Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: Readme    10/06/2013    6 recensioni
"Ma a otto anni, nessuno ti dirà che cantare è solo un bel sogno. A dieci anni, nessuno ti dirà che ovunque andrai, nulla in te andrà bene. A dodici anni, non ti confesseranno che nessuno crederà nella tua musica, perchè a nessuno interesserà davvero quella. A nessuno interesserà il tuo nome, perchè tu sarai solo la fidanzata di qualcuno, la puttana di turno. A quattordici anni, nessuno ti racconterà che il mondo della musica non è fatto di musica, ma di odio, invidia, cattiveria. A sedici anni, quando quella bambina ti riconoscerà per strada, non penserai che forse quando crescerà ti odierà, ti odierà per essere uscita con il suo idolo. E nessuno, ti chiederà mai ad otto anni, se ne varrà mai la pena".
Taylor lascia il mondo della musica dopo lo SNT. Non è la ragazza forte che tutti si aspettavano. Non dopo averle fatto sanguinare il cuore fino ad ucciderla.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Nono capitolo.











-“Arriveremo in ritardo” - sospirai silenziosamente mentre Abigail ripeteva la stessa frase per l'ennesima volta. Tenevo il viso abbassato, gli occhi puntati sulla schermata del telefono che rifletteva i milioni di messaggi che mi arrivavano ogni secondo. Eravamo bloccati nel traffico da almeno cinque minuti, dopo aver riflettuto, invece di impazzire e distruggere il vestito di Jenny Packham che indossavo, avevo deciso di leggere qualche tweet. Abigail non smetteva di rovinarsi la ricostruzione – inutile, tanto per aggiungere – fatta alle sue unghie. - “Non ne sei preoccupata? E' la tua serata, ricordi?” - annuii indifferente, in realtà non l'avevvo ascoltata. Leggevo e non mi capacitavo di quanto dolci e pazzi potessero essere i miei fans. Spuntò un sorriso sincero sulle mie labbra dopo la lettura di un tweet ed Abigail si avvicinò curiosa per leggere. - “Letto? Dice “Taylor è ovviamente in ritardo, non si è ancora vista arrivare. Non capiscono che la Regina non arriva mai tardi e che sono loro quelli arrivati troppo presto?” - lessi ad alta voce e cominciai a ridere. Mossi i miei piedi avvolti da delle Jimmy Choo e girai la testa, solo per guardare una furiosa Abigail. - “Perché sono io quella nervosa?” - chiese sinceramente frustata. - “Perché dopo sette anni non sei ancora abituata a questo mondo. Non preoccuparti, non lo sono nemmeno io, ecco perché ti volevo assolutamente con me” - sorrisi ed abbracciai Abigail, che ricambiò in ritardo. - “Sai che ci sarò per sempre Tay” - Mi scocciava quel nomignolo, ormai qualunque cosa mi ricollegasse ad Harry – lui mi chiamava sempre in quel modo – mi irritava. Mi faceva ricordare. Feci una smorfia e poi mi allontanai da Abigail - “Non vorrei rovinare il tuo vestito” - dissi. Abigail ricambiò il mio ultimo sorriso e cominciò a battere le mani. - “Sto per andare sul Red Carpet” - arrossì esuberante e cominciò a giocare con le applicazioni rosse cucite sul mio vestito. Uscii da Twitter e cominciai ad essere nervosa. Abigail aveva ragione, troppo ritardo sarebbe stato ineducato.

