana.

Avvicinò le sue labbra all’orecchio di Hermione e le sussurrò:

-Sempre solitaria?-

Lei si voltò di scatto al suono della sua voce. I suoi occhi nel momento in cui lo videro si illuminarono un attimo per poi tornare freddi come loro solito.

-Che fai qui?- domandò lei di rimando.

-Sono qui per TE! Vieni con me ti prego.- sussurrò. Ed in quel momento in quel sussurrò mise tutto il suo cuore e amore. 

Quella sera terminò nella camera da letto di lui. Con le mani di lei ovunque sul suo corpo. Con le mani di lui che non avevano pace, volevano sempre di più. Sospiri. Affanni. Grida.Draco. Hermione. Loro. Due calamite destinate e collegarsi e non separarsi.

La mattina però..

..Draco aprì gli occhi e venne accecato dal sole. In quel momento ricordò tutto quello che era successo la notte precedente.

Sorrise e si voltò ad abbracciare la sua amata. Ma lei non c’era. Solo lenzuola sgualcite. Si chiese se non fosse stato tutto un sogno per poi notare un foglio piagato a metà sul comodino accanto al letto. Lo afferrò e cominciò a leggere con il cuore in gola.

Caro Draco,

Oggi mi sposo. Forse il mio comportamento ti ha portato a pensare che non lo avrei più fatto. Che adesso era arrivato il nostro momento. No, non è ancora il nostro momento. Ho scritto ancora perche nella vita nulla è certo Malfoy. Neanche noi. Domani stesso potremmo morire e non aver mai vissuto davvero appieno la nostra vita. Stanotte però ho vissuto. E mi sono sentita viva come mai nella mia vita. Ma non posso fare questo a Ron. Ho detto che lo avrei sposato e lo farò. Hai già provato a fermarmi quindi ti sarei grata se non tentassi più ad avvicinarmi. Ho preso la mia decisione e sono irremovibile. Ricoradati che forse un giorno il nostro momento arriverà. Forse un giorno vivremo la nostra storia. Una serpe e Una leonessa. Draco e Hermione. Ma oggi non è quel giorno.

                                                                                                       Tua ,da stanotte più di prima, Hermione.

Draco affiorò dai ricordi. L’unica cosa che in quel momento riusciva a pensare era que quella maledetta mattina avrebbe voluto svegliarsi in quel modo.