 

-“Mrs. Swift, siamo arrivati” - Jake girò la testa dal suo posto e mi sorrise. - “Scusi il ritardo” - disse umile. - “Non preoccuparti Jake, non è colpa tua. Ormai mi accompagni ovunque, comincia a chiamarmi Taylor” - Abbassò il capello in segno di saluto e scese dall'auto. Vidi la mia guardia del corpo avvicinarsi dalla mia parte per aprire l'auto ed aiutarmi ad uscire. Quando aprì la portiera, uscii lentamente, sapevo che i flash dei paparazzi mi avrebbero accecata e portando un tacco molto alto, sarei potuta cadere. Appena uscita, l'inevitabile accadde, i flash mi accecarono, cercai la mano di Abigail per aiutarla ad uscire. Il suo abito verde smeraldo brillava. Era bellissima. Salutai con la mano, mentre Abigail restava timida dietro di me. - “Abi, non sarai timida proprio ora?” - chiesi sfidandola. Lei sorrise e stringendo la mia mano destra, cominciò a farsi fotografare. Abigail, essendo solo la mia accompagnatrice, fu scortata dalla mia guardia del corpo, all'interno della sala. Io invece, proseguii per tutto il tappeto rosso, salutando e firmando qualche autografo. Cercai di accontentare tutti, rubai qualche cellulare da delle mie fans per aiutarle a farle scattare qualche foto insieme. Scattai altre foto ufficiali, sperando che al ritorno avrei tenuto qualcosa tra le mani ed infine entrai all'interno della sala, salutando un'ultima volta con la mano.

 

L'interno era bellissimo. Le luci bianche e rosa chiaro davano al luogo un'atmosfera fantastica. - “Taylor?” - la voce di Abigail mi raggiunse e la vidi accanto a Carrie Underwood che mi salutava sorridendo. Le raggiunsi velocemente. Carrie mi abbracciò prima di parlare. - “Taylor sei meravigliosa, ogni giorno più bella” - sorrisi ed arrossii allo stesso tempo. - “Grazie, sei sempre così gentile. Ho ascoltato il tuo ultimo album, mi ha ispirato molto, è fantastico” - le strinsi le mani seriamente riconoscente. Il sound country di Carrie mi aveva ispirato ad osare in 'The last time'. - “Davvero? Ne sono onorata Taylor! Ora devo andare, sarò una delle prime ad esibirmi, ma conto di parlare ancora con te, Tim vuole assolutamente parlarti” - acconsentii alle sue parole e poi la vidi andare verso la parte posteriore. - “Sei una superstar” - Abigail mi puntò l'indice contro. - “Ricordo quando dicevi che non ce l'avresti mai fatta” - vidi che i suoi occhi diventavano lucidi ed io dopo aver sorriso malinconica, l'abbracciai forte. - “Sta zitta rossa, noi rimarremo per sempre le 'outside'” - lei rise sonoramente e poi ci accomodammo nei nostri posti.

 

Dalla borsa di abigail, arrivò un suono stridulo. Il cellulare di Abigail suonava la mia canzone 'Begin again'. La guardai con le sopracciglia alzate e lei mordendosi le labbra, aprì la borsa e prese il telefono. - “Numero sconosciuto. Chissà chi è” - disse silenziosa, per poi rispondere. La guardai curiosa, finché non mi passò il telefono e cercò di dirmi con le labbra chi fosse l'interlocutore. - “TayTay, sono il tuo migliore amico” - sbuffai - “Come hai fatto ad avere il numero di Abigail?” - chiesi curiosa - “Oh, faccio parte o no di una delle boy-band più famose nel mondo?” - feci finta di non aver ascoltato l'ultima frase - “Cosa c'è Louis? Sono ai CMA, lo sapevi che ero impegnata stasera, centra Eleonor?” - chiesi ansiosa. In effetti Louis mi avrebbe potuto chiamare anche per delle stupidaggini, ma mi metteva sempre ansia. - “Calma tesoro e girati” - stavo per rispondere spaesata, ma mi girai e vidi Louis con il cellulare in mano. - “Come fai?” - chiesi sinceramente sorpresa. - “Ad essere così bello?” - si aggiustò teatralmente i capelli. - “Ad essere in ogni dove” - dissi. - “Oh, quello. Magia! - sorrise.

-“Come stai tesoro? Tutto bene qui?” - chiese un'attimo dopo aver salutato Abigail. - “Sto bene. Credo che a momenti mi chiameranno per andarmi a cambiare. Sono la seconda esibizione della serata” - poggiai la testa sullo schienale della sedia . - “Sarai fantastica” - alzai le sopracciglia e annuii convinta. Vidi una ragazza raggiungerci, era un'impiegata, doveva accompagnarmi dietro le quinte, così salutai Abigail, ma volle seguirmi assieme a Louis. Sbuffai impaziente. Prima di una qualunque esibizione, mi metteva ansia avere i miei amici accanto.

 

Mi cambiai velocemente. Dovevo solo indossare un'altro vestito rosso a pois, le scarpe basse color crema erano perfette. Decisi di fermare i capelli da una parte e disporli tutti sulla spalla destra. Il rossetto rosso e l'eyeliner non dovevano essere ritoccati. Quando uscii, trovai ancora Abigail e Louis insieme. Era tutto normale, finché vidi la chioma di Zayn avvicinarsi a noi. “C'è tutta la band qui?” - chiesi acida a Louis. - “Si, era l'unica scusa che potevo trovare per venire a vederti” -


-“Sta scherzando? Non capisci quanto vederlo tra la folla mi agiti?” - chiesi storcendo la bocca. Lui sospirò. - “Devi fartene una ragione prima o poi, è meglio che ti abitui” - posò una mano sulla mia spalla. Sapevo che lo faceva per il mio bene e forse aveva anche ragione. Cosa sarebbe successo quando avrei cantato 'All too well' e lui sarebbe stato lì? Non ce l'avrei fatta. Sorrisi sconsolata e scostai le tende che dividevano il palco dai camerini, per vedere cosa succedeva fuori. Abigail le richiuse immediatamente e cominciò a balbettare. - “Non puoi vedere, è meglio che tu possa vedere dopo il pubblico, no? E' più eccitante! - era euforica. Nervosa. Aggrottai la fronte e capii che c'era qualcosa fuori, ma cosa? Spostai Abigail nervosamente e riaprii le tende.
 

Era tutto normale, una voce che ora non riconoscevo stava cantando, si stava esibendo in una canzone lenta. Molto bella, dovevo scaricarla e metterla nel mio ipod. Mi concentrai sulla folla e si muoveva a ritmo, qualche coppia si teneva la mano teneramente. Qualcuno si baciava. Harry baciava una. Harry. Harry. Baciava? Lo vedevo chiaramente. Quasi riuscivo anche a vedere la sua lingua ficcarsi nella gola di quella donna. Era bionda, magra, non riuscivo a vederla bene. Tutto quello che sapevo era che non ero io. Richiusi la tenda e fissai Abigail che cercò di raggiungere la mia mano per stringerla. Mi allontanai di scatto e guardai Louis che aveva un'espressione strana. Feci qualche passo indietro finché non colpii Zayn che stava appena dietro di me. Lo guardai negli occhi, quasi implorando aiuto, non riuscivo a respirare. Corsi via.

 

Ero arrivata nel corridoio dove stava il mio camerino, finché qualcuno non mi prese per il polso. - “Lasciami Louis!” - cercai di non urlare, nessuno doveva sentirmi. - “Taylor, doveva succedere prima o poi, non mandare tutto a puttane” - dissi digrignando i denti. Mi fermai. Lo fissai negli occhi. Doveva succedere prima o poi. - “Da quando i One Direction erano stati invitati ai CMA?” - chiesi sussurrando, ma già sapendo la risposta. - “Tay..” - cercò di contrattare. - “Dimmelo!” - alzai la voce. - “Da un mese” - rispose. - “Non sei venuto per vedermi, vero?” - Lui non acconsentì, né disse altro. I miei occhi si riempirono di lacrime. La nausea mi faceva sentire lo stomaco in gola. - “Te lo chiederò solo una volta, lo sapevi? Sapevi che stava con lei?” - Fui calma.

 

-“Si” - mi staccai dalla sua presa e feci disorientata qualche passo indietro. - “Taylor, è il mio migliore amico, non te l'ho detto solo per questo. Ma dovevi anche capire, fartene una ragione..” - cercò di spiegare gesticolando. Io continuavo a fare qualche passo indietro. - “Mi hai mentito” - dissi. - “No Taylor, ho solo omesso qualcosa” - gesticolò ancora. Si avvicinò a me e cercò di riprendermi. - “NON TOCCARMI!” - urlai. Vidi Abigail arrivare a passi lenti, dietro di lei vidi Zayn confuso. - “Taylor...” - richiamò il mio nome. - “Sparisci dalla mia vita. Mi avete rovinato la vita. Mi avete svuotata, mentito, usato. Ti sei divertito? Ho sperato, creduto che tu fossi...” - le mie mani ora stringevano la mia bocca, non sapevo più cosa dire. - “Taylor, sono sempre io, puoi credermi!” - cominciò a ripetere questa frase. - “Non sei diverso da lui. Ti odio. Ti odio Louis, ti odio, lasciami stare” - più indietreggiavo, più cercava di prendere la mia mano. - “Smettila di fare la bambina!” - disse liberatorio.
 

Una lacrima scivolò sul mio viso, come quella sera prima del concerto. Perché da consolatore ora era diventato il mio carnefice? Perché ce l'avevano tutti con il mio cuore? Perché sempre io? Cos'ho che non va? La nausea mi strinse lo stomaco. - “Una bambina? Ho smesso di sognare da un po'” - risposi franca e risi per qualche secondo prima di girarmi di spalle e raggiungere il mio camerino. - “Andiamo Taylor, non volevo dire questo” - sapevo che mi stava seguendo, così mi girai. - “Non seguirmi più, è finita, qualunque cosa ci fosse tra di noi, è finita” -

 

Entrai nel mio camerino. Mi appoggiai sul muro e scivolai lentamente per terra, mentre cercavo di piangere, di far straripare tutta la mia delusione dai miei occhi. Non so cosa mi facesse più male. Aver perso Louis o aver capito di aver perso da sempre Harry. La porta si aprì e Louis mi guardò dall'alto. - “Se ora mi dici che devo andarmene, me ne andrò per sempre, non ci sarò mai più per te Taylor, mai più. Sarai sola.” - Quelle parole mi trafissero e sapevo che erano vere, sarebbe finita. Mi alzai decisa. Resta. Resta. Resta. Mi appoggiai sul comò marrone appoggiato nell'angolo della stanza. Un bicchiere di vetro vuoto rifletteva la mia immagine distrutta. Distrutta ancora una volta. Ancora. Ero stanca di rimanere ferma. Resta. Resta. Resta. Afferrai il bicchiere di vetro e mi girai verso Louis. Mi guardava dura, quasi sprezzante. E fu un attimo.

 

Lanciai il bicchiere sul muro, proprio accanto a lui, lo schivai di poco. Lui indietreggiò spaventato e fissò i cocci per terra. Abigail urlò dal corridoio se fosse tutto apposto. Louis non disse nulla ed uscì. Richiusi la porta a chiave. Lo sentii ritornare indietro. Bussò furente un paio di volte. Si fermò. - “E' FINITA TAYLOR” - urlò. Poi il silenzio pervase la mia testa. L'unica persona che riempiva il mio cuore e lo faceva battere ancora era andato via. - “Io non sono il problema” - cominciai a ripetere a me stessa. Non lo ero.





















Angolo della scrittrice :


Sono tra le più popolari. Aw, vi ringrazio! Grazie a chiunque recensisce o mi segue ed altro. Siete fantastici! Questo è il capitolo 'Pilot', da qui succederà di tutto. E questo capitolo non è nemmeno finito, è solo una prima parte. Ho pianto scrivendolo. Bugia. Ma è drammatico. 

Comunque, grazie ancora ed aspetto una vostra recensione, per sapere cosa ne pensate ed altro, GRAZIE ANCORA! :)

  
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